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Le Spine della Corona di Gesu'
Le Spine della Corona di Gesu'
Le Spine della Corona di Gesu'
E-book142 pagine2 ore

Le Spine della Corona di Gesu'

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Info su questo ebook

Siamo nel 1600, epoca storica importante per gli avvenimenti che vengono scoperti in riguardo alla grande chiesa e al clero, in questo romanzo storico vengono ben raccontate sia la trama attraverso i dialoghi, sia il periodo e gli scritti essenziali citati, che portano alla verità nascosta da sempre, ma che l’autrice vuole mettere in luce.

Edis, 12 anni, è cresciuta fin da piccolissima in un convento, dopo essere stata strappata dalle braccia della madre, vive e cresce tra le cattiverie del clero, unico suo modo per evadere è la lettura, che le da forza e consapevolezza. Tenuta chiusa in una stanza gelida, umida e con poca luce, sfamata con gli avanzi dei pranzi e delle cene degli uomini della Chiesa, senza affetto, e senza cuore per l’essere umano, rischia di essere violentata ed è invidiata dalla Badessa per la sua estrema bellezza Edis è ancora viva, ma nel suo corpo che respira, che mangia e che dorme, non c’è altro che sopravvivenza, sconforto, voglia di non vivere e paura. Nel monastero l’incontro con Lady Iron, ragazza 17 enne che ha una sensibilità profonda, una ragazza già donna nel suo Io. Nasce la complicità tra le due ragazze, e Lady Iron è decisa a salvare Edis, ma non solo, devono portarsi in salvo ambedue, e Lady lo fa per tutte le “fanciulle” che li con loro, o altrove, sono nella loro situazione.

Incontrano un giovane, che si fa loro complice e le aiuta in questa ardua impresa. Tra gli svenimenti di Edis, e la preoccupazione di Lady Iron, lui è quello che le guida attraverso gli stretti sotterranei di cui solo il clero è a conoscenza.

Edis alterna momenti di forte paura e speranza, ma con Lady si sente più al sicuro, affronta qualsiasi cosa pur di uscire e salvarsi dalla cattiveria, dai maltrattamenti fisici e psicologici infieriti dalla Badessa e dal Cardinale, con tutti i suoi uomini e le Oblate, costrette a ubbidire ai loro ordini.

Luigina Straccia accompagna il lettore tra i sorrisi e le lacrime di donne come tante, emana speranza ed amore, linfe della vita, raccontando il vero in un romanzo molto forte, una storia d’amore si intreccia nello scritto, da enfasi ed emozioni profonde.
LinguaItaliano
Data di uscita18 mag 2016
ISBN9788869822612
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    Anteprima del libro

    Le Spine della Corona di Gesu' - Luigina Straccia

    Ringraziamenti

    Prologo

    Un periodo ricco e straordinario che nei contenuti, e nella sua bizzarra espressività, l’arte diventa un aspetto fondamentale nella cultura del seicento. Un’epoca che ama rappresentare fastosamente i nobili del barocco, che avevano uno stile sfarzoso ed esagerato in tema di eleganza. Famosi erano i banchetti importanti, in cui i nobili ed il Clero spendevano i loro averi per organizzare cene al limite della ricchezza; si univa a questo sfarzo l’elegante musica dell’epoca. L’elemento che caratterizzava la vita barocca era il lusso che si denotava nel mondo di vivere, mentre nelle strade, nei vicoli, e nelle baracche, vivevano e sopravvivevano figli di un dio minore, bambini, anziani, che morivano di fame abbandonati al loro tragico destino: anime senza carne, senza sangue, senza pelle... perché non avevano diritto neanche a questo. Vestiti bruciati invasi dalle malattie, forse le anime invisibili non sapevano cosa era più terribile: morire di fame o essere divorati dal male fisico. Lady Iron era una fanciulla dalle ali d’acciaio, così la definivano nell’antichità alcuni autori ed artisti. Di lei avevano scritto intere pagine, immaginando il suo volto, per coglierne l’assoluta bellezza. Lei incantava con le parole, e aveva il dono ed il potere di attirare a se il cuore e la mente degli uomini, ma anche l’invidia e la cattiveria di persone a cui era stato negato un tale privilegio. Era ammirata e corteggiata, amata perdutamente, possedeva l’intelligenza, la bellezza, il fascino, la gentilezza, la delicatezza e il mistero dei poteri soprannaturali. Jury Lovi, un artista del luogo, importante e famoso per la sua creatività inerente più settori che spaziano dalla pittura all’arte della scrittura e della letteratura, scrisse nel suo diario: la sua è una bellezza divina che con le parole incanta chi le comprende e le ascolta, per lei si vive e per lei si muore…

    Per questo motivo Lady era oggetto di invidia, cattiveria, persecuzione. Doveva morire, perché Lei sapeva ciò che il clero e la Chiesa avevano tenuto nascosto per millenni: antichi segreti che svelavano il male oscuro, invisibile, il potere della Chiesa, le tirannie, le violenze, gli inganni; storie narrate attraverso leggende per confondere la mente e l’intelletto degli uomini: le mille verità nascoste sapientemente.

