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365 (Tutti gli uomini della mia vita e ... il "Segreto")
365 (Tutti gli uomini della mia vita e ... il "Segreto")
365 (Tutti gli uomini della mia vita e ... il "Segreto")
E-book83 pagine1 ora

365 (Tutti gli uomini della mia vita e ... il "Segreto")

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Info su questo ebook

Eccomi qui! Mi diletto a fare una delle cose che, a mio parere, alla sottoscritta riesce: SCRIVERE. Lo so, non sono io a poter giudicare, ma non mi riferisco né alla forma né, tanto meno, al contenuto dei miei "testi". Voglio dire semplicemente che attraverso carta e penna ritengo di saper esprimermi al meglio. Non so dove mi porterà questo poco studiato progetto, probabilmente avrà inizio e fine questa sera. Sono esattamente le ventitré e sei minuti del quattro maggio duemiladue, é sabato e spesso accade che, invece di essere fuori con gli amici, come sarebbe normale a vent'anni, sto in casa a buttar giù parole. Valentina ama scrivere, anzi, in verità sente che solo scrivendo riesce veramente a parlare di sé, a mostrare qualcosa che va oltre i suoi atteggiamenti e l'apparenza. Ormai adulta riprende in mano gli scritti dell'adolescenza e quelli più recenti e decide di dar loro un senso alla luce di ciò che è diventata la sua vita, per capirsi ma soprattutto per capire la fonte dei suoi interminabili problemi: gli uomini! Un viaggio attraverso le storie che l'hanno resa adulta e che le hanno regalato il dono più prezioso, un figlio, e tanta consapevolezza.
LinguaItaliano
Data di uscita13 dic 2014
ISBN9786050342352
365 (Tutti gli uomini della mia vita e ... il "Segreto")

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    Anteprima del libro

    365 (Tutti gli uomini della mia vita e ... il "Segreto") - Valentina Caramanica

    guarito.

    Introduzione

    Quattro maggio duemiladue e diciassette febbraio duemilaundici

    Quattro maggio duemiladue

    Eccomi qui!

    Mi diletto a fare una delle cose che, a mio parere, alla sottoscritta riesce: SCRIVERE. Lo so, non sono io a poter giudicare, ma non mi riferisco né alla forma né, tantomeno, al contenuto dei miei testi. Voglio dire semplicemente che attraverso carta e penna ritengo di saper esprimermi al meglio. Non so dove mi porterà questo poco studiato progetto, probabilmente avrà inizio e fine questa sera. Sono esattamente le ventitre e sei minuti del quattro maggio duemiladue, e' sabato e spesso accade che, invece di essere fuori con gli amici, come sarebbe normale a vent'anni, sto a casa a buttar giù parole.

