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Corpo e Coscienza - Crescere in Consapevolezza: Un viaggio nel nostro sistema energetico
Corpo e Coscienza - Crescere in Consapevolezza: Un viaggio nel nostro sistema energetico
Corpo e Coscienza - Crescere in Consapevolezza: Un viaggio nel nostro sistema energetico
E-book328 pagine3 ore

Corpo e Coscienza - Crescere in Consapevolezza: Un viaggio nel nostro sistema energetico

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Info su questo ebook

Questo libro invita a viaggiare nel nostro sistema energetico, quell’invisibile flusso di energie fisiche, affettive, mentali, spirituali che scorre in noi e trova nel corpo il suo veicolo di espressione. Conoscerlo è conoscerci, usare il suo potenziale di benessere e salute ci rende più realizzati/e, soddisfatti/e e più felici. Anche la fisica quantistica ci dice che tutto è energia! Chi accetta l’invito è preso per mano lungo un percorso ricco di stimoli, piacevoli scoperte, riflessioni: C’è correlazione tra equilibrio energetico e buona salute fisica e psichica? Può il nostro corpo essere un laboratorio di coscienza che ci aiuta a crescere in consapevolezza e ad evolvere? Il testo, semplice e chiaro, è accompagnato da pratiche di movimento, meditazioni, video, per sperimentare quanto letto e alimentare l’interesse “al viaggio” con ricchezza e varietà di strumenti. L’obiettivo è ampliare la visione che ognuno ha di sé, che potrà importare e praticare nella vita.
LinguaItaliano
Data di uscita8 feb 2021
ISBN9788863655926
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    Anteprima del libro

    Corpo e Coscienza - Crescere in Consapevolezza - Anna Colombo

    Colombo

    PRIMA PARTE

    STRUTTURA DEL NOSTRO SISTEMA ENERGETICO

    IL NOSTRO CORPO, UN ALLEATO DA RISCOPRIRE

    Il nostro corpo è un miracolo. Se per un attimo pensiamo alla complessità delle sue strutture e funzioni e all’incessante lavoro che compie, dal momento in cui comincia a costruirsi dal concepimento e per tutto il resto della vita, possiamo solo dire: il nostro corpo è un miracolo! Vi immaginate che disastri combineremmo se non fosse capace di compiere tutto il suo lavoro in modo autonomo e dovesse dipendere da noi? Ci accadrebbe come a Zeno, il protagonista del romanzo La Coscienza di Zeno¹ che, se rifletteva sul numero di muscoli che gli permettevano di fare un passo, perdeva la scioltezza con cui naturalmente camminava. Il fatto è che conosciamo il corpo molto, molto poco, e ancora meno siamo consapevoli della sua intelligenza.

    Su questo Pianeta noi esseri umani siamo gli unici con una postura eretta. Questa particolarità ci permette di essere il ponte attraverso il quale l’energia della Terra e le energie delle dimensioni cosmiche si incontrano e scambiano le loro differenti qualità. La fisica quantistica afferma che tutto è energia, un continuum che tutto unisce, qualcosa che i testi più antichi della conoscenza umana già affermavano e insegnavano migliaia di anni fa. Il fatto che un riscontro scientifico offra a quegli insegnamenti un riconoscimento di verità apre grandi possibilità ad ampliare l’idea che noi umani abbiamo di noi stessi.

    A novembre del 2017 ho visto il film Il Senso della Bellezza girato al CERN di Ginevra, l’organizzazione europea per la ricerca nucleare, sede del più grande e potente acceleratore di particelle, l’LHC (Large Hadron Collider), che indaga un mistero su cui idee e immagini familiari non possono più aiutarci. Questo film, che vi invito a vedere, scritto e diretto dal regista Valerio Jalongo, mi ha molto colpita, senza vergogna direi commossa, perché stava esplorando e testimoniando quella realtà invisibile che è la vera realtà e che da tempo anch’io esploro e condivido, focalizzando studi, ricerche ed esperienze sul nostro sistema energetico. La differenza stava solo nel linguaggio e negli strumenti, ma il cuore della ricerca era ed è lo stesso.

