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ll Mein Kampf di Adolf Hitler: Edizione critica integrale
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E-book2.848 pagine12 ore

ll Mein Kampf di Adolf Hitler: Edizione critica integrale

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Mein Kampf (La mia battaglia) è la biografia politica di Adolf Hitler. Un testo molto citato, ma poco letto, viene offerto per la prima volta in edizione critica integrale al pubblico italiano. Un testo per capire il Novecento.
LinguaItaliano
EditoreFree Ebrei
Data di uscita25 mag 2020
ISBN9788826055169
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    Anteprima del libro

    ll Mein Kampf di Adolf Hitler - Adolf Hitler

    Alessandra

    Introduzione del curatore

    Premessa

    A oltre settant’anni dalla fine della Seconda guerra mondiale è giunto il momento di pubblicare un’edizione critica della Bibbia del nazionalismo. Il Mein Kampf (La mia battaglia) fu l’autobiografia che Hitler preparò a partire dal periodo di prigionia successiva al fallito colpo di Stato del 9 novembre 1923. I due volumi (Resa dei conti e Il movimento nazionalsocialista) uscirono tra l’estate del 1925 e la fine del 1926. Non si tratta di una vera e propria biografia (peraltro difficilmente ipotizzabile per un giovane leader di un partito tutt’altro che rilevante nella Germania dell’epoca), ma di un vero e proprio manifesto politico: la profezia del redentore agli adepti socialisti-nazionali. Il Mein Kampf non è stato un libro molto letto. Fu sì molto venduto e diffuso nella Germania nazista (per ovvie ragioni). Circolò anche all’estero in numerose edizioni più o meno autorizzate dopo la presa del potere. Ma ben pochi lettori si cimentarono nell’ardua impresa di leggere e di comprendere in profondità un testo così lungo. I motivi sono universalmente noti: per i sostenitori il testo era una conferma assiomatica del necessario martirio del Capo per la redenzione della Germania; per i detrattori era un pamphlet propagandistico mal scritto, confuso, privo di spessore e di qualsiasi rilevanza estetica. Non mancarono le recensioni e gli sguardi critici sul testo, recentemente analizzati e pubblicati nel ponderoso lavoro dello storico austriaco Othmar Plöckinger¹. Eppure, ben poco si sa del Mein Kampf, se non che conterrebbe la dimostrazione storica dell’Olocausto, la prova di una coerenza politica diabolica (giusto per estremizzare la visione intenzionalista)².

    Un lettore medio e informato potrebbe chiedersi che cosa ci sia di particolare in un lungo testo logorroico, confuso e ridondante (che noi abbiamo tentato di rendere leggibile e comprensibile). Potrebbe anche chiedersi se non sia preferibile dedicare tempo e spazio a lavori pedagogicamente più formativi per la nostra democrazia liberale perennemente zoppa. Lavori, in altre parole, non solo esteticamente meritevoli, ma eticamente esemplari di umanità, di rettitudine, di pluralismo ecc.³ Egli potrebbe facilmente ritenere il Mein Kampf un residuo di un’epoca ormai passata, che non ha più nulla da dire e da dare al secondo decennio del nuovo millennio. Certo, l’autore è il personaggio storico forse più noto di tutti i tempi (se escludiamo i fondatori delle grandi religioni): basta inserire il suo nome in un qualsiasi motore di ricerca della rete per rendersene conto. Ma è anche l’incarnazione del male (quantomeno nell’Europa occidentale, che non è stata toccata dallo stalinismo), per i criminosi piani di sterminio di massa attuati durante la breve parentesi del Terzo Impero. Se Hitler è il male, perché ripubblicare il Mein Kampf e non un’altra testimonianza di un sopravvissuto? Perché il carnefice deve avere diritto di parola? Il male è pedagogicamente sterile oppure, come crediamo noi, va capito e compreso in profondità? Ripetiamo in profondità, perché fermarsi alla superficie delle cose è un’operazione tanto ricorrente nel mondo politico, giornalistico e intellettuale, quanto eticamente e didatticamente inutile, se è vero che dopo oltre settant’anni non sembrano affatto risolti i nodi che hanno portato all’ascesa del nazismo, al proliferare dell’antisemitismo e, più in generale, all’odio del diverso.

    Se tutti i nodi restano ancora irrisolti e se la politica e la legislazione non sono altro che lodevoli palliativi per contenere la proliferazione di determinate idee nell’epoca della democrazia virtuale di massa globalizzata, è forse giusto tentare di scardinare in profondità il meccanismo retorico che alimenta la cultura del nazionalsocialismo nell’unico modo possibile: vivisezionandolo. Quando parliamo di cultura del nazionalsocialismo siamo consapevoli che il termine cultura è sempre stato argomento di discussione in riferimento ai movimenti totalitari di destra che hanno letteralmente sradicato ogni forma di espressione che fuoriusciva dal proprio rigido canone (ved l’arte degenerata, per esempio) e che sono stati condannati come espressioni di barbarie. Ma è importante chiarire che di cultura si tratta (ancorché sui generis) e che questa cultura nazionalpopolare non è affatto una parentesi storicamente limitata, determinata o esaurita. La divinazione è un fenomeno storico-politico di lunga durata (come le parole di Cicerone ci insegnano), ma non può essere derubricata come semplice incultura o superstizione. La cultura nazionalpopolare non è soltanto un insieme di stereotipi superficiali che il demagogo utilizza per guidare il sentimento delle masse arrabbiate. Non è nemmeno gramscianamente il concreto rapporto fra intellettuale e nazione che i liberali non sarebbero in grado di creare. È la matrice da cui sorge il socialismo nazionale, quello che oggi chiamiamo qualunquismo, populismo (termine per lo più connotato negativamente), dittatura della maggioranza, anti-elitarismo, ecc. Se non si comprende veramente la cultura nazionalpopolare (le sue idee e le sue parole), è impossibile comprendere il successo del nazionalsocialismo e di quelle forze politiche che si rifanno al mito.

    Siccome il socialismo nazionale è un fenomeno politico di lungo periodo e non può essere etichettato semplicemente come socialismo degli imbecilli (come è chiaro dal lessico, dalle idee e dalle politiche avanzate da numerose formazioni europee di oggi e dalle sterili barricate dei loro avversari responsabili), è lecito chiedersi come nasca e dove attinga il suo bagaglio storico-culturale. Che cos’è il mito? O meglio come funziona? Questo è il nostro obiettivo: mettere fra parentesi i sentimenti contrastanti sull’autore (come ogni storico dovrebbe fare) e tentare di comprendere un testo storicamente così complesso e ignorato come il Mein Kampf. Non crediamo che la comprensione del testo comporti la giustificazione degli atti postumi del suo autore (sempre che un libro sia strumento di morte e non di comprensione di una realtà storica). Non crediamo nemmeno che l’elevazione delle persone passi unicamente attraverso la somministrazione di buoni intenti, di valori spesso disattesi dai suoi portatori. Crediamo invece che l’essere umano debba capire e comprendere in profondità la realtà, che è fatta di sentimenti, di persone diverse, di contrasti, di pluralità, evitando di trincerarsi dietro la paura del male, l’opportunità del momento oppure il fortino della propria identità (vegetariana o carnivora che sia). Soprattutto i giovani, che si affacciano nel mondo degli adulti con tante speranze e con tante paure, possono  e debbono contribuire in piccola misura a cambiare le cose. Non certo e non solo con i buoni sentimenti (di cui è lastricata la via dell’inferno), ma anche – e crediamo – soprattutto vedendo l’uomo per quello che è e per quello che è capace di fare se le circostanze storiche, l’inettitudine delle classi dirigenti e i sentimenti umani sono lasciati al loro destino ferino. Conoscere veramente l’uomo nella sua totalità è il primo e forse unico modo per rendere il nostro cammino terreno un po’ più lieve.

    La nostra edizione critica

    La ripubblicazione (e ritraduzione) del Mein Kampf non è stata più autorizzata dopo la Seconda guerra mondiale. I diritti di autore passarono infatti al Land di Baviera dopo la morte di Hitler. In Germania il divieto di pubblicazione integrale è rimasto in vigore sino alla fine del 2015 (secondo i canonici settant’anni). Tuttora sono vietate le edizioni del testo prive di un’elaborazione critica. In Italia sono circolate numerose edizioni clandestine sin dal secondo dopoguerra, stampe anastatiche dell’edizione Bompiani di epoca fascista per mano di editori quali Pegaso, La Bussola, Sentinella d’Italia, AR e altri ancora (spesso vicini alla destra radicale antisemita e negazionista). A fine anni Sessanta la Sansoni di Federigo Gentile provò a ripubblicare un’edizione del testo (partendo dall’edizione Bompiani), corredata da un lungo saggio critico, ma l’esperimento non andò in porto (probabilmente per l’assenza di curatori di spessore)⁴. Nel 2002 Kaos Edizioni pubblicò un’edizione integrale del Mein Kampf (decurtata nel 2006 per ragioni di diritti d’autore), corredata da un buon apparato critico a cura del politologo Giorgio Galli. Nel 2016 Thule Italia ha pubblicato i due volumi del Mein Kampf (la ritraduzione è a cura di Marco Linguardo e di Monica Mainardi), con una corposa appendice documentaria. Quest’edizione è priva tuttavia di un apparato critico, ritenuto dai curatori inutile e fuorviante. Circolano da anni (quantomeno dall’esplosione del web) numerose copie clandestine online. Ma la vera svolta a livello editoriale è stata inferta dall’edizione critica tedesca dell’Istituto di storia contemporanea di Monaco.

