Il gigante invisibile / The Invisible Giant
Di Bram Stoker
3.5/5
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Info su questo ebook
Bram Stoker
Bram Stoker (1847-1912) was an Irish novelist. Born in Dublin, Stoker suffered from an unknown illness as a young boy before entering school at the age of seven. He would later remark that the time he spent bedridden enabled him to cultivate his imagination, contributing to his later success as a writer. He attended Trinity College, Dublin from 1864, graduating with a BA before returning to obtain an MA in 1875. After university, he worked as a theatre critic, writing a positive review of acclaimed Victorian actor Henry Irving’s production of Hamlet that would spark a lifelong friendship and working relationship between them. In 1878, Stoker married Florence Balcombe before moving to London, where he would work for the next 27 years as business manager of Irving’s influential Lyceum Theatre. Between his work in London and travels abroad with Irving, Stoker befriended such artists as Oscar Wilde, Walt Whitman, Hall Caine, James Abbott McNeill Whistler, and Sir Arthur Conan Doyle. In 1895, having published several works of fiction and nonfiction, Stoker began writing his masterpiece Dracula (1897) while vacationing at the Kilmarnock Arms Hotel in Cruden Bay, Scotland. Stoker continued to write fiction for the rest of his life, achieving moderate success as a novelist. Known more for his association with London theatre during his life, his reputation as an artist has grown since his death, aided in part by film and television adaptations of Dracula, the enduring popularity of the horror genre, and abundant interest in his work from readers and scholars around the world.
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Anteprima del libro
Il gigante invisibile / The Invisible Giant - Bram Stoker
invisibile
Il gigante invisibile
Nel paese Sotto il Tramonto il tempo scorre più veloce di quanto accade qui.
Molti anni erano trascorsi, e molti cambiamenti erano avvenuti. E adesso eccoci in un’epoca in cui, se la gente vissuta ai tempi del buon Re Mago fosse ancora qui, difficilmente riuscirebbe a riconoscere il meraviglioso paese di una volta.
Tutto era cambiato, e in modo così triste. Non c’era ormai più nulla di quell’amore, di quella devozione verso il re, più nulla di quella pace perfetta. Il popolo era diventato più egoista e avido, e cercava di arraffare per sé tutto quello che poteva. Alcuni erano molto ricchi, ma soprattutto tanti e tanti poveri. La maggior parte dei bellissimi giardini adesso erano distese desolate. Le case erano cresciute tutte intorno al palazzo, ed in alcune di queste abitavano molte persone che non potevano permettersi nemmeno di pagare l’affitto.
Tutto il bellissimo paese di un tempo era tristemente cambiato, e così la vita dei suoi abitanti. Il popolo aveva ormai dimenticato il principe Zaphir, morto tanti, tanti anni fa; e nessuno più spargeva rose sui sentieri. Coloro che vivevano adesso nel paese Sotto il Tramonto ridevano all’idea che vi fossero ancora i Giganti, non li temevano, dal momento che non li vedevano. Dicevano alcuni:
— Bah! E di cosa dovremmo avere paura? Anche se un tempo vi furono dei giganti, adesso non ci sono più. –
Così la gente cantava e ballava e si dava alle feste come sempre aveva fatto, tutti pensando solo a se stessi. Gli Spiriti che sorvegliavano quel paese erano molto, molto malinconici. Le grandi ali bianche ombrose rimanevano abbassate mentre sedevano ai loro posti presso il Portale. Tenevano nascosto il volto e i loro occhi erano annebbiati per il gran piangere, così che non sarebbero riusciti nemmeno a prestare la dovuta attenzione nel caso qualche creatura malvagia si fosse avvicinata. Cercavano di portare la gente a riflettere sulle loro cattive azioni, ma non potevano abbandonare la loro postazione, e la gente, ascoltando i loro lamenti durante la notte, diceva:
— Senti la brezza che spira, com’è dolce! –
Ed è così anche da noi. Quando sentiamo il vento che sospira lamentandosi e singhiozzando intorno alle nostre case nelle notti solitarie, non pensiamo che gli Angeli stanno soffrendo a causa delle nostre cattive azioni, ma solo che si sta avvicinando una tempesta. Gli Angeli piangono da sempre, soffrendo per il proprio mutismo, perché sanno che anche se potessero parlare, non verrebbero ascoltati.
Mentre tutti ridevano al pensiero dei Giganti, c’era un vecchio che scuoteva il capo e che a quelle risa così rispondeva:
— La Morte possiede molti Bambini, e ci sono ancora Giganti nelle paludi. Forse potete vederli, ma loro sono ancora là e l’unico baluardo per la nostra salvezza è una terra di cuori pazienti e devoti. –
Il nome di questo buon vecchio era Knoal, e viveva in una casa fatta di grossi blocchi di pietra in mezzo al bosco, lontano dalla città.
In città vi erano molte vecchie case che si inerpicavano piano su piano, dove viveva tanta gente povera. E più salivi i grandi scalini di quelle case, più povera era la gente che ci viveva, così che nelle