    Ho scelto di riportarne alcuni passaggi, perché possono rivelarsi utili a introdurre scientificamente il tema trattato in questo libro, con gli interventi del regista (che indicherò con le iniziali del suo nome-cognome VJ), di alcuni scienziati che lavorano al CERN e di artisti collegati alle ricerche che vi si svolgono.

    IL SENSO DELLA BELLEZZA.

    ARTE E SCIENZA AL CERN

    L’ESSENZIALE È INVISIBILE AGLI OCCHI

    di Valerio Jalongo

    VJ

    Il CERN è una comunità che si raccoglie intorno all’invisibile, alle grandi domande sull’Universo. Le persone che compongono questa comunità sono unite dalla passione per la natura più nascosta, fatta non di cose tangibili, ma di energia pura. Sembrano questioni molto lontane dalla vita pratica, eppure, nel novembre del 1990, è qui che è stato concepito il World Wide Web. Se oggi Internet è libero e accessibile a tutti è anche grazie al CERN, a questa idea europea che vuole tutta la conoscenza condivisa, a disposizione del mondo […] molti anni fa ho letto un frammento di un filosofo greco, Eraclito: La Natura ama nascondersi, diceva solo questo. La Natura è davanti ai nostri occhi, dentro di noi, come possiamo vivere insieme a qualcosa che si nasconde, che cosa sappiamo di questa Natura che non ama mettersi in mostra?

    JOHN ELLIS (fisico teorico britannico)

    Noi, che centomila anni fa eravamo delle scimmie che vagavano nella savana africana, ora siamo capaci di capire così tanto dell’Universo. Ma potremmo trovare qualcosa di completamente inaspettato. Stiamo guardando dove nessun essere umano ha mai guardato prima.

    MARZIO NEZZI (fisico sperimentale italiano)

    Non c’è spessore, non c’è odore, non c’è colore, è il vivere nel mondo quantistico, che è un mondo che noi completamente non immaginiamo […] La prima volta nella nostra storia, negli ultimi sessant’anni, ci siamo trovati senza una via maestra, e quindi adesso stiamo veramente cercando, guardando dov’è la nuova fisica.

    LUIS ALVAREZ GAUMÉ (fisico teorico spagnolo)

    L’Universo in qualche modo ci ha dato uno shock, è una terapia shock.

    VJ

    Tutto ciò che vediamo è fatto di particelle invisibili. Come cacciatori, i fisici sono alla ricerca di impronte, di orme di energia che rivelino la loro presenza; alcune possiamo scoprirle solo indirettamente, attraverso tracce lasciate da altre particelle. Qui la parola immaginare non significa più trovare un’immagine.

    FABIOLA GIANOTTI (fisica italiana, attuale Direttrice Generale del CERN)

    Mia madre spesso mi chiede: Ma queste particelle le vedete o non le vedete? E se non le vedete come fate a dire che esistono?. Noi siamo abituati, nel nostro mondo macroscopico, a usare i nostri cinque sensi che ci permettono di interfacciarci con la realtà: è questo il modo in cui approcciamo la realtà. La meccanica quantistica ci ha aperto un mondo che non può essere visto con gli occhi con cui vediamo la realtà macroscopica.

    GIAN FRANCESCO GIUDICE (fisico italiano)

    Le leggi fisiche come si conoscevano nell’800 corrispondono alla nostra percezione comune, le leggi della meccanica quantistica, invece, sono paradossali, quindi ci sembrano lontane dalla realtà. La cosa bizzarra è che la realtà, invece, segue le leggi della meccanica quantistica. Quella è la vera realtà, perché è lì che andiamo a scoprire l’essenza della Natura. Uno dei risultati più straordinari dell’esplorazione del mondo fisico è stato dimostrare che esiste un ordine nella Natura, e ciò che ci spinge nella ricerca della fisica delle particelle è la convinzione che quest’ordine emerga in modo sempre più evidente scendendo a distanze sempre più piccole… entriamo a toccare le più grandi domande che sono state sempre lasciate aperte: Che cosa c’è dopo, oltre ciò che conosciamo. Stiamo andando a toccare i processi che hanno generato la materia così come la osserviamo.

