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L'indipendenza delle colonie africane portoghesi e il giudizio della stampa italiana
L'indipendenza delle colonie africane portoghesi e il giudizio della stampa italiana
L'indipendenza delle colonie africane portoghesi e il giudizio della stampa italiana
E-book105 pagine1 ora

L'indipendenza delle colonie africane portoghesi e il giudizio della stampa italiana

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Info su questo ebook

Il testo ripercorre la storia dei movimenti indipendentisti dell’Africa portoghese, mettendo in risalto il momento in cui, durante il 25 aprile 1974, il Movimento delle Forze Armate lusitane pose fine per sempre ad oltre mezzo secolo di dittatura, spazzando via quei legami economico-politici che avevano da sempre contrapposto la popolazione africana a quella portoghese per mezzo di una guerra crudele e ingiusta.
In questa analisi si da particolarmente risalto al pensiero dell’Italia dell’epoca, che attraverso le sue testate giornalistiche raccontò ai suoi concittadini gli avvenimenti salienti di un momento unico nel suo genere.
Il libro si compone anche di un appendice composta dalle prime pagine dei giornali italiani del 26 aprile 1974, all’indomani della rivoluzione portoghese, dallo studio dei quali si può accedere direttamente ad una maggiore comprensione dei sentimenti di quel periodo.
La rivoluzione dei garofani fu sostanzialmente pacifica e venne così chiamata perchè tutte le donne posero un fiore all’interno dei fucili dei soldati, dal momento che non fu esploso neppure un colpo da parte loro.
La dittatura cadde attraverso la rivolta dei giovani capitani dell’esercito, che sfruttati dal potere non ne potevano più degli orrori della guerra.
 
LinguaItaliano
Data di uscita30 gen 2017
ISBN9788826009537
L'indipendenza delle colonie africane portoghesi e il giudizio della stampa italiana

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    L'indipendenza delle colonie africane portoghesi e il giudizio della stampa italiana - Fabio Mechella

    Ringraziamenti

    Introduzione

    Il seguente lavoro rappresenta la tesi di laurea discussa presso l’Università della Tuscia di Viterbo nell'anno 2003.

    Forse vale la pena iniziare  la trattazione  di questo argomento  ricordando  che il mio primo soggiorno  a Lisbona  mi diede la sensazione magica di ciò  che nel tempo era  andato  via via  modificandosi   sulla base  dei rapporti  di  forza  nati   dall'esperienza  portoghese in terra africana.  Ciò  che i  miei occhi   vedevano per la  prima volta non era altro che il surrogato di quello che il colonialismo  aveva creato in tutte le sue  forme   e i sui vari aspetti.

    Nonostante la  realtà fosse cosi meravigliosamente umana in relazione alla  convivenza civile della diversa popolazione lusofona, ero cosciente del fatto  che secoli di sofferenza avevano calcato la terra del  Portogallo,   una terra solcata dai passi dei popoli più   diversi. 

    L'interesse  generato da una visione attenta di questa popolazione  per mezzo di soggiorni lunghi e ripetuti che ebbi la possibilità di poter  effettuare in Portogallo,  diede il via ad una presa di coscienza sempre  più   ampia e intensificò   in me la v olontà   di raccontare la storia di una  popolazione multi- culturale nata in seguito al susseguirsi di guerre e di  lotte per il  raggiungimento di un unico scopo:  la libertà!. Ed è proprio sull'analisi della libertà e sul giudizio di questa che volge il   tema della tesi, specificando tutti i fattori e le varie connessioni che  fecero di due popoli schiavi (popolazione africana soggetta al dominio  portoghese e popolazione portoghese soggetta al regime dittatoriale)  un unico popolo libero.

    Fu proprio la scintilla generata dai movimenti indipendentisti  africani in lotta per la libertà delle proprie nazioni che fece scoppiare  quel sentimento di autonomia e di democrazia che poi si tradusse nel  25 aprile 1974 , momento storico in cui la popolazione portoghese  capeggiata dal Movimento   delle  F orze  A rmate, pose fine  per sempre ad  oltre mezzo secolo di dittatura ,  spazzando via quei legami economico- politici che avevano da sempre contrapposto la popolazione africana e  quella  portoghese per mezzo di una guerra crudele e ingiusta. 

    Anche l’ltalia a suo modo vi partecipò, dando segno di una  grande coscienza civile e morale, che si tradusse nella volontà di  raccontare agli italiani stessi, le vicende e gli avvenimenti salienti di un momento storico unico nel suo genere.

    1. Ragioni e nascita dei movimenti di lotta contro il colonialismo in Africa

    L'economia del colonialismo

    La prima espansione coloniale portoghese fu il prodotto  dello  sforzo comune  della monarchia e della borghesia commerciale di  Lisbona e d  Porto in seguito alla loro vittoria sugli occupanti arabi.  Le grandi avventure marittime  del XV secolo ebbero come scopo  dichiarato quello di continuare la guerra santa e di togliere ai Mori il  monopolio del commercio con le Indie. 

    Verso la fine di questo secolo s i era già costituito il nucleo iniziale dell'impero coloniale africamo del  Portogallo: le isole di Capo Verde. dove i portoghesi stabilirono le  loro basi marittime; la Guinea, il cui oro avrebbe permesso di finanziare il  commercio delle spezie; e infine. dopo che Vasca da G ama ebbe doppiato il Capo di Buona Speranza, il Monzambico, dove i  portoghesi fondarono  agenzie commerciali. Ma  a   quel tempo al Portogallo interessavano soprattutto le Indie. 

    Con il commercio delle  spezie, Lisbona si trasformò ben presto in una metropoli di lusso e la  borghesia assunse il ruolo precedentemente occupato  dall'aristocrazia, alleandosi alla dinastia regnante e ai grandi  proprietari terrieri.    

    La ricerca del lusso, caratteristica di ogni  aristocrazia. condusse alla stagnazione economica del paese,  provocando allo stesso tempo l'impoverimento dell' agricoltura e l' inizio di una forte emigrazione portoghese verso la Spagna e il  Brasile (1).

    Il governo portoghese che nel frattempo si era esteso anche al  Brasile, cominciò a trasferire oltreoceano la popolazione africana per  impiegarla nella coltivazione della canna da zucchero. 

    ln seguito all‘unione della corona portoghese con quella di  Spagna (1580-1640), la monarchia, indebolita, dovette rinunciare alla difesa  delle sue basi in  Asia contro le pretese dell'Olanda e  dell'Inghilterra.

    Nel commercio triangolare degli schiavi (Europa  -  Africa -  America), l'aristocrazia portoghese assunse un ruolo di  intermediario che non diede nessun apporto allo sviluppo  socio-economico del paese. La debole economia portoghese si vide  cosi costretta a ricorrere all'Inghilterra. 

    Il trattato di Mèthuen del 1 703. che decise il libero commercio dei tessuti inglesi in Portogallo e  che stabilì tariffe privilegiate sui vini portoghesi esportati in  Inghilterra. segno l'inizio della dipendenza economica del Portogallo  dall‘Inghilterra. L'aristocrazia portoghese che continuava a prosperare  sulla tratta degli schiavi e sul commercio dello zucchero proveniente  dal Brasile, aveva bisogno dell'lnghilterra per difendere ciò che  rimaneva del suo impero coloniale. L'Inghilterra, da parte sua, si era  impadronita del mercato portoghese, sia interno che coloniale. Una simile  dipendenza condusse al declino dell'economia portoghese: il solo settore attivo rimase quello vinicolo  (2).

    All'inizio del XIX secolo il Portogallo si trovava in una  situazione economica disastrosa, di cui aveva approfittato solo  l'aristocrazia. In questa realtà socio-politica vennero a mancare  anche quelle condizioni che negli altri paesi d'Europa portarono alla  rivoluzione industriale. Per l'Inghilterra, la Francia, la Germania e il  Belgio, la colonizzazione era infatti la naturale conseguenza  dell'espansione industriale e rispondeva al sempre maggior bisogno di  materie prime. In questo modo gli stati coloniali erano al servizio  delle grandi imprese industriali. Il Portogallo, dal canto suo, per non  essere tagliato fuori dalla corrente generale, intraprese una lunga serie  di sanguinose campagne per penetrare all'interno di territori di cui, fin  dal XV secolo, non occupava che alcune basi commerciali sulle coste.

    Nel 1891 venne firmato un accordo con l'lnghilterra che diede  avvio a colossali progetti finanziari all’interno dei territori Portoghesi.  Nel Mozambico venne costituita una società concessionaria  britannica, la  Monzambique Company   la quale ebbe il controllo  di  buona parte del paese, incluse le ferrovie e il porto della città di Beira. 

    l profitti che derivavano dai sistemi

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