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Se pensi che sia amore
Se pensi che sia amore
Se pensi che sia amore
E-book38 pagine27 minuti

Se pensi che sia amore

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Info su questo ebook

Non era quello che volevi.
Ancora non lo sai...tutto può accadere...
LinguaItaliano
EditoreLucy Mao
Data di uscita9 ott 2015
ISBN9788892504073
Se pensi che sia amore

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    Anteprima del libro

    Se pensi che sia amore - Lucy Mao

    mai.

    Il sesso

    Non dovevo essere a quell’ora, su quel treno, in quella carrozza, affannata, scapigliata: una corsa lunga undici binari.

    C’ero. E c’era anche lui. Due aerei persi, due treni persi, è tardi: c’era anche lui.

    Vuoi il posto? No, non so…ho fatto una corsa…questo lo vedo. Dietro lenti scure occhi verdi, magnetici. Voce roca. Si parla.

    Piccoli segnali, cautela, timidezza, voglia....

    scivola sui nervi tesi l’orologio slacciato al polso...

    No, non voglio scendere, rimani con me..ti ho preso la mano, per caso, non so, è un tumulto il mio cuore…il suo…chiamami.

    Due ore. Mi chiama. Un’attesa di romantici pensieri, il weekend dopo, sì, ci vediamo, sì..

    ma stai da me? vieni a stare da me?…delusa.

    Pensavo, credevo…essere corteggiata, piano piano, dolcemente…sì, vieni. La mia follia.

    Agitata, smarrita, ma sì, vieni da me.

    Scendi dal treno, ti chiamo, più volte..fingi di non sentire..poi mi prendi, la lingua giù per la gola, rapida, la punta..ed io senza fiato.

    Mi aspettavo tutt’altro.

    Mi piaci, mi prendi, ma...smarrita. Poi a casa..vestita….tu nudo, nudo, sfrontato, disinvolto, nudo, così ti senti bene. Ed io..meno vestita...nuda…paura.

    Sullo sfondo di una luce sottile, spiraglio di finestra, tu in ginocchio davanti a me ti ergi sul letto e lui, sì lui, George, si erge anche lui…statua, potenza, fierezza. Ed io così piccola..come farà..come faremo.. infatti ti fermo, ho paura, ho male.

    Troppo grande George per una vagina così piccola, poco vissuta, e a me pressoché sconosciuta.

    E’ notte.

    Ti giri di là, dormi, pesantemente, ed io in cucina, a piangere, a tremare, nel panico. Come faccio ora, prigioniera di me stessa…prigioniera in casa mia..ma di chi? chi è? Emi, Emi, ti prego..e tu, nel sonno svegliato…o.k, ho capito, non me la dai. Dormi ancora. Piango ancora. Qualcosa ti muove, ti avvicini, mi ascolti, mi accarezzi…va bene bambina, c’è tempo…no Emi, vai via, ho paura, troppa paura. E lui va via. Potevamo divertirci io, te. Però, se ci rivediamo, due ‘piacerini’: ti togli i baffetti e ti radi il pube.

    Mi saluti alla stazione, e ancora, due piacerini. Mi turbi.

    Lavoro, ti penso, e mi manchi…mi scrivi che soffri troppo, mi telefoni e non rispondo, poi rispondo, sì, perché mi manchi. Non avevo capito quanto tenessi a me. Ti voglio corteggiare, ho

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