    VJ

    La materia ha un cuore libero, imprevedibile. Miliardi di collisioni e ogni volta il risultato è diverso dal precedente. Qui al CERN la materia mostra il suo volto di energia e di danza… artisti e fisici scoprono insieme di non riuscire più a descrivere la Natura in modo diretto, attraverso immagini rico-noscibili. Alcuni artisti si ispirano alle scoperte della fisica per immaginare l’invisibile.

    JOHN ELLIS (fisico teorico britannico)

    Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo? Gli artisti, come gli scienziati, cercano di capire la condizione umana, l’universo che ci circonda. Gauguin cercò di descrivere queste cose… e il nostro impulso è molto simile anche se usiamo strumenti diversi per affrontare gli stessi problemi metafisici.

    DAVID GLOWACKI (scienziato e artista statunitense)

    Gli atomi e le molecole sono entità dinamiche. Sono in perpetuo movimento. A livello di atomi e molecole tutto il mondo è un’enorme macchina in perpetuo movimento. Tutte le nostre vite, la nostra realtà, sono immerse in questo intreccio di matrici di campi di energia che sono invisibili ai nostri occhi. Il mio corpo è un complesso campo di energia fatto con gli stessi mattoni di tutti gli altri oggetti della Natura. In questo senso veniamo tutti dallo stesso materiale.

    ANTONY GORMLEY (scultore britannico)

    Il modo in cui le cose appaiono, e il modo in cui le cose sono, sono molto, molto diversi. Siamo come un uomo in piedi, in cima a una scogliera, che guarda il mare, e può vedere l’orizzonte, ma solo immaginare cosa c’è oltre, sull’altro lato.

    Alcuni la chiamano la religione del nostro tempo, anche se ha rotto lo specchio del mondo in mille frammenti. La scienza.

    A volte sembra che sia lei a condurci per mano senza dirci dove stiamo andando.

    Mi permetto di prendere in prestito le ultime tre righe e riformularle così:

    Il nostro sistema energetico ci conduce per mano in un viaggio a doppio senso: dall’invisibile al visibile dal visibile all’invisibile a ritrovare la nostra vera natura, per riscoprire chi siamo.

    Sì, un viaggio da affrontare con mente aperta, come i fisici quantistici. La mente aperta a esplorare, sperimentare, disponibile alla possibilità di considerare nuove mappe cerebrali, sperimentarne l’efficacia ed eventualmente accettarle. Per questa avventura ci aiuta la consapevolezza che anche noi ci muoveremo in un universo poco noto, per cultura e per secolare abitudine al bisogno di toccare con mano per credere. Eppure è un universo che ci appartiene, perché siamo noi, nella nostra verità energetica, dobbiamo solo ricordarlo, permettere che riaffiori la memoria della coscienza. Quando studiamo una lingua straniera fatichiamo perché dobbiamo imparare nuove strutture, nuovi fonemi… studiare il nostro sistema energetico, perché è di uno studio che si tratta, è molto, molto più semplice perché è inscritto in noi, è ciò che ci fa vivere: niente di sconosciuto, solo dimenticato, e non insegnato. Se e quando quello che starete leggendo avrà per voi proprio dell’impensabile, dell’incredibile, dell’inimmaginabile, vi invito a proseguire come se leggeste un racconto o steste ascoltando una favola, con la curiosità di sapere come andrà a finire.

    Compagna preziosa per questo viaggio sarà l’intuizione, unita all’immaginazione, che ci aiuterà a cogliere qualcosa che la nostra mente logica-razionale-analitica farà forse fatica ad accettare. Nell’immaginare l’invisibile ci sarà di aiuto l’altra nostra mente, intuitiva-creativa-sintetica. Cercheremo di creare un circolo virtuoso di conoscenza e memoria: faremo collaborare il pensiero e l’intuizione, l’analisi e la sintesi, la logica e la creatività.

