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L'irresistibile forza di un'idea
L'irresistibile forza di un'idea
L'irresistibile forza di un'idea
E-book160 pagine2 ore

L'irresistibile forza di un'idea

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Info su questo ebook

Due giovani, in cerca di una nuova idea, che li liberi dall’ipocrisia di una cultura che ritengono in fase di inarrestabile decadenza, iniziano un lungo percorso su una allegorica “strada maestra” sulla quale poi confluiranno un’infinità di altri personaggi, richiamati dalla stessa necessità.
In un lungo e vivace cammino spirituale si confronteranno le più svariate idee, da quella dei religiosi a quella dei filosofi, dei Falce e Martello, a quella degli imprecanti contro le amarezze e delusioni della vita.
Il confronto serrato e a volte velato di garbato umorismo, spesso deciso ad approfondire fino all’estremo le questioni fondamentali dello spirito umano.
All’Occaso e poi nella notte stellata, il cammino spirituale svelerà le più accreditate, avvincenti e in buona parte dimostrate verità.
LinguaItaliano
Data di uscita16 dic 2014
ISBN9788890983405
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    L'irresistibile forza di un'idea - Vincenzo Turba

    Farm

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    © Edizioni Alef ltd 2014 - Tutti i Diritti Riservati Vietata la duplicazione del presente e-book in qualsiasi formato www.edizionialef.it

    Gemma e Dario alla ricerca di un’idea

    Una certa stanchezza cominciava a farsi sentire nei due giovani.

    Gemma e Dario camminavano a buon passo dall’alba ed il sentiero che avevano imboccato non sembrava far apparire ai loro occhi l’orizzonte che cercavano.

    Erano quindi delusi: si tenevano per mano, ma da un po’ non si parlavano più.

    Il loro cammino, quel giorno, era iniziato nel segno dell’ottimismo: erano certi che il senso della loro vita, fino ad allora velato da un enigmatico grigiore, avrebbe cominciato a rischiararsi gradualmente, per poi acquistare quella luce che avrebbe spento ogni loro dubbio e fatta intravedere la verità che cercavano.

    Gemma e Dario erano due giovani che frequentavano lo stesso corso dell’Università. Avevano scelto lo studio della Filosofia, materia che li appassionava sin dai primi anni di Liceo.

    Appartenevano a famiglie tradizionali, dalla mentalità del tutto permeata dalla cultura del tempo.

    I due giovani invece, nel loro intimo, si sentivano oppressi da tutte quelle idee che la società offriva loro quali verità incontestabili, suscettibili al massimo di] personali interpretazioni, pur sempre rispettose dei concetti fondamentali: devozione ad entità trascendentali ed a tutto il relativo corollario di principi morali e di radicati costumi.

    I genitori, forse anche inconsapevolmente, si comportavano, nei confronti dei figli, da guardiani della loro adesione a quei canoni spirituali cui avevano delegato la guida della loro vita.

    Dario così si rivolgeva il padre al figlio – hai voluto iscriverti a Filosofia mentre ti consigliavo Economia. Pazienza. Ora però cerca di dedicare qualche ora al commercio di tuo padre, che sarà il tuo avvenire. Cerca di studiare bene la psicologia: in commercio è molto utile.

    Gemma – diceva la madre dell’altra famiglia alla figlia – cosa ci trovi in quel Dario? Non ti accorgi della sua aria un po’ troppo spavalda? Non lo vedo mai in Chiesa! E da quando lo frequenti, la tua testa mi sembra cambiata: hai delle idee strane e mi sembri malcontenta della tua vita. Cosa succede?.

    D’accordo per la psicologia rispondeva Dario al padre la studierò con interesse, te l’assicuro, dalle sue parole però si arguiva che del commercio non gliene importava proprio nulla".

    Mi succede che parlando con Dario comincio a capire tante cose—così rispondeva Gemma alla madre, non deve dispiacerti se trovi che la mia vita sia cambiata. E’ vero! E’ cambiata e cambierà ancora e in meglio. E intanto pensava a quel cammino che aveva deciso con Dario, che le avrebbe, ne era certa, chiarito tanti dubbi.