    Diciassette febbraio duemilaundici

    Ho mantenuto per nove anni questa abitudine. Nella mia vita, fra continui alti e bassi e forse nessuna fase di equilibrio, ho utilizzato la scrittura come valvola di sfogo nei momenti bui. Di rado quando le cose sembravano funzionare. L' intento era quello di fissare le mie emozioni, sempre desiderando che, prima o poi, qualcuno avrebbe letto quanto da me esternato. Il poco studiato progetto a cui accennavo in passato, oggi nella mia mente ha preso una forma. Non sono l'unica persona ad aver vissuto periodi di depressione più o meno acuta. In queste che io definisco fasi down tutto nella tua vita, anche le cose belle purtroppo, perde di valore. I mali della mente sono i peggiori in assoluto. Nel mio caso, quando mi è capitato, non ho mollato, perchè rimaneva in un punto nascosto dentro di me quella piccola fiammella di speranza, che mi spingeva a cercare con tutte le forze, pur se e' difficilissimo, qualcosa a cui aggrapparmi per andare avanti. Anche adesso, mentre scrivo, sto buttando le basi per la guarigione. Fino ad un mese fa all'incirca ero di nuovo il nulla. Non ci si dovrebbe mai definire così eppure è esattamente così che ci si sente. Nel mio caso il male di vivere ha sempre coinciso con le delusioni ricevute in amore. Quindi si deduce che ne ho presa una anche poco tempo fà . Gli scritti in mio possesso sono quasi tutti datati e descrivono come mi sentivo. Il lavoro che voglio fare è riprenderli uno ad uno e commentarli al giorno d'oggi raccontando un po' della mia vita. Certo non mi chiamo Elizabeth Gilbert, giornalista ed autrice di Mangia prega ama, bestseller che ho letto ultimamente, e non ho fatto un viaggio come il suo da raccontare, tantomeno le sue esperienze, ma sto facendo qualcosa che mi piace e questo può bastare. Ho letto piu' di un libro anche di Raffaele Morelli, per cercare aiuto tra le righe dei suoi trattati ed egli afferma che e' la nostra anima ad inviarci dei segnali quando si manifestano dei disagi, per farci rendere conto che cio' di inespresso in noi necessita di venire a galla. Stando alle sue parole, nel mio caso forse, tutte le cose che ho scritto ogni volta che ho sofferto tanto erano dettate dalla mia essenza che aveva in serbo per me questa stesura. D' altronde fin da piccola, dapprima la mia maestra delle elementari, Carla, successivamente la professoressa Nazzaro, che mi insegnava Italiano alle scuole medie inferiori ed infine la professoressa Sala, alle medie superiori, mi avevano esortato a tentare la carriera di giornalista o scrittrice nel futuro, ritenendo che avessi delle doti in tal senso. Il giorno successivo al tema che feci per gli esami di maturità, il professor Picci, docente di Scienze delle Finanze venne a complimentarsi perché non era consapevole delle mie capacità, dati i poco più che sufficienti risultati nella sua materia. Un' eccezione visto che durante il mio percorso di studi sono sempre stata piuttosto brava, sempre la migliore della classe, malgrado un comportamento che dalle medie in poi lasciava a desiderare, a causa della mia esuberanza, se così si può definire e studiando quel tanto che bastava. Avrei anche potuto laurearmi, ma l'università non era il mio mondo.

    Che la storia abbia inizio...

    Matteo

    Quattro e cinque maggio duemiladue

    Quattro maggio duemiladue

    Qual è il pensiero che mi gira in testa questa sera, più di tutte le altre cose che di solito mi affollano la mente? Basta con i tentativi di apparire gioviale e spensierata. Non lo sono. In realtà ho solo paura di tirare fuori la vera me stessa, se lo facessi, potrei esserlo. Vorrei farla finita di buttarmi giù perchè si sa che non ne vale comunque la pena. Chi conosce la mia storia e mi vede dal di fuori, non può far altro che credere di avere di fronte una di quelle stronzette viziate, molto sicure di sé e che pensano di poter mettere il resto del mondo ai propri piedi. Forse e' proprio così che mi mostro, anche se mi sento totalmente diversa. Devo solo ristabilire degli equilibri. In primo luogo devo tornare a convivere con me stessa e poi sarò pronta per dare qualcosa di me agli altri. Avverto di non trasmettere mai abbastanza. C'è qualcosa di inespresso in me che tento di tirare fuori, ma non so ancora cosa sia e non so da che parte cominciare. Intanto vorrei parlare della persona che è entrata nel mio cuore ultimamente. Non faccio nomi, descrizioni o cose del genere, e' superfluo. Per me è LUI e questo basta. Quante cose vorrei dirgli ma non ne sono capace, non ne ho il coraggio. Ho un blocco nei suoi confronti. Una buona percentuale di questo mio stato d'animo è anche a causa sua, egli in tutta onestà non fa molto per mettermi a mio agio anzi... Forse è proprio questo che mi attrae, il fatto che sia un tipo difficile e non intendo difficile da conquistare, bensì difficile da capire. Che problema senza alcun fondamento, come si può pretendere di voler capire un'altra persona se facciamo già tanta difficoltà a comprendere noi stessi. Quello che desidero comunque è stargli accanto, conoscerlo sempre di più e dargli modo di aprirsi a me giorno per giorno. Probabilmente non accadrà mai perché non me ne darà la possibilità.

    Cinque maggio duemiladue

    Trascorsa una nottata abbastanza tranquilla, ho aperto gli occhi un'oretta fa e mi sono alzata, pronta ad affrontare un nuovo giorno. Che spiritosa, da ciò che scrivo, faccio credere che le mie giornate siano così piene da arrivare stremata alla sera, con l'unico desiderio di buttarsi sul letto. In effetti verso il tardo pomeriggio non ho voglia di fare altro che andare a dormire, ma questo non è dovuto alla stanchezza. Direi piuttosto

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