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Il cavaliere di Eron - Il ritorno
Il cavaliere di Eron - Il ritorno
Il cavaliere di Eron - Il ritorno
E-book417 pagine6 ore

Il cavaliere di Eron - Il ritorno

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Info su questo ebook

“Il cavaliere di Eron - Il ritorno” è il secondo capitolo dell’omonima saga. Anche questa volta, Jade è costretta a vestire di nuovo i panni del cavaliere di Eron per proteggere il regno di re Iron da una nuova minaccia. Un misterioso guerriero, dal volto mascherato e dai grandi poteri magici, attacca improvvisamente la capitale con un esercito apparso dal nulla. Senza motivi apparenti e con una collera inspiegabile, sfiderà apertamente Jade che si troverà a dover intraprendere un nuovo viaggio verso terre a lei sconosciute. Antichi miti e nuovi pericoli accompagneranno i nostri eroi negli incantati boschi dell’est, dove si nascondono i resti di un’antica razza; ormai estinta, ma ancora ricca di mistero. Riuscirà Jade a riportare la pace ad Eron una volta per tutte?
LinguaItaliano
Data di uscita23 ott 2014
ISBN9786050329223
Il cavaliere di Eron - Il ritorno

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    Anteprima del libro

    Il cavaliere di Eron - Il ritorno - Laura Santella

    Grazie.

    Prefazione

    Il cavaliere di Eron - Il ritorno è il secondo capitolo dell’omonima saga. La sua stesura è iniziata il 03 Gennaio 2014, ma è interrotta quasi subito a causa dei problemi di salute dell’autrice. Prosegue in maniera scostante per alcuni mesi, riacquistando il giusto ritmo il 07 Luglio dello stesso anno e terminando il 19 Settembre.

    Anche questa volta, Jade è costretta a vestire di nuovo i panni del cavaliere di Eron per proteggere il regno di re Iron da una nuova minaccia.

    Un misterioso guerriero, dal volto mascherato e dai grandi poteri magici, attacca improvvisamente la capitale con un esercito apparso dal nulla. Senza motivi apparenti e con una collera inspiegabile, sfiderà apertamente Jade che si troverà a dover intraprendere un nuovo viaggio verso terre a lei sconosciute.

    Antichi miti e nuovi pericoli accompagneranno i nostri eroi negli incantati boschi dell’est, dove si nascondono i resti di un’antica razza; ormai estinta, ma ancora ricca di mistero.

    Riuscirà Jade a riportare la pace ad Eron una volta per tutte?

    Il cavaliere di Eron - L'avvento

    Riepilogo

    Il regno di Eron è sotto assedio da più di dieci anni; il regno di Lamdas, suo nemico da sempre, è stato reso invincibile da una magia tanto potente quanto misteriosa ed il suo re, Kales, è deciso a fare dei suoi rivali un mucchietto di polvere.

    Re Iron, il sovrano di Eron, e tutto il suo popolo non possono fare altro che rivolgere le loro preghiere al mitico cavaliere di Eron. Una figura leggendaria che, si dice, abbia già salvato il regno più di quattrocento anni prima dal terribile demone di Sei Naru, Krempsee. Questo straordinario cavaliere, proveniente da un altro mondo, possiede poteri magici sconfinati ed un’incredibile forza fisica; il mito narra che sarà lui stesso a comparire quando Eron si troverà in pericolo, ma, nonostante il regno si trovi in grande difficoltà, egli non accenna a manifestarsi.

    Così Iron decide di evocarlo con l’aiuto del mago di corte, Leaf. Questi, trovato un rituale apparentemente idoneo, con l’ausilio di uno specchio e di un gioiello che, secondo la leggenda, è appartenuto al mitico cavaliere, evoca il potente guerriero.

