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Disabile...chi io?
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E-book108 pagine1 ora

Disabile...chi io?

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Info su questo ebook

Un insieme di pensieri, emozioni, esperienze dolorose e gioiose di una bimba che ha attraversato l’adolescenza ed è diventata donna in compagnia della sua inseparabile amica, la poliomielite. La storia di una persona che ha vissuto e vive la sua vita con dignità, evitando di mettere in primo piano la propria condizione di disabilità.
LinguaItaliano
Data di uscita31 gen 2013
ISBN9788862596671
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    Anteprima del libro

    Disabile...chi io? - Antonella Nini

    Disabile… chi io?

    Antonella Nini

    EDIZIONI SIMPLE

    Via Weiden, 27

    62100, Macerata

    info@edizionisimple.it / www.edizionisimple.it

    ISBN edizione digitale: 978-88-6259-667-1

    ISBN edizione cartacea: 978-88-6259-702-9

    Stampato da: WWW.STAMPALIBRI.IT - Book on Demand

    Via Weiden, 27 - 62100 Macerata

    Tutti i diritti sui testi presentati sono e restano dell’autore.

    Ogni riproduzione anche parziale non preventivamente autorizzata costituisce violazione del diritto d’autore.

    Prima edizione cartacea gennaio 2013

    Prima edizione digitale gennaio 2013

    Copyright © Antonella Nini

    Diritti di traduzione, riproduzione e adattamento totale

    o parziale e con qualsiasi mezzo, riservati per tutti i paesi.

    Dedica

    Se dovessi nominare, una per una, tutte le persone a cui dedico questo libro, l’elenco dei nomi sarebbe così lungo che non basterebbe una pagina intera scritta fitta, fitta. Allora lo dedico a un amico immaginario.

    A te, che mi svegli al mattino con il tuo buon giorno

    e mi addormenti alla sera con la tua buona notte.

    Ma invisibile

    A te, che mi sei accanto,

    ogni secondo, minuto, ora, della mia giornata.

    Ma invisibile

    A te, che nella tristezza,

    nella sofferenza, nel dolore, mi consoli.

    Ma invisibile

    A te, che nella gioia,

    nella serenità, nella pace, mi allieti.

    Ma invisibile

    A te, che nel momento del bisogno,

    allunghi le tue braccia per sorreggermi.

    Ma invisibile

    A te, amico mio invisibile,

    che rappresenti tutte le persone che amo,

    a te amico mio,

    dedico questo libro.

    Premessa

    Questo libro cos’è… … …

    Questo libro è un insieme di:

    pensieri, emozioni, esperienze dolorose e gioiose di una bimba che ha attraversato l’adolescenza e infine è diventata donna in compagnia della sua inseparabile amica, la Poliomielite.

    Questo libro è la storia di una persona che ha vissuto e vive la sua vita con dignità evitando di mettere in primo piano la propria condizione di disabilità.

    Questo libro è la mia vita.

    La copertina è stata disegnata dal la mia amica Loredana che ha dato questo significato:

    Questa rappresentazione è una metafora della vita e del tu o essere: la corda tesa rappresenta l’esistenza tesa tra finito e infinito, il nodo è la fede, intesa come fiducia in qualcuno o qualcosa a cui attaccarsi, e il palloncino nella sua sensiblità e fragilità rappresenta il tuo essere che non vuole volare via e si attacca con i denti alla vita, fermandosi volutamente sopra il nodo che la può sostenere.

    Le mie origini

    Le mie origini nascono a Modena, città d’arte, capitale del Ducato Estense.. Essa racchiude, nel suo cuore antico, gioielli architettonici apprezzati in tutto il mondo. Soffermatevi a visitare il Duomo, la Torre Ghirlandina e Piazza Grande, inoltre potete ammirare il seicentesco Palazzo Ducale, oggi sede dell’ Accademia Militare, che ospitò la corte Estense, trasferitasi a Modena da Ferrara nel 1598, tutto ciò merita veramente la vostra attenzione. Modena è una città molto ricca di verde, dotata di bellissimi parchi: per citarne qualcuno: il Parco Ducale Estense, in pieno centro, oggi divenuto giardino pubblico, il Parco della Repubblica con moltissimi sentieri lungo i quali si innalzano dei bellissimi alberi secolari. Non dimentichiamo il Novi Sad l’ex ippodromo, dove veniva presentato il Pavarotti & Friends organizzato dall’illustre e compianto grande tenore Luciano Pavarotti; Inoltre..., Parco Ferrari, Parco Amendola e altri.

