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Tra Pagine Sparse
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E-book174 pagine1 ora

Tra Pagine Sparse

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Info su questo ebook

Poesie, Pensieri e Racconti
LinguaItaliano
Data di uscita26 gen 2017
ISBN9788868225223
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    Anteprima del libro

    Tra Pagine Sparse - Antonio Siinardi

    ANTONIO SIINARDI

    TRA PAGINE SPARSE

    (di poesie, pensieri e racconti)

    Proprietà letteraria riservata

    © by Pellegrini Editore - Cosenza - Italy

    Edizione eBook 2016

    ISBN: 978-88-6822-522-3

    Via Camposano, 41 (ex via De Rada) - 87100 Cosenza

    Tel. (0984) 795065 - Fax (0984) 792672

    Sito internetwww.pellegrinieditore.com - www.pellegrinilibri.it

    E-mail: info@pellegrinieditore.it

    I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, riproduzione e adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi.

    SE IO SAPESSI …

    Se io sapessi

    in quale cantuccio di cielo

    ora ti trovi,

    non avrei più remore.

    Salirei

    su un’aquila snella d’acciaio

    per scandagliare

    ogni anfratto fiorito

    dell’universo

    ove penetra solo

    la luce stellare …

    Forse una stella cadente

    d’un giorno imprecisato

    d’agosto

    mi farà strada

    verso la verde capanna

    dove ora tu riposi:

    riscaldata e coccolata

    dal sorriso inebriante

    dell’Essere Creatore!...

    RIM…PIANTO ESTIVO

    Gli alberi

    A cui drizzavi

    dall’aerea finestra

    gli amorosi tuoi sguardi:

    l’abete e il melograno

    dagli arancioni fiori,

    nell’obliato giardinetto

    della casa montana

    han rinnovato foglie ed aghi

    e giugno rimescola gli umori

    con raggi di luce e di calore!

    Tu, virgulto di mia pianta,

    spesso abbattuta e giammai doma,

    tu dell’incomprensibil vita

    primiero inconsolabile fiore,

    sei in un’urna fredda e tetra

    velata da lastra di più freddo marmo

    e il sole più non ti giunge agli occhi

    né più il cuore ti riscalda, amore!

    * Francesca, mia figlia, nacque a Corigliano Cal. (Cs) il 01-02-1974 e quivi concluse la sua giornata terrena il 26-7-2010. Laureatasi in Lettere all’Università di Siena ed in Scienze della formazione primaria presso l’Unical, era stata nominata docente presso l’Istituto comprensivo Martiri della Libertà di Sesto S. Giovanni (MI).

    LA BELLEZZA DI DIO

    Stamane ho visto

    in un giardinetto di montagna

    rose bianche sanguinolenti

    che emanano odori stordenti

    di rara fragranza.

    Gli uccelli, in preda al raptus,

    esplodono in profluvi canori

    che sono inni alla gioia.

    S’unisce al coro una giovinetta

    che mostra un corpo da diva

    mentre stende la biancheria

    al sole.

    Quanto deve essere immensa

    la bellezza di Dio, di Chi

    la bellezza ha creato

    e ne ha mostrato un chicco

    in una rosa aulente

    in un uccello allegro

    e vagabondo,

    in un corpo di giovane donna

    esplosivo e stordente!

    PROVVISORIETÀ

    Da un po’ di tempo in qua

    vedo cadere come birilli

    i vecchi compagni d’un tempo.

    Vacillano le mie certezze:

    mi sento un fuscello arido

    che non sa

    dove andrà a posarsi

    per sempre.

    A notte fonda mi sento

    una pallina di biliardo

    riottosa

    ad essere sospinta

    dal vento e dal tempo

    nell’arida buca.

    Spero che non si concluda

    nel nulla

    la partita generazionale

    fin qui vissuta

    e che non scompaia del tutto

    la consueta scenografia.

    Ma … altro paese

    altro tempo

    altra stagione

    succederanno

    alla provvisorietà vissuta…

    CONOSCI TU…

    Conosci tu la terra

    dove gli alberi di pesco

    sembrano alberi

    dalle ciliegie giganti

    che occhieggiano rubizze

    tra il ricco fogliame?

    Questa terra è Cassano di Sibari

    che vedi da lontano

    abbarbicato tra brulle colline

    dove svettano ombrelli di rocce

    che succhiano vogliose

    i raggi roventi del sole!

    SETTEMBRE

    Giunto è settembre! L’aria già pungente

    si fa al mattino. È tempo di berretto

    per il vecchio sull’uscio; e la valente

    massaia con scialle si copre il petto.

    In ciel vaganti si affacciano le nubi

    ch’a rimpiattino giocano col sole:

    s’odono intanto lontani connubi:

    rumor di tuoni e di ventate fole.

    S’affretta trepidante il gaio pastor

    a guadagnar la tiepida pianura;

    ma negli stazzi lascia sopito il cuor

    intriso ormai della montan pastura.

    Non lo consola nemmen la ciaramella:

    pensando ognora alle fontane fresche

    con cui la sete spegneva a garganella

    lungo il tragitto; e le fugaci tresche

    intrecciate con l’insidiosa villanella.

    Or solo e pensoso guida la greggia

    lungo i pendii con la cagna snella;

    ma col pensier va alla perduta reggia!

