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Dizionario della Comunicazione Giornalistica
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E-book339 pagine3 ore

Dizionario della Comunicazione Giornalistica

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Info su questo ebook

Seconda edizione aggiornata e ampliata.

Con questo dizionario è stato superato il fine freddamente didascalico di illustrare il significato dei singoli lemmi per far assumere al testo un tono quasi confidenziale e certamente connotativo, che può facilmente riscontrarsi negli esempi e nelle annotazioni che arricchiscono le migliaia di termini e le locuzioni in esso compresi.
Questa seconda edizione esce riveduta, aggiornata e soprattutto arricchita di oltre trecento nuove voci, che rispecchiano, anche linguisticamente, i rapidi mutamenti culturali, politici, economico-finanziari, sociali, esistenziali e di costume, di cui le pubblicazioni a stampa e i notiziari on line si occupano quotidianamente e dei quali, soprattutto i giovani, che si avvicinano al mondo del giornalismo, debbono possedere adeguata conoscenza.
Ogni pubblicazione ha certamente una finalità ed un’ispirazione di fondo: quelle di questo dizionario sono la formazione degli operatori della comunicazione giornalistica e l’acquisizione di una coerente quanto necessaria deontologia professionale che, più è corretta e limpida, e più contribuisce a garantire ai lettori la verità delle notizie e dei fatti.
LinguaItaliano
Data di uscita24 lug 2012
ISBN9788881018642
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    Anteprima del libro

    Dizionario della Comunicazione Giornalistica - ANTONIO FAZIO

    Paesi.

    PRESENTAZIONE

    Velocità. È la prima parola che mi viene in mente pensando al mio lavoro e a questo Dizionario. Il mondo dell’informazione, la diffusione delle notizie, la confezione del prodotto giornalistico sono ormai dominati dalla velocità.

    Questo volume, dunque, soddisfa in pieno l’ambizione di essere un rapido ed esaustivo strumento di lavoro per addetti al settore e non.

    Velocità chiave del nostro tempo e lo conferma efficacemente questo Dizionario della comunicazione giornalistica, che, a quattro anni dalla prima edizione, esce in una versione arricchita di oltre trecento nuove voci che rispecchiano linguisticamente i rapidi mutamenti culturali, politici e di costume della società che la comunicazione giornalistica non può ignorare.

    In questo testo si va dalla già vasta nomenclatura relativa al linguaggio e alla tecnica del giornale tradizionale, alla diffusione del giornale e dei notiziari on line, fino ai termini politici, giuridici, economico-finanziari, esistenziali, ecc., che le pubblicazioni a stampa usano quotidianamente.

    Aggiunti, in versione flash, molti e recentissimi termini che riguardano la tutela della persona (diffamazione, mobbing, stalking, class action, ecc.), il mondo finanziario (fiscal drag, indici di borsa, spread, redditometro, ecc.), i progressi comunicativi come i social network (blog, facebook, fotogramma, hard-copy, soft news, ecc.), i rapidi cambiamenti nei costumi sociali (dossieraggio, escort, gossip, veline, ecc.).

    Ma nella seconda edizione del Dizionario non mancano cenni essenziali sulla storia di movimenti ideologici sfociati in vari partiti, che, nel recente passato e ai giorni nostri, sono stati e sono i non trascurabili protagonisti delle vicende politiche italiane.

    Cuore del volume un’interessante e piacevole panoramica del giornale, di quello romantico rappresentato dalla gloriosa linotype e di quello attuale che lega il giornalista alla tastiera del pc. Va anche detto che il testo non si limita alla terminologia del tradizionale giornale cartaceo, ma estende l’attenzione a quella in uso alla radio, in televisione e in altri new media, che, oltre alla informazione, curano programmi di vario genere, il cui linguaggio è certamente più vasto e comprende neologismi che questo Dizionario riporta in abbondanza e con efficace sintesi espositiva.

    Molto potrei dire ancora, ma vorrei fossero i lettori/utenti, e in particolare tutti quei giovani che si avvicinano alla professione di giornalista, frequentando corsi universitari e master specialistici, a scoprire le potenzialità di questo prezioso Dizionario che Antonio Fazio ha voluto offrire a chi intende entrare ed operare nel complesso mondo dell’informazione e della comunicazione sociale.