    L’edizione critica dell’Istituto di storia contemporanea di Monaco, a cura di Christian Hartmann, Thomas Vordermeyer, Othmar Plöckinger e Roman Toppel, ha rappresentato il primo serio (e forse irripetibile) tentativo di analizzare e di contestualizzare le affermazioni hitleriane (il Mein Kampf, infatti, è un classico di retorica politica). Lo ha fatto non tanto ricorrendo ai saggi critici introduttivi, quanto costruendo un apparato di note a dir poco imponente, frutto del lavoro pluriennale di decine di studiosi che hanno tentato di svelare ogni arcano riferimento contenuto nel testo. In particolare, l’equipe guidata da Christian Hartmann ha passato al setaccio ogni affermazione hitleriana e, se necessario, l’ha smentita alla prova dei fatti (cioè dei documenti). Questo è ciò che l’esegesi delle fonti può e deve fare. Si tratta di un lavoro lodevole, anche perché ha contribuito a fare chiarezza su alcuni aspetti meno noti del primo movimento hitleriano (attraverso i resoconti delle forze di polizia bavaresi, per esempio). L’edizione tedesca non è sfuggita alle critiche di alcuni studiosi e dei rappresentanti di alcune forze politiche, che hanno sostenuto l’inutilità del lavoro critico (illeggibile nelle sue oltre duemila note per un pubblico profano) oppure la necessità di non divulgare l’opera di Adolf Hitler (maneggiabile solo da studiosi pronti e consapevoli nelle sedi opportune). Considerazioni di natura politica e di natura scientifica non hanno però fermato gli studiosi dell’Istituto di Monaco, a dimostrazione che la maturità del lettore va anche testata sul campo apertis verbis. Con tutti i limiti di un lavoro critico condotto da un’equipe di soli storici (manca infatti un’analisi approfondita della retorica hitleriana), oggi il panorama editoriale tedesco e, forse, mondiale dispone di un imponente dimostrazione di come i documenti storici possano fare storia contemporanea.

    La nostra edizione critica non poteva non partire dall’imponente lavoro condotto dall’Istituto di storia contemporanea di Monaco. Non si tratta – chiariamolo subito – della traduzione italiana (operazione quantitativamente incongrua e non autorizzata). La nostra edizione ha rielaborato alcune note e ha rimandato a quelle più importanti presenti nella Kritische Ausgabe (per chi conosca il tedesco o voglia approfondire alcuni aspetti). La ritraduzione integrale del Mein Kampf, basata sulla prima edizione (1925-26), è presentata da una sinossi contente la genesi, il contenuto e l’analisi di ogni singolo capitolo, l’individuazione di parole-chiave e una bibliografia aggiornata coi principali titoli sulle origini del nazismo (in lingua italiana, se possibile). Abbiamo anche arricchito il testo con alcune immagini dell’epoca, tratte da alcune importanti pubblicazioni (come il catalogo della mostra München und der Nationalsozialismus) e dalla fonte inesauribile della rete (come l’Historisches Lexikon Bayerns). Al termine di ogni capitolo abbiamo poi aggiunto un approfondimento didattico, costituito da due sezioni: analisi retorica e analisi storico-culturale. Si tratta di alcuni spunti forniti al lettore o al docente che vogliano cimentarsi nell’approfondire la struttura del testo e il contesto storico-culturale in cui è emerso.

    La parte didattica è un piccolo valore aggiunto della nostra edizione critica. Il tema è delicato, perché educare alla tolleranza attraverso la comprensione dell’intolleranza è ritenuto da molti addetti ai lavori un cortocircuito pericoloso, un esperimento innaturale se rivolto a giovani impreparati e indifesi. Il tema dell’educazione al nazismo è ben presente nel dibattito pedagogico tedesco degli ultimi anni, come dimostrano le numerose pubblicazioni che tentano di analizzare scientificamente gli assiomi della metafisica razziale e di declinarli educativamente, senza paura di cadere nell’apologia della barbarie o di forgiare nuove onde totalitarie (come il film Die Welle ha mostrato alcuni anni fa). I nostri spunti didattici, che saranno affrontati più criticamente nel secondo volume dedicato più specificamente al Mein Kampf, sono limitati più modestamente a una breve disamina retorica del testo hitleriano (partendo da alcuni spunti offerti dal bel lavoro del docente e filosofo Andrea Gilardoni)⁵ e a un’analisi storico-culturale (dedicata a discutere il contesto in cui nacquero, sorsero e si sedimentarono le culture nazionalpopolari che diedero il via al nazionalsocialismo). Questi due piani sono fondamentali per comprendere un lavoro di retorica politica come il testo hitleriano. Non bastano tuttavia a comprendere a fondo il libro se il lettore (o il docente) non riesce a introdursi nell’epoca in cui è stato scritto, meditato e lanciato, se non riesce a comprendere in profondità il mito. Solo con l’interazione fra il testo e il contesto è possibile comprendere in profondità un libro di scarso valore estetico, ma di grandissima rilevanza storica, politica e, a suo modo, etica.

    Il lettore avrà modo anche di avvicinarsi alle fonti hitleriane (che sono varie e spesso disordinate) e alla logica dell’autore (tutt’altro che elementare e confusa). L’obiettivo principale di Hitler nel corso dell’intera autobiografia (e specialmente nel primo volume) è stato quello di dimostrare la sua conversione all’antisemitismo e, in particolare, l’utilità storico-politica dell’antisemitismo attraverso un percorso divinatorio, mostrando la sua esperienza interiore dell’altro per antonomasia: l’ebreo. Quando parliamo di utilità ci riferiamo all’aspetto pragmatico ed economico dell’antisemitismo. Le testimonianze in nostro possesso e la lettura del testo ci portano infatti a ritenere l’antisemitismo un’arma politica utilizzata per ragioni pragmatiche nel primo dopoguerra. La tesi di Hitler come alfiere" del paradigma indiziario, formulata di recente nel bel saggio di Ben Novak⁶, fu già da noi affrontata alcuni anni fa nel nostro lavoro di storia delle idee, quando, occupandoci di Julius Langbehn (precursore del Terzo Impero), avevamo sostenuto l’uso politico del paradigma indiziario nei movimenti totalitari del Novecento⁷. In parole povere, Hitler e altri politici populisti non vanno compresi attraverso una logica deduttiva o induttiva, semmai abduttiva, nel senso fornito da Peirce, teorizzato storiograficamente da Carlo Ginzburg e semioticamente da Umberto Eco⁸. Di fatti, l’antisemitismo di Hitler non è un semplice assioma del nazionalsocialismo, né il prodotto dell’osservazione (più o meno distorta) di singoli episodi della vita reale. È invece la deduzione a ritroso del medico-detective che analizza i presagi: i sintomi di decadenza fisica e morale lo portano a scoprire una malattia più profonda che poi va giustificata sul campo. Qui sta la grande forza del mito nazionalsocialista nella democrazia di massa, ma anche la sua intrinseca debolezza: è l’espressione di un sentimento umano atavico (il bisogno di un capro espiatorio) che può essere risvegliato, ma che può anche essere messo a tacere dalle armi dei semplici fatti.

    Ringraziamenti

    L’idea di pubblicare un’edizione critica italiana del Mein Kampf è sorta alla fine del 2015. Io e mia moglie Alessandra, pur avendo alle spalle diverse formazioni e diverse sensibilità (io sono uno storico delle idee, lei era una filologa dell’area germanica), eravamo accomunati dal desiderio di tradurre e di rendere disponibili in italiano anche testi così discussi e così difficili. Mentre Alessandra aveva tradotto per lo più dallo yiddish e dal tedesco, io mi ero cimentato nel corso degli anni nella traduzione di testi precursori del nazismo, come quello di Julius Langbehn Rembrandt come educatore (testo sottovalutato o poco capito, vero bestseller della Germania di fine Ottocento)⁹. La confluenza fra la sua passione per la traduzione e la mia strana mania di storico-traduttore ci hanno portato a collaborare alla preparazione di questo mastodontico lavoro filologico, che sarà arricchito da un volume di saggi critici di studiosi italiani e stranieri. Oltre all’edizione critica di Monaco ci siamo avvalsi dei principali lavori biografici dedicati a Hitler (Kershaw e Fest su tutti) e, in particolare, della marea di pubblicazioni (spesso in tedesco) dedicate ai primi anni Venti e alla Germania weimariana (temi, come detto, poco trattati e tradotti in Italia, dove ha sempre e solo contato il nazismo di governo). Questo periodo storico, poco studiato in Italia, è la vera fucina del socialismo nazionale e, più in generale, permette di comprendere la trasformazione della Germania da paese tradizionalmente autoritario a totalitario. La vera democrazia liberale, in quel caso (come in altri), non fece salti.

