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Armonie del cuore
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E-book111 pagine43 minuti

Armonie del cuore

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Con queste pagine ho voluto riportare alla luce quanto il mio cuore ha ruminato negli anni giovanile e maturi attraverso forme poetiche. È la storia di un piccolo uomo di montagna che si trova a percorrere le vie di una grande città in giovane età e si imbatte, quasi smarrito, di fronte ad avvenimenti affettivi e di studio che sembrano superiori alle sue forze. Ma la tempra di montanaro e le virtù morali lo porteranno a superare questi inevitabili scogli che la vita gli pone sulla strada. Superato un vuoto di molti decenni il flusso poetico ritorna in età matura e fotografa, nelle forme a lui proprie, il tempo presente, la storia di vita, i valori familiari e religiosi e quei sentimenti che vibrano come armonia nel profondo cuore.
LinguaItaliano
Data di uscita3 nov 2015
ISBN9788893213714
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    Anteprima del libro

    Armonie del cuore - Umberto Manini

    Delfina

    PRIMA PARTE

    Voci della mia giovinezza

    Gli scritti elencati in questa prima parte si riferiscono ad un periodo che va dal 1947 al 1952 quando avevo 17-22 anni. La loro numerazione è quella assegnata a quei tempi sul quaderno.

    Questi sono stati tradotti, nel 2012, dall’originale alfabeto da me inventato a sedici anni, perché nessuno potesse penetrare i misteri del mio animo. Questa introversione ha creato in me un isolamento che ha pesato sulla mia esistenza giovanile, relegandomi in una situazione di grande solitudine, ove la speranza sembrava assente.

    Quelli che vanno fino all’ottobre 1950 si riferiscono al fiorire di un sentimento platonico sbocciato nel 1946 tra le mura di una città emiliana, sotto i portici di una grande via, in un mattino di primavera dove, la conoscenza di una meravigliosa fanciulla, mia coetanea e amica di collegio di mia sorella, estrasse in me vibrazioni nascoste che giacevano sopite in fondo al cuore, per le quali nessuno/a aveva ancora aperto il chiavistello della porta.

    Ne nacque un’esplosione di sentimenti platonici impossibili da realizzare perché io ero povero e lei ricca; io nato sulle pendici di un monte e lei agiata e stabilmente ancorata nella città.

    Rimuginando nel mio intimo l’impossibilità di poter trasformare questo sentimento/sogno in realtà, - che mai a questa creatura è stato esternato - nacque in me un desolato pessimismo che occuperà alcuni anni della mia vita giovanile.

    Fu così che nacquero scritti di tipo poetici imperniati su uno stimolo di grande delusione, amarezza e pessimismo, fino a quando, finalmente, incontrai l’anima gemella: Lidia! che immortalerò nel componimento:

    Richiamo d’autunno -Ovvero pianto di fidanzata lontano.

    Da allora, pur nelle tribolazioni di un fidanzamento a 1500 km di distanza, durato tre anni - e nel quale ci siamo incontrati solo cinque volte - nacque quell’amore vero che non ha confini e la cui solidità è stata messa alla prova da molte situazioni familiari e lavorative. In questo cuore dolcissimo mi sono confortato e consolidato dando vita ad una casa costruita sulla Roccia, nella quale furono generati tanti occhi di bimbi.

    1 - Per le valli in fiore

    Su per le valli in fiore dove

    l’amore è vita e vita amore,

    un cuor vagante, esul solitario,

    muto sen và pensando

    a un cuor ch’amato forse non ama.

    E di lassù sedente

    d’un’alta pianta all’ombra

    volge il suo sguardo spento verso

    il lontano cèl che gli dette amor.

    Pensa allora, con dolci sospiri,

    alla sua chioma morbida

    che lievemente sfiorò,

    ai suoi begli occhi che più di mille

    stelle parean fulgenti,

    al roseo pallor dolce del viso

    ch’inebbriar lo fèron

    e su membranze un nugol di pensier

    soavi incombe e l’alma s’assopisce.

    Dorme e in sogno apre le braccia

    e le richiude dolcemente.

    Forse stringeva al seno e baciava

    il divo suo angiol d’amor!

    Stringi e bacia almeno in sogno

    ciò che cingere a baciare mai potrai.

    Godi di quell’amplesso dolce, soave,

    sublime, al qual ritornerà la mente

    in aspri dì e il cuor t’allieterà

    che vision fèra trafisse.

    Povero cuore nella bufera

    d’amor trascinato!

    E come te tant’altri al mondo

    amano, sognano e dimenticati

    cercano di dimenticar ma invano.

    Invano, sempre invano,

    poiché un non lieve ricordo

    d’un non effimero viso

    resterà sempre fisso nel cuore.

    Carobbio 1947

    2 - Primo amore

    Sempre mi torna

    al cuore il tuo paese

    dove fioristi

    e che mi dette amore,

    dove inumana quasi

    mi rapisti il cuore,

    un giorno-oh fatal giorno!

    del mese in cui

    fiorite son le rose,

    germogliate son le viole

    e la natura ride

    al primo amore.

    Parma 1948

    3 - Le stelle mi stanno a guardare

    … e le

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