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Incontrando estia- un caso di depressione atipica
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E-book79 pagine54 minuti

Incontrando estia- un caso di depressione atipica

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Info su questo ebook

Per gli antichi greci e romani Estia era la dea dei legami familiari simboleggiata dal fuoco perenne che ardeva sui focolari domestici. Raramente era rappresentata da scultori e pittori perché la sua importanza stava proprio nei rituali simboleggiati dal fuoco.

Ogni nuova casa era consacrata con l’accensione del focolare al suo interno; i familiari vi si riunivano attorno in tranquillità e condividendone il calore cucinavano i cibi e si saziavano. La fiamma sacra aveva quindi una relazione vitale con la protezione, il conforto, la coesione familiare.

La protagonista autrice di quest’opera coglie dall’antica venerazione l’aspetto più soggettivo. La fiamma è appunto un’ energia d’amore inizialmente assopita che scaturendo dai nostri cuori si espande divenendo forza unificante all’interno di un legame e di una famiglia.

L’incontro con Estia è punto finale del percorso autobiografico che l’autrice inquadra come caso (risolto) di depressione atipica o “sindrome da assenza di Estia” come lei personalmente la definisce. Quella fiamma assopita in lei si è progressivamente manifestata lungo i percorsi di vita o, meglio, attraverso pietre e spine di questa depressione. Il lettore noterà il contrasto fra i primi capitoli incentrati su esperienze drammatiche e gli ultimi straordinariamente felici che segnano la sua definitiva vittoria.

Ne deriva un messaggio finale di lucido ottimismo. Il suo stile è colloquiale, come se desiderasse confidarsi con il lettore. Un libro da leggersi a cuore aperto.
LinguaItaliano
Data di uscita17 feb 2014
ISBN9788868858797
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    Anteprima del libro

    Incontrando estia- un caso di depressione atipica - Paula Regina Pereira Ribeiro

    BORTOLUZZI

    PRESENTAZIONE

    In ogni casa di una città-stato greca c’era un focolare su cui ardeva la fiamma di una divinità poco conosciuta, Estia, la dea dei lari domestici. Ogni nuova casa era consacrata quando al suo interno era acceso il focolare; i familiari vi si riunivano attorno in tranquillità e condividendone il calore cucinavano i cibi e si saziavano. La fiamma sacra possedeva quindi una relazione vitale con la protezione, il conforto, la coesione familiare.

    L’ autrice coglie dall’antica venerazione l’aspetto più soggettivo. La fiamma è appunto un’ energia d’amore inizialmente assopita che scaturendo dai nostri cuori si espande divenendo forza unificante all’interno di un legame e di una famiglia.

    Arrivare a desiderare qualcuno senza esigere nulla in cambio, parlare di amore incondizionato nella certezza di poter esprimere compiutamente tale sentimento, confidare ciecamente in una persona anche se colma di difetti, ogni esempio d’incontro con Estia è indicativo di una sorta di energia. L’amore non è, infatti, un qualcosa di tangibile o definito ma può essere meglio compreso come un’energia alimentata dai suoi amanti. Interroga qualcuno sulla definizione della parola e subito dopo domandagli cosa sente. Certamente la definizione è intangibile ma riguardo al sentimento è definibile al punto che la sua mancanza causa dolore e addirittura infermità. La protagonista, percorrendo un arduo cammino fatto di pietre e spine, arriva a credere in esso e a risvegliare quella fiamma assopita in lei.

    Il focolare che scalda i lari domestici e prepara gli alimenti per greci e romani significava sicurezza e tranquillità, per noi è la costante pratica della felicità, una fiamma da dover mantenere accesa con attenzione, pazienza, affetto, sincerità, passione...

    Incontrare Estia non è quindi l’obiettivo di una vita ma un costante apprendistato, non si esaurisce ne può essere vista come meta, perché una brace è alimentata solo se qualcuno aggiunge i legnetti e rimane prossimo.

    Sandro Baldim Ribeiro

    Mauro Bortoluzzi

    PER IL LETTORE

    La depressione atipica o sindrome da assenza di Estia (come chiamo questo tipo di depressione), é una patologia grave che può portare un individuo a vivere un’esistenza molto frammentata.

    Una persona con questo tipo di patologia può necessitare anni per uscire dalla crisi e molte volte può essere mal interpretata dato che i sintomi compaiono con patologie inverse rispetto altre depressioni.

    Con un’analisi ben fatta che dipenda dalla gravità del caso e una cura adeguata, il paziente che guarisce si può davvero trasformare in una persona speciale che conosce pienamente la natura umana, che evidenzia le sue qualità e accetta i suoi limiti e fa di essi esempi di progredimento.

    Dobbiamo prestare attenzione a giudicare certi comportamenti pseudoeuforici perchè molti di questi sono maschere che nascondono grandi malesseri.

    Paula Regina

    APRENDO LE PORTE

    Per capire la personalità di una persona è molto importante conoscerne in dettaglio la storia, perchè non siamo né buoni ne cattivi, ma solamente esseri umani...

    La mia esistenza prendeva il via da un improbabile legame fra due persone di diversa estrazione: mio padre, un dissidente, medico fresco di studi che aveva concluso da poco il tirocinio in psichiatria e lavorava presso un grande ospedale nella capitale, di famiglia non ricca e con ideali di uguaglianza; mia madre, una ragazza di bell’aspetto, di famiglia borghese benestante con visioni diametralmente diverse.

    Ciò che aveva reso saldo il legame era una vena artistica molto grande sviluppatasi da generazioni in ambo le famiglie.

    Lei, artista di vocazione ma legata a cause umanitarie, decideva a un certo punto della vita di prestare servizio volontario in un grande ospedale psichiatrico.

    Una coincidenza, sempre che ne esistano, era che fosse proprio l’ospedale dove esercitava mio padre.

    Lui, vedendo quella ragazza bella, dolce e intelligente ne rimaneva perdutamente appassionato; lei dal canto suo aveva trovato il suo principe.

    Da quest’ incontro nasceva una reciproca stima, diventata solida amicizia e consolidatasi in amore saldo e sincero.

    Dopo un anno di fidanzamento il matrimonio: sembrava un racconto fiabesco, dove due anime piene di affinità si erano incontrate per costruire una famiglia.

    Aveva così inizio la mia storia.

    Sono la figlia mediana fra due lutti. Il primo fratello, mai visto, un bambino molto atteso, era nato sano ma, a seguito di un parto con ventosa, un grave trauma cranico in una settimana lo avrebbe portato alla morte.

    Undici mesi più tardi, nell’anno 1965, venivo al mondo con parto prematuro all’ottavo mese.

    Per l’angustia

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