Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Stress
Stress
Stress
E-book129 pagine1 ora

Stress

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Immaginare una vita priva di stress e di problemi vissuta in un mondo libero da preoccupazioni è un sogno che può dare conforto, ma che non trova riscontri nella realtà. Che cosa è lo stress? Si può evitare? Chi ne è immune? Tutti ne sono colpiti, secondo una personale scala valori.

Si tratta di un fenomeno naturale. Fa scattare meccanismi chimico-neurali che rendono i nostri sensi pronti ad affrontare gli eventi quotidiani. Uno stress moderato non è soltanto innocuo, ma addirittura può essere assimilato a un buon ricostituente energetico, un “allenatore” della capacità di reagire e di adattarci alle situazioni. Attenzione, però. Quando la dose diventa eccessiva, l’equilibrio psico-fisico può alterarsi. In questo caso si è colpiti da “D-stress” (stress cattivo). Capire quali sono i sintomi e le reazioni che innesca può essere utile a combatterne le conseguenze.

Dall’Eustress al D-stress, dalle cause ai rimedi. Personalità di Tipo A

e di Tipo B. La scala di Holmes e Rahe per “misurare” lo stress, il coping. I sintomi mentali, emozionali e fisici. Stress e alimentazione, da lavoro di chi studia, nello sport, in gravidanza. Stress e sessualità.
LinguaItaliano
EditoreSEM
Data di uscita25 mag 2011
ISBN9788897093121
Stress

Leggi altro di Lidia Belvedere

Correlato a Stress

Ebook correlati

Meditazione e gestione dello stress per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Stress

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Stress - Lidia Belvedere

    1959

    Introduzione

    Che cosa significa stress? Secondo il mai abbastanza apprezzato dizionario Zanichelli, è qualunque condizione fisica, chimica e psichica che, esercitando uno stimolo dannoso sull’organismo, ne provoca la reazione. La maggior parte delle volte il termine è usato in modo scorretto e non corrisponde esattamente allo stato d’animo di chi lo pronuncia o lo subisce. C’è chi lo scambia con l’ansia, chi con uno stato patologico subito dalla psiche. A volte fa paura, spesso è il sale della vita (e non si tratta di un luogo comune, ma della realtà).

    È stato Hans Selye (medico austriaco ricordato per le sue ricerche sulla Sindrome generale di adattamento), nel 1936, a darne una definizione mai più modificata. Secondo lo studioso viennese, lo stress è una reazione fisiologica, cognitiva e comportamentale a stimoli dell’ambiente, mediata e modulata, nell’uomo, dai pensieri e dalle emozioni. Si tratta quindi di una risposta che ogni essere vivente attiva quando è soggetto agli effetti prolungati di stimoli fisici, mentali, sociali o ambientali. Questi stimoli sono chiamati stressor.

    Non tutti sono d’accordo che lo stress sia dannoso. Spesso, quando si affaccia in ambito professionale o affettivo, è il carburante che alimenta tragitti e traguardi che altrimenti non verrebbero né percorsi, né raggiunti. Tutto dipende dalla sua intensità. Più si alza la quota, più importanti sono le sue conseguenze. Ne esiste un livello ottimale? Certo, si chiama Eustress grazie al quale si attivano energie vitali adattive che permettono a chi lo subisce di adattarsi a nuove situazioni, nuovi compagni, nuove realtà, nuove richieste avanzate dall’ambiente socio-economico in cui vive. L’Eustress ha una connotazione positiva. Dà la sensazione di rispondere a una sfida e regala sensazioni più o meno vigorose.

    Perché si pratica uno sport estremo, si sceglie una vacanza più avventurosa che si può, si cede al gioco d’azzardo? Per il piacere di provare un’emozione.

    Quando però il livello di stress è eccessivo sia come intensità sia come durata, può prima turbare, poi disturbare (D-stress). Quando questo si verifica, possono svilupparsi malesseri psicologici (ansia che quindi, a volte, è una conseguenza dello stress), comportamentali (perdita di efficienza) o fisiologici (problemi psicosomatici). Nella maggior parte dei casi si tratta di disagi transitori destinati a scomparire appena si rimuovono le cause che li hanno generati. A volte però possono diventare cronici e trasformarsi in vere e proprie patologie.

    Niente allarmi. La risposta allo stress varia da soggetto a soggetto. Da cosa dipende? Dal carattere di ciascuno, dalla vulnerabilità psico-fisica, dall’allenamento di ognuno a superare fasi più o meno critiche. Per esempio, spesso, quando la tensione da stress sale, il sistema immunitario va in crisi. Le conseguenze? È più facile prendersi un raffreddore o l’influenza. In alcuni casi compare l’ulcera, in altri il mal di schiena, altri ancora soffrono d’insonnia o di gastrite nervosa. C’è chi sviluppa una patologia cardiovascolare e chi ha improvvise crisi di pianto o di rabbia. La casistica è infinita.