    A conclusione, mi viene in mente il motto del New York Times che sulla prima pagina del quotidiano recita: All the news that’s fit to print, che potrebbe essere tradotto cosi: tutte le notizie che è giusto pubblicare, proprio come i termini contenuti in questo Dizionario.

    dott. Alberto Matano

    giornalista e conduttore del tg1 Rai

    INTRODUZIONE

    Le ragioni e i motivi da me esposti nella Introduzione alla prima edizione di questo testo restano fondamentalmente validi: registrare, accanto ai termini consolidati del tradizionale e a volte romantico giornale cartaceo, i termini nuovi che vengono usati nel vasto mondo dell’informazione e che spesso sono mutuati da altri linguaggi, quali il letterario, lo scientifico, il politico, l’economico-finanziario, il sociale, il sindacale, il tecnologico, l’informatico, ecc. Termini che spesso non si trovano nei dizionari della lingua italiana e che tuttavia sono alla base della multiforme comunicazione moderna e della cui conoscenza il giornalista e coloro che operano nel mondo dell’informazione non possono fare a meno.

    I princìpi che avevano ispirato la stesura del volume hanno evidentemente incontrato il favore della categoria cui in particolare si rivolgeva e si rivolge ancora questo Dizionario: i giovani; sia quelli che vogliono avvicinarsi al mondo del giornalismo, intravedendolo come possibile e fascinoso sbocco professionale e che, perciò, si iscrivono ad apposite facoltà universitarie che hanno come indirizzo principale le scienze della comunicazione; sia quelli che in possesso già di una laurea frequentano corsi e master di giornalismo per acquisire ulteriori più approfondite conoscenze sul modo di fare informazione; sia, infine, gli studenti dei vari ordini di scuola, che entusiasticamente vogliono redigere il loro giornale, ma che hanno bisogno di un’indispensabile guida che faccia loro conoscere la storia degli organi di informazione cartacei, radiotelevisivi, informatici e la relativa tecnica per realizzarli.

    Che poi il Dizionario, pubblicato nel 2008 dalla casa editrice Pellegrini e da Rai Eri, abbia riscosso anche una lusinghiera accoglienza in ogni ceto sociale, serve a confermare che la sua impostazione aveva una validità intrinseca, ovviamente auspicata dagli editori e perseguita dall’autore. La constatazione che la cerchia di coloro che hanno utilizzato questo testo si sia notevolmente allargata, determinandone varie ristampe e coinvolgendo una vasta platea di lettori – diversi per cultura, professione ed interessi – mi ha spinto a curare questa seconda edizione, che esce riveduta, aggiornata e soprattutto arricchita di termini, che rispecchiano linguisticamente i rapidi mutamenti culturali, politici e di costume della società che il giornalista in particolare e gli operatori della comunicazione sociale in generale non possono fare a meno di conoscere ed usare.

    Di qui l’introduzione di oltre 300 nuove voci, parte delle quali arricchiscono la già vasta terminologia relativa al linguaggio e alla tecnica del giornale tradizionale, parte ampliano quella concernente la diffusione del giornale e dei notiziari on line e parte, infine, toccano temi politici, giuridici, economico-finanziari, sociali ed esistenziali, che le pubblicazioni a stampa trattano quotidianamente.

    Infine, arricchiscono la seconda edizione del Dizionario cenni essenziali sulla storia di parecchi partiti politici, che, animati da diverse e a volte contrastanti motivazioni ideologiche e culturali, dal primo Novecento ad oggi, sono stati e sono tra i maggiori protagonisti, nel bene e nel male, delle vicende storiche italiane. So che parlare di ideologie e partiti politici significa entrare in un campo minato, ma sono certo di averlo fatto con la necessaria imparzialità, che si evince meglio dalla lettura della voce Partiti politici italiani.

    Altre importanti caratteristiche di questo testo potrebbero essere messe in luce, ma ne lascio la scoperta agli utenti, in particolar modo ai giornalisti, sicuri che essi apprezzeranno il contributo significativo che ho voluto offrire a chi intende entrare ed operare con corretta deontologia professionale nel vasto e complesso mondo dell’informazione.

    L’Autore

    Dizionario

    Contenuto

    Un vasto repertorio di lemmi e locuzioni usati nella comunicazione giornalistica, attentamente riveduto e arricchito di oltre trecento nuove voci, costituisce la seconda edizione di questo Dizionario. Sotto le ventisei lettere dell’alfabeto internazionale (esattamente 21 di origine latina, transitate poi nella lingua italiana e 5 cosiddette straniere: j, k, w, x, y) sono riportati termini, sigle e locuzioni che concernono il lessico giornalistico, scientifico e gergale, anche se sovente sono derivati da altri linguaggi, quali quello politico, quello giuridico, quello economico-finanziario, quello letterario, quello artistico, quello sportivo, quello informatico, ecc. Il contenuto di questo testo, per altro, ha la finalità di non portare soltanto a conoscere i termini giornalistici, ma nello stesso tempo di richiamare, sia pure in rapida sintesi, princìpi storico-giuridici, la storia di movimenti politico-culturali e regole tecniche ed operative, su cui si basa la professionalità di chi produce informazione.

