Fantasmi lunatici

Di Stefano Falotico

Raccolti in questa chiesa sconsacrata, noi, anime ribelli e belle, danzanti oltre la morte, ché già da tempo immemorabile trapassati siamo...

I fantasmi che turbano i nostri sogni e li vivificano di altezze nobiliari dalla maestosa lucentezza. Acquattati negl'incubi più vitrei e verissimi delle nostre pulsioni umane, arroccati laddove (non) possiamo scorgerli tra le fatiscenze delle nostre vite marcianti nella concretezza banale dei quotidiani, piovigginosi giorni piangenti. Corrodono d'ansietà le nostre levigate certezze e si ramificano in roboanti racconti dal gotico splendore la cui nitidezza vibra furente in mille evanescenti, scheggiati cor(p)i. Turbano, eclissanti giacciono nelle notti lunari e, atterrendoci, emergono da fosche torbidezze di leggende metropolitane che spu(n)tano oltretombali dai tombini. Impaurendoci... Essi sono i fantasmi e qui alcuni di essi ho allineato in terrorizzante vividezza melanconica. E le case maledette infestate ne sono piene, "gracchiando" nel tremolio delle lor pareti di sangue puro come il grido di un bambino strozzato.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 23 feb 2017
• ISBN: 9788892651111

Anteprima del libro

Indice

Intro

Fantasmi lunatici

Fantasmi lunatici

di

Stefano Falotico

Copyright 2017 © Stefano Falotico

Immagine di copertina @ Adobe Stock

ISBN: 9788892651111

Youcanprint Self-Publishing

Questo libro esplorerà, con vivisezionante vividezza e fantasmagorica essenza evanescente, ch’evaporerà al calar soffice delle lune più ipocondriache e meditabonde, la spettrale fluorescenza degli ectoplasmi nostri cari, creature notturne dall’aspetto ora orripilante e pauroso, ora allegro e funambolico nella loro stravaganza vorace. Creature che spu(n)tano dalle marcescenze nostre tombali d’una società spesso putrida e asservente soltanto i bramanti pudori finti, che si riesumano da cimiteriali posti lugubri nella foschia nebbiosa dei nostri nitidi pensieri al(a)ti. I fantasmi, minacciosi o crepuscolari, abitanti di case infestate al confine delle nostre più pulsanti e frenetiche immaginazioni sonanti. Variopinti "clown" del sangue vitreo delle lor menti fantasiose che rivivranno in tale labirintico intreccio di racconti accor(d)ati alla maestosa possanza della leggiadria horror, fantasmi grotteschi che passeggeranno nel mondo di lor storie maledette o gridanti terrore.

Tante storie, meste o spaventose, epiche o legate ai (ri)cor(d)i popolari, alle leggende metropolitane, alla memoria scomparsa dei nostri incubi più focosi delle lunari notti alabardate di creatività.

Racconti bizzarri, vivi(di), accecanti e intimatori ai nostri cor(pi) di ansia, levità, eccentrica paura. Sì, oggi la paura e domani la contentezza di vederci arrivare fra le nostre quattro mura un fantasma (in)toccabile.

Il mio fantasma, mio primo fan(te)

Mi guardo allo specchio e non mi ritrovo. Di chi è quest’immagine riflessa, anche un po’ fessa? Spio dalle fessure del vetro riflettente le mie introflesse riflessioni. E pen(s)o. Sudando sangue freddo d’ebollizioni appassite nel reumatismo dei giorni e delle andate gioie. Rammaricandomi per il tempo perduto che non più conquisterò. Non che fossi uno sprovveduto ma di certo non fui avveduto. Avventato, soffice piuma nel vel e ventre del vento. Sbiadito ectoplasma di reminiscenze che, tambureggiando dall’interno, non solo mi scoton dentro, ma le