    Con grande sgomento dei presenti, ad apparire di fronte ai sovrani, al mago e al comandante dell’esercito, sir Robert, non è il cavaliere che tutti si aspettavano: ad uscire dallo specchio è infatti una giovane ragazza, tanto disorientata quanto incredula. Ella dice di chiamarsi Jade e di non conoscere né Eron né tanto meno il suo cavaliere. Dopo i primi dubbi, Robert fa notare ai presenti che la giovane indossa il ciondolo del cavaliere di Eron e sostiene per primo che Jade sia veramente il mitico eroe. Infatti era noto che un avo del comandante aveva affiancato in battaglia il cavaliere di Eron nell’antica guerra di Sei Naru e da allora nella sua famiglia veniva tramandata una frase suggerita dal cavaliere stesso: Cuore di cavaliere, veste di dama.

    Con questi piccoli indizi a supporto e spinti da un’enorme fede nel mito, che nei secoli si era trasformato in qualcosa di molto simile ad un vero e proprio culto, i presenti si convincono che Jade sia veramente il cavaliere della leggenda. Unico scettico è il principe Phin, convinto che in realtà la giovane ragazza sia capitata lì per sbaglio e che, per disperazione del padre che ripone in lei una fiducia smisurata, sarà soltanto l’ennesima innocente vittima di quella spietata guerra.

    Nonostante le rimostranze del figlio, Iron è pienamente convinto che Jade sia il tanto atteso cavaliere di Eron. Purtroppo, forse a causa dell’improvvisa evocazione, la giovane non riconosce né il suo passato da cavaliere né i suoi poteri. Così il re ordina a Leaf e Robert che la ragazza venga addestrata dai due sulle arti magiche e sul combattimento con la spada. I due, ovviamente, accettano senza batter ciglio, mentre Jade, ancora intontita e disorientata, non riesce a trovare la forza per controbattere.

    Ella infatti viene da un mondo in cui tutti la sfruttano a proprio piacimento praticamente da sempre ed ormai è talmente abituata a subire in silenzio che neanche in una situazione così paradossale trova la spinta per rifiutare un compito tanto assurdo.

    L’indomani ha così inizio il fatidico addestramento nella foresta di Eron dove Robert e Leaf le insegnano le loro arti. Ai tre si aggiunge Rufus, tenete dell’esercito, convocato da Robert per aiutare Jade nell’addestramento con la spada. L’uomo, dall’aspetto tutt’altro che incoraggiante, intimorisce Jade fin dal primo istante; inoltre, quando Rufus viene a sapere che ella è considerata il cavaliere di Eron, l’uomo si rifiuta di credere a tale ipotesi e da quel momento si comporterà ancor più freddamente nei confronti della ragazza.

    Nel frattempo, re Kales viene a sapere della comparsa del cavaliere di Eron, senza però conoscerne l’identità. Terrorizzato dall’idea che il mitico cavaliere possa decretare la sua sconfitta, riesce però a rimanere abbastanza lucido per capire che qualcosa non va. Infatti, Se Eron non si è ancora ribellato significa che il suo cavaliere deve avere qualche problema e, deciso a scoprirne il punto debole, manda un piccolo drappello di soldati ad Eron perché catturino un membro della servitù reale probabilmente a conoscenza del ghiotto segreto. Così gli uomini di Lamdas, guidati dal loro comandante sir Zeron, si dirigono al castello nemico, ma vengono scoperti ed allontanati. Iron viene a sapere che Kales è a conoscenza della comparsa di Jade e, in preda all’ansia, dà ordine che il neo cavaliere venga avvertito.

    Nel frattempo, nonostante siano passati pochissimi giorni, Jade comincia ad avere piena padronanza dei suoi poteri magici ed anche con il combattimento con la spada inizia ad essere sufficientemente autonoma. Secondo Robert e Leaf questa è un’ulteriore prova del fatto che la giovane è realmente il cavaliere di Eron, mentre Jade rifiuta ancora quest’idea senza però trovare un’altra spiegazione. Anche Rufus è ancora restio a credere all’identità di Jade, ma la tenacia con la quale la giovane affronta l’addestramento, lo porta a mostrarle un accenno di rispetto.