    L’intero territorio di Modena è in tutto il mondo sinonimo di buona tavola. Un primato antico conquistato nel nome della genuinità, del rispetto della tradizione e della salvaguardia dei sapori. I ristoranti propongono menu tradizionali e innovativi per il piacere d’ogni palato. Tigelle e Gnocco fritto, i Borlenghi, Zampone con lenticchie o con fagioli, Tortellini in brodo, ecc… tutto accompagnato da un ottimo Lambrusco, sono l’orgoglio della cucina italiana. Modena, anche terra di motori, ha dato i natali al più celebre costruttore nel mondo di auto da corsa, parlo del grande mito Enzo Ferrari. Qui la passione per la meccanica ha una lunga tradizione., la velocità è parte integrante della cultura, è nel DNA di tutti i modenesi. Auto da corsa e vetture di lusso sono entrate nella leggenda, diventando pezzi da collezione e portando nel mondo il nome di questa città emiliana. La Galleria Ferrari, meta di tutti gli appassionati di automobilismo italiani e stranieri e museo testimone del mito Ferrari, è situata a Maranello, dove nel raggio di pochi chilometri vi sono diversi luoghi legati ai motori, fabbriche, musei, collezioni private ecc…. Solitamente, chi tratta la propria biografia parla della sua città natale con maggiore enfasi e con più conoscenza delle cose, ma purtroppo non ho mai potuto frequentare Modena, in quanto sono sempre stata una involontaria nomade; posso solo descrivere ciò che ho letto, visto, sentito dai racconti dei miei e vissuto nelle rare volte che ho potuto vivere questa mia città. Per questa mia mancanza chiedo venia scusa a tutti i modenesi che leggeranno questo mie memorie, e in modo particolare alla mia famiglia.

    È in questa città che il dieci marzo del 1958 sono nata io, Antonella, da mamma Gina e papà Filippo. Mia madre lavorava come ausiliaria presso un istituto di sordomuti. Di lei e della sua famiglia non ho conosciuto quasi nessuno essendo morti quasi tutti giovanissimi. Di mia madre, fino al mio diciottesimo compleanno non conoscevo neppure il volto. Mio padre non mi aveva mai mostrato una sua foto, ed io, quando è morta, ero troppo piccola per ricordarla Compiuti i 18 anni, quando per legge hai la facoltà di decidere e i genitori non hanno più la patria podestà… mio padre, alla mia ennesima richiesta, mi diede ciò che era rimasto e che era appartenuto a mia madre, incluse alcune foto, facendomi comunque firmare una lista con la descrizione degli oggetti per l’avvenuta consegna.

    Papà, secondo di cinque figli, faceva il camionista. Egli ha avuto sempre un carattere difficile, era una persona a cui piaceva solo divertirsi e sprecare soldi a destra e a sinistra, tant’è vero che mia madre, per poter risparmiare, era costretta a nasconderglieli perché non gli spendesse in cose inutili. Anche nel lavoro era molto instabile, infatti, per il suo carattere irascibile, dovuto spesso a qualche bicchiere di vino di troppo, ha cambiato molte volte tipo di lavoro. Comunque, nel bene e nel male, era una famiglia abbastanza normale. Purtroppo i due sposi non furono molto fortunati con la mia nascita: venni alla luce con due mesi d’anticipo, si vede proprio che volevo conoscere il mondo…… chissà cosa pensavo di trovare…… !? Fui immediatamente messa in quella scatoletta chiamata Incubatrice per sopravvivere.

    Ero appena uscita dalla mia scatoletta e fui subito punita per insubordinazione alla natura. fu così che mi venne a far visita una malattia, a quei tempi letale: la POLIOMIELITE, un’infezione virale della sostanza grigia del midollo spinale, che colpisce prevalentemente i bambini e, a quei tempi, più comunemente chiamata < paralisi infantile >. Immaginate la paura e la disperazione di queste due persone nel ricevere una simile notizia: < Signori la vostra bambina ha contratto la Poliomielite e non ha nessuna probabilità di sopravvivere! > Ogni genitore fa dei progetti per il proprio figlio… e i loro erano andati in fumo per colpa di quella parola: POLIOMIELITE. Così cominciò il tour degli ospedali nella speranza di vincere la malattia. A nulla valsero gli interventi chirurgici e le varie terapie per raddrizzare le mie piccole ossa.

    Il mio corpo

    Poliomielite, quest’amica inseparabile e fedele, con cui condivido la mia vita da quando avevo due mesi. Quando mi vide fece una gran festa, si divertì da matti con i miei arti sia inferiori che superiori e con il tronco; se guardate le mie gambe…. Avete presente quelle della Carrà…? Beh… le mie sono proprio il contrario, sono girate sottosopra; se poi penso ai miei piedi, mi viene una gran paura, perché se li vede un macellaio li scambia per i piedini del maiale e magari li fa bollire in una pentola con i fagioli.

    Le mie braccia, invece, sono in condizioni migliori; il braccio sinistro, quando è piegato assomiglia ad un’ala di pollo, quello destro invece si presenta abbastanza bene. Il braccio destro è la mia colonna portante, la mia libertà. Con il braccio destro riesco ad espletare tutte quelle mansioni che una persona durante la giornata

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