    Lei adorava scrivere, non aveva paura di osare, aveva il coraggio di amare, il coraggio della verità, aveva il dono di sentire l’anima delle persone, i loro pensieri, le loro paure; ascoltava e interpretava il loro linguaggio, sentiva su di sé il dolore e la sofferenza. Per questo era presa più volte dall’angoscia e dal terrore di prevedere e vivere la morte delle sue fanciulle. Quando le stupravano e violentavano, sentiva il dolore nel profondo ventre, e le lacrime scorrevano sul viso nel sentire la sua impotenza di fronte a tutto questo. Lady Iron voleva fermare il male, la cattiveria degli uomini di Dio, il clero, la chiesa... un Dio sordo e cieco che non sentiva le urla di disperazione, che lasciava ogni evento ed avvenimento scivolare addosso alle fanciulle senza curarsene, proteggerle e salvarle.

    Nella sua mente e nell’anima, Lady Iron percepiva come bellissime espressioni di esseri umani, le splendide donne che fanno parte dell’universo, ma di un mondo… in cui non si è libere : le fanciulle di Lady Iron.

    Capitolo 1

    Nel monastero accanto alla cella chiusa e sigillata di Lady Iron, si sentiva un lamento silenzioso, come le foglie quando cadono in autunno. Lei, curiosa, si avvicina al muro sporco di terra bagnata, per ascoltare e capire da dove venisse questo gentile lamento. Con un balzo indietreggia, scivolando sulla pietra consumata da altre fanciulle rinchiuse nel monastero negli anni passati, cade e manda un urlo di spavento. Ad un tratto una vocina le sussurra dall’altra parte della stanza: C’è qualcuno? Tu chi sei? Rispondimi! Conosci la mia mamma?

    Incredula Lady Iron si sofferma e pensa: questa vocina sottile e delicata è di una bambina. Mi chiamo Lady Iron, qual’è il tuo nome?

    Sono Edis, il mio nome è antico ed apparteneva a mia nonna. Sono sola, e non so da quanto tempo sono qui dentro.

    Non spaventarti, io sono qui per aiutarti! Ma dimmi… quanti anni hai?

    Ne ho 12 o forse 11, non lo so… è da tanto tempo che sono rinchiusa qui. Non ricordo neanche come è fatto il mio volto! L’unica cosa che posso dirti è che ho i capelli lunghi e biondi. E tu quanti anni hai?

    Ne ho 17, fra qualche giorno è il mio compleanno, diventerò grande e finalmente potrò andarmene via.

    Portami con te, non lasciarmi qui. Lo so, prima o poi verranno a prendermi quelli con i vestiti rossi ,lunghi e grandi, ho paura...

    Edis è una ragazzina molto fragile, ma decisa ad andarsene da quell’inferno che l’avvolge, la sua tenacia per fortuna la accompagna e prevale sulla sofferenza. Intanto, Lady continua a sostenerla con cuore, cercando di risalire a qualche ricordo che possa aiutare la giovanissima ad uscire dal limbo dell’ignoranza e dell’incoerenza clericale che l’hanno tenuta prigioniera, facendo di lei un essere umano senza diritti, ma non sicuramente senz’anima.

    Ricordi il nome della tua mamma? Ricordi qualcosa?

    Non so, ricordo che mi hanno strappata dalle sue braccia, io ancora non camminavo da sola; lei urlava e piangeva, ed io non sapevo come consolarla. Non camminavo, e non potevo spingere via i mostri cattivi, volevo fare qualcosa ma non riuscivo. Risponde con amarezza Edis, quasi come se stesse rivivendo quel momento, e provando forse… un po’ di rimorso per non essere riuscita a fare nulla.

    Forse perché eri troppo piccola! Come potevi aiutare la tua mamma? Ricordi il nome?

    Si, mi diceva sempre: tu sei la mia rosa bella ed incantata, leggera, profumata, delicata… come lo è il nome della tua mamma! Quindi penso che sia il suo nome: Rosa. E tu ricordi perché ti hanno portata qui?

    Si e molto bene, ma non posso dirti nulla per il momento. Devo pensare. Devo trovare la via d’uscita e scappare.

    "Ti prego mi porterai con te? Non abbandonarmi adesso, ho solo te. Non vedo neanche il colore dei miei occhi, come anche ho dimenticato il colore del cielo e del sole, qui nella stanza entrano solo fasci di luce che poi si annullano quando chiudono le finestre di ferro.

    Adesso devo dormire, sono molto stanca. Sono molti giorni che non mi portano da mangiare, mi sento leggera e non sento più la mia carne: prima era calda, adesso la sento fredda".

