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Disinformazione e giornalismo finanziario
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E-book39 pagine22 minuti

Disinformazione e giornalismo finanziario

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In questo momento storico sembra scontato ma anche doveroso trattare di temi riguardanti la finanza. Stiamo assistendo ad una grande crisi economica che ha messo in ginocchio molte nazioni. Parecchi sono gli economisti che hanno affrontato il problema da un punto di vista tecnico. Ma, per avere un quadro completo delle cause che ci hanno portato a questo punto il parere dell’esperto non basta. Sono diversi punti i vista da prendere in considerazione. Cos’è successo in questi anni? Inizialmente si può pensare che molta sia la responsabilità di testate specialistiche come “Il sole 24h” che non hanno promosso una corretta informazione. Ma la responsabilità non può essere di uno solo, il problema è più generale e investe tutti gli elementi dell’informazione: dall’opinione pubblica agli organi di stampa. Il primo errore viene commesso dalle banche. Queste infatti hanno un sistema di comunicazione che può essere paragonato a quello di Don Abbondio con Renzo nei “Promessi Sposi”. Parlare in una lingua non comprensibile a tutti per evitare situazioni scomode. Nel nostro caso, spesso nemmeno il giornalista che dovrebbe riportare le notizie ha la corretta chiave di lettura. Eppure, anche questa spiegazione è troppo superficiale. Quindi, l’unica cosa che rimane da fare per capire quali sono i meccanismi errati di questo tipo di informazione è analizzare uno ad uno tutti i fattori implicati nella vicenda. Nel cominciare questo percorso, la prima cosa che salta all’occhio, è che la struttura di questa sfera dell’ informazione è piena di falle. Sembra assurdo pensare che proprio riguardo un tema del genere, di comune interesse, ci sia una tale confusione generale. C’è un sistema bancario che agisce nell’ottica del venditore, spingendo i proprio clienti a fare investimenti sbagliati solo per mero profitto. C’è un’informazione che invece di denunciare i fatti o non li capisce o ha interessi troppo forti. Infine, c’è un’opinione pubblica quasi dormiente. Eppure gli errori commessi in questo caso resteranno impuniti. I “procacciatori di ingenui investitori” se la caveranno istituendo un nuovo sistema di regole riguardati l’etica del mestiere per riacquistare credibilità, la stampa semplicemente si volterà dall’altra parte facendo finta di nulla e chi ha perso i proprio risparmi? Potrà solo prendersela con se stesso.
LinguaItaliano
Data di uscita21 mag 2015
ISBN9786050381429
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    Anteprima del libro

    Disinformazione e giornalismo finanziario - Marilena Passaretti

    Prefazione

    In questo momento storico sembra scontato ma anche doveroso trattare di temi riguardanti la finanza. Stiamo assistendo ad una grande crisi economica che ha messo in ginocchio molte nazioni. Parecchi sono gli economisti che hanno affrontato il problema da un punto di vista tecnico. Ma, per avere un quadro completo delle cause che ci hanno portato a questo punto il parere dell’esperto non basta. Sono diversi punti i vista da prendere in considerazione. Cos’è successo in questi anni? Inizialmente si può pensare che molta sia la responsabilità di testate specialistiche come Il sole 24h che non hanno promosso una corretta informazione. Ma la responsabilità non può essere di uno solo, il problema è più generale e investe tutti gli elementi dell’informazione: dall’opinione pubblica agli organi di stampa. Il primo errore viene commesso dalle banche. Queste infatti hanno un sistema di comunicazione che può essere paragonato a quello di Don Abbondio con Renzo nei Promessi Sposi. Parlare in una lingua non comprensibile a tutti per evitare situazioni scomode. Nel nostro caso, spesso nemmeno il giornalista che dovrebbe riportare le notizie ha la corretta chiave di lettura. Eppure, anche questa spiegazione è troppo superficiale. Quindi, l’unica cosa che rimane da fare per capire quali sono i meccanismi errati di questo tipo di informazione è analizzare uno ad uno  tutti i fattori implicati nella vicenda. Nel cominciare questo percorso,  la prima cosa che salta all’occhio, è che la struttura di questa sfera dell’ informazione è piena di falle. Sembra assurdo pensare che proprio riguardo un tema del genere, di comune interesse, ci sia una tale confusione generale. C’è un sistema bancario che agisce nell’ottica del venditore, spingendo i proprio clienti a fare investimenti sbagliati solo per mero profitto. C’è un’informazione che invece di denunciare i fatti o non li capisce o  ha interessi troppo forti. Infine, c’è un’opinione pubblica quasi dormiente. Eppure gli errori

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