    Inesauribile fonte di stress sono quasi tutti gli eventi della vita di ogni individuo che impongono un cambiamento. L’elenco? Si va dalla nascita di un figlio al proprio e altrui matrimonio, dalla scomparsa di un amico o un parente all’insorgere di malattie più o meno gravi, alla perdita del lavoro. Non c’è differenza tra episodi positivi e negativi. Tutti possono causare tensione e stress. Anche la propria professione, la famiglia, eventi a prima vista irrilevanti che rievocano ricordi traumatici o vengono associati a simboli negativi, incontri con persone, o in ambienti, particolari.

    Come si fa a capire che lo stress ha superato il limite di guardia e da condizione propulsiva si trasforma in un macigno che rischia di bloccare il normale evolversi della propria vita?

    Il quanto varia in ogni singola persona. Determinante è anche il momento temporale che sta vivendo. Non solo. Il carattere di ognuno determina il modo in cui si percepisce e si valuta la situazione che si viene a creare o che si è vissuta. Quello che alcuni considerano stimolante, da altri può essere definito insopportabile quello che alcuni indicano come una scelta consapevole e ponderata per altri può essere subita. Ciò che conta è l’adeguatezza o inadeguatezza delle proprie risorse psico-fisiche. Se sono naturali e presenti in buon numero, la battaglia o l’eventuale guerra si vincono facilmente. Infatti, ribadito che la capacità di affrontare gli stressor è insita in ognuno e si può migliorare, va sottolineato che quella stessa capacità non si mette in moto a causa della sfiducia in se stessi che affligge alcuni individui. Il divario tra quanto richiesto dalla situazione che si sta vivendo e la congruità delle risposte che si è in grado di dare genera stress. Che quest’ultimo provochi una semplice scarica di adrenalina o una patologia più o meno grave dipende solo dall’ampiezza di quel divario.

    Gli studi hanno identificato due macro strutture sociali che reagiscono in modo differente alle situazioni stressanti: la tipologia A e B. La prima è composta da persone che presentano un’elevata propensione all’iperattività e alla competizione nelle relazioni sociali. Questi individui vivono forti euforie, ma sono spesso incapaci a gestire le fonti di stress. La personalità di tipo B è invece tipica delle persone riflessive che tendono a verificare i risultati delle proprie azioni rispetto agli obiettivi generali e, analizzando il problema, sono spesso in grado di circoscriverlo e affrontarlo. Tra le due strutture di personalità, non esiste una migliore dell’altra. Tutto rimane sempre e solo soggettivo.

    Che cosa è lo stress

    Spesso, sbagliando, le nostre nonne lo chiamavano "esaurimento nervoso. La moderna psicologia lo definisce come uno sforzo ’adattativo’ a una situazione che si modifica. Lo stress è sinonimo di cambiamento, piccolo o grande che sia, non importa. È una reazione tipica del corpo a un generico mutamento psico-fisico, uno stato di tensione fisica e mentale dovuto a fattori esterni all’organismo che può essere aggravato da stimoli interni".

    Si può evitare? No, perché gli elementi che lo provocano sono parte integrante della vita stessa di ogni individuo. È determinato dal perenne stato di allerta in cui vive l’uomo moderno, condizione indispensabile per affrontare gli eventi che quasi quotidianamente gli si presentano davanti. Una vera e propria fatica cui l’organismo risponde come può. Nessuno ne è immune. Tutti ne sono colpiti, secondo una personale scala valori.

    La famiglia, gli amici, il traffico, lo studio, il lavoro, i figli, lo sport, l’alimentazione, l’abbigliamento, le relazioni interpersonali, richiedono un’attenzione costante. Ognuno di questi ambiti può generare momenti di particolare preoccupazione che richiedono uno sforzo psicofisico non indifferente. Spesso l’intensità di questo sforzo ha conseguenze sul sistema nervoso, che reagisce e provoca piccole o grandi ansie, timori più o meno immotivati: provoca stress, appunto.

    In ingegneria, il sostantivo indica la forza esercitata su un oggetto. Per esempio una trave d’acciaio sottoposta a trazione subisce uno stress da trazione che, se lieve la lascia inalterata, se intensa può deformarla sino a spezzarla. Un fenomeno simile si verifica negli esseri umani.

    Il dottor Hans Selye, come detto nell’introduzione un pioniere della ricerca in questo campo, adottò questo termine, per la prima volta, in un articolo scritto nel 1936. Nel testo, Selye definì la tensione avvertita da una persona stress e

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1