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Un Inch Alla Volta
Un Inch Alla Volta
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E-book57 pagine54 minuti

Un Inch Alla Volta

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Info su questo ebook

Un passo alla volta, un pollice, un inch. E' questo il concetto che ha voluto esprimere l'Autore con questa sua storia. Frutto della sua immaginazione, questo libro è il racconto di una squadra di football americano, i Milwaukee Bighorns, nata nel 1922, e narrata ai giorni nostri da un giornalista sportivo appassionato di questo sport. Una narrazione completa, fatta di alti e bassi sportivi, con i grandi campioni che hanno militato per questa franchigia, e le sconfitte, oltre ai grandi trionfi. Vittorie ottenute conquistando un inch alla volta, quasi a riprendere il famoso discorso tenuto da Al Pacino nei panni dell'allenatore di una squadra, nel film Ogni maledetta domenica, in cui la vittoria va appunto conquistata un piccolo passo alla volta.
LinguaItaliano
Data di uscita15 gen 2018
ISBN9788892674448
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    Un Inch Alla Volta - Daniele Barilla

    Indice

    Cover

    Un inch alla volta

    Daniele Barilla

    UN INCH

    ALLA VOLTA

    Youcanprint Self - Publishing

    Titolo | Un inch alla volta

    Autore | Daniele Barilla

    ISBN | 9788892674448

    Prima edizione digitale: 2017

    © Tutti i diritti riservati all’Autore

    Youcanprint Self-Publishing

    Via Roma 73 - 73039 Tricase (LE)

    info@youcanprint.it

    www.youcanprint.it

    Questo eBook non potrà formare oggetto di scambio, commercio, prestito e rivendita e non potrà essere in alcun modo diffuso senza il previo consenso scritto dell’autore.

    Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata costituisce violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla legge 633/1941.

    La pioggia cade pesante sul casco, le gocce gli scendono davanti agli occhi mettendo in difficoltà la sua visuale, le mani sono bagnate, e la paura di mancare la presa è in aumento, ma rimane concentrato.

    Pochi secondi poi lo snap, la palle e ben salda nelle sue mani indietreggia con gli avversari che avanzano spingendo via le sue difese, cerca disperatamente un uomo libero finalmente eccolo è Stuart, lo vede, si prepara a tirare, mentre Jimmy Cross il suo enorme nemico diretto sta per schiacciarlo a terra, urlando che ormai è suo, ma lui tira, la palla vola, è un tiro molto potente chissà se Stuart riuscirà a prenderla si domanda mentre si rialza dolorante dal tremendo placcaggio di Cross.

    Sembra troppo lontana, ma Stuart riesce a prenderla buttandosi finendo dritto in Touchdown, all’ultimo secondo la partita finisce e finalmente vincono una partita, salvandosi dalla imperfect season, saltano tutti per la gioia, tranne uno, Stuart, rimane a terra inerme, Derek corre subito dal suo compagno di squadra che non da cenno di vita.

    I medici allontanano tutti, lo stadio rimane in silenzio, i giocatori si inginocchiano tenendosi per mano, il pubblico è tutto in piedi pietrificato a guardare e capire come sta Stuart, passano lunghi ed interminabili minuti, in cui si vede arrivare il defibrillatore, si intravedono i medici che provano a rianimarlo, mentre Derek (il QB) ricorda che Stuart gli disse di avere di strani mali al petto da tempo, ma che non ci badava più di tanto.

    Ad un certo punto, i medici si alzano all’unisono, gli arbitri si tolgono il cappello, così come tutti i giocatori che hanno il casco se lo levano, Derek capisce che Stuart se ne andato, cade in ginocchio al suo cospetto e chiudendogli gli occhi delicatamente, scoppia a piangere, il pianto è contagioso sia in campo che sugli spalti, l’arbitro si prende la responsabilità dell’annuncio, dicendo a malincuore che Stuart Demarco Jr. è deceduto.

    Lo stadio si svuota in un silenzio commosso, mentre Stuart viene portato via con il massimo rispetto, con la coda di tutti i giocatori dietro di lui, con le lacrime al volto, un grande amico e un bravissimo giocatore se ne andato, così come avrebbe sempre voluto lui sul campo di battaglia come lo chiamava.

    Ormai non si pensa nemmeno più all’Imperfect Season appena scampata, ma alla perdita di un grande uomo, tant’è che lo stadio viene rinominato a suo nome, Demarco Stadium, viene messa anche una statua in bronzo davanti all’entrata principale, che raffigura Stuart mentre riceve la sua l’ultima palla della sua vita.

    Il resto delle partite rimaste, le vincono tutte in onore di Stuart, tirano fuori una forza che per tutte le stagioni precedenti non si era mai vista alla fine della ultima partita di stagione, quando da altre parti si festeggia per l’entrata ai playoff, qui a Milwaukee si onora l’amico di tutti, Stuart Demarco Jr., con una festa conclusiva all’interno dello stadio con tutta la città invitata.

    L’ennesimo pessimo campionato è finito, e anche tragicamente con la morte di Stuart, uno stadio da demolire perché ormai cade a pezzi, ultime scelte nel draft, problemi fisici per tanti giocatori, allenatore ormai stanco di allenarli e che se ne va in pensione, tifosi delusi che ormai lasciano mezzo vuoto lo stadio, sponsor che se ne vanno uno per uno, ed in fine, un Quarterback stressato che annega i suoi problemi non solo sportivi, ma anche personali nell’alcool, un vero disastro di squadra insomma.

    Ma una volta era tutto diverso per i Milwaukee Bighorn, un tempo erano la migliore squadra della nazione, una volta aveva creato una Dinastia con tutte le loro vittorie delle Divisional, Conference e soprattutto Superbowl, ben nove volte campioni assoluti, gli unici nella storia i secondi dietro di loro hanno a malapena cinque vittorie, in confronto a loro sono niente.

    Ma prima

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