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Amore e politica nella vita di Nilde Iotti
Amore e politica nella vita di Nilde Iotti
Amore e politica nella vita di Nilde Iotti
E-book236 pagine2 ore

Amore e politica nella vita di Nilde Iotti

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Info su questo ebook

“Chiara Raganelli racconta il vissuto di due donne, Nilde Iotti e Cliseide Delle Fratte. Due donne con biografie diverse, l’una la più longeva Presidente della Camera del paese, l’altra una “donna semplice”, come Chiara la definisce. Eppure unite dall’impegno antifascista e per la democrazia, dall’importanza attribuita ai sentimenti – non ritenuti incompatibili con l’impegno pubblico –, dalla assunzione di responsabilità nei confronti delle vicissitudini della vita. Bella la scelta contemporanea delle due biografie, a conferma delle differenze e delle diversità nel vissuto delle tante donne alle quali dobbiamo le conquiste attuali.
Numerosi sono i fatti significativi riportati che riguardano Cliseide, che di Chiara è bisnonna, donna coraggiosa nell’antifascismo e amorevole con i propri cari. Sullo sfondo, la resistenza romana, l’attentato di via Rasella, le Fosse Ardeatine. Insomma, un continuo intreccio tra pubblico e privato, che è il maggior punto di forza del testo”. 
(dalla prefazione di Daniela Carlà)
LinguaItaliano
Data di uscita29 lug 2017
ISBN9788856784398
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    Anteprima del libro

    Amore e politica nella vita di Nilde Iotti - Chiara Raganelli

    Elenco delle fotografie

    1. Foto scattata da Federico Patellani in piazza a Milano in occasione di una manifestazione per il festeggiamento della nascita della Repubblica italiana, 2 giugno 1946.

