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Manuale di sopravvivenza per scrittori esordienti
Manuale di sopravvivenza per scrittori esordienti
Manuale di sopravvivenza per scrittori esordienti
E-book223 pagine2 ore

Manuale di sopravvivenza per scrittori esordienti

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SAGGIO (114 pagine) - SCRITTURA CREATIVA - Un manuale di sopravvivenza creativa per gli autori emergenti, che vogliono migliorare la loro scrittura e, magari, trovare anche un editore disposto a pubblicarli... "Cari scrittori emergenti, ammettete con voi stessi che, se non iniziate mai a scrivere, se non riuscite ad andare oltre a un paio di pagine o se vi bloccate per un mese ogni tre righe, forse scrivere non vi piace così come credete. Forse, in fin dei conti, diventare un autore di romanzi non è davvero il sogno della vostra vita. Se poi doveste rendervi conto di odiare letteralmente la parola scritta questo potrebbe dire che, nell'intimo del vostro spirito, non si nasconde uno scrittore ma un editore. In questo caso la prima cosa che dovete chiedervi è: "ho intenzione di pubblicare anche autori emergenti?" Se così fosse, vi mando subito qualcosa di mio da leggere..."   Questo "manuale" è un libro intelligente, divertente e dissacrante, che pur rivelandosi una vera miniera di consigli utili per ogni autore alle prime armi che intende affinare la propria tecnica per arrivare a pubblicare, non perde l'occasione per indagare nel vasto mondo dell'editoria, con i suoi trabocchetti e i suoi percorsi difficili, e in quello, forse ancora più ampio ed eterogeneo, degli scrittori in cerca di editore, apparentemente disposti a tutto pur di pubblicare. Proprio come Simone Maria Navarra! Simone Maria Navarra ha scritto più libri di quanti una persona di cultura media riuscirebbe a leggere nel corso della propria vita (del resto, potrebbe anche bastarne uno solo) ma l'unico che è riuscito a pubblicare con un editore "vero" è stato questo. Visto che si tratta di una riedizione, però, potremmo anche contarlo due volte. Nel corso della sua attività di scrittore ha pubblicato ebook autoprodotti, si è infilato in raccolte di esordienti, ha riempito la rete di blog, partecipato a concorsi, litigato sui forum, annoiato ("ha", o "si è", a seconda dei casi) alle presentazioni, spammato via mail, condiviso su Facebook e insomma ha fatto tutto quello che a un aspirante scrittore potrebbe venire in mente di fare nel tentativo di uscire allo scoperto. Nel frattempo gli è capitato di svolgere la professione di ingegnere, ma dopo una serie di vicissitudini un po' lunghe da spiegare si è ritrovato a fare il dottore. Ha raccontato questa storia in un altro libro... che non è però riuscito a pubblicare. Ovviamente. Per cui, intanto, leggetevi questo.
LinguaItaliano
Data di uscita31 mag 2016
ISBN9788865307311
Manuale di sopravvivenza per scrittori esordienti

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    Manuale di sopravvivenza per scrittori esordienti - Simone Maria Navarra

    Simone Maria Navarra

    Manuale di sopravvivenza per scrittori esordienti

    Saggio

    Prima edizione maggio 2016

    ISBN 9788865307311

    © 2016 Simone Maria Navarra

    Edizione ebook © 2016 Delos Digital srl

    Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano

    Versione: 1.0

    Font Quattrocento Sans by Pablo Impallari, SIL Open Font Licence 1.1

    TUTTI I DIRITTI RISERVATI

    Sono vietate la copia e la diffusione non autorizzate.

    Informazioni sulla politica di Delos Books contro la pirateria

    Indice

    Il libro

    L'autore

    Manuale di sopravvivenza per scrittori esordienti

    Introduzione: a mia parziale discolpa…

    Capitolo I – Davvero vuoi scrivere un romanzo?

    Capitolo II – E questo romanzo di che dovrebbe parlare?

    Capitolo III – E questo romanzo dovresti scriverlo proprio tu?

    Capitolo IV – Non sarà ora di mettersi a scrivere?

    Capitolo V – Le cose iniziano a farsi serie

    Capitolo VI – Non dirmi che il libro l'hai scritto sul serio!

    Capitolo VII – Diamo anche gli ultimi ritocchi

    Capitolo VIII – Non sarà ora di farlo leggere a qualcuno?

