L'indipendenza delle colonie africane portoghesi e il giudizio della stampa italiana
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Info su questo ebook
In questa analisi si da particolarmente risalto al pensiero dell’Italia dell’epoca, che attraverso le sue testate giornalistiche raccontò ai suoi concittadini gli avvenimenti salienti di un momento unico nel suo genere.
Il libro si compone anche di un appendice composta dalle prime pagine dei giornali italiani del 26 aprile 1974, all’indomani della rivoluzione portoghese, dallo studio dei quali si può accedere direttamente ad una maggiore comprensione dei sentimenti di quel periodo.
La rivoluzione dei garofani fu sostanzialmente pacifica e venne così chiamata perchè tutte le donne posero un fiore all’interno dei fucili dei soldati, dal momento che non fu esploso neppure un colpo da parte loro.
La dittatura cadde attraverso la rivolta dei giovani capitani dell’esercito, che sfruttati dal potere non ne potevano più degli orrori della guerra.
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Disciplina occidentale ĀŞA: OCCIDENTALE FLUIDA TONICO POSTURALE TERAPEUTICA MEDITATIVA Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLinguaggio di Capoeira dall'Africa al Brasile Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
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Anteprima del libro
L'indipendenza delle colonie africane portoghesi e il giudizio della stampa italiana - Fabio Mechella
Ringraziamenti
Introduzione
Il seguente lavoro rappresenta la tesi di laurea discussa presso l’Università della Tuscia di Viterbo nell'anno 2003.
Forse vale la pena iniziare la trattazione di questo argomento ricordando che il mio primo soggiorno a Lisbona mi diede la sensazione magica di ciò che nel tempo era andato via via modificandosi sulla base dei rapporti di forza nati dall'esperienza portoghese in terra africana. Ciò che i miei occhi vedevano per la prima volta non era altro che il surrogato di quello che il colonialismo aveva creato in tutte le sue forme e i sui vari aspetti.
Nonostante la realtà fosse cosi meravigliosamente umana in relazione alla convivenza civile della diversa popolazione lusofona, ero cosciente del fatto che secoli di sofferenza avevano calcato la terra del Portogallo, una terra solcata dai passi dei popoli più diversi.
L'interesse generato da una visione attenta di questa popolazione per mezzo di soggiorni lunghi e ripetuti che ebbi la possibilità di poter effettuare in Portogallo, diede il via ad una presa di coscienza sempre più ampia e intensificò in me la v olontà di raccontare la storia di una popolazione multi- culturale nata in seguito al susseguirsi di guerre e di lotte per il raggiungimento di un unico scopo: la libertà!
. Ed è proprio sull'analisi della libertà e sul giudizio di questa che volge il tema della tesi, specificando tutti i fattori e le varie connessioni che fecero di due popoli schiavi (popolazione africana soggetta al dominio portoghese e popolazione portoghese soggetta al regime dittatoriale) un unico popolo libero.
Fu proprio la scintilla generata dai movimenti indipendentisti africani in lotta per la libertà delle proprie nazioni che fece scoppiare quel sentimento di autonomia e di democrazia che poi si tradusse nel 25 aprile 1974 , momento storico in cui la popolazione portoghese capeggiata dal Movimento delle F orze A rmate, pose fine per sempre ad oltre mezzo secolo di dittatura , spazzando via quei legami economico- politici che avevano da sempre contrapposto la popolazione africana e quella portoghese per mezzo di una guerra crudele e ingiusta.
Anche l’ltalia a suo modo vi partecipò, dando segno di una grande coscienza civile e morale, che si tradusse nella volontà di raccontare agli italiani stessi, le vicende e gli avvenimenti salienti di un momento storico unico nel suo genere.