    Quando Phin raggiunge il gruppo per informarli dell’attacco al castello, Jade viene raggiunta dai primi seri dubbi su ciò che sta facendo. Per la prima volta capisce che sta per affrontare una vera e propria guerra e ciò la spinge sul punto di fuggire.

    Ma quella stessa sera il gruppo subisce un attacco da parte di una decina di chiranti, bestie maledette simili ad arpie al servizio di Lamdas. Durante tale scontro, per salvare la vita di Rufus, Jade, quasi senza rendersene conto, evoca la bianca spada del cavaliere di Eron ed uccide un chirante, cosa fino ad allora mai riuscita a nessun uomo. Inoltre, cattura una delle fameliche belve e, dopo averne esaminato l’anima tramite la magia, la purifica trasformandola in un grifone e restituendogli così la coscienza; infatti i chiranti non sono altro che prigionieri di Lamdas trasformati in orrende bestie da una misteriosa maledizione.

    L’indomani, sentendosi ricca di potere e come risvegliata dall’evocazione della spada, Jade riesce a richiamare a sé anche il leggendario nero destriero del cavaliere di Eron; nessuno si aspettava che il suddetto destriero fosse in realtà un enorme drago capace di trasformarsi a suo piacimento in un normalissimo cavallo!

    Raggiunto il castello e nominata Jade cavaliere durante una presentazione ufficiale al popolo, anche Kales viene a sapere la vera identità del cavaliere di Eron e, con grande ilarità, la sfida a raggiungerlo a Lamdas e ad ucciderlo.

    Così l’esercito parte alla volta del regno nemico, deciso a liberare i territori occupati lungo il loro cammino. Ai soldati si uniscono anche Rosalie, la piccola servetta personale di Jade, e Phin, nonostante la legge proibisca ai regnanti primogeniti di partecipare alle guerre.

    Lungo il loro cammino, subiscono alcuni attacchi da parte dell’esercito di Lamdas, durante i quali Jade avrà spesso a che fare con il misterioso capo dei chiranti: un uomo anziano in possesso di grandi poteri magici e che sembra avere la chiave per risvegliare la memoria sopita di Jade. Inoltre la ragazza è sempre più spesso vittima di dolori lancinanti alla testa e al corpo, nonché di violenti ed improvvisi scatti d’ira.

    Durante il loro viaggio, gli uomini di Eron riescono a liberare Sei Naru, la città sacra, ed Heisi, incorporandone i soldati ed accrescendo le loro fila.

    Nel frattempo tra Rufus e Jade si instaura un rapporto di grande affetto, dovuto alla loro reciproca situazione familiare: Jade ha un pessimo rapporto col padre che la ignora completamente, mentre Rufus ha perso sua moglie e sua figlia durante uno degli attacchi di Lamdas ad Eron. Tale rapporto sveglia in Phin una tremenda gelosia che gli fa lentamente capire i suoi veri sentimenti nei confronti della ragazza.

    Successivamente alla liberazione di Heisi, a poco più di un giorno di cammino da Lamdas, l’esercito di Eron viene inaspettatamente attaccato dai nemici; durante tale battaglia Rosalie viene rapita e Bork, signore di Sei Naru e grande amico di Robert e Jade, viene ucciso. La rabbia pervade Jade che è sul punto di perdere la ragione, quando la situazione viene salvata dall’intervento dell’alleato più forte di Eron, il regno di Bermax. Tale regno è guidato dal fratello minore di re Iron ed il suo esercito può contare sulla potenza di Ylena, maga del regno.

    Sventato l’attacco di Lamdas, vengono curati i feriti e seppelliti i morti, con un trattamento di riguardo all’amico Bork. Durante la riorganizzazione delle fila, Ylena rivela a Jade che sul cavaliere di Eron pende una terribile maledizione. Infatti ella era presente durante la guerra di Sei Naru svoltasi ormai più di quattrocento anni fa e perciò ha assistito alla disfatta di Krempsee, durante la quale il demone, con le sue ultime forze, ha maledetto il giovane cavaliere. Purtroppo neanche Ylena conosce la natura del sortilegio, ma teme che i suoi effetti siano ancora presenti.