    Ringrazio naturalmente l’Istituto di storia contemporanea di Monaco per il grande lavoro critico ed esegetico condotto sul Mein Kampf, senza il quale non sarebbe stata pensabile la nostra edizione italiana. Ringrazio il personale delle biblioteche tedesche (berlinesi) e italiane (torinesi) che mi hanno fornito il materiale bibliografico necessario alla preparazione dell’edizione critica.

    Dedico questo libro a mia moglie Alessandra, che ci ha lasciato prematuramente nel settembre 2016. A lei si deve la traduzione dei primi due capitoli biografici e la prima revisione di tutta l’opera. Naturalmente io mi assumo qualsiasi responsabilità per il contenuto del testo.

    Berlino, novembre 2016

    Prefazione di Richard Overy

    Pochi libri dell’età moderna hanno suscitato così tante discussioni e analisi come il Mein Kampf di Adolf Hitler, pubblicato originariamente in due volumi fra il 1925 e il 1926 durante la Germania weimariana. Il testo è stato ripetutamente utilizzato prima del 1945 per spiegare la china hitleriana verso il conflitto e verso il genocidio, ma è stato anche ritenuto dall’opinione pubblica internazionale degli anni Trenta come il simbolo di una nuova età oscura che aveva sopraffatto la Germania dopo il 1933 e come un testo basilare per comprendere la via imboccata dal Terzo Impero. In una conferenza tenuta al Royal Institute of International Affairs del 1939, il famoso storico britannico Robert Ensor descrisse il Mein Kampf come un libro folle, ma allo stesso tempo estremamente potente. Ensor concludeva affermando che la lettura del libro permetteva di chiarire il pericolo mondiale rappresentato dal leader tedesco¹⁰.

    Il libro fu scritto o meglio dettato durante il breve periodo di prigionia di Hitler a Landsberg nel 1924 successivo al fallito putsch di novembre. Il primo volume, intitolato Resa dei conti, delineava il percorso autobiografico hitleriano da artista frustrato e pangermanista nella Vienna prebellica sino alla guida del Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori prima dell’imprigionamento a Landsberg am Lech. La maggior parte delle affermazioni è fabbricata e distorta alla prova della ricerca storica, in particolare il racconto sul servizio militare durante la guerra, che Hitler dovette stilizzare per presentarsi come un ordinario soldato tedesco che diventava un umile eroe di guerra¹¹. Il secondo volume, pubblicato col titolo di Movimento nazionalsocialista, è storicamente molto più importante. Qui Hitler descrisse a grandi linee la base politica e filosofica della sua Weltanschauung (visione del mondo). Anche se i capitoli della seconda parte sono stati spesso sottovalutati in quanto confusi e incomprensibili, essi forniscono uno spaccato indispensabile sul modo in cui Hitler intendeva i sistemi politici, la natura della leadership, lo scopo dello Stato e l’importanza della teoria razziale e nazionale moderna.

    Hitler non giunse a quelle idee di punto in bianco; idee, peraltro, tutt’altro che originali. Nel corso degli anni abbiamo potuto ricostruire la maggior parte delle influenze fondamentali sul suo pensiero¹². Fra i molti libri letti, Hitler fu impressionato dall’opera dei teorici razziali, da Alfred Ploetz, il biologo tedesco che coniò l’espressione igiene razziale nell’ultimo decennio del XIX secolo, ai genetici ed eugenetisti Eugen Fischer e Fritz Lenz, il cui libro sulla razza e sull’eredità apparve a Monaco nel 1921. Hitler s’interessava delle visioni politiche e psicologiche del suo tempo relative all’importanza della personalità, anche se è improbabile che abbia mai letto la discussione weberiana sul carisma. Il suo amanuense e poi numero due Rudolf Hess, che stese la bozza del Mein Kampf in prigione insieme a Emil Maurice, introdusse Hitler all’opera di Karl Haushofer e di altri geografi tedeschi. Ad Haushofer si deve l’introduzione della disciplina della geopolitica. L’interesse di Hitler era rivolto alla tesi del geografo tedesco Friedrich Ratzel, secondo cui ogni razza civilizzata e vigorosa doveva conquistarsi un Lebensraum (spazio vitale) – cioè un territorio sufficiente ampio dove potersi adeguatamente riprodurre, in cui i popoli inferiori sarebbero stati governati dalle razze superiori¹³. Questo era il modello dell’imperialismo europeo di fine Ottocento, ed è un’espressione centrale per comprendere la futura ossessione hitleriana per l’acquisizione di spazio fisico. Hitler lesse anche e fu colpito dai Protocolli dei savi anziani di Sion, un falso che sostiene la congiura mondiale ebraica, piuttosto diffuso negli ambienti dell’estrema destra nella Germania degli anni Venti.

    Tutte queste teorie influirono chiaramente sulle idee distillate nel Mein Kampf. Secondo Hitler, lo Stato moderno non è un fine, ma un mezzo in vista di quel fine: il sostentamento di una razza pura e lo sviluppo di una cultura superiore. In Europa ciò significava la tutela della razza ariana, una mistica descrizione dei popoli germanici che Hitler aveva preso in prestito da una generazione di scritti razziali e antropologici. I popoli ariani erano i difensori della cultura e della civiltà europee contro l’Oriente barbaro e contro la decomposizione ebraica. Dal 1925 Hitler ha iniziato a considerarsi il potenziale salvatore inviato in Germania per proteggere la razza, per salvare l’Europa e per creare un nuovo Impero tedesco che riflettesse lo status superiore dell’ariano, così come l’Impero britannico rifletteva all’epoca il potere civilizzatore e la forza razziale del popolo britannico. L’eterno nemico della missione ariana era l’ebreo. È chiaro dai riferimenti nei suoi discorsi dei primi anni Venti che Hitler aveva già assorbito l’idea dell’ebreo quale nemico irriducibile del popolo tedesco: che fosse rappresentato dal marxismo o dal capitale finanziario, l’ebreo era, nella distorta realtà hitleriana, il nemico storico universale, una minaccia cosmopolita per ogni razza pura e per ogni cultura avanzata¹⁴. Per Hitler l’ebreo divenne la metafora per indicare l’influenza nefasta dell’età moderna.

    I principi annunciati nel Mein Kampf sembravano spiegare agli osservatori contemporanei e agli storici il tentativo successivo di erigere un impero nell’Unione sovietica e lo sterminio degli ebrei. Il libro fu una prova importante durante il processo di Norimberga sui crimini di guerra. Gli accusatori sovietici sostennero che i commenti hitleriani sul bisogno di spazio (Lebensraum) per rendere la Germania una potenza mondiale e, in particolare, la singola affermazione: "Ma se oggi parliamo di nuova terra in Europa, dobbiamo pensare innanzitutto alla Russia"¹⁵, fossero dimostrazioni sufficienti a conferma del fatto che Hitler avesse sempre pianificato l’operazione Barbarossa¹⁶. Allo stesso modo, i continui riferimenti all’ebreo come agente della decomposizione, le cui macchinazioni andavano smascherate dal popolo tedesco, erano le prove che Hitler aveva sempre pensato al genocidio degli ebrei europei.

    È storicamente molto problematico considerare il Mein Kampf una guida programmatica a ciò che sarebbe accaduto quando Hitler avesse preso il potere. Quando scrisse il libro, egli era un terrorista politico in prigione, momentaneamente apolide dopo che il governo austriaco gli aveva revocato la cittadinanza, dal futuro politico incerto, capo di una piccola fazione della destra radicale nazionalista tedesca. Le sue riflessioni nel Mein Kampf confermano indubbiamente la visione del mondo generale che Hitler aveva raccolto dalle sue letture di geopolitica, di teoria razziale e di storia universale, ma queste non sono dichiarazioni politiche. Le sue visioni sulla Russia aleggiavano tra l’idea di un’alleanza politica, suggerita dall’amico di Hess Haushofer, e una lotta contro la minaccia del marxismo. Il suo impegno verso l’idea che il popolo tedesco necessitasse di maggiore spazio vitale per diventare una potenza mondiale, non anticipò i fatti degli anni Trenta. L’espressione citata dagli accusatori sovietici fu di fatto la sola vera prova che Hitler pensasse all’Est come all’area in cui la Germania avrebbe trovato il suo spazio vitale – un’idea che circolava nei circoli nazionalisti tedeschi da almeno una generazione; ma era una speculazione, non un impegno all’azione politica¹⁷. Gli obiettivi hitleriani di politica estera dopo il 1933 includevano certamente la ricerca di spazio vitale in Europa orientale, ma non ci sono prove sino alla crisi bellica del 1940-41 che Hitler pensasse alla necessità della conquista dell’Unione sovietica.