    Capitolo IX – Adesso non è il caso di diventare paranoici

    Capitolo X – E adesso non vorrai mica che te lo pubblichino?

    Capitolo XI – Come ti aspettavi che sarebbe finita?

    Delos Digital e il DRM

    In questa collana

    Tutti gli ebook Bus Stop

    Il libro

    Un manuale di sopravvivenza creativa per gli autori emergenti, che vogliono migliorare la loro scrittura e, magari, trovare anche un editore disposto a pubblicarli...

    "Cari scrittori emergenti, ammettete con voi stessi che, se non iniziate mai a scrivere, se non riuscite ad andare oltre a un paio di pagine o se vi bloccate per un mese ogni tre righe, forse scrivere non vi piace così come credete. Forse, in fin dei conti, diventare un autore di romanzi non è davvero il sogno della vostra vita. Se poi doveste rendervi conto di odiare letteralmente la parola scritta questo potrebbe dire che, nell'intimo del vostro spirito, non si nasconde uno scrittore ma un editore. In questo caso la prima cosa che dovete chiedervi è: ho intenzione di pubblicare anche autori emergenti? Se così fosse, vi mando subito qualcosa di mio da leggere…"

    Questo manuale è un libro intelligente, divertente e dissacrante, che pur rivelandosi una vera miniera di consigli utili per ogni autore alle prime armi che intende affinare la propria tecnica per arrivare a pubblicare, non perde l’occasione per indagare nel vasto mondo dell’editoria, con i suoi trabocchetti e i suoi percorsi difficili, e in quello, forse ancora più ampio ed eterogeneo, degli scrittori in cerca di editore, apparentemente disposti a tutto pur di pubblicare. Proprio come Simone Maria Navarra!

    L'autore

    Simone Maria Navarra ha scritto più libri di quanti una persona di cultura media riuscirebbe a leggere nel corso della propria vita (del resto, potrebbe anche bastarne uno solo) ma l'unico che è riuscito a pubblicare con un editore vero è stato questo. Visto che si tratta di una riedizione, però, potremmo anche contarlo due volte.

    Nel corso della sua attività di scrittore ha pubblicato ebook autoprodotti, si è infilato in raccolte di esordienti, ha riempito la rete di blog, partecipato a concorsi, litigato sui forum, annoiato (ha, o si è, a seconda dei casi) alle presentazioni, spammato via mail, condiviso su Facebook e insomma ha fatto tutto quello che a un aspirante scrittore potrebbe venire in mente di fare nel tentativo di uscire allo scoperto.

    Nel frattempo gli è capitato di svolgere la professione di ingegnere, ma dopo una serie di vicissitudini un po' lunghe da spiegare si è ritrovato a fare il dottore. Ha raccontato questa storia in un altro libro… che non è però riuscito a pubblicare. Ovviamente.

    Per cui, intanto, leggetevi questo.

    Introduzione: a mia parziale discolpa…

    …l'idea di scrivere un libro dedicato alla scrittura non mi era mai neanche passata per la testa.

    Io volevo solo fare lo scrittore di romanzi (e lo vorrei ancora, credo) e lì per lì quella di aprire un blog in cui parlare delle mie esperienze come autore emergente m'era parsa un'ottima idea. Un modo come un altro per pubblicizzare i miei ebook, farmi conoscere come autore e magari sfogarmi un po' quando l'ennesimo editore mi avrebbe liquidato con le classiche risposte di circostanza che si danno agli esordienti (la smetta d'importunarmi o la denuncio, per dirne una).

    Il fatto è che – specie per un autore alle prime armi – raramente le cose vanno secondo i nostri progetti, e lo scrittore emergente (questo il titolo che ho dato al blog) ha preso a crescere e a vivere di vita propria fino ad arrivare al punto che del resto mi ero aspettato fin dall'inizio: i miei ebook e i miei romanzi continua a non filarseli nessuno, e io mi trovo qui a presentare una raccolta di articoli selezionati fra i tanti che ho pubblicato su Internet.

    Tanto per dare la parvenza di averci lavorato un po' sopra, li ho sistemati in maniera tale da formare una specie di manuale di scrittura diverso dal solito. Dico diverso perché, a differenza di tutti i libri del genere che mi è capitato di leggere (e vi assicuro che non sono pochi) non starò qui a dirvi banalita del tipo che il vostro libro dovrà essere scritto in corretto italiano (ma va?), a vantarmi dell'enorme successo che ho avuto nel mondo dell'editoria (visto che non ne ho avuto alcuno) o a dirvi che scrivere è talmente difficile che a insegnarvelo non ci proverò nemmeno e il libro sarà interamente incentrato sulle mie vicissitudini personali.

