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Brucia la cenere
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E-book72 pagine27 minuti

Brucia la cenere

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Info su questo ebook

I poeti, i poeti che ci interessano, vivono al di sopra delle proprie possibilità cognitive. Non importa quanto siano lucidi nella descrizione delle cose di cui parlano. Non importa quanto alto sia il grado della loro capacità di evocazione. Non importa quanto disponibili siano le leggi metriche e linguistiche nelle loro mani che tremano per un refolo di vento o si chiudono a pugno spaccando muri di pietra. Alla fine di ogni frase, all’inizio, hanno sempre un po’ di febbre, cadono sempre svenuti, con la faccia deformata, con la fronte distesa dei nati domani.


«Conchiudi bene, che la poesia non nasce da le regole, se non per leggerissimo accidente; ma le regole derivano da le poesie: e però tanti son geni e specie de vere regole, quanti son geni e specie de veri poeti»


Prima raccolta di un poeta molto energico eppure molto stanco, segnata, dal punto di vista formale, dal tentativo di recuperare nella sua lingua alcune esperienze che di solito sono espresse in inglese o pensate in inglese tradotto, con in più l’impressione di aver detto qualcosa di nuovo e l’idea di non aver trascurato troppo suono, ritmo e metro.


Introduzione di Marie Fabre e postfazione di Carlotta Vacchelli


Luca Cristiano è nato il 16 maggio 1980 a Potenza, vive tra Praga e Pisa e, ogni volta che ci riesce, lavora per l’università. Quando aveva sei mesi la sua casa gli è crollata in testa a causa del terremoto del 23 novembre 1980. Siccome è sopravvissuto, ora crede di avere il diritto di chiedervi di comprare i suoi libri.
LinguaItaliano
Data di uscita28 mar 2017
ISBN9788898419890
Brucia la cenere

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    Anteprima del libro

    Brucia la cenere - Luca Cristiano

    INDICE

    Quarta

    Copyright

    PREFAZIONE

    IL SOLE SECCA LA LINFA DEL RAMO VERDE

    LA SCONOSCIUTA HA LA FACCIA D’AVORIO

    I RAGAZZINI CHE FERMAVANO IL TEMPO

    CONOSCO GIÀ QUESTO ABBANDONO QUESTO

    QUALCOSA CHE MANCA

    PRAGA SPACCA LE LABBRA

    MAGNOLIA

    OH SÌ È NOSTRA

    PICCOLE SPACCATURE CHE S’INTERSECANO

    I VERSI PIÙ IDIOTI DEL MONDO

    SCATTO DELL’ARTO

    BEH, DI CERTO, I FIORI

    I TRENI SI ABBATTONO A ONDATE

    BIANCHE BASI DELLE ALI LAMPEGGIANO

    L’INCANTO SI ALLARGA SUI VOLTI TUMEFATTI

    POCO DI PIÙ

    COS’ERO, IN FONDO

    UN’AMICA CHE AVEVA CARISMA OGNI MESE

    SERPENTE CHE SPEZZA LE SCHIENE

    BRUCIA GLI AVANZI E LE DECORAZIONI

    RUGGINE COSMO MESTIZIA

    IL SESSO DI UNO DENTRO

    STOFFA ROSSA PER PANTALONCINI ROSSI

    LE RAGAZZE SENZA SENO RIPETONO

    LA LUNGHEZZA DELLE DITA MISURA

    IL CORPO DELLE ATTRICI

    PESSIMO CAFFÈ, OTTIMA EROINA

    FURIA DI GATTI NELLA CANTINA

    I TERAPISTI

    UN PEZZO DI SPAVENTO

    LA TAZZINA SBRECCIATA CADE NEL VUOTO

    ISTANTANEE

    LA TUA ASSENZA È UN MONUMENTO

    PERCHÉ IO E VOI

    VOLTARE MOLTO LENTAMENTE LA TESTA

    TIRA FUORI DALLE LENZUOLA

    COME SE POI MI PIACESSE PARLARE

    È MOLTO DOLOROSO ANCHE SENZA SAPERE

    GUARDO IL PUNTO IN CUI LE PIASTRELLE

    FIN DALLE MIE PRIME DITA TESE

    LA DONNA IN CAPPOTTO BIANCO

    DIDONE È NEI GUAI. DI NUOVO.

    LA DURA SEDIA E L’ALTO MARE APERTO

    POSTFAZIONE

    Copyright

    PREFAZIONE

    Atterraggio forzato del nibbio

    Questa è la raccolta d’esordio di Luca Cristiano: è l’esordio di qualcuno che scrive da tanti anni e che, come tanti altri della sua generazione, si trova a esordire in un tempo di mezzo, in cui la vita è già in parte consumata mentre niente ancora è stato stabilizzato. Tra giochi che restano aperti e porte che si chiudono, tra stasi e movimento, consunzione e pietrificazione, la linfa vitale scorre sradicata, sempre a rischio di raggrumarsi – e l’individuo stesso, il tempo della sua vita, è cenere che brucia ancora nel fuoco dell’irrealizzato. Se voglio vedere nella poesia di Luca Cristiano le tracce di destini più generali, è perché ci vedo un’esperienza di sradicamento e di mobilità, geografica, lavorativa, sentimentale, che

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