    Per questo può tornare utile un esercizio di respirazione circolare tra i due emisferi del cervello, il cui obiettivo è dare spazio, volume alla mente intuitiva (emisfero destro) e calmare, rallentare la mente logica (emisfero sinistro). Per avere un’immagine chiara e semplice degli emisferi pensate all’interno di una noce aperta a metà.

    RIEQUILIBRIO DEI DUE EMISFERI DEL CERVELLO ATTRAVERSO IL RESPIRO

    Per praticare l’esercizio in modo rilassato vi invito a preregistrarne il testo con la vostra voce, con un ritmo lento, con pause modulate dal respiro, di cui ognuno di voi sarà misura. Il respiro lento e costante è la trama sottesa alle parole. I puntini sospensivi, come anche le virgole o i punti, servono solo a ricordarvi di introdurre queste pause di silenzio. Iniziamo con alcuni suggerimenti tecnici che facilitano la buona riuscita di questo esercizio, e che ci serviranno anche in seguito per altri esercizi.

    Con i piedi ben poggiati a terra respirate senza alterare il ritmo del vostro respiro, consapevoli del momento in cui inspirate e del momento in cui espirate, rilassando braccia e mani in grembo o appoggiate sulle ginocchia. Gli ischi, le ossa dei glutei, e il sacro sono il triangolo naturale del corpo per mantenere la colonna vertebrale dritta, ma non rigida. Abbassate o alzate il mento in modo da sentire libera la parte posteriore del collo, vi aiuta guardare dritto davanti a voi, su un ipotetico orizzonte. Siate vigili nel mantenere la testa eretta, senza che ricada in avanti. È importante mantenere l’asse verticale per lasciare fluire liberamente l’energia, dal basso verso l’alto e viceversa.

    Ricordate la postura con cui sono rappresentati i faraoni nelle statue che li ritraggono seduti? Potrebbe essere utile vederne una riproduzione in posa frontale, ad esempio nelle immagini on line del Museo Egizio di Torino.

    Se preferite la posizione sdraiata, cercate di aderire alla superficie che vi sostiene sia con il punto della vita, per evitare di caricare la curva naturale della zona lombo-sacrale, sia con le scapole, e flettete un pochino il mento come se voleste guardarvi le punte dei piedi.

    È importante che vi sentiate a vostro agio, senza esigere dal corpo più di quanto in questo momento può fare. Questa postura, praticandola, sarà sempre più naturale e comoda.

    Ora fate partire la vostra registrazione.

    Respiro dal naso ed espiro dalla bocca. Espirando lascio andare ogni tensione, contrattura che sto sentendo nel corpo… le lascio andare verso i piedi… la Terra assorbirà questa energia tesa, contratta, consumata.

    Lascio che questo rilassamento fisico continui e porto l’attenzione al plesso solare, all’altezza dello stomaco… Inspiro dal naso ed espiro dalla bocca rilassando il plesso solare… mi libero così di emozioni mal digerite di oggi… di questi giorni… di questo periodo… espirando le lascio andare verso i piedi, le do alla Terra… e mi permetto di emettere il suono naturale del mio espiro, lasciando liberamente uscire l’aria dalla bocca…

    Lascio che anche questo rilassamento emozionale continui e porto l’attenzione al centro del petto… ed espiro per liberare il cuore da ogni pesantezza.

    Lascio che questo alleggerimento del cuore continui e porto l’attenzione all’emisfero sinistro del cervello… espirando… immagino una spugna troppo piena d’acqua, che ha perso elasticità, sofficità, incapace di assorbire nuovo liquido… a ogni espiro la strizzo e la spugna ritorna soffice, elastica, pronta ad assorbire nuovo liquido… anche la mia mente razionale-logica-analitica a ogni espiro si calma… rallenta il ritmo dei pensieri… sento che posso lasciare andare pensieri che mi girano con insistenza nella testa, dubbi, vecchi modi di pensarmi e di pensare, anche senza lo sforzo di identificarli… espiro profondamente e immagino di stare sotto una doccia piacevole e rilassante…

