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Il tempo che fù
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Il tempo che fù
E-book59 pagine18 minuti

Il tempo che fù

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Info su questo ebook

In questa raccolta di 66 poesie, l’autore va con la mente a ritroso nel tempo per ricordare quella che lui chiamerà la bella età del viver mio. Inesorabilmente i ricordi della gioventù, creano in lui un alone di malinconia e di tristezza per quel bel tempo che fu e che troppo in fretta se ne fuggì via.
LinguaItaliano
Data di uscita1 giu 2020
ISBN9788835839316
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    Anteprima del libro

    Il tempo che fù - Franco Calzolari

    EDITORE

    IL BEL TEMPO CHE FU

    FRANCO CALZOLARI

    BOCCIOLO

    Per te dolce bocciolo, che la brina

    fece cadere inesorabilmente,

    in una buia e gelida mattina,

    di quella primavera inesistente.

    Per te evanescente farfallina,

    che l’ali mai spiegasti pienamente,

    su stilla di rugiada cristallina,

    e gli occhi tuoi chiudesti tristemente.

    La nella fredda terra dove giaci,

    io poserò tutti i giorni un fiore,

    che accompagni il tuo dormire eterno,

    possa così portarti assieme ai baci,

    una lacrima: essenza del dolore,

    che lacera quest’animo paterno.

    ​ADDIO BEL TEMPO

    Malinconico autunno, la tua brezza,

    con se trascina le ingiallite foglie,

    così, o mia giovinezza,

    amaramente lasci le mie soglie.

    Eppure indugi ancora nella mente

    coi leziosi tuoi vezzi,

    plagiando il mio cuore subdolamente

    e ancor gagliardi pensieri accarezzi.

    Dietro i tuoi lesti passi,

    un impervio percorso lascerai,

    irto di rovi e sassi

    dove la gioia non cammina mai.

    Addio bel tempo della vita mia,

    porti con te tutti gli affetti cari

    e lasci nella scia,

    passi sempre più lenti e giorni amari.

    ​AMARA NOSTALGIA

    Quanta amarezza, mio loco natio,

    or trovarti deserto e in abbandono,

    non sentir tra le tue mura alcun suono

    di quella bella età del viver mio.

    Scende dal colle, lungo il suo pendio:

    profumo di ginestre, intenso e buono,

    lo strider di cicale, il gran frastuono,

    tra le fronde, d’uccelli il cinguettio.

    Sanguina il cuore, allora che rivedo:

    il roseto dai rovi soffocato,

    il melograno senza più colore.

    Sotto la grande quercia, mesto siedo,

    a rimembrare, il bel tempo passato,

    quando sbocciava il fiore dell’amore.

    ​SOLITUDINE

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