    Nonostante i timori di tutti, Jade è ormai decisa ad affrontare Kales, a liberare Rosalie e a vendicare Bork. Così l’indomani ha inizio la battaglia finale tra Eron e Lamdas.

    Poco prima che lo scontro abbia inizio, Kales rivela a tutti la vera identità di Rosalie, nonché il reale motivo che l’ha spinto a dichiarare guerra ad Eron. Infatti Rosalie è in realtà Lady Cassandra, figlia primogenita di Kales. Egli l’aveva abbandonata neonata in uno dei boschi lontani dalla capitale affinché morisse. Questo perché un misterioso indovino gli aveva predetto che se il suo primogenito fosse stato una femmina, questa l’avrebbe condotto alla rovina e alla morte, mentre se fosse stato un maschio o se avesse lasciato morire la neonata, il suo destino sarebbe stato quello di dominare il mondo. Accecato dall’avidità, il re abbandonò sua figlia ed uccise sua moglie, colpevole di aver partorito la sua futura assassina; per ringraziare l’indovino, Kales lo nominò primo consigliere e l’uomo, per festeggiare, gli donò i grandi poteri che adesso possiede, a patto però che il primo regno da soggiogare fosse quello di Eron.

    Nonostante la sorpresa per aver scoperto la vera identità di Rosalie, Jade promette alla giovane che riuscirà a liberarla e che torneranno ad Eron insieme. Così lo scontro ha inizio e, grazie al sostegno degli alleati, le sorti della battaglia volgono a favore dell’esercito di re Iron, gettando nel panico Kales. Vedendolo sconvolto, Jade lo sfida a duello, in modo da limitare le vittime. Inizialmente Kales rifiuta, temendo i poteri di Jade, ma il misterioso capo dei chiranti è deciso a vedere questo scontro, così trasferisce la maggior parte dei suoi poteri nel corpo di Kales, rendendolo estremamente più forte.

    Il duello ha inizio e, benché risulti equilibrato, alla fine Jade riesce a privare Kales dei suoi poteri, assorbendoli dentro di sé. Ritrovandosi inerme, il re di Lamdas invoca l’aiuto del suo alleato di sempre chiamandolo per la prima volta per nome. Si viene così a sapere che in realtà egli non è altri che Krempsee, lo spietato demone di Sei Naru che quattrocento anni prima era stato sconfitto proprio dal cavaliere di Eron. La sorpresa avvolge tutti, mentre Kales, non trovando l’appoggio del demone, chiede pietà a Jade perché lo risparmi. La ragazza lo cede a Rufus, rispettando la promessa che aveva fatto all’uomo quando egli le confessò di bramare vendetta per sua moglie e sua figlia. Disgustato dalla miseria di Kales, Rufus decide di risparmiarlo, ma, dopo un ultimo disperato tentativo da parte del re di uccidere la ragazza, questi viene trafitto dalle spade di Rufus e Jade, dissolvendosi in una nuvola di povere.

    È Jade stessa a finirlo, con un’esecuzione particolarmente brutale. Quella violenza, unita ai poteri oscuri assorbiti dal corpo di Kales, risveglia in Jade la maledizione di Krempsee, facendole perdere il senno. Il demone ne approfitta, soggiogandone la volontà e guidandola come un burattino.

    Sarà Ylena ad affrontare quello che ora è di fatto il cavaliere di Krempsee; tentando di risvegliarne la coscienza, Ylena le parla dei suoi nuovi amici, di Bork, di Rosalie, di Phin… Ma le parole non la raggiungono più e la bella maga finisce col perdere la vita insieme a metà dei soldati di Eron. Ormai sotto il pieno controllo di Krempsee, Jade è destinata a sterminare il suo stesso esercito. Sarà Rufus a farla tornare in sé, dimostrandole tutto il suo sincero affetto, senza maschere né doppi fini, solo puro ed incondizionato amore.

