Tra Pagine Sparse
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Anteprima del libro
Tra Pagine Sparse - Antonio Siinardi
ANTONIO SIINARDI
TRA PAGINE SPARSE
(di poesie, pensieri e racconti)
Proprietà letteraria riservata
© by Pellegrini Editore - Cosenza - Italy
Edizione eBook 2016
ISBN: 978-88-6822-522-3
Via Camposano, 41 (ex via De Rada) - 87100 Cosenza
Tel. (0984) 795065 - Fax (0984) 792672
Sito internet: www.pellegrinieditore.com - www.pellegrinilibri.it
E-mail: info@pellegrinieditore.it
I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, riproduzione e adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi.
SE IO SAPESSI …
Se io sapessi
in quale cantuccio di cielo
ora ti trovi,
non avrei più remore.
Salirei
su un’aquila snella d’acciaio
per scandagliare
ogni anfratto fiorito
dell’universo
ove penetra solo
la luce stellare …
Forse una stella cadente
d’un giorno imprecisato
d’agosto
mi farà strada
verso la verde capanna
dove ora tu riposi:
riscaldata e coccolata
dal sorriso inebriante
dell’Essere Creatore!...
RIM…PIANTO ESTIVO
Gli alberi
A cui drizzavi
dall’aerea finestra
gli amorosi tuoi sguardi:
l’abete e il melograno
dagli arancioni fiori,
nell’obliato giardinetto
della casa montana
han rinnovato foglie ed aghi
e giugno rimescola gli umori
con raggi di luce e di calore!
Tu, virgulto di mia pianta,
spesso abbattuta e giammai doma,
tu dell’incomprensibil vita
primiero inconsolabile fiore,
sei in un’urna fredda e tetra
velata da lastra di più freddo marmo
e il sole più non ti giunge agli occhi
né più il cuore ti riscalda, amore!
* Francesca, mia figlia, nacque a Corigliano Cal. (Cs) il 01-02-1974 e quivi concluse la sua giornata terrena il 26-7-2010. Laureatasi in Lettere all’Università di Siena ed in Scienze della formazione primaria presso l’Unical, era stata nominata docente presso l’Istituto comprensivo Martiri della Libertà
di Sesto S. Giovanni (MI).
LA BELLEZZA DI DIO
Stamane ho visto
in un giardinetto di montagna
rose bianche sanguinolenti
che emanano odori stordenti
di rara fragranza.
Gli uccelli, in preda al raptus,
esplodono in profluvi canori
che sono inni alla gioia.
S’unisce al coro una giovinetta
che mostra un corpo da diva
mentre stende la biancheria
al sole.
Quanto deve essere immensa
la bellezza di Dio, di Chi
la bellezza ha creato
e ne ha mostrato un chicco
in una rosa aulente
in un uccello allegro
e vagabondo,
in un corpo di giovane donna
esplosivo e stordente!
PROVVISORIETÀ
Da un po’ di tempo in qua
vedo cadere come birilli
i vecchi compagni d’un tempo.
Vacillano le mie certezze:
mi sento un fuscello arido
che non sa
dove andrà a posarsi
per sempre.
A notte fonda mi sento
una pallina di biliardo
riottosa
ad essere sospinta
dal vento e dal tempo
nell’arida buca.
Spero che non si concluda
nel nulla
la partita generazionale
fin qui vissuta
e che non scompaia del tutto
la consueta scenografia.
Ma … altro paese
altro tempo
altra stagione
succederanno
alla provvisorietà vissuta…
CONOSCI TU…
Conosci tu la terra
dove gli alberi di pesco
sembrano alberi
dalle ciliegie giganti
che occhieggiano rubizze
tra il ricco fogliame?
Questa terra è Cassano di Sibari
che vedi da lontano
abbarbicato tra brulle colline
dove svettano ombrelli di rocce
che succhiano vogliose
i raggi roventi del sole!
SETTEMBRE
Giunto è settembre! L’aria già pungente
si fa al mattino. È tempo di berretto
per il vecchio sull’uscio; e la valente
massaia con scialle si copre il petto.
In ciel vaganti si affacciano le nubi
ch’a rimpiattino giocano col sole:
s’odono intanto lontani connubi:
rumor di tuoni e di ventate fole.
S’affretta trepidante il gaio pastor
a guadagnar la tiepida pianura;
ma negli stazzi lascia sopito il cuor
intriso ormai della montan pastura.
Non lo consola nemmen la ciaramella:
pensando ognora alle fontane fresche
con cui la sete spegneva a garganella
lungo il tragitto; e le fugaci tresche
intrecciate con l’insidiosa villanella.
Or solo e pensoso guida la greggia
lungo i pendii con la cagna snella;
ma col pensier va alla perduta reggia!
Or scende a valle in mezzo alla calura
lungo il tratto degli avi; e scorge il mare
Ionio e la sibaritica pianura,
il borgo di Thurio e il suo casolare!