    Nelle pagine che seguono troverete invece quello che credo di avere imparato su come si scrive un romanzo, ma soprattutto su cosa dovete aspettarvi se volete lavorare nell'editoria (che non è la stessa cosa che fare lo scrittore). E tutto dal punto di vista di qualcuno che – con tutta probabilità – di romanzi ed editoria non ci ha ancora capito niente.

    A mia parziale discolpa resta il fatto che non ero partito con l'idea di mettere insieme un testo del genere: io volevo solo scrivere romanzi, mentre insegnare agli altri come fare altrettanto (col rischio che finiscano per rubarmi il mestiere) è una velleità che di certo non mi appartiene. Insomma, questo libro è un incidente di percorso, un errore involontario. Io non l'ho fatto apposta a scriverlo, e che voi decidiate di leggerlo (difficile, dopo un'introduzione del genere) e di seguirne i cattivi consigli non è assolutamente colpa mia.

    Certo è che l'aver trovato un editore mi rende comunque più che felice: adesso posso raccontare a tutti di aver scritto un trattato sulla letteratura di grande successo (nel senso che è stato pubblicato), realizzando in questo modo il mio sogno di atteggiarmi ad artista intellettuale.

    Che la cosa non fosse in realtà voluta è solo un dettaglio, per cui questo potrò anche non dirlo a nessuno.

    Capitolo I – Davvero vuoi scrivere un romanzo?

    Come scrivere un libro per davvero: bisogna avere delle idee

    L'idea di un corso di scrittura da affiancare ai consueti articoli che pubblicavo sul blog è nata quando un amico mi ha chiesto di dire la mia su come si scrive un romanzo, partendo dall'ideazione fino alla stesura finale. Controllando gli accessi al sito (i visitatori che leggono i miei articoli giorno per giorno), ho inoltre notato che molte persone trovavano le mie pagine con ricerche del tipo: come scrivere un libro, come si realizza un romanzo e roba del genere. Immaginando la loro delusione nel ritrovarsi in un mare di post ricolmi di puttanate, ho voluto alleviare i miei sensi di colpa provando a scrivere – una volta tanto – qualcosa di serio.

    Ho scritto provando perché, così come non è facile scrivere un romanzo, non è facile nemmeno spiegare a qualcuno come si fa, e anzi se lo sapessi forse non starei qui a fare lo scrittore emergente a vita. Diciamo allora che nel corso di questi articoli ho cercato di raccontare il mio metodo di scrittura, e se vorrete continuare nella lettura ci tengo a chiarire ancora una volta che (visti i risultati) seguire i miei consigli vi porterà a realizzare un romanzo che nessun editore vorrà pubblicare.

    1) Bisogna avere delle idee

    Uno che vuole fare lo scrittore pretende che i suoi (eventuali) lettori impegnino parte della loro vita a leggere i pensieri che egli ha messo su carta. In soldoni, noi scrittori abbiamo l'arrogante pretesa di voler raccontare qualcosa alla gente in cambio di alcuni euro di spesa per il libro e, cosa ben più importante, di una considerevole quantità del loro tempo libero. Hemingway (tanto per citare qualcuno di cui si parla più avanti) aveva la sua idea del rapporto tra l'uomo e la natura, e ne ha parlato in libri come Il vecchio e il mare. Prima ancora di avere una trama, prima ancora di essere un bravo narratore, Hemingway aveva qualcosa da dire come essere umano, e ha deciso di farlo mettendosi a scrivere.

    Sembrerebbe una cosa ovvia, no? Che razza di idiota scriverebbe un romanzo senza avere idee in testa? Eppure, quasi tutta la robaccia scritta da emergenti (ma anche autori affermati) che circola per la rete parla sempre delle solite tre-quattro cose: problemi sentimentali, difficoltà lavorative, il mondo che poverini non vi capisce e altre tematiche trite e ritrite alle quali nessun lettore avrà mai interesse a dedicare del tempo. Vi siete mollati con la donna? Siete depressi perché il lavoro va male? La vostra vita è un’infelice corsa verso la catastrofe? Mamma mia, la gente non vedrà proprio l'ora di leggere i vostri libri tristi e noiosi! È brutto da dire, ma se non avete un'idea di effettivo valore da trasmettere agli altri, tutti i corsi di scrittura della Terra saranno inutili.