    Lo stesso problema insorge pensando alle origini dell’Olocausto. Quando stava scrivendo il libro, era impossibile che Hitler potesse immaginarsi una Germania capace di dominare il continente europeo, di governare un’area contenente la maggioranza degli ebrei europei o di risolvere con l’annientamento la questione ebraica. Ciò che il Mein Kampf rivela è il percorso casuale con cui il capo nazista ha preso in prestito la retorica antisemita della destra radicale nazionalista tedesca per trovare un nemico su cui scaricare le responsabilità della sconfitta del 1918 e la successiva impotenza tedesca. Allo stesso tempo il libro trasuda ripugnanza viscerale verso il marxismo (una filosofia che Hitler non riuscì a comprendere o ad affrontare) e un’identificazione del bolscevico con l’ebreo. Questo sarebbe diventato l’asse centrale del suo ragionamento del 1941, secondo cui l’operazione Barbarossa avrebbe dovuto condurre alla distruzione fisica del bolscevismo ebraico attraverso un assassinio di massa organizzato in Russia, anche se ciò non è esplicitato nel Mein Kampf. Piuttosto che cercare il piano dell’Olocausto, è più utile considerare il libro come una tappa nel percorso hitleriano verso la discriminazione, la persecuzione e l’eliminazione.

    Lo stesso dicasi per le sue idee sull’espansione territoriale. Non ci sono progetti o programmi nel Mein Kampf, ma nessun lettore del libro potrebbe dubitare che uno dei punti nevralgici della piattaforma politica hitleriana fosse la convinzione storico-universale che il destino del popolo tedesco fosse quello di conquistare e di governare un impero territoriale europeo grande abbastanza da rendere la Germania una potenza mondiale. Nel 1924-25 si trattava del pio desiderio di una figura politica marginale. Una volta al potere nel 1933, Hitler dovette venire a patti con le realtà geopolitiche ed economiche, che ne delimitarono le possibilità operative. Il Mein Kampf può fornire indizi su come Hitler avrebbe reagito nella nuova situazione, ma non era ancora il libro estremamente potente descritto da Ensor nel 1939. Il Mein Kampf contiene le riflessioni di un sognatore politico che non avrebbe mai immaginato che la storia gli avrebbe dato l’opportunità di trasformare i suoi sogni in una terribile realtà.

    Cronologia della vita di Adolf Hitler (1889-1926)

    La cronologia è ripresa dal lavoro di Paul Bruppacher: Adolf Hitler und die Geschichte der NSDAP. Eine Chronik, terza edizione, Norderstedt, Books on Demand, 2014, parte I: 1889-1937.

    1889, 20 aprile Nascita di Adolf Hitler a Braunau sull’Inn da Alois e Klara Pölzl

    1889, 22 aprile Adolf Hitler è battezzato nella chiesa di Santo Stefano di Braunau sull’Inn

    1892, agosto Alois si trasferisce con la famiglia a Passau

    1894, 24 marzo Nasce Edmund, il quinto figlio di Klara Hitler

    1894, 1° aprile Alois si trasferisce a Linz, ma la famiglia resta a Passau

    1895, 4 febbraio Alois acquista una fattoria vicino a Fischlham (Lambach)

    1895, aprile La famiglia di Alois si trasferisce nella fattoria di Fischlham

    1895, 2 maggio Adolf inizia a frequentare la Volksschule di Fischlham

    1895, giugno Alois si pensiona dopo quarant’anni di servizio statale

    1896, 21 gennaio Nasce Paula, la sesta figlia di Klara Hitler

    1896, aprile Adolf è promosso alla scuola del monastero benedettino di Lambach

    1897, gennaio Alois acquista un immobile ad Hafeld, dove si trasferisce con la famiglia. Adolf frequenta la Volksschule e la corale del monastero di Lambach

    1898, gennaio La famiglia Hitler si trasferisce a Lambach

    1898, novembre Alois acquista un’immobile a Leonding, vicino Linz

    1899, febbraio La famiglia Hitler si trasferisce a Leonding. Adolf frequenta il quarto anno della Volksschule. Legge le riviste sulla guerra franco-tedesca e le storie d’avventura di Karl May

    1900, 2 febbraio Muore Edmund Hitler

    1900, maggio Adolf frequenta il quinto anno della Volksschule di Leonding

    1900, 17 settembre Adolf frequenta la Realschule di Linz. I migliori voti li ottiene in storia, geografia e disegno

    1901 Adolf ripete il primo anno della Realschule a causa delle insufficienze in storia naturale e matematica

    1902 Adolf frequenta il secondo anno della Realschule

    1903, 3 gennaio Alois Hitler muore all’età di 65 anni per emottisi. Adolf deve fare gli esami di riparazione per accedere al terzo anno

    1903, maggio Hitler frequenta il terzo anno della Realschule

    1904, 22 maggio Hitler è cresimato

    1904, 5 settembre Hitler termina il terzo anno della Realschule, ma promette di lasciare la scuola

    1904, 15 settembre       Hitler frequenta il quarto anno della Realschule di Steyr

    1905, 21 giugno Klara Hitler vende la casa di Leonding e si trasferisce con i figli e la sorella a Linz

    1905, 16 settembre       Hitler promette alla madre di terminare la Realschule

    1905, ottobre Hitler soffre di debolezza polmonare. Lascia la Realschule di Steyr. Inizia a frequentare biblioteche, caffè, teatri e opere

    1905, novembre Hitler frequenta l’Opera di Linz con l’amico August Kubizek

    1906, 21 febbraio Hitler ottiene dalla città di Linz un Heimatschein (certificato di cittadinanza)

    1906, 7 maggio Hitler scrive una lettera all’amico August Kubizek da Vienna

    1906, 8 maggio Hitler assiste al Tristano diretto da Gustav Mahler all’Opera di Vienna

    1906, 9 maggio Hitler assiste all’Olandese volante all’Opera di Vienna

    1906, giugno Hitler torna a Linz

    1906, 2 ottobre Hitler prende lezioni di piano e continua le frequentazioni bohème con l’amico August Kubizek

    1906, 13 ottobre Hitler assiste alla Vedova allegra di Lehár al teatro di Linz

    1906, novembre Hitler e August Kubizek assistono al Rienzi di Wagner al teatro di Linz

    1907, 14 gennaio Klara Hitler consulta il medico ebreo Eduard Bloch, che pronostica un tumore al seno

    1907, 15 gennaio Eduard Bloch comunica a Paula e ad Adolf la malattia della madre

    1907, 17 gennaio Klara è ricoverata all’ospedale Sorelle caritatevoli di Linz

    1907, 31 gennaio Hitler termina le sue lezioni di piano

    1907, 5 febbraio Klara è dimessa dall’ospedale

    1907, 2 maggio La famiglia Hitler si trasferisce in un’abitazione più economica

    1907, 16 maggio Altro trasferimento della famiglia Hitler

    1907, settembre Hitler lascia Linz e si trasferisce a Vienna per sostenere l’esame d’ammissione all’Accademia di Belle Arti

    1907, 9 settembre      Hitler invia 4 disegni con una lettera di accompagnamento all’Accademia di Belle Arti

    1907, 1° ottobre Hitler è promosso alla seconda prova d’ammissione, ma fallisce per l’insufficienza nella prova di disegno

    1907, 22 ottobre Hitler torna a Linz per volere materno. Eduard Bloch gli rivela che la situazione della madre è disperata

    1907, 21 dicembre      Klara Hitler muore all’età di 47 anni

    1907, 24 dicembre      Hitler visita con la famiglia il dottor Bloch

    1908, 1° gennaio Adolf e Paula ottengono una pensione per orfani di 50 corone (il primo sino al 19 aprile 1913, la seconda fino al 20 gennaio 1920)

    1908, 4 febbraio Hitler ottiene una lettera di referenze per il prof. Alfred Roller di Vienna, ma non ne fa alcun uso

    1908, 10 febbraio Hitler scrive all’ufficio finanziario di Linz per ottenere la pensione  per orfani

    1908, 14 febbraio Hitler lascia definitivamente Linz diretto a Vienna

    1908, 17 febbraio Hitler vive presso la signora Zakreys in Stumpergasse 31

    1908, 22 febbraio August Kubizek raggiunge Hitler a Vienna per studiare musica

    1908, agosto Hitler visita la zia materna Johanna (Hannitante), che lo sostiene finanziariamente

    1908, settembre Hitler decide di ripetere la prova di ammissione all’Accademia di Belle Arti

    1908, 18 settembre       Hitler si trasferisce in Felberstrasse 22 da Helene Riedl

    1909, 4 marzo Hitler annuncia il mancato rinnovo della tessera all’associazione museale di Linz

    1909, 20 aprile Hitler compie 20 anni

    1909, 20 agosto Hitler lascia la stanza in Felberstrasse 22

    1909, 22 agosto Hitler si trasferisce brevemente in Sechshauserstrasse 58 dalla signora Antonia Oberlechner

    1909, 16 settembre Hitler non comunica alla polizia il suo cambiamento di indirizzo, probabilmente per sottrarsi alla chiamata della leva militare. Si trasferisce in Simon-Denk-Gasse 11

