Il ponte sulle ali
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Anteprima del libro
Il ponte sulle ali - Gioacchino Cipriani
CIPRIANI GIOACCHINO
Il ponte sulle ali
COMMEDIA
EDIZIONI SIMPLE
Via Weiden, 27
62100, Macerata
info@edizionisimple.it / www.edizionisimple.it
ISBN edizione digitale: 978-88-6259-905-4
ISBN edizione cartacea: 978-88-6259-924-5
Stampato da: WWW.STAMPALIBRI.IT - Book on Demand
Via Weiden, 27 - 62100 Macerata
Tutti i diritti sui testi presentati sono e restano dell’autore.
Ogni riproduzione anche parziale non preventivamente autorizzata costituisce violazione del diritto d’autore.
Prima edizione cartacea febbraio 2014
Prima edizione digitale aprile 2014
Copyright © Gioacchino Cipriani
Diritti di traduzione, riproduzione e adattamento totale o parziale e con qualsiasi mezzo, riservati per tutti i paesi.
PREFAZIONE
Un triste giorno, passò a miglior vita un povero mugnaio, lascio figli: il mulino, un mulo e un gatto con il manto russo. Il mulino diroccato il raccolto era stato poco e i contadini avevano fatto il pane senza far macinare la farina, tritando da soli i chicchi. Il mulo in assenza di biada era morto. Allora i figli del mugnaio lasciarono il mulino per viaggiare all’impazzata. Dormendo sotto le stelle e a volte coperto. Ultimo figlio rimase al mulino guardando silenzioso il silenzio ruscello, la pala e la pietra. Il gatto era suddito immobile e osservava con attenzione il cortile. Si volto a fissarlo la gente che odiava i gatti, sosteneva che erano creature malvagie al servizio del diavolo. La gente seguiva preti portando i gatti che volevano molestare o torturare perché potesse miagolare. Durante le feste del solstizio d’estate i gatti erano sacrificati oppure seviziati o inseguiti per le strade. Al gatto nel mulino pativa le pene la fermo perché l’ultimo topo era morto di fame. Il gatto inizio a parlare con voce dolce e possente Padrone dammi un po’ di formaggio col mio aiuto potrai raggiungere traguardi illimitati. Il figlio del mugnaio fu colpito da questo fruttuoso prodigio e quando si riprese dalla forte emozione, il giovane chiese che fosse per caso un demonio il gatto rispose con sguardo annoiato che avrebbe mai dato lavoro ad un gatto domestico e una bestia così piccola. Il padrone cercò di accontentarlo il gatto gli rispose a chi appartengono queste terre e il gatto con un balzo felino scomparse il giovane aveva acceso il fuoco perché sera e dalla finestra comparve il gatto e con uno slancio atterrò sul pavimento posò il sacco da cacciatore il mugnaio si liberò dei vestiti di fronte al fuoco il gatto con la lingua iniziava a lavarsi nel sacco c’era una colomba e una lepre. Una vera festa per il giovane che poteva mangiare e fare feste oltre c’era un fiasco di vino. Iniziò a cuocere e il profumo si levava la cacciagione era pronta bene la bevanda guardo gatto sonnecchiava alza lo sguardo oltre aveva una bisaccia con fagioli e altro mi ho approfittato la libertà di diventare nobile. Poi la curiosità vinse sopravvento il vento soffia dalle finestre. I maiali che grufolano sul pavimento sporco un mucchio di concime. I giorni passano la gente ricorda ancora queste storie ritiene alla predisposizione per la magia. Gli irlandesi narrano la storia del gatto Neko armato al punto di proteggerlo con la magia cosicché ferito nei frequenti scontri di uscita sulla strada che avvenivano in quella bellicosa epoca. Il Neko arrivo persino a rischiare la vita pur di proteggerlo con lo sjonhverfling l’invisibilità durante le sue pratiche magiche stregato dall’indifferenza durante le battaglia, l’azione aveva interrotto il combattimento durante il parapiglia a cause del bizzarro crudele colpo vibrato dalla beffata sorte. Sfondato, eresse esamine sul ciglio della strada da una vettura come il fuso di un colpo di spada. Stringendo gli occhi trasse dal sacco pelle di foca indosso velocemente che le avvolse attorno all’incantesimo. Il gesto fulmineo pronunciò altri incantesimi. In questo modo il potere magico si compì. I Danesi sostenevano persino spretali storie frequenti nella popolazione (popoloniti) questo fantastico avvenimento in Britannia sopravvissero dai tempi antichi spesso gli spiriti testimoniano le sembianze assai strane la leggenda narra di creature selvatiche: lupi, cervi, uccelli, serpenti, vitelli e agnelli. Pensavo che gli animali fossero posseduti dagli spiriti della madre com’era accaduto al gatto, con gli artigli i sentimenti portassero alla magia, il linguaggio dei volatili conferisse al potere durante l’anno, lì, beate, pascolavano e il povero pescatore trovò la magia volle l’impero volle diventar Dio il rombo di un tuono spezzò il silenzio così il povero pescatore tornò alla misera capanna. Infine la fede dono di una spada invincibile e invisibile la cui lame bagnata nel sangue di Drago grazie a queste riuscì a riposare questi magici regali. Visitati da altri essere umani aiutati solo dall’aiuto dell’animo gentile in un passo di piete, la giovane sedette in un’immensa energia. Nella grotta gelosa dalla bellezza nella bisaccia di lino grezzo con intorno il pane, il formaggio e una punta di birra di qualità. Lavami, pettinami, accarezza dolcemente creature canto con voce la principessa come per incanto furono presi dall’incantesimo pur sapendo che il loro, non era altro che, una parte di quello che l’incantesimo prese, e ottenne. La mitologia che incalza nel sentimento umano paga ogni dubbio esistenziale nel cammino esistente, dell’innamoramento fiabesco, mitologico dei reali, il bambino che è immerso, rinato nella mitologia felliniana, medicea, del monachesimo esistenziale.
Si può dire che Giuda è più forte (di più) di Gesù pur sapendo che è figlio di Dio, si mette sopra di Dio col tradimento lui occupa il posto che nessuno può prendere sia in vita (sia) che in morte è in più, assaggia (passa per) il suicidio ciò il voler suo, né di Dio, né del Diavolo. Dio è il diavolo, gli angeli abbandonano guida si può dire allora (che) la sua forza si reputa (al di sopra) al Dio e del Diavolo (sé) si è il preferito di Gesù o Dio è il posto di Gesù che neanche Pietro è capace di prenderlo pur tradendo? (-) 3 (tre) volte Guida (la) lo tradisce e lo scherma (scherma) sia nel peccato sia nella grazia (passione). Si mette alla pari di Cesare e dei Sacerdoti del tempio tirandoli anche loro in inganno perché anche loro hanno tradito Cesare e Dio perché si sono macchiati d’infamia pur sapendo che loro sono la giustizia, la Verità per governare. Lui rimane sempre apposto (apostolo) rimane (al) il posto (suo) (mentre) gli Apostoli diventano 13 con Mattia (per coprire il posto vuoto Suo) ma il posto è sempre suo, (Lui) non nega di (doverlo) doverla barattarla con la pura (purezza) (il sorgere della Fede) a posto dell’infamia; il Suo non è altro che il trionfo della resurrezione (Resurrezione). Qual è (la vita solo una) le vite, (che) tante (sono) su Facevo (per scegliere un amico o nemico, non si sa perché non conosci chi sta sul computer) amico nemico