    2. Le 21 donne alla Costituente, in «La domenica del Corriere», 4 agosto 1946.

    3. Palmiro Togliatti e Nilde Iotti.

    4. Vignetta satirica su Togliatti.

    5. Vignetta satirica sulla coppia Iotti-Togliatti.

    6. Lettera di Nilde Iotti a Palmiro Togliatti, 5 novembre 1946 (Archivio privato Marisa Malagoli Togliatti).

    7. Lettera di Palmiro Togliatti a Nilde Iotti, 10 aprile 1947 (Archivio privato Marisa Malagoli Togliatti).

    8. Lettera di Palmiro Togliatti a Nilde Iotti, 12 gennaio 1947 (Archivio privato Marisa Malagoli Togliatti).

    9. La scomunica ai comunisti.

    10. Prima pagina de «L’Unità» del giorno 14 luglio 1948.

    11. Palmiro Togliatti, Nilde Iotti e la figlia adottiva Marisa Malagoli in montagna.

    12. Nilde Iotti e Palmiro Togliatti nel 1955-56.

    13. Prima pagina de «L’Unità» del giorno 22 agosto 1964.

    14. Nilde Iotti, Marisa Malagoli e il medico Mario Spallone ai funerali di Togliatti il 25 agosto 1964.

    15. Renato Guttuso, I funerali di Togliatti (1972), presso Museo di arte moderna di Bologna.

    16. Prima pagina della rivista «Noi donne» sul tema del divorzio.

    17. Manifestazione per il divorzio davanti a Montecitorio, 21 dicembre 1970 (Ansa-Archivio/To).

    18. Nilde Iotti, in bianco e nero e a colori, il giorno dell’elezione a presidente della Camera, 20 giugno 1979.

    19. Ritratto di Nilde Iotti esposto tra la folla il giorno dei funerali il 7 dicembre 1999.

    Elenco delle sigle

    ANPI: Associazione Nazionale Partigiani d’Italia

    APC: Archivio del Partito comunista

    CEE: Comunità economica europea

    CGIL: Confederazione generale italiana del lavoro

    CISL: Confederazione italiana sindacato lavoratori

    CLNAI: Comitato liberazione nazionale Alta Italia

    DC: Democrazia cristiana

    DLL: Decreto legislativo luogotenenziale

    FAO: Food and Agriculture Organization of the United Nations

    FGR: Federazione giovanile repubblicana

    GDD: Gruppi difesa donne

    MSI: Movimento sociale italiano

    P2: Loggia massonica Propaganda due

    PCI: Partito comunista italiano

    PCUS: Partito comunista Unione sovietica

    PDIUM: Partito democratico italiano unità monarchica

    PDS: Partito democratico della sinistra

    PDUP: Partito di unità proletaria

    PLI: Partito liberale italiano

    PRI: Partito repubblicano italiano

    PSDI: Partito socialista democratico italiano

    PSI: Partito socialista italiano

    PSIUP: Partito socialista italiano di unità proletaria

    PSU: Partito socialista unitario

    SEL: Sinistra Ecologia Libertà

    SEPRAL: Sezione provinciale dell’alimentazione

    UDI: Unione donne italiane

    UIL: Unione italiana del lavoro

    URSS: Unione delle repubbliche socialiste sovietiche

    Prefazione

    Chiara Raganelli racconta il vissuto di due donne, Nilde Iotti e Cliseide Delle Fratte.

    Due donne con biografie diverse, l’una la più longeva Presidente della Camera del paese, l’altra una donna semplice, come Chiara la definisce. Eppure unite dall’impegno antifascista e per la democrazia, dall’importanza attribuita ai sentimenti – non ritenuti incompatibili con l’impegno pubblico –, dalla assunzione di responsabilità nei confronti delle vicissitudini della vita. Bella la scelta contemporanea delle due biografie, a conferma delle differenze e delle diversità nel vissuto delle tante donne alle quali dobbiamo le conquiste attuali.

    Negli ultimi anni vi è finalmente un’attenzione verso la figura di Nilde Iotti e si è valorizzato il contributo che ha fornito alla politica e alle istituzioni, anche grazie all’attività della Fondazione Nilde Iotti, su impulso di Marisa Malagoli Togliatti e di Livia Turco.

    Luisa Lama ha scritto la prima organica biografia di Nilde Iotti, una storia politica femminile, che evidenzia la connessione tra privato e dimensione pubblica e politica, e Giorgio Napolitano, nella lettera introduttiva a Nilde Parole e scritti (1955/1998) a cura della Fondazione NI, ha ricordato Nilde Iotti quale grande figura politica dell’Italia repubblicana, grande punto di riferimento per gli ideali e per le conquiste delle donne, sempre persona, sempre donna, umanamente libera e ricca.

    Emerge sempre più la figura di statista di Nilde Iotti, ma anche di donna capace di non rimuovere i sentimenti. Marisa Malagoli Togliatti ha consentito la pubblicazione del bellissimo carteggio tra Nilde e Palmiro Togliatti. Vi è anche altro nella figura e nell’impegno di Nilde Iotti: vi è la consapevolezza della specifi

    cità di genere nell’impegno politico e militante. Marisa Rodano, raccontando la Storia dell’UDI, in Memorie di una che c’era (Il Saggiatore, 2010), dedica un capitolo alla doppia militanza e al cammino verso l’autonomia (p. 121 e seguenti). Per Nilde Iotti, per Marisa e per le altre che l’hanno praticata, la doppia militanza rivela esigenze complementari, a volte contraddittorie, sulla spinta verso l’autonomia delle donne e il riconoscimento della specificità di genere. Marisa Rodano ne parla diffusamente.

    L’importanza attribuita all’impegno nell’UDI, oltre che nel partito, è decisiva sia sul piano pratico che per l’elaborazione per l’autonomia e la libertà delle donne. È importante rileggere così gli apporti di Nilde Iotti, sia nella Costituente che nella lunga attività parlamentare, a testimonianza non dei singoli episodi, ma di una linea di pensiero coerente, strategica, improntata alla valorizzazione dell’unità e del dialogo tra donne, a garanzia delle conquiste comuni. Ed è anche in questa ottica che va riconsiderata la scelta di assumere l’incarico di responsabile delle donne del PCI, incarico non di secondo piano e denso di valore politico

    Marisa Rodano si sofferma sull’importanza dell’incarico alla Iotti di Responsabile femminile nazionale del PCI dal 1962 al 1969 (Marisa Rodano, op. cit., nota 1, p. 267).