    1909, novembre Hitler si trasferisce in Humboldtgasse 36

    1909, dicembre Hitler si trasferisce nel dormitorio di Meidling, in Asylgasse 4. Qui conosce Reinhold Hanisch che poi smercerà le sue cartoline postali

    1910, 28 gennaio L’ebreo Josef Neumann, manovale e lavapiatti, conosce Hitler

    1910, 9 febbraio Il finanziamento di Hannitante permette a Hitler di trasferirsi nel dormitorio di Meldemannstrasse 27

    1910, 21 giugno Hitler e Josef Neumann lasciano il dormitorio per trasferirsi in Germania

    1910, 26 giugno Hitler ritorna nell’asilo di Meldemannstrasse 27

    1910, 12 luglio Josef Neumann, che vende anch’egli le cartoline postali di Hitler, ritorna a Vienna

    1910, agosto Hitler e Reinhold Hanisch discutono su un acquerello trafugato e venduto di nascosto al commerciante ebreo Siegfried Löffner

    1910, 4 agosto Siegfried Löffner dichiara alla polizia di aver acquistato alcune opere di Hanisch

    1910, 5 agosto Hitler dichiara alla polizia che Hanisch gli ha sottratto un acquarello

    1910, 11 agosto Reinhold Hanisch è condannato a sette giorni di prigionia. Si conclude il rapporto con Hitler che d’ora in avanti venderà lui stesso gli acquerelli

    1911, 29 marzo Muore Hannitante in ospedale

    1911, 4 maggio Hitler deve rinunciare alla pensione per orfani a favore della sorella Paula

    1911, 1° giugno Hitler rinuncia alla sua quota di pensione per orfani

    1912 Hitler vive nel dormitorio di Meldemannstrasse 27, dove legge, dipinge e vende acquerelli. Conosce la rivista Ostara di Jörg Lanz von Liebenfels

    1912, 22 marzo Hitler assiste probabilmente a una conferenza di Karl May a Vienna

    1913, 4 febbraio Hitler conosce nel dormitorio Rudolf Häusler, con cui assiste a varie rappresentazioni operistiche

    1913, 20 aprile Hitler riceve la quota ereditaria paterna di 819 corone e 98 centesimi

    1913, 25 maggio Hitler lascia il dormitorio di Meldemannstrasse 27 e si reca a Monaco con Rudolf Häusler. Affittano una camera dal sarto Joseph Popp in Schleissheimer Strasse 34

    1913, 11 agosto La magistratura di Linz si mette alla ricerca del precettato Hitler

    1913, 21 dicembre Dopo ampie ricerche, la magistratura di Linz si rivolge alla direzione di polizia di       Monaco

    1914, 18 gennaio La polizia di Monaco consegna a Hitler una cartolina di precetto per il 29 gennaio a Linz

    1914, 19 gennaio Hitler invia al magistrato di Linz tramite il consolato di Monaco un memoriale difensivo, in cui spiega i motivi della sua renitenza

    1914, 23 gennaio La magistratura di Linz chiede a Hitler di presentarsi il 5 febbraio a Linz

    1914, 5 febbraio Hitler ottiene l’esonero dal servizio militare per ragioni fisiche

    1914, 15 febbraio Rudolf Häusler lascia la camera di Schleissheimer Strasse 34

    1914, 2 agosto Hitler partecipa alla grande manifestazione patriottica in Odeonsplatz

    1914, 5 agosto Hitler chiede di potersi arruolare come volontario in un reggimento bavarese

    1914, 16 agosto Hitler si addestra presso il II Battaglione riservista del II Reggimento fanteria

    1914, 1° settembre Hitler è assegnato alla I Compagnia del I Battaglione del XVI Reggimento fanteria List

    1914, 13 ottobre Il I Battaglione del XVI Reggimento è acquartierato presso il monastero di Lechfeld

    1914, 21 ottobre Il XVI Reggimento parte per le Fiandre

    1914, 23 ottobre Il XVI Reggimento giunge a Lille

    1914, 31 ottobre Il colonnello List muore sul campo

    1914, 1° novembre Il XVI Reggimento lascia il fronte diretto a Werwick. Circa il 70% dei soldati sono morti e feriti

    1914, 4 novembre Il battaglione di Hitler si reca a Comines

    1914, 9 novembre Il XVI Reggimento marcia su Bethléem

    1914, 22 novembre Karl Lippert diventa il nuovo comandante del XVI Reggimento

    1914, 24 novembre Hitler si reca col suo reggimento a Messines

    1914, 2 dicembre Hitler riceve la Croce di Ferro di II classe

    1915, 17 marzo Il XVI Reggimento è dislocato a Formelles, dove inizia la guerra di posizione

    1915, 24 luglio Hitler torna col suo reggimento nelle Fiandre

    1915, 25 settembre Hitler torna col suo reggimento a La Bassée e Arras

    1915, 7 ottobre Hitler è assegnato alla III Compagnia del XVI Reggimento

    1915, 14 ottobreIl XVI Reggimento è dislocato nelle Fiandre

    1915, 27 ottobre Hitler è assegnato nuovamente alla III Compagnia del I Battaglione

    1916, 9 marzo Karl Lippert lascia la guida del XVI Reggimento

    1916, 24 giugno Hitler giunge col suo reggimento sulla Somme

    1916, 27 settembre Il XVI Reggimento lascia Formelles dopo sei mesi ed è dislocato in treno a Iwuy

    1916, 5 ottobre Hitler è ferito alla coscia sinistra a La Bassée a causa di una granata

    1916, 6 ottobre Hitler è curato nel lazzaretto di Hermies

    1916, 9 ottobre Hitler giunge nel lazzaretto della Croce Rossa di Beelitz (Berlino)

    1916, 3 novembre Hitler visita brevemente Berlino

    1916, 2 dicembre Hitler lascia il lazzaretto diretto a Monaco

    1916, 3 dicembre Hitler si presenta al II Reggimento fanteria (riservista)

    1917, 5 marzo Hitler torna a La Basse presso il XVI Reggimento

    1917, 23 aprile Il barone Anton von Rubeuf è il nuovo comandante del XVI Reggimento

    1917, 27 aprile Il XVI Reggimento torna ad Arras

    1917, 21 maggio Il XVI Reggimento giunge ad Artois (Fiandre)

    1917, 12 luglio Hitler partecipa col suo reggimento alla battaglia delle Fiandre (presso Gheluvelt)

    1917, 1° agosto Il XVI Reggimento è dislocato nei pressi di Mulhouse (Alsazia)

    1917, 17 settembre       Hitler riceve la Croce al merito militare di III classe

    1917, 30 settembre       Hitler ottiene la prima licenza e si reca con alcuni commilitoni a Dresda

    1917, 2 ottobre Hitler è ospite a Berlino dai genitori di un suo commilitone

    1917, 17 ottobre Hitler ritorna al suo reggimento, che ora si trova ad Ailette (Champagne-Ardenne)

    1918, 28 marzo Il XVI Reggimento è acquartierato presso il Canale Croizat

    1918, 7 aprile Il XVI Reggimento giunge ad Avre (Montdidier)

    1918, 28 aprile Il XVI Reggimento torna ad Ailette

    1918, 9 maggio Hitler ottiene un Regimentsdiplom (diploma reggimentale) per il coraggio di fronte al nemico a Fontaine

    1918, 18 maggio Hitler ottiene il Distintivo per feriti

    1918, 27 maggio Il XVI Reggimento è dislocato a Soissons (Reims)

    1918, 12 giugno Il XVI Reggimento lascia il fronte ed è acquartierato a Courselles

    1918, 15 luglio Il XVI Reggimento partecipa alla battaglia della Marna

    1918, 1° agosto Il XVI Reggimento lascia il fronte ed è acquartierato a Le Cateau

    1918, 4 agosto Hitler ottiene dal comandante del Reggimento la Croce di ferro di I classe per l’attività di portaordini

    1918, 15 agosto Il XVI Reggimento è dislocato a Cambrai

    1918, 25 agosto Hitler ottiene la Dienstauszeichnung (Onorificenza di servizio)  di III classe

    1918, 10 settembre Hitler si reca in licenza a Berlino

    1918, 27 settembre       Hitler ritorna al fronte nelle Fiandre

    1918, 29 settembre       Il XVI Reggimento patisce presso Comines l’uso del gas velenoso inglese

    1918, 13 ottobre Hitler è colpito agli occhi dal gas inglese nei pressi di Wervik (Ypern)

    1918, 15 ottobre Hitler è curato nel lazzaretto da campo bavarese 53

    1918, 21 ottobre Hitler giunge nel lazzaretto di Pasewalk (Stettino). È diagnosticato come psicopatico con sintomi isterici

    1918, 10 novembre Hitler e altri feriti ricevono la visita di un pastore, che annuncia loro la fine della monarchia e la proclamazione della Repubblica

    1918, 19 novembre      Hitler lascia il lazzaretto di Pasewalk

    1918, 20 novembre      Hitler visita brevemente Berlino

    1918, 21 novembre Hitler giunge a Monaco, dove è acquartierato alla VII Compagnia del I battaglione riservista del II Reggimento fanteria

