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Pericolosamente sicuri
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Pericolosamente sicuri
E-book89 pagine44 minuti

Pericolosamente sicuri

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Un volume a firma di Gianluca Giagni che vuole ribadire la rilevanza del fattore umano nell'ambito della sicurezza sul lavoro e della prevenzione dei rischi Gli esigui scaffali dedicati alla tematica della sicurezza sul lavoro si sono recentemente arricchiti con un nuovo libro dal titolo Pericolosamente sicuri pubblicato da Gianluca Giagni. Si tratta di un piccolo saggio sulla sicurezza sul lavoro, che propone un metodo per un diverso approccio all'analisi e alla valutazione dei rischi sui luoghi di lavoro. L’autore prospetta, infatti, di trattare il tema della sicurezza discostandosi dalla semplice retorica dei classici manuali di settore. «Il rischio è un aspetto ineliminabile del vivere quotidiano e con esso è necessario imparare in qualche modo a convivere» spiega l'autore. «Per questo è importante lavorare molto sull’approccio che ogni individuo ha verso il rischio stesso».
LinguaItaliano
Data di uscita21 giu 2016
ISBN9786050448382
Pericolosamente sicuri

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    Pericolosamente sicuri - Gianluca Giagni

    indesiderati"

    PREMESSA

    Quando mi hanno chiesto di scrivere un piccolo saggio sulla sicurezza sul lavoro, ho pensato che fosse uno scherzo. Ovviamente me ne occupo da ormai oltre 10 anni, ho avuto delle esperienze rilevanti in ambito lavorativo ed anche universitario come professore, ma l’idea di trovarmi di fronte ad un foglio bianco e di dover incominciare a scrivere quelle che fino ad ora sono state esperienze di lavoro o il contenuto di interminabili lezioni formative, mi ha lasciato perplesso. Sicuramente la mia perplessità parte anche da quello che gli studenti mi hanno sempre detto durante i corsi, professore ma cosa ci dobbiamo dire per 60 ore?.

    Beh, parlare di sicurezza non è certo un gioco, non sono logiche scontate e formulette che riempiono le pagine di un documento di valutazione dei rischi, ma è un concetto che al suo interno ha tante variabili probabilistiche. La superficialità nell’approccio di ognuno di noi parte dalla trascuratezza di ciò che è più improbabile.

    La speranza di poter con questo mio saggio trasmettere qualcosa a qualcuno rinviene dalle considerazioni finali che i miei studenti fanno alla fine dei vari corsi: Non pensavo fosse così interessante. Quanti particolari si trascurano a volte in tutte le azioni quotidiane.

    A questo punto ho preso coraggio ed ho riflettuto sulla modalità di scrittura che può essere data ad un libro che debba insegnare la sicurezza o, meglio, inculcare ad ognuno il concetto che lavorare bene non significa lavorare in sicurezza. Senza perdere tempo prima che le idee si confondessero nuovamente ho acceso il mio pc, atteso che si aprisse il programma di scrittura con una clessidra che continuava a girare su se stessa ed ho iniziato a scrivere...

    La punta del trapano si muove, non riesco a serrarla meglio – - Marco, non c’è alcun pericolo. È da anni che utilizziamo questo trapano e non è mai successo nulla. La punta non si svita, tranquillo.

    PERCEZIONE DEL RISCHIO

    Prima di parlare della percezione del rischio partiamo con l'introdurre i concetti base di pericolo e di rischio, abitualmente equiparati o, meglio, confusi tra loro. Infatti abitualmente si usano i termini pericolo e rischio senza alcuna distinzione, senza conoscere o sapere cosa si intenda per l’uno o per l’altro. Contrariamente a quanto si possa pensare, il pericolo è la proprietà intrinseca o primaria di un oggetto o di una azione mentre il rischio è un concetto differente, un’azione derivata, definito come proprietà secondaria. Difatti un pericolo diviene una fonte di rischio, se pur remota, quando vi è una possibilità di entrare in contatto con essa. Consideriamo ad esempio la corrente elettrica, di per sé è un pericolo, la quale diventa rischiosa se ci avviciniamo ad essa.

    Quindi la corrente elettrica ha la proprietà di essere pericolosa per l’uomo e dunque di diventare una fonte di rischio, se si dovesse entrare in contatto con essa. Definiamo quindi in modo semplice ed inequivocabile la differenza tra pericolo e rischio. 

    Una prima riflessione, che immediatamente appare evidente, è che il concetto di rischio ha un significato più complesso di quanto si possa pensare assimilando questo termine al termine pericolo.

    Difatti un rischio ha due componenti che rendono variabile e macchinosa la sua stima, la prima è la probabilità che l’evento dannoso si verifichi e la seconda è la dimensione o grandezza del danno provocato. Umanamente siamo portati sempre a trascurare o, ancora peggio, a non considerare affatto i rischi che non sono frequenti, che sono del tutto improbabili perché sino ad oggi non sono mai accaduti.

    In letteratura ed in ambito

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