    E arrivò quel giorno, che avrebbe messo i due giovani sulla strada della conoscenza di quello che non sapevano, ma che speravano ardentemente di scoprire, di venire a conoscere.

    Gemma - così Dario alla compagna, che aveva cominciato a guardarsi attorno con visibile impazienza - è passata da poco l’alba e il cielo è ancora troppo chiaro perché si possano percepire quei segnali che guidino la mente verso la verità. La verità nasce dal contrasto, che ora non esiste.

    Allora quando il sole splenderà, non pensi Dario, che sarà peggio? Che saremo accecati dalla troppa luce?.

    Non è sbagliata la tua ipotesi, Gemma. Non chiediamo quindi troppo dal cielo, Gemma. Abbassiamo lo sguardo e posiamolo con forza sull’ombra delle idee, che nutrono ancora in parte la nostra mente. Non penseremo ad altro, ma arriverà il momento in cui i segnali che vogliamo arriveranno e saremo così ad un buon punto del nostro cammino. Non credi?.

    Tu ritieni allora necessario che dobbiamo riflettere sulle idee che hanno accompagnato la nostra vita fino ad oggi e domandarci perché ad un certo momento hanno abbandonato la nostra mente. Dico bene?.

    Sì, dici proprio bene, Gemma: le vecchie idee che ci hanno messo in testa dalla nascita, hanno accompagnato la nostra vita fino a quando abbiamo cominciato a guardarci dentro, senza timore di rimaner privi di una bussola spirituale. Chi è privo di una qualsiasi bussola è come un fuscello esposto ai quattro venti, ma che poi può posarsi su una rigogliosa terra.

    E’ vero Dario! Ricordo il giorno in cui ci siamo conosciuti: ci siamo guardati negli occhi ed abbiamo compreso che eravamo diversi dalla maggior parte dei compagni. In loro le idee del tempo avevano attecchito senza riserve e nella loro mente avevano germogliato senza lasciar spazio a qualsiasi altra.

    Ne abbiamo fatti di tentativi e di sacrifici per purificare il nostro spirito! Un buon lavoro il nostro, ma purtroppo qualche incrostazione dei vecchi pensieri è rimasta. Il cammino che abbiamo iniziato all’alba ha proprio lo scopo di liberarci da tutto ciò che non ci convince pienamente.

    "Proprio così. Anche in questi giorni le falsità imperversano sulle notizie, per poterle addomesticare e farle ritenere veritiere. Purtroppo la reazione degli onesti, degli spiriti indipendenti, di tutti coloro che sentono subito il cattivo odore della verità di comodo, è ancora troppo debole.

    Dobbiamo schierarci con loro, Dario!".

    Certo, Gemma! Dobbiamo farlo e senza riserve. Ma purtroppo non credo che sarà sufficiente, credimi.

    Cos’altro dobbiamo fare, allora? Più che smascherare l’ipocrisia, mi pare che non ci sia bisogno d’altro.

    No, Gemma. Ci sono altre idee che possono fare una breccia nella menzogna.

    Spiegati meglio, Dario. Quali altre idee?.

    Potrebbe anche essere una sola l’idea che può liberare la conoscenza degli uomini di buona volontà dall’aggressione, dall’infiltrazione, cosciente o involontaria che sia, delle idee false che verranno così prima demolite e poi fatte rinascere pure, come devono essere.

    Un’idea, un’unica idea che faccia miracoli? Ce ne sono già tante di idee, Dario. Tutte poi hanno la pretesa di essere la panacea di tutti i mali. Tu ne vuoi addirittura scoprirne un’altra? Impresa che mi ispira poco di buono, caro. O vuoi buttarti nella metafisica? .

    Ho usato il condizionale Gemma. Potrebbe essere anche una sola, l’idea, ho detto. Ricordati che ci siamo incamminati all’alba proprio per liberarci da tanti tentacoli ideologici. Vedrai che il nostro orizzonte si chiarirà strada facendo. Pensiamo quindi alle tante menzogne che strangolano i tentativi dell’uomo di conoscere la verità e vedrai che scavando nelle sabbie mobili ideali sulle quali si regge oggi l’umanità, troveremo qualche barlume di luce, della buona terra.