    Genere

    Essendo un dizionario, il testo è essenzialmente didascalico; non mancano, tuttavia, accenni ed esempi di tono quasi confidenziale e certamente connotativo, che saranno sicuramente apprezzati da chi consulterà lo stesso testo per fare comunicazione e informazione corrette. Una nota particolare: la stampa facilmente leggibile sia per il corpo dei caratteri e sia per le didascalie disposte su righe tipografiche che occupano l’intera larghezza della pagina, eliminando la divisione di quest’ultima in due colonne, come avviene generalmente in altri dizionari.

    Caratteristiche particolari

    Questo dizionario elenca tutti i quotidiani che si stampano attualmente in Italia di tipologia varia (nazionali, locali, economico-finanzari, politico-partitici, sportivi e free press). Sono commentate alcune testate storiche, qualcuna delle quali non si stampa più, e sono menzionati alcuni importanti quotidiani stranieri. Inoltre, il dizionario cita periodici e riviste con uscita settimanale, quindicinale, mensile, trimestrale che si occupano di: politica, economia e finanza, cultura letteraria e scientifica, arte e spettacoli, sport, costume e via dicendo. Un accenno, che ci sembra utile sottolineare, è la storia dei movimenti culturali e ideologici, che hanno spesso dato luogo alla nascita dei partiti politici, fautori nel bene e nel male della storia dell’Italia, dalla sua Unità ai giorni nostri.

    Fonti

    Qualificati testi di storia del giornalismo, di storia dei movimenti politici, di scienze e tecniche della comunicazione; consultati i più quotati dizionari della lingua italiana e alcune enciclopedie, tra cui in modo particolare la Treccani. In molti casi si è fatto ricorso anche alla ricerca informatica.

    Documentazione

    Il testo è corredato da oltre quaranta grafici, in massima parte testate di giornali quotidiani e periodici, di cui evidenziano la varietà tipologica e contenutistica come detto nelle Caratteristiche particolari.

    A

    @

    Questo simbolo informatico, comunemente detto chiocciola nasce come unione stilizzata delle lettere a e t minuscole formanti la parola latina at (cioè verso); l’ingegnere informatico americano Ray Tomlinson usò il simbolo @ come separazione tra il nome del destinatario e il server che faceva le funzioni di cassetta della posta.

    A.a.a.

    Modo convenzionale per richiamare l’attenzione di chi legge in un giornale il settore della piccola pubblicità; il numero delle A usate indica la precedenza che si vuole dare all’inserzione.

    A3, A4, A5

    Con questi simboli vengono indicati i più comuni formati di carta, secondo la classificazione UNI (Istituto Nazionale di Unificazione).

    Aa. Vv.

    Abbreviazione usata per Autori Vari, con riferimento a testi scolastici e scientifici, in genere composti da più autori, che non a servizi, o inchieste, realizzati e firmati per esteso, al massimo, da due giornalisti. Tuttavia, riferendosi ai numerosi giornalisti che scrivono gli articoli di un giornale o di un periodico, una persona che non sa molto di giornalismo, potrebbe indicarli, sia pure impropriamente, come vari autori.

    Abbaglio

    Errore, svista, in cui si incorre involontariamente in una redazione di giornale a causa della fretta e dell’esigenza di completare nel più breve tempo possibile la composizione di una pagina per mandarla alla stampa.

    Abbellimento

    Si usa nel gergo giornalistico per indicare ogni operazione che si fa per rendere più interessante un articolo, magari aggiungendo particolari curiosi che possono attrarre l’attenzione del lettore.

    Abbonamento

    Forma per ricevere a casa, quasi sempre per via postale, una pubblicazione quotidiana o periodica, dietro pagamento di un canone stabilito.

    Abborracciare

    Scrivere male o, comunque, in maniera approssimativa, un articolo, un servizio, che, pertanto, si dice abborracciato. Naturalmente questo andazzo non è del migliore giornalismo.

    Abbozzare

    Stendere a grandi linee il contenuto di un articolo, di un servizio, di un’inchiesta. Per indicare la forma peggiorativa di questo lavoro si usa il verbo abbozzacchiare. Termini contigui: abbozzo, abbozzato, abbozzaticcio (peggiorativo).