    Or scende a valle in mezzo alla calura

    lungo il tratto degli avi; e scorge il mare

    Ionio e la sibaritica pianura,

    il borgo di Thurio e il suo casolare!

    Un grido felice gli esce di bocca

    certo pensando ai cari figlioletti;

    ed ogni scorciatoia presto imbocca

    pur di presto abbracciare i dolci tetti!

    Ora il gregge cammina alla marina

    e non divaria dal biondo della sabbia;

    ma con rumor di passi s’avvicina

    la meta e scorda la montana gabbia!

    CHIEDETE…

    Chiedete a un contadino

    che, a tempo quasi maturo,

    ha perduto per vento, per ghiaccio,

    per tempesta,

    tutto il suo raccolto,

    fatica d’un anno tribolato,

    chiedete come ora si senta…

    Vi risponderà: «mi sento distrutto

    e incapace di ricominciare…

    ma spero che il prossimo anno

    mi possa ampiamente rifare»;

    secondo quanto diceva mio padre:

    «che se un anno ti pare già dispari

    quello che segue ti sarà pari.»

    Chiedete a un vinaio

    che all’apertura di botte

    s’accorge che il profumo di vino

    non è delle annate migliori:

    anzi che spunta d’aceto…

    chiedete come ora si senta…

    Vi dirà: «maledetta fatica,

    ho sprecato il lavoro d’un anno!

    Cosa diranno gli avventori

    In cantina?

    Cosa darò alle bocche dei figli?

    Speriamo che possa rifarmi

    con la vendemmia del prossimo anno!

    Chiedete a un padre, a una madre

    che han perduto anzitempo una figlia

    od un figlio ancor in giovane età…

    chiedetegli come ora si senta…

    Vi risponderà dal buio profondo

    In cui è caduto il suo cuore:

    «che forse non c’è più un vero motivo

    per contare le inutili ore…

    che uccidono e muoiono!»

    I DONI DELLA SERA - Ahi come si cambia…

    Or non è più quel tempo e quell’età;

    e se per caso mi rivolgo indietro

    chiedo a me stesso:

    "Ma tu chi sei, ombra fragile,

    che segui il mio cammino

    che conosci gli intimi tormenti

    i miei pensieri

    e le segrete ambasce?…"

    Allor tu m’appartieni?

    Ma io a te più non appartengo:

    serbo qualche ricordo antico

    d’un tempo macerato

    dagli affanni del vivere…

    ormai proteso verso una meta

    che il tempo presente dipinge

    come sfinge antica

    che conosce il tesoro del Mistero!

    AUTUNNO

    Esalano foglie dagli alberi

    per catturare il fresco della terra;

    quasi ubriache

    e stordite dal lungo sole

    del mese di agosto.

    Stanchezza di vivere

    che cerca il riposo

    nella quiete notturna

    del nulla!

    PER FRANCESCA

    Per tutta la calda estate

    ti hanno fatto compagnia

    la bianca virginea gardenia

    e la regina dei fiori:

    la rosa sangue e latte

    nonché la verde cedronella

    che tu spesso accarezzavi,

    quand’eri ancora in vita,

    nel grazioso giardinetto

    dell’umile casa di montagna!

    Inebriante definivi e stordente

    Il profumo dell’immacolato

    fiore di luglio

    che io ora a te rassomiglio,

    mentre dicevi tenue

    e assai gradito all’olfatto

    l’odore della rosa altezzosa

    che serba in grembo

    petali venati

    di bianca innocenza

    e gocce di sangue,

    orme di martirio,

    che io ancor di più

    a te rassomiglio.

    S’accompagna a queste due

    profumate sorelle

    il virgulto assai fragile

    della pur profumata

    cedronella:

    dalle verdi foglie lanceolate

    sempre assetate d’acqua e d’affetto,

    fragili e repentine:

    chiari segni della frale esistenza

    provvisoria e mutevole …

    Chissà se gli intensi profumi

    che esalano dalla calda stagione,

    da questo Atomo di Terra,

    ove fiorisce la Vita,

    abbiano ridestato i tuoi umori

    vitali

    nella Casa ove ora tu abiti…

    e ne abbia tu parlato

    in un «magnificat Dominum anima mea»

    con l’Essere Creatore!

    IL TEMPO AVANZA

    Il tempo avanza

    a grandi falcate

    verso la fine

    d’una stagione incerta!

    Ho smarrito anch’io

    Il punto direzionale

    dell’esistenza

    e non so più il compito

    che mi resta da svolgere

    in quest’ultimo tratto

    che percorro

    con piede malfermo.

    Ogni attimo mi spinge

    come pallina

    sul tappeto del bigliardo:

    chi di qua, chi di là…

    e si sente un rumore

    ovattato sulle sponde…

    Ognuno cerca

    di spingermi

    nella buca giusta!

    Ma mi sorride

    in questo gioco perverso

    una campanula

    di petali rossi:

    ultimo regalo

    d’una stagione al tramonto…

    L’ANIMA PIANGE

    È stagione ormai che il tempo

    scorra lacrimando:

    ogni attimo

    è una spina

    che si conficca

    nel tessuto dell’anima!

    L’anima piange

    solitaria e non vista,

    quasi pudica

    a raccogliere

    lacrime sgorganti

    dagli occhi del corpo…

    L’anima piange

    e nessuno la vede

    e la consola;

    si macera in silenzio:

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