    1918, 6 dicembre      Hitler si reca col suo commilitone Ernst Schmidt a Traunstein

    1919, 5 gennaio Anton Drexler, Michael Lotter e altri 24 membri creano a Monaco la Deutsche Arbeiterpartei (Partito tedesco dei lavoratori)

    1919, 25 gennaio Hitler torna con Schmidt a Monaco

    1919, 12 febbraio Hitler è spedito alla II Compagnia di smobilitazione in previsione del congedo dall’esercito

    1919, 15 febbraio Hitler diventa fiduciario presso il battaglione di smobilitazione del II Reggimento fanteria, dove trasmette il pensiero democratico-repubblicano ai suoi commilitoni

    1919, 16 febbraio Hitler marcia col suo reggimento in una dimostrazione organizzata dal Consiglio dei soldati

    1919, 20 febbraio Hitler è comandato a guardia della stazione ferroviaria di Monaco

    1919, 26 febbraio Hitler marcia nella delegazione di condoglianze del II Reggimento fanteria per la morte di Kurt Eisner

    1919, 7 marzo Hitler conosce il capitano Ernst Röhm

    1919, 19 marzo Hitler torna nella caserma del II Reggimento fanteria

    1919, 5 aprile Il II Reggimento fanteria sostiene la proclamazione della Repubblica consiliare

    1919, 15 aprile Hitler è eletto rappresentante nel Consiglio di caserma

    1919, 30 aprile Hitler decide di non entrare nell’Armata rossa, perché le truppe federali stanno accerchiando Monaco

    1919, maggio Nasce a Monaco su iniziativa del barone Rudolf von Sebottendorff (Società Thule) la Deutschsozialistische Partei (Partito socialista tedesco)

    1919, 9 maggio Hitler è coinvolto per la prima volta in attività controrivoluzionarie nella commissione di congedo e d’inchiesta del II Reggimento

    1919, 23 maggio Hitler testimonia come membro della commissione davanti alla Corte marziale di Monaco

    1919, 31 maggio Il programma del Partito socialista tedesco è pubblicato sul Münchner Beobachter

    1919, 3 giugno Hitler è invitato a partecipare al corso sulla propaganda nella truppa

    1919, 10 luglio Hitler frequenta come propagandatore il corso di formazione antibolscevica all’Università di Monaco. Fra i docenti: Karl Alexander Müller (Storia tedesca), Karl von Bothmer (Socialismo), Michael Horlacher (Situazione agricola e condizione di pace). Parlano anche Gottfried Feder e Joseph Hofmiller

    1919, 19 luglio Hitler termina il suo corso di formazione

    1919, 22 luglio Hitler ottiene dal capitano Karl Mayr il compito di tenere conferenze nelle caserme di Monaco e dintorni

    1919, 19 agosto Il comando di propaganda di cui fa parte Hitler, sotto la guida di Rudolf Beyschlag, si trova nel campo di Lechfeld

    1919, 20 agosto Hitler è incaricato come V-Mann di impartire sentimenti nazionalisti e antibolscevichi nella truppa avvelenata dal bolscevismo e dallo spartachismo

    1919, 23 agosto Hitler parla a Lechfeld sul tema condizioni di pace e ricostruzione

    1919, 24 agosto Hitler parla di emigrazione

    1919, 25 agosto Hitler parla di fecondità del capitale internazionale. Primi riferimenti antisemitici. Hitler ritorna a Monaco

    1919, settembre Hitler, proseguendo le sua attività per conto del capitano Mayr, conosce il giornalista bohème Dietrich Eckart, che influenzerà la sua visione del mondo e lo introdurrà nei       salotti della buona società monacense

    1919, 12 settembre      Karl Mayr incarica Hitler di partecipare all’assemblea del Partito tedesco dei lavoratori presso il ristorante Sterneckerbräu. Anton Drexler gli regala una copia del suo pamphlet Il mio risveglio politico

    1919, 13 settembre Hitler riceve una cartolina dal comitato di partito che lo invita a una seduta del 16 settembre presso la trattoria Altes Rosenbad.

    1919, 16 settembre      Hitler partecipa alla seduta del comitato e aderisce al Partito tedesco dei lavoratori, probabilmente su consiglio di Mayr. In una lettera ad Adolf Gemlich per ordine dello stesso Mayr, Hitler espone per la prima volta una visione organica dell’antisemitismo e della questione ebraica

    1919, 3 ottobre Hitler partecipa a un’adunanza del Partito tedesco dei lavoratori allo Sterneckerbräu e poi redige un rapporto per il capitano Mayr

    1919, 16 ottobre Hitler parla per la prima volta come oratore del Partito tedesco dei lavoratori allo Hofbräukeller

    1919, 19 ottobre Hitler chiede di aderire al Partito tedesco dei lavoratori

    1919, 13 novembre       Adunanza del Partito tedesco dei lavoratori all’Eberbräukeller. Hitler parla dei trattati di pace di Brest-Litovsk e di Versailles

    1919, 24 novembre       Creazione del gruppo norimberghese del Partito socialista tedesco per merito di Julius Streicher

    1919, 10 dicembre      Adunanza del Partito tedesco dei lavoratori nella locanda Deutsches Reich. Hitler       parla della Germania di fronte alla sua più profonda umiliazione

    1920, 1° gennaio Rudolf Schüssler è ingaggiato a Hitler come primo gerente del Partito tedesco dei lavoratori. Hitler ottiene la tessera n. 555 del Partito (le tessere partivano dal numero 501)

    1920, 5 gennaio Karl Harrer si dimette dal posto di Primo presidente a causa di divergenze di vedute con Hitler. Al suo posto è eletto Anton Drexler

    1920, 7 gennaio Hitler partecipa presso il Kindl-Keller alla prima adunanza di massa antisemitica del Deutschvölkischer Schutz- und Trutzbund (Lega nazionalpopolare tedesca a protezione e a       difesa)

    1920, 15 gennaio Il Partito tedesco dei lavoratori fissa la sua sede nello Sterneckerbräu

    1920, 26 gennaio Hitler tiene per alcuni giorni discorsi in un corso di formazione dell’esercito sul tema trattato di Versailles e significato dei partiti politici

    1920, 23 gennaio Hitler tiene, in occasione dell’adunanza del Partito tedesco dei lavoratori al Deutsches Reich, un intervento sulla frantumazione del paese da parte francese

    1920, 22 febbraio Hitler e Drexler dettano a macchina il Programma dei Venticinque Punti

    1920, 24 febbraio Adunanza del Partito tedesco dei lavoratori allo Hofbräuhaus. Hitler parla dopo Johannes Dingfelder del nuovo programma. Nasce ufficialmente la Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei (Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori)

    1920, 4 marzo Hitler parla a un’adunanza nazionalsocialista nel salone dello Hofbräuhaus sui trattati di pace

    1920, 16 marzo Hitler vola con Eckart e il tenente Robert von Greim a Berlino per stringere un accordo con i putschisti di Kapp

    1920, 17 marzo Hitler conosce a Berlino il generale Ludendorff, il leader dei Corpi franchi Walther Stennes e lo scrittore Ernst zu Reventlow

    1920, 18 maggio Hitler ed Eckart rientrano a Monaco

    1920, 31 marzo Hitler è congedato dall’esercito. Si mantiene con gli onorari dei discorsi e con le  donazioni di alcuni esponenti dell’alta società di Monaco

    1920, 6 aprile Hitler parla durante un discorso nel salone dello Hofbräuhaus degli ebrei orientali e sostiene la loro espulsione

    1920, 9 aprile Hitler parla nello Hofbräuhaus sulla situazione politica bavarese e tedesca

    1920, 20 aprile Hitler interviene all’adunanza della Arbeitsgemeinschaft Deutschvölkische Verbände (Gruppo di lavoro delle leghe nazionalpopolari tedesche) nel Löwenbräukeller di Monaco

    1920, 24 aprile Alfred Brunner fonda ad Hannover il Partito socialista tedesco

    1920, 27 aprile Hitler parla durante un discorso nel salone dello Hofbräuhaus di politica ed ebraismo

    1920, 1° maggio Hitler si trasferisce in una camera ammobiliata presso Maria Reichert in Thierstrasse 41/I

    1920, 7 maggio Hitler parla dei trattati di pace su invito del gruppo di Stoccarda della Lega nazionalpopolare tedesca a protezione e a difesa

    1920, 10 maggio Hitler parla nello Sterneckerbräu di lavoratore ed ebreo

    1920, 11 maggio Hitler parla durante un discorso nel salone dello Hofbräuhaus degli obiettivi del nazionalsocialismo

    1920, 15 maggio Hitler espone durante un discorso presso lo Hofbräuhaus il programma del nazionalsocialismo

    1920, 19 maggio Hitler parla a un’adunanza nazionalsocialista nel salone dello Hofbräuhaus degli scopi del nazionalsocialismo

    1920, 21 maggio Il comitato del Partito nazionalsocialista assume la bandiera con la svastica

    1920, 26 maggio Hitler parla degli artefici della guerra a un’adunanza della Lega nazionalpopolare tedesca a protezione e a difesa