    Abbreviare

    Rendere più breve, per esigenze varie, un articolo scritto o un servizio registrato.

    Abburrattare

    Verbo poco usato per indicare una selezione sommaria di notizie.

    Abc (ingl.)

    American Broadcasting Company: Compagnia americana di radiodiffusione, molto nota negli USA e fuori, che trasmette notiziari frequenti e ben curati.

    Abrégé (franc.)

    Compendio, riassunto, sommario.

    Abstract (ingl.)

    Il termine corrisponde a sunto o sintesi di un testo; nella pubblicità può essere assimilato a spot (vedi).

    Accademismo

    Uso pedante e persistente di norme tradizionali e superate, che giornalisti non aggiornati adottano nello scrivere i loro pezzi.

    Accadere

    Verbo che equivale a capitare, succedere, avvenire.

    Accaduto

    Il fatto, il caso che si è verificato. Meno usato è accadimento.

    Accanirsi

    In giornalismo indica l’infierire con scritti rabbiosi e ricorrenti contro qualcuno o qualcosa. Non è una notazione positiva della deontologia professionale del giornalista.

    Acceleratore grafico

    Si tratta di una scheda di espansione per computer, realizzata per aumentare la performance dei comandi software di grafica e immagine.

    Accennare

    Dire soltanto qualcosa di un fatto, di una notizia, magari riservandosi una più completa trattazione in successive edizioni di un giornale. Termini contigui: accenno e cenno.

    Accento

    Si tratta di un segno grafico posto su una lettera vocale per indicare la posa e il tono della voce nella pronuncia di una parola. Se ne distinguono diversi tipi: i più comuni sono l’accento grave (è), l’accento acuto (é) e l’accento circonflesso (ê). Ne devono tenere conto gli speaker radiotelevisivi per l’esatta pronuncia delle parole.

    Accentuare

    Dare risalto a un fatto, ad una notizia. Nel giornalismo parlato si può accentuare col tono della voce di chi legge la notizia.

    Accertare

    Verificare l’autenticità di una notizia o provare l’esistenza di un fatto. Vedi anche acclarare.

    Accesso alla professione (di giornalista)

    Avviene attraverso il praticantato, regolato dall’art. 34 della legge sull’Ordine dei Giornalisti (n. 69/1963). Vedi Ordine dei Giornalisti.

    Accesso diretto alla memoria (dma)

    Questa locuzione indica una tecnica di trasmissione dell’informazione tramite il bus (mezzo, dispositivo) di un computer e seguendo specifici protocolli.

    Accettazione

    Termine che indica il grado o livello di accoglimento di un annuncio pubblicitario da parte del pubblico, ovviamente usando vari strumenti di rilevazione statistica.

    Acclarare

    Chiarire o verificare un fatto. È un termine molto usato nel linguaggio forense.

    Accostamento

    In campo editoriale il termine viene impiegato per indicare lo spazio posto fra le lettere di una parola. In fotocomposizione questo spazio viene indicato anche con il termine compressione.

    Accredito giornalistico

    Lasciapassare a favore di un giornalista, richiesto da un giornale o da un’agenzia di stampa per consentirgli di accedere presso istituzioni, uffici, enti, sedi di partiti, convegni, manifestazioni, ecc., perché possa svolgere il suo compito di raccolta di notizie nelle condizioni più favorevoli. In genere, l’accredito giornalistico viene sempre accordato e non per una normativa esistente, ma per prassi consolidata, anche perché il redattore accreditato diventa sovente il portavoce più autorevole dell’attività dell’ente o dell’istituzione che ha rilasciato il tesserino o il documento di accredito.

    Acido

    Si dice di un giornalista malevolo, che scrive spesso pezzi altrettanto malevoli o, comunque, spiacevoli. La deontologia professionale certamente non giustifica questo comportamento.

    Acrobat

    Termine informatico che indica un programma per la trasformazione di un file in ipertesto.

    Acta

    Termine latino usato per indicare gli atti, cioè l’elenco delle attività compiute nel corso di un certo periodo di tempo da un’istituzione o da un ente, oppure adottato come titolo di pubblicazioni congressuali.

    Ad interim

    Questa locuzione latina (lett. nell’intervallo), viene usata nei resoconti giornalistici di seguito all’indicazione del ruolo assunto temporaneamente da una persona, quando questa sostituisce per un tempo breve e limitato il titolare di un ufficio e della rispettiva carica per assenza o sospensione dovuta a cause di diverse. Per esempio, un ministro può essere designato dal Capo del governo a sostituire temporaneamente il titolare dimissionario di altro dicastero, fino alla nomina del nuovo ministro.