    Ti prego Edis, non addormentarti, ti farò portare qualcosa dal giovane fanciullo, lui mi vuole bene e vedrai ci aiuterà.

    Nonostante il richiamo di Lady la giovane si è assopita.

    Ci sei? Rispondimi! Il giovane ha portato del cibo, lo ha rubato al Cardinale, che si è addormentato sulla sedia papale. Che stupido! Sogna di diventare Papa, e ogni tanto si siede sul trono per sentire che cosa emana la sedia del potere! Il giovane schiavo, una volta ha visto che stava seduto, e toccava la poltrona papale come se toccasse una donna, uno spettacolo squallido… e pensare che il Cardinale doveva essere rinchiuso in un manicomio, perché da piccolo aveva tentato più volte di soffocare la sorellina con un cuscino, fortunatamente la mamma se ne è accorta, e dietro consiglio del prete, lo hanno messo nel monastero.

    Quindi nel nostro monastero tanto per invocare la fortuna.

    Si Edis, adesso come ti senti?

    Molto meglio, grazie. Incomincio a sentire il sangue che pulsa e da calore al mio corpo.

    Ma tu hai solo 12 anni, come puoi sapere queste cose?

    Lady io sono a conoscenza di cose che tu non puoi neanche immaginare. Nonostante la mia giovane età, sono dovuta crescere molto in fretta, e capire la malignità dell’uomo, piuttosto che giocare, sorridere, vivere la mia infanzia, quando mi lasciavano nella libreria del Vaticano… dimenticandosi per giorni di me. L’unica cosa che mi teneva in vita erano i libri meravigliosi che custodivo gelosamente. Una badessa mi aveva insegnato a leggere e scrivere. Tutto ciò mi ha tenuta in vita. L’unica cosa per non farmi morire dentro, e lasciarmi andare… ho sonno Lady, devo riposare.

    Edis si addormenta stanchissima, cade in un sonno molto profondo per giorni , ma in realtà Lady si rende conto che non si trattava solo di una dormita.

    Ci sei? Edis rispondimi, sono due giorni che ti chiamo. Ti prego rispondimi. Cristo sta male! Quando arriva il giovane deve rubare le chiavi della stanza della bambina. Devo sapere cosa è successo.

    Lady non puoi entrare! Se dovessero accorgersi di quello che hai fatto ti uccideranno! Le disse il giovane.

    Prendi le chiavi, non perdere tempo! Edis sta molto male. Sbrigati, cosa aspetti!

    Finalmente hai la chiave, tiro un sospiro di sollievo!

    Si, apri, devo entrare!

    Lady entra e, preoccupata, cerca di far riprendere la ragazzina pallida e senza sensi.

    Edis, rispondimi ti prego.

    Nella sua preoccupazione si rivolge al giovane che, altrettanto spaventato per Edis, rimane quasi immobile ad osservarla.

    Fai qualcosa tu! Invece di stare li in piedi, impalato ed imbalsamato come i vostri maledetti servitori dal colore porpora! Prendi le medicine della Badessa, lei adesso dorme, quindi puoi entrare nella sua stanza, sbrigati!

    "Edis, ti sei ripresa finalmente! Come ti senti?

    Un po frastornata ma meglio, cosa mi è successo?

    Sei svenuta e non so da quanto tempo...

    Va bene, adesso mi alzo. Risponde Edis con voce flebile, ancora distesa e debole.

    Non puoi. Sei fragile, il tuo corpo è diventato trasparente dal poco nutrirti, è più grande la tua ombra di te, hai bisogno di rimetterti, il giovane ti porterà nella sua stanza e si prenderà cura di te.

    Sei sicura? Io non voglio rimanere sola con lui.

    Si, fai come ti ho detto. Fidati, non può farti del male, adesso vai non preoccuparti.

    Intanto, Lady si appresta nuovamente a soccorrere e curare Edis, ancora una volta svenuta per la debolezza fisica e psicologica. Nella preoccupazione, riprende il giovane aiutante, per la sua poca tempestività.

    Hai le medicine della Badessa?. A cosa pensi quando ti dico le cose, perché stai li impalato! Non guardarmi, portami dell’acqua! Edis ha bisogno di noi.

    Il fanciullo ha pensato davvero ad un particolare importante, i libri che Edis ama tanto leggere, e che sono il suo pane per l’anima da sempre.

    Ho rubato i libri nella biblioteca del Vaticano, so che Edis li voleva, sono per lei, fanno parte della la sua vita, ricordi Lady?

    Mio giovane, adesso si che ti riconosco! Appena si riprende, inizio a leggerle qualcosa, e vedrai riusciremo a salvarla.

    La giovane riprende conoscenza.

    Finalmente Edis, come stai?

    Meglio Lady, ma cosa è successo?

    "Sei svenuta ancora, sono due giorni che sei così, ti ho aperto la bocca e ti ho messo la medicina sciolta

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