    Finalmente il cuore di Jade si risveglia e la giovane riesce a convertire la magia oscura in potere positivo, acquistando un’incredibile forza e riprendendo possesso della sua anima.

    Privato del suo cavaliere e a corto di poteri, Krempsee è deciso a non farsi uccidere da Jade e si lascia cadere dalle mura di Lamdas, svanendo in uno sbuffo di piume verdi. Liberata Rosalie, Jade riesce incredibilmente a riportare alla vita tutti i caduti, adesso contraddistinti da particolarissimi occhi dorati.

    Jade ed il suo esercito fanno dunque ritorno ad Eron dove i sovrani ed il popolo li attendono con grande gioia. Poco prima dei festeggiamenti ufficiali, re Iron esprime a Jade il suo desiderio che lei si unisca in matrimonio con Phin, in modo che diventi la nuova principessa di Eron. Quando Jade rivela al re che tra lei ed il principe c’è effettivamente un sentimento reciproco, la gioia di Iron è incontenibile, ma la ragazza gli spiega che la loro unione non è possibile. Infatti la leggenda del cavaliere di Eron impedisce al suddetto cavaliere di salire al trono, pena la disfatta del regno. Iron dichiara di non credere più alla leggenda, poiché una persona che ha salvato il regno da una minaccia così grande come quella di Krempsee non può che volere il meglio per il suo popolo.

    Jade è combattuta tra i suoi sentimenti ed il timore di rappresentare la rovina di Eron. La sua scelta è resa ancor più difficile dall’intervento di Phin che le confessa che è disposto a rinunciare al suo titolo di principe pur di stare con lei.

    Quella stessa sera, alla cerimonia di festeggiamento per la vittoria e la fine della guerra, Jade si presenterà come cavaliere, rinunciando alla nomina di principessa ed andando a festeggiare con il suo esercito piuttosto che con i nobili di corte. Durante quest’occasione, la giovane dichiara a tutti di aver decido di tornare nel suo mondo: .

    Così l’indomani, dopo aver salutato il popolo e gli amici più cari, Jade fa ritorno nel suo mondo, non prima di aver donato la sua profezia a Phin. Infatti, sempre secondo il mito, al cavaliere di Eron è concessa una profezia:

    Col cuore colmo di tristezza, Jade attraversa lo specchio da cui era sbucata un paio di mesi prima ed in un batter d’occhio si ritrova nel suo mondo. La madre è sconvolta dalla gioia e persino il padre, che nel frattempo era andato a vivere in un altro appartamento a seguito di un litigio con la moglie, è così felice di rivederla da abbracciarla. Anche uno dei suoi insegnanti è molto felice di rivederla; il prof. Cry era stato molto vicino ad Eveline, madre di Jade, aiutandola durante l’assenza della figlia.

    Subito dopo il ritorno della ragazza sono proprio il prof. Cry e Derek , padre di Jade, a svanire nel nulla: il primo, all’insaputa di tutti, possiede un gioiello simile a quello di Jade, con l’unica differenza che invece di essere un rubino si tratta di uno zaffiro, che gli permette di dirigersi ad Eron; il secondo, trovata e raccolta la piuma di Krempsee che Jade si era tenuta per sé, finisce con l’essere assorbito da un’abbagliante luce verde.

    Dopo alcuni mesi di ritorno alla routine, Jade è ancora pervasa dalla malinconia e, incoraggiata dalla madre, alla fine decide di fare ritorno ad Eron.

    Capitolo 1

    NUOVA ROUTINE

    La stanza era ancora immersa nell’oscurità quando un tenue raggio di Sole si posò sugli occhi chiusi di Jade. Le coperte soffici e l’aria calda la trattenevano nel suo sogno, ma quel prepotente spiraglio di luce la costrinse a socchiudere le palpebre. La vista era ancora appannata dal sonno, ma quando Jade aprì gli occhi, un sorriso le si affacciò sul volto.

    le sussurrò dolcemente Phin accarezzandole il volto.

    gli rispose ancora sorridendo la giovane.