    Incontri sul cammino dei due giovani

    I due giovani ritenevano il loro cammino lineare ed esclusivo fino al provvidenziale orizzonte e quindi all’illuminante visione del mondo e di tutta la spiritualità che nel corso dei secoli vi si era insediata. Si trovarono invece davanti ad uno stato di fatto del tutto imprevisto: nella stretta strada che percorrevano, si inserivano, sia a destra che a sinistra, sentieri appena visibili perché in parte ricoperti da erbacce di indeterminabile provenienza.

    Dario! Che scopo avranno questi sentieri? Non certo quello di aiutarci a trovare quello che cerchiamo: è indiscutibile che i segnali che dovranno portarci alla conoscenza della verità non possono che arrivare dal cielo.

    Non preoccuparti prima del tempo, Gemma: da questi sentieri vedrai che non uscirà nessuno. Probabilmente si tratta di vecchie strade, ormai impraticabili, che i nostri antenati percorrevano per raggiungere la strada maestra.

    Non può essere. Chi ha vissuto prima di noi non l’ha mai raggiunta la strada che ora noi calpestiamo: la sua mente è sempre stata cieca.

    Forse hai ragione, Gemma. Ma queste tracce coperte da erbacce saranno proprio dei sentieri oppure orme di animali?.

    Senti Dario: che sia giusta l’una o l’altra ipotesi a noi non dovrebbe interessare. Proseguiamo decisi il nostro cammino con il nostro scopo. Il resto non conta.

    La voce della giovane, fattasi un poco tremula, tradiva una certa preoccupazione.

    E la preoccupazione o addirittura un vero timore risultarono ben giustificati: da uno dei sentieri di destra iniziò infatti a farsi sentire uno strano rumore, che poi divenne un vero e proprio vociare, sgarbato e perentorio assieme.

    Non passarono che pochi minuti ed agli occhi dei due giovani apparve uno scenario che per poco non li sconvolse.

    Le rauche, drammatiche ed equivoche grida, provenienti dal sentiero di destra, vennero ad un certo momento, oltre che turbare ed offendere l’udito dei due giovani, a svelare i personaggi dalla cui bocca o gola uscivano.

    Svariati personaggi dal ghigno, stampato sul volto, di famelici ricercatori dei piaceri della vita, anche dei più sordidi, si stavano infatti avvicinando sempre più alla strada maestra, mostrandosi anche in tutta la loro doppiezza, petulanza ed anche versatilità a respingere qualsiasi invito allo scambio di credenziali e di costruttiva dialettica.

    Come costoro si accorsero di trovarsi davanti alla vista dei due giovani, operarono drasticamente sulla loro disgustosa apparenza, assumendo la veste di ordinari viandanti, dalla voce melensa e simile ad un intrigante belato.

    Ma questo non è un segnale del cielo - con queste parole Gemma, scossa e impallidita, si rivolse a Dario prendendolo per un braccio - speriamo che non sia un avvertimento, un invito a non cercare quella verità che vogliono nascondere. Non vedi che questi nuovi venuti cercano di mimetizzarsi?.

    Calmati Gemma! Chissà! Forse ci parleranno ed allora comprenderemo chi vuole impedirci il cammino.

    E le parole della strana congrega non tardarono ad arrivare. Le declamò, soppesandole una ad una e con calma imperturbabile, una donna alquanto spavalda e dall’aspetto piuttosto fiero, che così si espresse:

    Cari giovani! Ma vi sembra forse giusto che noi non si debba inserirci per primi nella strada maestra? Non vi accorgete che la nostra determinazione di portare la libertà in ogni dove è ben manifesta? Non è a vostra conoscenza che il nostro Presidente oltre a tessere un panegirico della libertà ad ogni piè sospinto e con le più indovinate e convincenti battute, è pure responsabile di aver dato lavoro e da mangiare a migliaia di sempliciotti, che senza di lui sarebbero caduti nelle grinfie dei sindacati rossi? Arrestatevi quindi.

    A queste parole Gemma e Dario si sentirono scossi, ma cominciarono a mangiare la foglia, a sentire odore, a poco a poco, non solo di ipocrisia, ma pure di scempio della verità.

    "Questa donna e forse anche questi uomini - così Dario interpretò il senso

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