1. Ragioni e nascita dei movimenti di lotta contro il colonialismo in Africa
L'economia del colonialismo
La prima espansione coloniale portoghese fu il prodotto dello sforzo comune della monarchia e della borghesia commerciale di Lisbona e d Porto in seguito alla loro vittoria sugli occupanti arabi. Le grandi avventure marittime del XV secolo ebbero come scopo dichiarato quello di continuare la guerra santa e di togliere ai Mori il monopolio del commercio con le Indie.
Verso la fine di questo secolo s i era già costituito il nucleo iniziale dell'impero coloniale africamo del Portogallo: le isole di Capo Verde. dove i portoghesi stabilirono le loro basi marittime; la Guinea, il cui oro avrebbe permesso di finanziare il commercio delle spezie; e infine. dopo che Vasca da G ama ebbe doppiato il Capo di Buona Speranza, il Monzambico, dove i portoghesi fondarono agenzie commerciali. Ma a quel tempo al Portogallo interessavano soprattutto le Indie.
Con il commercio delle spezie, Lisbona si trasformò ben presto in una metropoli di lusso e la borghesia assunse il ruolo precedentemente occupato dall'aristocrazia, alleandosi alla dinastia regnante e ai grandi proprietari terrieri.
La ricerca del lusso, caratteristica di ogni aristocrazia. condusse alla stagnazione economica del paese, provocando allo stesso tempo l'impoverimento dell' agricoltura e l' inizio di una forte emigrazione portoghese verso la Spagna e il Brasile (1).
Il governo portoghese che nel frattempo si era esteso anche al Brasile, cominciò a trasferire oltreoceano la popolazione africana per impiegarla nella coltivazione della canna da zucchero.
ln seguito all‘unione della corona portoghese con quella di Spagna (1580-1640), la monarchia, indebolita, dovette rinunciare alla difesa delle sue basi in Asia contro le pretese dell'Olanda e dell'Inghilterra.
Nel commercio triangolare degli schiavi (Europa - Africa - America), l'aristocrazia portoghese assunse un ruolo di intermediario che non diede nessun apporto allo sviluppo socio-economico del paese. La debole economia portoghese si vide cosi costretta a ricorrere all'Inghilterra.
Il trattato di Mèthuen del 1 703. che decise il libero commercio dei tessuti inglesi in Portogallo e che stabilì tariffe privilegiate sui vini portoghesi esportati in Inghilterra. segno l'inizio della dipendenza economica del Portogallo dall‘Inghilterra. L'aristocrazia portoghese che continuava a prosperare sulla tratta degli schiavi e sul commercio dello zucchero proveniente dal Brasile, aveva bisogno dell'lnghilterra per difendere ciò che rimaneva del suo impero coloniale. L'Inghilterra, da parte sua, si era impadronita del mercato portoghese, sia interno che coloniale. Una simile dipendenza condusse al declino dell'economia portoghese: il solo settore attivo rimase quello vinicolo (2).
All'inizio del XIX secolo il Portogallo si trovava in una situazione economica disastrosa, di cui aveva approfittato solo l'aristocrazia. In questa realtà socio-politica vennero a mancare anche quelle condizioni che negli altri paesi d'Europa portarono alla rivoluzione industriale. Per l'Inghilterra, la Francia, la Germania e il Belgio, la colonizzazione era infatti la naturale conseguenza dell'espansione industriale e rispondeva al sempre maggior bisogno di materie prime. In questo modo gli stati coloniali erano al servizio delle grandi imprese industriali. Il Portogallo, dal canto suo, per non essere tagliato fuori dalla corrente generale, intraprese una lunga serie di sanguinose campagne per penetrare all'interno di territori di cui, fin dal XV secolo, non occupava che alcune basi commerciali sulle coste.
Nel 1891 venne firmato un accordo con l'lnghilterra che diede avvio a colossali progetti finanziari all’interno dei territori Portoghesi. Nel Mozambico venne costituita una società concessionaria britannica, la Monzambique Company la quale ebbe il controllo di buona parte del paese, incluse le ferrovie e il porto della città di Beira.
l profitti che derivavano dai sistemi