    Nilde Iotti è fortemente consapevole dell’importanza della specificità di genere, ma anche del valore della generosità e del dialogo tra le donne, riconoscendo la funzione dell’associazionismo femminile. Non a caso, ha voluto essere la prima firmataria della proposta di legge di iniziativa popolare le donne cambiano i tempi, rompendo, da parlamentare, schemi logori e consuetudini nel comportamento.

    In occasione dell’anniversario del diritto di voto alle donne ci si è finalmente soffermati ad analizzare il contributo delle 21 Costituenti, e anche delle parlamentari impegnate nelle successive legislature: sorprende il valore anticipatorio di tante scelte e la ricchezza delle biografie.

    Ci si confronta con donne fortemente impegnate nella politi

    ca, laiche, capaci di guardare alle sfaccettature e alla meraviglia della vita, di accettarne gli ostacoli e i dolori. Anche questo accomuna Nilde a Cliseide.

    Molte sono le prove alle quali la vita le ha sottoposte, e sempre forte è la capacità di reazione dimostrata da entrambe.

    Nilde Iotti ha continuato l’impegno politico dopo Togliatti.

    Avremmo potuto averla Presidente del Consiglio (e ha avuto l’incarico per il mandato esplorativo) o Presidente della Repubblica. Spetterà ad altre occupare quei posti. La nostra democrazia ha necessità di evolversi in senso paritario, per essere credibile e autorevole anche verso le giovani generazioni, verso la generazione di Chiara.

    È così che si può mettere a frutto l’impegno e l’esperienza di Nilde, Cliseide, delle tante che hanno contribuito alla vita democratica del nostro paese, e che lo hanno fatto da donne.

    Piace che emergano nel racconto di Chiara episodi e sfumature che confermano l’umanità di Nilde e di Cliseide. Condivisibile è anche la scelta di pubblicare l’intervista di Oriana Fallaci a Nilde Iotti, densa di contraddizioni e di straordinarie anticipazioni.

    Le forti personalità di Nilde e Cliseide emergono nello scritto di Chiara che ne esalta l’impegno, la capacità di ascolto, l’importanza attribuita ai sentimenti.

    Numerosi sono i fatti significativi riportati che riguardano Cliseide, che di Chiara è bisnonna, donna coraggiosa nell’antifascismo e amorevole con i propri cari. Sullo sfondo, la resistenza romana, l’attentato di via Rasella, le Fosse Ardeatine. Insomma, un continuo intreccio tra pubblico e privato, che è il maggior punto di forza del lavoro che proponiamo.

    Daniela Carlà

    PRIMA PARTE NILDE IOTTI

    Introduzione

    Quando parliamo di politica si ha sempre l’impressione di avere a che fare con qualcosa di astratto, lontano e non accessibile alla maggior parte; niente di più sbagliato perché la res publica (cosa del popolo), è affare di tutti dal momento che siamo noi a farla con il potere del voto. Scriveva Cicerone: «La res publica è cosa del popolo; e il popolo non è un qualsiasi aggregato di gente, ma un insieme di persone associatosi intorno alla condivisione del diritto e per la tutela del proprio interesse».

    Analizzando la figura di Nilde Iotti, cui la prima parte di questo libro è dedicata, ho trovato come in lei la volontà di tutelare i cittadini, le istituzioni e la costituzione – quindi in una parola lo Stato – sia stata molto forte dall’inizio fino alla fine della sua vita. La sua è stata una sorta di missione alla quale si è votata anima e corpo, la passione che la spingeva verso il suo lavoro unita alla determinazione, all’onestà e al bagaglio di esperienze, accumulate durante i cinquantatré anni di politica, l’hanno resa un simbolo dell’Italia repubblicana.