    Il principe le era sdraiato accanto, nel letto della sua stanza. Il palazzo era ancora avvolto nel silenzio mattutino; doveva essere più o meno l’alba.

    le chiese il principe guardandola negli occhi.

    rispose in tono allegro Jade: aggiunse alzandosi lentamente dal letto.

    esclamò ridendo Phin alzandosi a sua volta ed avvicinandosi a Jade:

    Jade, che si era appena infilata la veste da camera, si fermò improvvisamente a quella domanda, senza voltarsi verso il principe; il suo volto assunse un’aria pensierosa: rispose voltandosi lentamente.

    le disse Phin afferrandola per le braccia:

    esclamò Jade tentando di divincolarsi ed alzando lo sguardo verso il volto dell’amato.

    esclamò iracondo l’uomo che adesso la stringeva per le braccia. Il viso di Phin era svanito e al suo posto era comparso l’orrendo volto di Krempsee.

    Jade non sapeva cosa fare; con gli occhi spalancati e pieni di terrore iniziò a gridare, mentre intorno a lei le pareti della stanza sembravano sciogliersi e tramutarsi in petrolio. La morsa di Krempsee si faceva sempre più stretta, fino a strapparle la veste con le unghie, mentre sulle braccia della giovane, ora nude, iniziarono a comparire i segni della maledizione.

    le sussurrava il demone avvicinandosi al suo volto.

    Jade emise un altro grido, chiudendo le palpebre ed iniziando a piangere:

    In quel momento, Jade spalancò gli occhi e si ritrovò seduta nel suo letto ansimante di terrore. Il suo respiro era scostante ed agitato ed il cuore le batteva a mille, ma a quel punto si rese conto che era stato tutto un sogno.

    sussurrò tra sé Jade portandosi una mano alla fronte perlata di sudore freddo. Poi, guardandosi quella stessa mano, le tornarono in mente i segni della maledizione; mordendosi il labbro inferiore ed assumendo un’espressione di rabbia, strinse il pugno e, tentando di scrollarsi di dosso quei pensieri, scosse la testa e si alzò in piedi.

    La stanza era buia e la porta socchiusa, ma da sotto l’uscio Jade intravide la luce del mattino che illuminava il corridoio, così uscì per recarsi in cucina.

    chiese Eveline quando vide sua figlia comparire dal corridoio.

    mentì Jade per non far preoccupare la donna.

    le disse la madre porgendole una tazza di latte macchiato.

    rispose la ragazza sedendosi al tavolino e passandosi di nuovo una mano sulla fronte ancora umida.

    Erano passati ormai cinque anni dalla morte di Krempsee, ma il terribile demone riempiva ancora la mente di Jade, giorno e notte. Inizialmente aveva deciso di fare ritorno ad Eron, riattraversando lo specchio e riappropriandosi del titolo di cavaliere. Ma il suo animo era ancora combattuto e così faceva spesso avanti e indietro dal suo mondo a quello di Eron, rimanendo a volte solo qualche giorno e altre volte alcune settimane.

    In tempo di pace, Jade aveva aiutato Leaf ad istruire i bambini ospiti del castello, portando addirittura alcune opere letterarie del suo mondo. L’analfabetismo ad Eron era diffuso, mentre l’alfabeto del mondo di Jade era molto più semplice rispetto a quello del regno. Così in poco tempo la lingua scritta di Jade prese il sopravvento sul popolo. In questo modo, venne a crearsi una sorta di bilinguismo: i nobili scrivevano nella lingua di Eron, mentre il popolo in quella di Jade, nonostante il suono delle parole ed il loro significato fossero identici tra loro.

    Un altro dei compiti di sir Jade era quello di addestrare le nuove leve, con l’aiuto di Robert e Rufus. Non erano in molti ad avere il coraggio di affrontare il cavaliere di Eron, ma i più impavidi (o stupidi, come li definiva Rufus) spesso riuscivano ad entrare nell’esercito di Eron, magari nella squadra ai diretti ordini di Jade.