    Ora porto la mia attenzione all’inspiro… Sento che ad ogni inspiro prendo nuova energia attraverso le piante dei piedi e le lunghe radici che mi ancorano profondamente nel corpo di Madre Terra… è un’energia che mi trasmette stabilità… sicurezza… forza… potenza… presenza… lascio che questa energia nutra ogni cellula del mio corpo con il suo potenziale di rinnovamento e salute… lascio che questo processo a livello fisico prosegua e porto l’attenzione all’emisfero destro del cervello… inspirando sento che do volume alla mente intuitiva, creativa, sintetica… immagino di aprire una finestra per far circolare aria fresca in una stanza rimasta a lungo chiusa… ad ogni inspiro sento quest’aria fresca che ridà spazio e libertà alla mia intuizione… alla mia creatività… alla mia capacità di sintesi… ora immagino una bilancia con due piatti e con il fulcro nel Terzo Occhio, il punto tra le sopracciglia… inspiro nell’emisfero destro ed espiro nell’emisfero sinistro… con questo respiro circolare sento che sto riequilibrando le mie due menti … affinché possano esprimere tutto il loro potenziale in un equilibrio di armonia e complementarietà… pensiero e intuizione… logica e creatività… analisi e sintesi… dolcemente espando il respiro a tutto il mio essere … consapevole del momento in cui inspiro e del momento in cui espiro…

    Riposo quietamente nel respiro… e quando mi sentirò pronto/a a riaprire gli occhi prenderò tre inspiri più profondi come ponte per tornare in contatto con ciò che è fuori di me, intorno a me.

    STRUTTURA DEL NOSTRO SISTEMA ENERGETICO

    Noi siamo il nostro sistema energetico. Se permettiamo al suo potenziale di salute, benessere, armonia di funzionare in noi senza ostacoli, guadagniamo salute, benessere, armonia.

    Pensiamo il nostro sistema energetico come un meccanismo, ad esempio un orologio: per conoscerne la struttura dobbiamo aprirlo e scoprire com’è fatto. Allo stesso modo, in questa Prima Parte, apriremo il sistema energetico per scoprire le parti che lo compongono.

    Il primo passo è cercare di ampliare l’idea che abbiamo del corpo come di un qualcosa di puramente fisico. La psicosomatica, già da tempo, accetta una stretta interrelazione tra pensieri, emozioni e loro manifestazioni nel corpo, dalle più semplici alle più complesse. La visione olistica è andata oltre, abbracciando la tesi che l’intero non è riducibile alla somma delle parti di cui è composto, poiché il tutto è più di questa somma. È una visione che cambia totalmente l’ottica con cui vediamo l’essere umano: un potenziale di equilibrio e armonia di cui favorire l’integrazione del corpo con la mente e con lo spirito, per una completa realizzazione di sé. Facendo nostro l’approccio olistico postuliamo le seguenti domande:

    è possibile che il nostro corpo nasconda dietro la forma fisica con cui lo identifichiamo un invisibile potenziale energetico che, se conosciuto e correttamente attivato, ci aiuta a crescere in consapevolezza e a evolvere come esseri umani?

    c’è correlazione tra equilibrio energetico e buona salute fisica e psichica?

    è possibile che il corpo sia un laboratorio di coscienza?

    Lasciamo aperte queste domande, ma teniamole a mente. Le risposte emergeranno man mano che le tessere del mosaico, che andremo componendo, troveranno il loro giusto posto, mostrandoci il disegno completo.

    Ora, dall’oggi della fisica quantistica, viaggiamo indietro nel tempo, nel solco della ricerca che, da sempre, noi esseri umani abbiamo intrapreso, in vari modi, con differenti strumenti – miti, filosofie, scienze, religioni – per rispondere ai misteri dentro e fuori di noi.

    COSA FA DI NOI DEGLI ESSERI MULTI-ESPRESSIVI E MULTIDIMENSIONALI?