    Addetto stampa

    Colui che, per conto di un’istituzione, ente, industria, impresa, partito, ecc., cura la redazione di comunicati e di informazioni ufficiali sull’attività degli stessi. Vedi ufficio stampa e portavoce.

    Addomesticato

    Si dice di un articolo preparato appositamente per favorire qualcuno o presentare un fatto sotto una certa luce.

    Address (ingl.)

    Letteralmente indirizzo. Nell’uso del computer indica il codice identificativo dell’indirizzo personale di un utente della posta elettronica, necessario per l’invio di messaggi personali. Addresser, invece, indica il mittente.

    Adnkronos

    Agenzia di stampa con sede a Roma. Nata dalla fusione della Kronos (1951) e dell’Adn (1959), essa svolge anche attività editoriale con Adnkronos Libri, medico-informativa con Adnkronos Salute e fornisce notizie dall’estero con AdnKronos Internazional.

    Ads

    Sigla che sta per Accertamento, Diffusione e Stampa e indica un istituto milanese che, su richiesta di un editore, certifica i dati relativi alla tiratura e alla diffusione dei giornali quotidiani e periodici. Esso svolge il suo ruolo per mezzo di società di revisione indipendenti, che valutano i dati forniti dall’editore attraverso un controllo sia interno che esterno all’azienda editoriale, verificando i documenti, i libri contabili e il consumo di carta (controllo interno) e gli acquisti effettuati presso i rivenditori e i distributori locali (controllo esterno, a campione).

    Affaire (franc.)

    Questione, faccenda, al limite anche scandalosa. Caso politico di dubbia trasparenza o che interessa la cronaca nera (esempio, il caso del bandito Giuliano).

    Affastellare

    Ammucchiare alla rinfusa idee e notizie in uno scritto giornalistico o in una trasmissione radiotelevisiva. Il termine si riferisce all’attività di un giornalista con idee confuse e poco chiare per impreparazione o per posizione di parte.

    Affilare

    Preparare un’inchiesta giornalistica con intenti polemici o spregiudicati. Potrebbe equivalere a tramare.

    Affissione

    Al significato generico di affiggere un manifesto, può aggiungersi quello di pubblicare su un giornale un annuncio pubblicitario.

    Affossare

    Pubblicare una notizia in maniera ridotta e incompleta. Può significare anche la condotta rinunciataria e irrazionale che porta spesso un giornale ad un calo considerevole delle copie vendute o, in qualche caso estremo, alla sua chiusura.

    Afp (franc.)

    Agence France-Presse. Agenzia di stampa francese fondata a Parigi nel 1835 e considerata la prima e una delle più autorevoli del mondo. Ha una fitta rete di uffici in 165 Paesi e diffonde, con i mezzi più avanzati tecnologicamente, un ampio notiziario, oltre che in francese, in numerose altre lingue estere.

    Aga

    Agenzia Giornali Associati - Roma

    Agate line (ingl.)

    Locuzione editoriale che indica l’unità di misura standard per la pubblicità su stampa; essa corrisponde ad 1/14 di pollice di altezza e ad una colonna di larghezza. 14 agate line corrispondono ad un column inch (pollice/colonna).

    Agenda

    Elenco delle questioni o dei fatti da trattare in un giornale in un determinato periodo.

    Agenda del giornalista

    Pubblicazione annuale che porta una panoramica aggiornata di tutto ciò che riguarda la stampa italiana. L’agenda più nota è quella edita dal Centro di Documentazione Giornalistica, Piazza Di Pietra, Roma.

    Agenzia di stampa

    Impresa che fornisce a pagamento (mediante abbonamento) notizie dall’Italia e dal mondo. Le notizie date sono detti dispacci (vedi) o lanci (vedi), con stesura estremamente sintetica ed essenziale e con successione cronologica, che diventa tanto più frequente quanto più l’avvenimento è importante. In Italia la più autorevole, anche perché la più antica, è l’ANSA, ma anche l’AGI e l’ADNKRONOS (vedi) hanno un ruolo rilevante; ne esistono poi numerose altre, alcune di settore, che svolgono, comunque, una funzione apprezzabile. In campo internazionale, ogni Nazione ha una o più autorevoli agenzie di stampa; nel presente dizionario ne vengo citate alcune.

    Agenzia media

    Azienda imprenditoriale che, a nome e per conto dei clienti, provvede alla programmazione e

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