    1920, 31 maggio Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il Bürgerbräu di ebraismo cosmopolita

    1920, 2 giugno Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il Bürgerbräukeller del programma di partito

    1920, 9 giugno Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso lo Sterneckerbräu del termine nazionale

    1920, 11 giugno Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il Bürgerbräukeller di elezioni e       battaglia politica

    1920, 16 giugno Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso lo Sterneckerbräu dell’attuale situazione politica

    1920, 17 giugno Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso lo Hofbräuhaus degli artefici della guerra mondiale

    1920, 19 giugno Hitler parla al gruppo nazionalsocialista di Rosenheim sulle paci di Brest-Litovsk e di Versailles

    1920, 21 giugno Hitler interviene all’adunanza del Bayernbund (Lega bavarese) presso lo Hofbräuhaus di marxismo, bolscevismo e dominio ebraico in Russia

    1920, 24 giugno Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il Bürgerbräukeller di ebreo come capo dei lavoratori

    1920, 26 giugno Hitler parla al gruppo nazionalsocialista di Rosenheim di politica e germanesimo

    1920, 5 luglio Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso lo Sterneckerbräu di vita quotidiana

    1920, 6 luglio Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il Bürgerbräukeller del significato economico e politico del trattato di Versailles

    1920, 15 luglio Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso lo Hofbräuhaus di Brest-Litovsk e Versailles

    1920, 28 luglio Contributo di Hitler all’adunanza del Bund der Beobachterfreunde (Lega degli amici dell’Osservatore) nel Kreuzbräuhaus di Monaco

    1920, agosto Joseph Füss elabora il distintivo di partito su incarico di Hitler e di Friedrich Krohn

    1920, 1° agosto Hitler parla a Norimberga sul trattato di pace di Versailles su incarico del Bund deutscher Kriegsteilnehmer (Lega dei reduci tedeschi)

    1920, 6 agosto Hitler parla al gruppo nazionalsocialista di Rosenheim sul tema Spa, Mosca o noi

    1920, 7 agosto Hitler e Drexler si recano a Salisburgo su invito del Partito nazionalsocialista tedesco dei Sudeti

    1920, 8 agosto Hitler parla all’incontro a Salisburgo all’organizzato dal Partito nazionalsocialista       tedesco dei Sudeti

    1920, 13 agosto Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il salone dello Hofbräuhaus di antisemitismo

    1920, 25 agosto Hitler parla all’assemblea nazionalsocialista presso lo Hofbräuhaus di Germania come libero Stato

    1920, 31 agosto Hitler parla al gruppo nazionalsocialista di Rosenheim sull’antisemitismo nazionalsocialista

    1920, 5 agosto Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il salone del Kindl-Keller di imbrogli,  tradimenti e vendite

    1920, 9 settembre      Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso lo Hofbräuhaus di frantumazione del paese da parte francese

    1920, 20 settembre Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il Kindl-Keller di potere o diritto

    1920, 22 settembre       Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso lo Hofbräuhaus di pace, rappacificazione e autodifesa

    1920, 24 settembre       Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il Kindl-Keller di solidarietà internazionale e autodifesa

    1920, 29 settembre Hitler parla all’assemblea nazionalsocialista nella sala municipale di Innsbruck

    1920, 1° ottobre Hitler parla a Salisburgo

    1920, 2 ottobre Hitler parla ad Hallein (Austria), ma il suo discorso è interrotto da alcuni socialdemocratici

    1920, 3 ottobre Hitler parla a Braunau sull’Inn

    1920, 8 ottobre Hitler parla a Vienna nella sala Gschwandtner. Incontra per la prima volta sua sorella Paula dopo il 1908

    1920, 9 ottobre Hitler parla a Vienna al Marokkaner (Prater)

    1920, 10 ottobre Hitler parla davanti a un pubblico nazionalsocialista di Gmünd (Waldviertel) di asservimento del popolo tedesco per mezzo dei trattati di pace

    1920, 11 ottobre Hitler parla nella sala municipale di Sankt Pölten

    1920, 13 ottobre Hitler parla davanti al gruppo locale nazista di Krems sul Danubio

    1920, 18 ottobre Hitler espone un resoconto del suo viaggio austriaco alla dirigenza del partito allo Hofbräuhaus

    1920, 26 ottobre Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il Kindl-Keller di benessere popolare e pensiero nazionale

    1920, 3 novembre Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso la sala Mathilde di Monaco del conflitto mondiale

    1920, 5 novembre Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il Kindl-Keller contro la Società delle nazioni

    1920, 19 novembre Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso lo Hofbräuhaus di lavoratore nella Germania futura

    1920, 24 novembre       Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso lo Hofbräuhaus di Versailles come annientamento della Germania

    1920, 30 novembre       Hitler parla al gruppo nazionalsocialista di Rosenheim di lavoratore nella Germania futura

    1920, 8 dicembre Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il salone Hofbräuhaus di politica di partito e questione ebraica

    1920, 17 dicembre Acquisizione del Völkischer Beobachter da parte del Franz Eher Verlag grazie ai contributi di Dietrich Eckart, di Franz von Epp e dell’industriale Gottfried Grandel

    1920, 31 dicembre      Da febbraio a fine anno il Partito nazionalsocialista ha organizzato 46 adunanze pubbliche a Monaco. Hitler ha parlato più di 50 volte a Monaco e fuori città. I membri del partito ammontano a circa 3.000 unità

    1921, 1° gennaio Hitler pubblica sul Völkischer Beobachter l’articolo Il pensiero nazionalpopolare e il partito

    1921, 3 gennaio Alfred Rosenberg diventa redattore del Völkischer Beobachter

    1921, 4 gennaio Hitler parla al Kindl-Keller di stupidità o crimine

    1921, 11 gennaio Hitler parla al Café Maximilian di Augusta sul lavoratore nella Germania avvenire

    1921, 17 gennaio Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il Kindl-Keller del 18 gennaio 1871 e del popolo creatore

    1921, 21 gennaio Assemblea generale dei membri del Partito nazionalsocialista nella sala dello Hofbräuhaus. Anton Drexler è confermato Primo presidente, Oskar Körner è eletto Secondo presidente

    1921, 27 gennaio Hitler, capo della propaganda di partito, pubblica sul Völkischer Beobachter l’editoriale La creazione di un giornale rivolto alla grande massa è una necessità nazionale?

    1921, 29 gennaio Hitler è condannato dal tribunale di Monaco all’ammenda pecuniaria di 1000 marchi

    1921, 3 febbraio Prima adunanza di massa nazionalsocialista al Circo Krone. Hitler parla sul tema futuro o declino. La bandiera con la svastica è esposta per la prima volta in pubblico

    1921, 6 febbraio Hitler parla all’assemblea di protesta delle Leghe patriottiche davanti alla Feldherrnhalle

    1921, 24 febbraio Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso lo Hofbräuhaus del primo anno di storia del movimento

    1921, 28 febbraio Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista di Landshut sul tema guerra mondiale e i suoi artefici

    1921, 6 marzo Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il Circo Krone su Londra e noi

    1921, 15 marzo Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il Circo Krone su statisti e criminali nazionali

    1921, 26 marzo Drexler, Streicher e Jung discutono a Zeitz di una possibile fusione tra i rispettivi movimenti con sede a Berlino. Hitler è contrario

    1921, 8 aprile Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il salone dello Hofbräuhaus di risveglio tedesco

    1921, 3 maggio Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il salone dello Hofbräuhaus di Erzberger e soci

    1921, 6 maggio Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il salone dello Hofbräuhaus di lavoratori e gioventù tedeschi

    1921, 10 maggio Hitler parla ad Augusta su Versailles e l’annientamento tedesco

    1921, 14 maggio Il presidente della Baviera Gustav von Kahr invita una delegazione nazista guidata da Hitler a uno scambio di vedute. Nella delegazione nazista è presente anche Rudolf Hess

    1921, 24 maggio Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il salone dello Hofbräuhaus di rivoluzione dei lavoratori o degli       ebrei

    1921, 31 maggio Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il salone dello Hofbräuhaus di lavoratori tedeschi e trattati di pace

    1921, giugno Appare l’edizione tedesca del libro di Henry Ford L’ebreo internazionale

    1921, 2 giugno Assemblea nazionalsocialista di partito, dove si discute la fusione col Partito socialista tedesco

    1921, 5 giugno Hitler si reca con Eckart e con Esser a Berlino per raccogliere finanziamenti per il Völkischer Beobachter. Qui è       ospite dei coniugi Beckstein

    1921, 26 giugno Il Völkischer Beobachter è nuovamente vietato. Al suo posto appare Der Nationalsozialist

    1921, 2 giugno Bruno Wenzel fonda ad Hannover con Gustav Seifert il primo gruppo       nazionalsocialista nella Germania del Nord

    1921, 10 luglio Sotto la direzione di Otto Dickel si svolge ad Augusta una discussione con Streicher, Drexler e altri uomini circa un’unificazione di tutti i socialisti nazionali. Hitler ritorna subito da Berlino per esprimere il suo netto dissenso

    1921, 11 luglio Hitler minaccia le dimissioni di fronte al comitato di partito

    1921, 14 luglio Hitler invia al comitato di partito una lettera di 6 pagine con le motivazioni delle sue dimissioni

    1921, 21 luglio Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il Circo Krone sulla  centralità di Monaco. Karl Harrer è cacciato dal partito. Rudolf Schüssler lascia il posto di gerente

    1921, 22 luglio Il Völkischer Beobachter riprende le pubblicazioni

    1921, 26 luglio Assemblea dei membri preparatoria nello Sterneckerbräu. Compromesso tra Drexler e Hitler grazie alla mediazione di Eckart. Hitler rientra nel partito con la tessera n. 3680

    1921, 29 luglio All’assemblea straordinaria dei membri, Hitler è eletto Primo presidente su proposta di Drexler e ottiene poteri dittatoriali

    1921, 3 agosto Fondazione della Sezione ginnica e sportiva (poi Sturmabteilung, Reparto d’assalto) del Partito nazionalsocialista, sotto la guida di Ulrich Klintzsch

    1921, 4 agosto Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il Circo Krone sul tema La Russia sovietica morente

    1921, 11 agosto Dietrich Eckart diventa redattore-capo del Völkischer Beobachter, Alfred Rosenberg suo vice

    1921, 12 agosto Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il salone dello Hofbräuhaus di protesta per il carovita e truffa ebraica

    1921, 19 agosto Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il Saubräukeller di Rosenheim di protesta per il carovita e truffa ebraica

    1921, 25 agosto Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il Circo Krone di solidarietà internazionale come imbroglio mondiale ebraico

    1921, 31 agosto Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il Circo Krone di escrescenze       popolari e dominio ebraico

    1921, 12 settembre       Gustav von Kahr si dimette dalla carica di presidente della Baviera. Anche Ernst Pöhner lascia la carica di presidente della polizia

    1921, 14 settembre       Assemblea della Lega bavarese al Löwenbräukeller di Monaco guidata da Otto Ballerstedt. Hitler e altri nazionalsocialisti interrompono l’assemblea e gettano Ballerstedt giù dal palco

    1921, 16 settembre Hitler parla al Kindl-Keller sul tema il paese, la Baviera e noi nazionalsocialisti

    1921, 17 settembre      Il Partito nazionalsocialista organizza una campagna di volantinaggio illegale in tutta la città

    1921, 21 settembre      Hitler è arrestato per sospetta cospirazione (preparazione di un putsch)

    1921, 22 settembre       Hitler è rilasciato per mancanza di prove

    1921, 30 settembre       Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il salone dello Hofbräuhaus di opposizione al bolscevismo

    1921, 5 ottobre Hitler parla all’adunanza del Reparto d’assalto di Monaco

    1921, 6 ottobre Il Völkischer Beobachter è nuovamente vietato (sino al 14 ottobre)

    1921, 11 ottobre Nasce a Zwickau (Sassonia) la prima sede nazista al di fuori della Baviera

    1921, 21 ottobre Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il Circo Krone di Alta Slesia e sacrificio del parlamento borsistico

    1921, 25 ottobre Hitler è convocato e interrogato dalla polizia sull’assemblea al Circo Krone

    1921, 26 ottobre Hitler parla all’adunanza del Reparto d’assalto presso il ristorante Adelmann di Monaco

    1921, 1° novembre      Il Partito nazionalsocialista trasferisce la sua sede in Corneliusstrasse 12

    1921, 4 novembre Assemblea di massa nazista presso il salone dello Hofbräuhaus. Scontri con i socialdemocratici

    1921, 11 novembre      Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il salone dello Hofbräuhaus di minaccia della Repubblica

    1921, 16 dicembre      Hitler dichiara presso il tribunale commerciale di essere proprietario del partito del Völkischer Beobachter e di Franz Eher Verlag

    1921, 2 dicembre Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il salone dello Hofbräuhaus di ebreo come filantropo

    1921, 8 dicembre Hitler parla a Berlino davanti al Nationalklub von 1919 (Club nazionale del 1919)

    1921, 16 dicembre Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il salone dello Hofbräuhaus di donna tedesca ed ebreo

    1921, 28 dicembre Hitler parla all’assemblea dell’Associazione nazionalsocialista dell’Austria tedesca al vecchio municipio di Vienna

    1921, 31 dicembre I membri del partito ammontano a circa 6.000 unità

    1922, 9 gennaio Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il salone dello Hofbräuhaus

    1922, 12 gennaio Hitler, Esser, Körner e altri nazisti sono condannati dal tribunale popolare di Monaco a 3 mesi di reclusione per disturbo della quiete pubblica (assemblea del 14 settembre scorso)

    1922, 29 gennaio Assemblea ordinaria generale dei membri di partito presso il salone dello Hofbräuhaus. Dal 24 febbraio 1920 il partito ha tenuto 81 adunanze pubbliche a Monaco ed è cresciuto sino a 6.000 membri

    1922, 30 gennaio Discorso conclusivo di Adolf Hitler nel salone dello Hofbräuhaus

    1922, 2 febbraio Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il Circo Krone di Germania nella sua più profonda umiliazione

    1922, 14 febbraio Sorge il gruppo locale nazista a Berchtesgaden

    1922, 17 febbraio Il governo bavarese discute dell’espulsione di Adolf Hitler

    1922, 18 febbraio Hitler, Esser, Körner e altri nazisti condannati il 12 gennaio per disturbo della quiete pubblica ottengono uno sconto della pena

    1922, 23 febbraio Hitler parla nel salone dello Hofbräuhaus

    1922, 24 febbraio Hitler tiene un discorso celebrativo per l’anniversario di partito presso il Bürgerbräukeller

    1922, 1° marzo Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il salone dello Hofbräuhaus di lotta di classe e truffa di borsa

    1922, 8 marzo Hitler si reca a Berlino per raccogliere fondi per il giornale e per ampliare i suoi contatti. È fondato lo Jugendbund der Nationalsozialistischen Deutschen Arbeiterpartei (Lega giovanile del Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori)

    1922, 17 marzo Il ministero dell’interno bavarese Franz Scheyer discute coi leader di partito sull’espulsione di Hitler, ma non c’è concordanza di vedute

    1922, 29 marzo Hitler rientra a Monaco

    1922, aprile Max Amann assume la guida del Franz Eher Verlag e del Völkischer Beobachter

    1922, 2 aprile Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il salone dello Hofbräuhaus

    1922, 5 agosto Il presidente bavarese Hugo von Lechenfeld-Köfering lascia intendere a Hitler che la sua presenza è tollerata in Baviera

    1922, 20 aprile Si festeggia per la prima volta il compleanno di Hitler fra alcuni membri di partito

    1922, 13 maggio Adolf Lenk fonda nel Bürgerbräukeller lo Jungsturm Adolf Hitler (Assalto giovanile Adolf  Hitler)

    1922, 17 maggio Hitler si reca nuovamente a Berlino

    1922, 29 maggio Hitler parla al Club nazionale di Berlino del Partito nazionalsocialista tedesco

    1922, 5 giugno Hitler tiene la seconda conferenza davanti al Club nazionale di Berlino

    1922, 14 giugno Consultazioni a Monaco fra Ludendorff, von Kahr, von Epp, Pittinger e Hitler

    1922, 17 giugno Hitler parla all’adunanza dell’Associazione nazionalsocialista dell’Austria tedesca       presso il salone Sofia di Vienna di nazionalsocialismo e Germania avvenire

    1922, 22 giugno Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il Circo Krone di veridicità come fondamento dell’agire politico

    1922, 24 giugno Hitler sconta la sua pena per disturbo della quiete pubblica nel penitenziario di Monaco-Stadelheim

    1922, 27 luglio Rilascio anticipato di Hitler

    1922, 28 luglio Hitler parla al Bürgerbräukeller di libero Stato e asservimento

    1922, 7 agosto Hitler parla nel salone dello Schmeroldkeller di Passau di socialismo nazionale come futuro della Germania

    1922, 11 agosto Hitler parla al Bürgerbräukeller di rincaro e dei suoi responsabili

    1922, 16 agosto Prima grande marcia all’aperto del Reparto d’assalto in Königsplatz a Monaco in occasione della manifestazione di protesta delle Leghe patriottiche contro la legge per la difesa della Repubblica

    1922, 25 agosto Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il Kindl-Keller dopo il divieto comminato alla manifestazione di protesta delle Leghe patriottiche

    1922, 28 agosto Il progetto di putsch Lega Baviera e Paese, con a capo Otto Pittinger e Hitler, non ottiene il consenso       dell’esercito

    1922, 10 settembre       Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista nella sala dello Schaftlerbräu di Bad Tölz

    1922, 23 settembre       Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista presso il Müllerbräu a Pfaffenhofen sull’Inn di socialismo nazionale e futuro della Germania

    1922, 1° ottobre Hitler parla all’adunanza nazionalsocialista di Egern

    1922, 5 ottobre Trasformazione del Reparto d’assalto da servizio d’ordine a lega  difensiva. I suoi membri sono addestrati e armati dall’esercito

    1922, 8 ottobre Streicher

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