    La tradizione dello yoga – che è stata di grande aiuto nel fornirci indicazioni, strumenti, pratiche, direi mappe, per navigare nell’universo della realtà invisibile che permea, profondamente, il nostro essere e le nostre esistenze – afferma che noi esseri umani siamo un’unità multi-espressiva e multi-dimensionale:

    un’unità multi-espressiva perché capaci di esprimerci con diversi registri e linguaggi, verbali e non verbali, e a diversi livelli: organico, energetico, emozionale, affettivo, logico, intuitivo, spirituale;

    un’unità multi-dimensionale perché radicati, per la forza di gravità, nel corpo di Madre Terra, e connessi con il Cosmo e le sue energie, grazie alla nostra verticalità, che ci permette di collegarci ad esse e riceverle.

    Siamo abituati/e ad attribuire al nostro corpo le caratteristiche che vediamo e tocchiamo: forma, peso, tratti somatici, colori… ne conosciamo, in generale, la struttura, le funzioni, gli organi.

    Proviamo a immaginarci come una matrioska, nella quale il nostro corpo è la bambolina più piccola, racchiusa tra bambole sempre più grandi, fino all’ultima che le contiene tutte. Ora sostituiamo le bambole con sette involucri, 7 Corpi Sottili o Involucro Aurico (Figura 1): Organico – il più prossimo al corpo fisico – Energetico, Emozionale, Affettivo,

    FIGURA 1. I 7 Corpi Sottili o Involucro Aurico.

    Intellettuale, Mentale Superiore, Spirituale, il più esterno. Questi Corpi Sottili, diversi per frequenza vibrazionale, dal più denso, l’Organico, al più sottile, lo Spirituale, e per funzioni, sono in relazione tra loro e costituiscono un unicum energetico con tante sfaccettature.

    È bene ricordare che, nello specifico del sistema energetico, il termine spirituale è privo di qualsivoglia significato religioso; con esso si esprime il livello energetico-vibrazionale più sottile, libero da ogni elemento identificabile con una forma fisica, il livello in cui ritroviamo l’unità dentro di noi e l’unione con ogni altra espressione di vita.

    COME AVVIENE LA TRASMISSIONE ENERGETICA DAI CORPI SOTTILI AL NOSTRO CORPO?

    Sono i Chakra, termine sanscrito equivalente a vortici di energia, i ricetrasmettitori che svolgono questa funzione di ponte. In particolare i 7 Chakra detti principali, perché collegati direttamente ai 7 Corpi Sottili, dei quali assorbono le diverse energie e funzioni e le irradiano nel nostro corpo, usando, come porte d’ingresso, sette ghiandole endocrine, che sono, a partire dalla sommità della testa e procedendo verso i piedi: epifisi, ipofisi, tiroide, timo, pancreas, gonadi, surrenali. Questi 7 Chakra (Figura 2) dal 2ᵒ al 5ᵒ sono distribuiti lungo la colonna vertebrale, con un andamento diagonale, da dietro in avanti, e tre diverse intensità di energia, a seconda della maggiore o minore vicinanza al punto di inserzione. Gli altri tre si trovano:

    il 1ᵒ nell’area sacro-coccigea e dal perineo – tra l’ano e i genitali – ci radica nel corpo di Madre Terra;

    il 6ᵒ nell’area del cervello occupata dall’ipofisi, o ghiandola pituitaria, si apre nella fronte, tra le sopracciglia, nel punto noto come Terzo Occhio;

    il 7ᵒ nell’area del cervello occupata dall’epifisi, o ghiandola pineale, e dalla sommità della testa ci collega all’energia cosmica.

    Nei capitoli della Seconda Parte del libro, per ciascuno di questi 7 Chakra è riportato il nome in sanscrito e la sua traduzione in italiano.

    FIGURA 2. I 7 Chakra.

    Ciascuno di questi sette Chakra crea, nel nostro corpo, una propria specifica zona di influenza, che chiamiamo Centro di Energia, nella quale irradia le qualità e le funzioni energetiche che ha assorbito dal Corpo Sottile a cui è collegato. È così che si formano i 7 Centri di Energia², le

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