    Il 2 giugno 2016 sono stati ricordati i settant’anni della Repubblica italiana, che venne scelta da dodici milioni di italiani e di italiane che guardavano al futuro con speranza, dopo gli anni cupi del fascismo, le bombe della Seconda Guerra Mondiale, le lotte fratricide dopo l’8 settembre 1943, i morti della Resistenza. L’Italia del 1946 era un paese sgretolato e gli italiani, nel segreto della cabina, contribuirono a dargli un volto nuovo. Questo fu anche l’anno del voto alle donne per la prima volta in Italia: il 10 marzo, durante le elezioni amministrative di 436 comuni, le donne avevano acquisito il diritto di votare e di essere votate e, con orgoglio ed emozione, si mettevano in fila fuori dai seggi stringendo gelosamente le tessere elettorali. La parità giuridica,

    sociale e morale di tutti i cittadini sarà sancita dall’articolo 3 della Costituzione. Lo stesso giorno del referendum si votò anche per eleggere i membri dell’Assemblea Costituente; fu così che Nilde Iotti entrò a Montecitorio, dove per la prima volta si sentì il rumore dei tacchi per i corridoi.

    Qui Nilde conobbe Palmiro Togliatti ed è stato molto interessante vedere come la donna con i suoi sentimenti, le sue paure e le sue fragilità convivesse con la deputata. L’intento è stato proprio quello di mettere a confronto le due Nilde: quella politica e istituzionale con quella intima e privata, portando il lettore ad emozionarsi nello scrutare tra le pieghe dell’animo di una comune donna innamorata.

    Durante la stesura ho seguito due binari paralleli per ricostruire la sua vicenda personale e politica: da una parte ci sono state le fonti, cioè le testimonianze di chi l’ha conosciuta, di chi ci ha parlato o lavorato a stretto contatto, insieme alle parole prese dalla sua viva voce, dall’altra ci sono gli studi che sono stati condotti su di lei tratti da libri, riviste, articoli di giornale e servizi televisivi.

    Di lei mi ha affascinato la capacità di perseverare e di sapersi battere per difendere quello in cui credeva, il suo essere donna con le fragilità e rinunce che questo comportava, l’aver amato lo stesso uomo per tutta la vita nonostante le ostilità incontrate e la serietà con cui ha affrontato il suo lavoro senza mai perdere di vista i compiti ai quali era stata chiamata.

    Tra le ventuno donne elette all’Assemblea Costituente, scrisse alcune delle pagine della nostra Costituzione, si batté per la parità dei coniugi, per il riconoscimento dei figli illegittimi, per il riconoscimento legale che sanciva la rottura del matrimonio, per l’aborto, per l’ammissione delle donne alla magistratura, per aver proposto una pensione alle casalinghe, per una revisione democratica del regolamento della Camera, per le riforme istituzionali, per una legge contro la violenza sessuale. Membro del Parlamento europeo nonché prima donna a essere eletta alla Pre

    sidenza di Montecitorio, rimase in carica per tredici anni, fu la prima comunista a ricevere un mandato esplorativo per verificare le condizioni necessarie alla creazione di un nuovo governo. Rifiutò la nomina di senatrice a vita e lasciò il suo banco di deputata solamente quando si trovò ridotta allo stremo delle forze. Per chi si chiedesse chi era Nilde Iotti, io risponderei così.

    1.

    Nilde, la formazione, la Resistenza

    1.1 Origini

    «Nessuno in famiglia mi ha mai chiamato Leonilde, ma semplicemente Nilde»*. Quel nome così altisonante per lei, nata piccola e gracile, le è stato messo in ricordo di una sua zia, sorella del padre, morta prima della sua nascita. Siamo a Reggio Emilia: il 10 aprile

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