    Per i primi mesi, l’esercito di re Iron, arricchito di nuovi membri appartenuti precedentemente alle schiere di Lamdas, fu particolarmente impegnato nella riabilitazione della città natale di re Kales. Sotto la supervisione di Jade, il castello venne riportato al suo antico splendore; infatti, svanita la magia di Krempsee, lo stile gotico che aveva assunto il palazzo si sbriciolò come una sottile crosta di pane, riscoprendo le mura rossastre che Kales, sotto l’influsso del demone, aveva fatto ricoprire di pece. Nella ricostruzione del paese, una vecchia conoscenza si distinse particolarmente per impegno e dedizione: dopo un’attenta riflessione e una lunga riunione con re Iron e gli altri cavalieri, il tenente Rory fu nominato nuovo signore di Lamdas e cavaliere del regno di Eron.

    Jade trascorse circa un anno facendo la pendolare tra il suo mondo e quello di Eron, poi si rese conto che i Bentornata erano sempre più tristi e gli Arrivederci sempre più strazianti, soprattutto per sua madre da un lato e per Phin dall’altro. Così, un giorno, prima di riattraversare lo specchio come di consueto, prese in disparte Leaf e Robert per comunicargli che quella sarebbe stata la sua ultima sera ad Eron.

    esclamò Leaf.

    chiese Robert non riuscendo a capire subito a cosa si stesse riferendo la ragazza.

    La spiegazione della ragazza, a quel punto, fu chiara ad entrambi gli uomini. Quello che diceva Jade era vero: ogni volta che lei lasciava Eron, tutti, soprattutto il principe, provavano come un senso di abbandono, venendo pervasi dall’idea di essere per Jade solo una seconda scelta; lo stesso sentimento doveva avvolgere anche il cuore della madre della giovane che vedeva partire la figlia per luoghi a lei completamente sconosciuti…

    dichiarò triste Jade riferendosi a ciò che era successo dopo il suo rifiuto di diventare principessa di Eron:

    chiese mesto Robert.

    rispose con un falso sorriso Jade che tentava disperatamente di non piangere.

    Così i due uomini accettarono la richiesta della ragazza, non facendone parola con nessuno. Quella stessa sera, Jade attraversò lo specchio a testa bassa, sapendo che non avrebbe mai più fatto ritorno ad Eron…

    Aveva ripreso a vivere la sua solita vita; era riuscita a diplomarsi e dopo meno di un anno aveva trovato lavoro come segretaria presso lo studio di un avvocato della città. Era rimasta a vivere con sua madre; dopo la scomparsa di suo padre, la maggior parte dei parenti avevano allontanato lei ed Eveline credendole in qualche modo responsabili e Jade non se la sentiva di abbandonare sua madre. L’unico che in quegli anni non le aveva mai lasciate da sole era stato il prof. Michael Cry. Infatti l’ormai ex insegnante di Jade aveva continuato a frequentare la loro casa, arrivando perfino ad impegnarsi con la madre della giovane. Eveline non voleva che questo turbasse sua figlia e la sua già precaria stabilità familiare, ma Jade aveva capito fin dall’inizio che fra sua madre e Cry, come era solita chiamarlo, c’era qualcosa.

    Nonostante ciò, l’uomo era spesso fuori città per questioni familiari o di lavoro, perciò Eveline si ritrovava frequentemente da sola, cosa che Jade non avrebbe mai permesso. Così, trasferitisi in un appartamento più piccolo, avevano proseguito la loro vita insieme.