    È questa l'unica cosa che non ci può insegnare nessuno: essere noi stessi e avere da raccontare qualcosa d'importante, che gli altri vorranno ascoltare. La cosa triste è che finché siete capaci di attrarre in qualche modo l'attenzione, possedere delle idee interessanti è anche l'unica qualità della quale – tutto sommato – potreste fare a meno. La gente è incasinata, è stanca, non gli va di stressarsi anche con libri, film o quello che sia. Se si vuole vendere, meglio offrire qualcosa di semplice e senza troppi contenuti. E forse, tutto sommato, è giusto che sia così.

    La cosa complicata allora diventa scrivere cose importanti, riuscendo allo stesso tempo a trovare uno stile personale che sia anche piacevole, in modo tale da non far rimpiangere ai lettori di non aver scelto un altro autore, magari meno noioso. E certo – mi direte – ma allora, con questi presupposti, scrivere un buon libro diventa una cosa difficilissima!

    E infatti è proprio così, ci siamo capiti. Ed è la ragione per cui, una volta che l'avrete scritto, il vostro libro farà quasi sicuramente schifo. Ma abbiamo ancora quel quasi, dalla nostra parte! Per cui non ci abbattiamo del tutto, e andiamo avanti.

    Approfondimento: le tipologie di scrittori

    Visto che vi siete messi in testa di scrivere un romanzo, è bene che sappiate fin da subito che così come gli animali, come la roba da mangiare e come gli stili di abbigliamento, anche gli scrittori sono suddivisibili in tipologie ben distinte.

    Non sto parlando dei generi letterari (horror, fantasy, fantascienza e quella roba lì) che in fin dei conti sono una cavolata che si è inventato qualcuno per organizzare gli scaffali delle librerie. Io infatti potrei scrivere un libro con un mago che si risveglia in un'astronave dove uno dell'equipaggio è posseduto dal demonio e ogni 2 pagine c'è una scena di sesso, e nessuno me lo pubblicherebbe solo perché poi i librai non saprebbero su quale cavolo di scaffale metterlo. Sto parlando invece dell'approccio alla scrittura: il modo in cui qualcuno si pone di fronte alla realtà e, di conseguenza, la racconta nei suoi libri.

    Eccovi allora un breve elenco delle tipologie degli scrittori che sono riuscito a individuare nel corso delle mie attente ricerche. Provate a vedere se vi riconoscete in una di esse, e così saprete anche che cosa aspettarvi dal vostro futuro di scrittore.

    Lo scrittore pessimista/depresso: scrive solo per dimostrarvi che la vita è una merda. Di qualsiasi argomento trattino i suoi scritti, alla fine la storia si risolverà in malo modo, mentre il destino dei protagonisti (quelli ancora vivi, ovviamente) sarà di sprofondare nella sconfitta e nella tristezza più totale. Esempio: Chuck Palahniuk (o come si scrive), Giovanni Verga e – temo – i miei primi racconti.

    Lo scrittore fomentato: nelle loro storie c'è solo gente muscolosa che uccide tutti facendoli a pezzi senza pietà. I cattivi sono troppo cattivi solo per il gusto di esserlo, e ogni situazione si risolve con un conflitto fisico, a colpi d’arma da fuoco, all'arma bianca o con incantesimi letali. Esempio: il fantasy standard tipico delle trilogie alla Dragonlance, metà dei fumetti giapponesi (l'altra metà sono zozzi), quel tizio lì che ha scritto Conan il barbaro (si chiama Robert Ervin Howard: l'ho appena visto su Wikipedia).

    Lo scrittore intellettuale (o che si atteggia come tale): i suoi testi sono pieni di complessi ragionamenti sul senso della vita, sul ruolo della scienza nella società moderna, su cose di cui importa solo a lui e argomenti di cui non frega niente manco a lui ma che per qualche motivo ha deciso di approfondire ugualmente. Esempio: Asimov, Boudrillà o come si scrive. Credo anch'io, col mio romanzo Mozart di Atlantide, ma state tranquilli che quello non lo pubblicherà mai nessuno e

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