Un grido felice gli esce di bocca
certo pensando ai cari figlioletti;
ed ogni scorciatoia presto imbocca
pur di presto abbracciare i dolci tetti!
Ora il gregge cammina alla marina
e non divaria dal biondo della sabbia;
ma con rumor di passi s’avvicina
la meta e scorda la montana gabbia!
CHIEDETE…
Chiedete a un contadino
che, a tempo quasi maturo,
ha perduto per vento, per ghiaccio,
per tempesta,
tutto il suo raccolto,
fatica d’un anno tribolato,
chiedete come ora si senta…
Vi risponderà: «mi sento distrutto
e incapace di ricominciare…
ma spero che il prossimo anno
mi possa ampiamente rifare»;
secondo quanto diceva mio padre:
«che se un anno ti pare già dispari
quello che segue ti sarà pari.»
Chiedete a un vinaio
che all’apertura di botte
s’accorge che il profumo di vino
non è delle annate migliori:
anzi che spunta d’aceto…
chiedete come ora si senta…
Vi dirà: «maledetta fatica,
ho sprecato il lavoro d’un anno!
Cosa diranno gli avventori
In cantina?
Cosa darò alle bocche dei figli?
Speriamo che possa rifarmi
con la vendemmia del prossimo anno!
Chiedete a un padre, a una madre
che han perduto anzitempo una figlia
od un figlio ancor in giovane età…
chiedetegli come ora si senta…
Vi risponderà dal buio profondo
In cui è caduto il suo cuore:
«che forse non c’è più un vero motivo
per contare le inutili ore…
che uccidono e muoiono!»
I DONI DELLA SERA - Ahi come si cambia…
Or non è più quel tempo e quell’età;
e se per caso mi rivolgo indietro
chiedo a me stesso:
"Ma tu chi sei, ombra fragile,
che segui il mio cammino
che conosci gli intimi tormenti
i miei pensieri
e le segrete ambasce?…"
Allor tu m’appartieni?
Ma io a te più non appartengo:
serbo qualche ricordo antico
d’un tempo macerato
dagli affanni del vivere…
ormai proteso verso una meta
che il tempo presente dipinge
come sfinge antica
che conosce il tesoro del Mistero!
AUTUNNO
Esalano foglie dagli alberi
per catturare il fresco della terra;
quasi ubriache
e stordite dal lungo sole
del mese di agosto.
Stanchezza di vivere
che cerca il riposo
nella quiete notturna
del nulla!
PER FRANCESCA
Per tutta la calda estate
ti hanno fatto compagnia
la bianca virginea gardenia
e la regina dei fiori:
la rosa sangue e latte
nonché la verde cedronella
che tu spesso accarezzavi,
quand’eri ancora in vita,
nel grazioso giardinetto
dell’umile casa di montagna!
Inebriante definivi e stordente
Il profumo dell’immacolato
fiore di luglio
che io ora a te rassomiglio,
mentre dicevi tenue
e assai gradito all’olfatto
l’odore della rosa altezzosa
che serba in grembo
petali venati
di bianca innocenza
e gocce di sangue,
orme di martirio,
che io ancor di più
a te rassomiglio.
S’accompagna a queste due
profumate sorelle
il virgulto assai fragile
della pur profumata
cedronella:
dalle verdi foglie lanceolate
sempre assetate d’acqua e d’affetto,
fragili e repentine:
chiari segni della frale esistenza
provvisoria e mutevole …
Chissà se gli intensi profumi
che esalano dalla calda stagione,
da questo Atomo di Terra,
ove fiorisce la Vita,
abbiano ridestato i tuoi umori
vitali
nella Casa ove ora tu abiti…
e ne abbia tu parlato
in un «magnificat Dominum anima mea»
con l’Essere Creatore!
IL TEMPO AVANZA
Il tempo avanza
a grandi falcate
verso la fine
d’una stagione incerta!
Ho smarrito anch’io
Il punto direzionale
dell’esistenza
e non so più il compito
che mi resta da svolgere
in quest’ultimo tratto
che percorro
con piede malfermo.
Ogni attimo mi spinge
come pallina
sul tappeto del bigliardo:
chi di qua, chi di là…
e si sente un rumore
ovattato sulle sponde…
Ognuno cerca
di spingermi
nella buca giusta!
Ma mi sorride
in questo gioco perverso
una campanula
di petali rossi:
ultimo regalo
d’una stagione al tramonto…
L’ANIMA PIANGE
È stagione ormai che il tempo
scorra lacrimando:
ogni attimo
è una spina
che si conficca
nel tessuto dell’anima!
L’anima piange
solitaria e non vista,
quasi pudica
a raccogliere
lacrime sgorganti
dagli occhi del corpo…
L’anima piange
e nessuno la vede
e la consola;
si macera in silenzio: