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Linguaggio di Capoeira dall'Africa al Brasile
Linguaggio di Capoeira dall'Africa al Brasile
Linguaggio di Capoeira dall'Africa al Brasile
E-book44 pagine29 minuti

Linguaggio di Capoeira dall'Africa al Brasile

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Il testo ripercorre la storia della Capoeira tramite le fonti documentali, mettendo in luce l’evoluzione e le lotte che hanno dato luogo a questa arte/lotta/danza divenuta patrimonio dell’Unesco. Tra capitoli si cela la storia della regina NZinga, eroica condottiera della resistenza angolana, schierata in difesa della libertà del suo popolo tra la prima e la seconda metà del XVII secolo; dal suo nome potrebbe avere avuto origine il vocabolo Ginga, con il quale si identifica il principale movimento di base della Capoeira.

Partendo da questo aspetto il libro cerca di analizzare in termini etimologici i contenuti che si sono riversati nelle storie di lotta e di dolore espressi dai vari ritmi dell’arte afro-brasiliana.

L’analisi approfondita di questa storia di libertà antropologica e culturale suggerisce che i messaggi celati all’interno dei testi cantati riguardano il mondo che si è sviluppato all’interno della società brasiliana.

Questo universo linguistico-culturale porta con sé parole di origine indigena, trasformazioni di vocaboli africani e portoghesi, nomi di santi cattolici, di divinità brasiliane e di religioni africane, modi di dire antichi e moderni, nomi esotici associati alla foresta amazzonica, parole di origine ancora incerta, località del Brasile e dell’Africa e identità legate al periodo pre-coloniale e coloniale.

Attraverso questo scritto è possibile farsi un idea approfondita del linguaggio di Capoeira, unico nel suo genere, in quanto viaggio attraverso la storia, la geografia e l’antropologia della schiavitù, direzionata però alla conquista della libertà; una macchina del tempo con cui accedere alla cultura di un popolo.
LinguaItaliano
Data di uscita11 mag 2016
ISBN9786050436211
Linguaggio di Capoeira dall'Africa al Brasile

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    Anteprima del libro

    Linguaggio di Capoeira dall'Africa al Brasile - Fabio Mechella

    Note

    Intro

    Fabio Mechella

    (Contramestre Elétrico Mangangá)

    Viaggio attraverso le fonti documentali della Capoeira

    ripercorrendo la storia, l’evoluzione e le lotte 

    che hanno dato luogo a questa arte 

    Prefazione

    Il testo che segue è il frutto di un esperienza di studio universitario che mi ha coinvolto in qualità di Dottore di Ricerca nell’ambito della lingua e della cultura portoghese presso l’Università della Tuscia di Viterbo.

    In questa ricerca storica relativa all’arte brasiliana, ha avuto un ruolo essenziale la mia competenza specifica come professore di Capoeira, che in quel periodo si attestava intorno ai 20 anni di pratica.

    Il frutto della sinergia tra l'esperienza pratica di capoeirista e persona inserita nella ricerca scientifica accademica, ha portato nel 2011 alla pubblicazione in Portogallo del testo che segue. La stampa è stata successiva alla conferenza tenutasi nei mesi di aprile e maggio del 2010 presso l’Università della Tuscia di Viterbo, inserita nel ciclo di conferenze intitolato Viagens de Linguas e Culturas, (Viaggi di Lingue e Culture).

    L’intervento conferenziale relativo all’analisi della Capoeira sotto il profilo linguistico è stato il primo in Italia in ambito accademico. Questo mi ha permesso di portare alla luce l’indagine effettuata sulla Capoeira mettendo in risalto i suoi rapporti con la storia tramite le fonti documentali, insieme a un approfondimento di natura semantica.

    Lotte in Africa

    A Raiha Nzinga e i quilombos

    Il lavoro che segue mira ad una più ampia comprensione delle relazioni avvenute durante il periodo coloniale tra il regno del Portogallo, l’Africa e il Brasile, soprattutto in relazione alle implicazioni linguistiche relative agli incontri tra le culture di questi paesi.

    Con la scoperta nel 1482 dell’estuario del Congo o Zaire (nome dato dai portoghesi e ripreso da una parola dei popoli nativi di quella regione, Nzadi ossia fiume che inghiotte tutto[1]), da parte dell’esploratore portoghese Diogo Cão, inizia il primo contatto con le popolazioni di quelle terre e con i rispettivi sovrani.

    L’uomo bianco fa la sua prima apparizione in una zona d’Africa identificata dai portoghesi come regno del Congo, un vasto territorio comandato da un grande monarca soprannominato Manikongo ovvero signore del Kongo[2].

    Lo spazio occupato dal regno del Congo costituisce un vasto insieme politico che incamera diversi piccoli regni tra cui il regno di Ndongo, che i portoghesi definiranno Angola sulla base del titolo associato al suo governante chiamato appunto Ngola Kiluanje[3].

    Riguardo la concentrazione urbana, il popolo, appartenente all’etnia Bantu[4], ha le sue case e le  sue terre

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