    Anche se Eveline era molto felice di avere finalmente sua figlia tutta per sé, senza il fantasma di quel mondo lontano e misterioso che la spaventava a morte, la donna non faceva che chiedere a Jade se fosse davvero sicura della sua scelta.

    rispondeva sempre con un sorriso la giovane:

    Invece Jade aveva pensato varie volte alla scelta che aveva fatto e a ricordargliela sempre più spesso c’erano proprio quegli incubi che la tormentavano quasi ogni notte. All’inizio, tornata nel suo mondo, il fantasma di Krempsee aveva smesso di perseguitarla; ma con il passare degli anni, gli incubi si erano fatti sempre più ricorrenti: Eppure dovrebbe essere il contrario… pensava Jade.

    Anche quella mattina, mentre si vestiva per andare a lavoro, continuava a rimuginarci sopra senza trovare una risposta.

    salutò Eveline vedendo partire la figlia che le rispondeva con la mano.

    Era una mattina fredda, ma Jade decise comunque di andare a lavorare usando la sua vecchia bicicletta: Magari in questo modo mi rinfresco le idee. Pensò.

    Dopo una mezz’oretta, la giovane arrivò allo studio e, dopo aver legato la bici ad un lampione, entrò nel portone del palazzo chiudendosi la porta alle spalle. Ma prima che questa potesse chiudersi, una mano si frappose tra la porta e l’uscio:

    Sentendo quel grido, Jade riaprì istintivamente la porta, trovandosi davanti il malcapitato che aveva ingenuamente ignorato gli oltre 40 kg del portone d’ingresso:

    esclamò Jade riconoscendo il ferito.

    Si trattava di un uomo di circa quarantacinque anni, molto alto ed altrettanto magro; aveva lunghi capelli neri, scompigliati e con diverse ciocche bianche. Gli occhi, che a mala pena si intravedevano dagli occhiali a fondo di bottiglia, erano di un blu intenso, tanto da sembrare troppo grandi per quel viso sottile. Portava un grande giubbotto verde militare dal quale spuntavano due gambe dritte e magrissime che lo facevano somigliare ad un gelato con lo stecco. Si era appena tolto il cappello di lana, mentre la sciarpa penzolava dal collo senza essere annodata. Si stava giusto togliendo i guanti imbottiti e, malauguratamente, si era tolto quello sbagliato…

    sbraitò Jade facendogli cenno di mostrarle l’arto offeso: continuava ad infierire la ragazza.

    tentava come di scusarsi l’uomo.

    riprese Jade in tono più calmo chiamando l’ascensore.

    Così i due salirono fino all’ultimo piano del palazzo, continuando a lamentarsi per il dolore l’uno e per l’idiozia a cui aveva assistitol’altra.

    L’uomo dell’idiozia in questione non era altri che Raymond Grey e, anche se a prima vista nessuno l’avrebbe mai detto, era un ottimo avvocato, nonché datore di lavoro di Jade. Benché tra loro corressero una ventina d’anni ed un importante titolo di studio, i due erano molto in confidenza, soprattutto per il carattere un po’ da bambinone di Raymond che, come già notato, non perdeva occasione per fare scherzi e, inevitabilmente, farsi male.

    Entrati nello studio, Jade medicò come poteva la mano di Ray, sfruttando anche gli insegnamenti imparati ad Eron, dopodiché i due si prepararono a ricevere il loro primo assistito.

    Gli appuntamenti si susseguivano uno dopo l’altro e Jade era immersa nelle scartoffie come ogni giorno. La confusione dei documenti l’aiutava a distogliere il pensiero dai suoi incubi e dalla nostalgia. Durante la pausa pranzo ci pensò Raymond a distrarla, chiedendole di cambiargli la fasciatura alla mano.

    La giornata proseguì come di consueto, tranquilla e noiosa.

    Verso le cinque del pomeriggio, il Sole era quasi tramontato del tutto e l’ultimo cliente era stato ascoltato.

    esclamò con un sospiro di sollievo Raymond stirandosi ed allentandosi la cravatta.

    scherzò con una punta di sarcasmo Jade.

    rispose ridendo l’uomo lasciandosi cadere su una delle sedie della sala d’attesa.

    disse la giovane alzandosi dalla scrivania ed avvicinandosi all’avvocato.

    rispose Ray

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