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Finalmente anch'io peccatrice
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E-book77 pagine1 ora

Finalmente anch'io peccatrice

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Info su questo ebook

Illy è alle soglia dei quarant’anni, alle prese con una vera e propria crisi matrimoniale ma ancora prima esistenziale. Sposata da ben quindici anni, si accorge per caso, in un giorno qualunque, di essere infelice e di essersi smarrita. Tale scoperta ha un effetto devastante, che la porta a dubitare del suo amore per il consorte, spingendola verso le braccia di un altro uomo. L'enigma costante è capire se l'errore è riconducibile alla vita di coppia o alle ristrettezze dei suoi valori. Dopo un intenso esame di coscienza, emerge che entrambi i fattori hanno avuto il loro peso. Adesso Illy dice "basta". Basta regole, basta apparenza, basta dare retta più alla ragione che al cuore. Alla luce di tutto ciò, riparte con il piede giusto per raggiungere la felicità e la libertà... ma...?
La conclusione prevede due finali, al lettore la scelta.
LinguaItaliano
Data di uscita18 feb 2022
ISBN9791221300277
Finalmente anch'io peccatrice

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    Anteprima del libro

    Finalmente anch'io peccatrice - Anna Fortunato

    Anna Fortunato

    Finalmente anche io peccatrice

    © 2020 Argoo aps

    www.edizionitaliane.it

    Edizioni Italiane

    Edizione digitale: febbraio 2022

    immagine 1

    UUID: 282c4629-4fe5-4d25-adec-b315eead4d38

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    https://writeapp.io

    Indice dei contenuti

    Anna Fortunato

    Prefazione

    CAPITOLO PRIMO

    CAPITOLO SECONDO

    CAPITOLO TERZO

    CAPITOLO QUARTO

    CAPITOLO QUINTO

    CAPITOLO SESTO

    CAPITOLO SETTIMO

    CAPITOLO OTTAVO

    CAPITOLO NONO

    CAPITOLO DECIMO

    CAPITOLO UNDICESIMO

    Anna Fortunato

    Finalmente anche

    io peccatrice

    A tutti coloro che mi leggeranno, fossero anche solo due occhi e un cuore. Un affettuoso grazie.

    Anna Fortunato

    Prefazione

    Illy, la protagonista di questo romanzo avvincente e travolgente, è l'equivalente della donna moderna, della donna che cresce, che cambia e si evolve. È una donna che a un certo punto si smarrisce e si scontra con una parte di sé che lotta per venir fuori. L'autrice, un'artista a 360 gradi, dalla personalità sensibile, appassionata dell'amore e della libertà in tutte le sue sfaccettature, racconta in maniera semplice e scorrevole, di come a volte, senza rendercene conto, soffochiamo il nostro io più intimo. In maniera elegante e ricercata Anna Fortunato, riesce a descrivere una sconcertante realtà: il rischio continuo di cadere in tentazione. Questo è quello che succede anche a Illy. All'improvviso si sveglia e si rende conto di aver vissuto una vita non sua, una vita plasmata da regole e da una morale troppo rigida. Mette in discussione persino il suo grande amore, fattore che dà inizio a un'estenuante lotta interiore tra la Illy del passato e la Illy del presente. A rendere tutto ancora più difficile c'è poi il suo alter ego, la sua tentazione appunto, un uomo che la sconvolge totalmente. Che la attrae in modo tanto profondo, da sopraffarla. La chicca del romanzo è poi il finale, anzi i finali. Privilegio del lettore scegliere quale.

    Finalmente anch’io peccatrice è un romanzo che attira l'attenzione, dalla prima all'ultima riga. Anna Fortunato avvolge il lettore nella sua narrazione ricordandoci che a volte, per ritrovarsi, bisogna lottare, bisogna abbassare le proprie difese, bisogna piangere, urlare e andare contro corrente...

    CAPITOLO PRIMO

    Ero strana quel giorno e per una donna tranquilla come me, era anomalo quasi surreale. Cosa mi stava succedendo e perché? Mancavano pochi mesi al fatidico traguardo dei quarant’anni, esattamente quattro e una rivoluzione interiore si stava misteriosamente attivando già da tempo. Non ne fui subito conscia ma quel giorno fu tutto chiaro! È come se si fosse accesa una lampadina, come se qualcuno mi avesse tolto le bende dagli occhi. Quel venerdì d’autunno un’unica parola mi risuonò nella testa, l’unica colpevole di ogni cosa futura.

    Com’era possibile che una parola formata da soli sette lettere, potesse avere la capacità di scatenare forti sentimenti di ribellione come quelli? Le foglie secche stavano invadendo anche il mio cuore oltre ai marciapiedi della piccola cittadina siciliana in cui ho sempre vissuto.

    Sono coraggiosa, perseverante e consapevole che nella vita occorre lottare anche di fronte alle sconfitte. Il mio carattere tenace nasconde però un lato dolce, protettivo e tenero, che fa di me, a detta di altri, una persona molto apprezzata; ne sono onorata, ovvio, visto che il mio obiettivo è sempre stato questo. Sono stata una ragazza modello, ci ho provato, esprimendo un ideale di equilibrio e perfezione.

    Da piccola non ho mai creato alcun problema ai miei genitori, non ho mai disubbidito, non ho mai avuto un linguaggio inopportuno né comportamenti ambigui; la classica ragazza acqua e sapone che non ha mai osato, per intenderci, se non per frivolezze. Ho cercato il perenne rispetto delle regole che mi venivano impartite, in primis dalla famiglia e in secundis dalla società. Non avrei sopportato un rimprovero come reazione a una condotta inadatta; non volevo e non dovevo risultare inadatta, tutto qua. Ho sempre cercato l’approvazione, il benestare, nonché l’apprezzamento generale, non so esattamente il perché. È come se questo mi avesse garantito affetto e ammirazione.

    Oggettivamente un po’ di affetto materno forse mi è mancato. La mia cara mamma era giovane quando mi ha partorito, aveva solo quindici anni, in più era cresciuta senza la sua che si era concessa il lusso di abbandonarla brutalmente quando ancora era piccolissima. Alla luce di tutto ciò, poteva mai avere la più pallida idea di come crescere un figlio?

    Oggi, con il senno di poi, posso garantire che non l’avrei voluta diversamente. È stata meravigliosa! Sulla carta fragile come vetro ma nei fatti forte come grafene; solo un po’ carente di smancerie. Non era capace a fare complimenti o a mostrare l’amore che provava. In realtà diceva e faceva tutto l’opposto di ciò che avrebbe voluto; perciò anziché dirmi sono orgogliosa di te magari se ne usciva con una frase poco riguardevole del tipo è inutile che fai la perfettina.

    Queste parole ferivano a suo tempo, oggi so che volevano dire tutt’altro e mi scivolano addosso, credo! Una cosa è certa, volevo e fino ad ora ho voluto a tutti i costi, piacere; devo dire, colpendo nel segno. Beh, qualche anno fa, circa dodici, dopo la mia conversione, il Signore ha provato a farmi capire che l’unico giudizio di cui doveva importarmi, era il suo; l’unico meritevole di tutti i miei sforzi. Non si può e non si deve piacere a tutti e se così è forse si sta fingendo di essere qualcun altro ma allora fino a quel momento avevo sbagliato tutto?

    Dovevo resettare le idee, immagazzinare quelle nuove nozioni e crearmi nuovi ideali. In effetti dopo, sono stata un po’ meglio. Mi

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