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Non volevo baciare Laura
Non volevo baciare Laura
Non volevo baciare Laura
E-book35 pagine23 minuti

Non volevo baciare Laura

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Info su questo ebook

La diversità sessuale diventa solo un pretesto per spiegare che ogni adolescente, ma in generale ogni persona, si sente diversa dagli altri; fondamentalmente perché ogni essere umano è, nell'essenza di sé, unico nel suo genere ed ha un progetto personale necessariamente differente da quello altrui.

La storia dell'omosessualità e della famiglia di Virginia, la protagonista che narra in prima persona la sua vita trascorsa, è solo un modo per immergersi nei problemi che tutti i ragazzi vivono in età adolescenziale, prima di tutto nel confronto con loro stessi, poi con la famiglia, con la scuola e tanto più con i coetanei.
LinguaItaliano
Data di uscita7 mar 2018
ISBN9788827817698
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    Anteprima del libro

    Non volevo baciare Laura - Dalila Spagnolo

    regolare."

    1

    Tagliai i capelli, diventarono corti come quelli di un maschiaccio, cambiai abbigliamento: dai vestiti colorati ai jeans e T-shirt larghe, per nascondere le forme femminili.

    I miei genitori iniziarono a notare cambiamenti in me, mia madre addirittura ebbe bisogno di qualche seduta dallo psicologo per dei consigli.

    Gli atteggiamenti di sua figlia, signora, sono chiaramente da omosessuale, ma lei non ci volle credere. O, almeno, così sentii dai discorsi che mamma e papà farfugliavano in camera, con la porta chiusa.

    Succedeva una strana cosa dentro me, non so definire cosa, una specie di autodifesa che mettevo in atto per proteggermi dal timore che quel dottore avesse ragione.

    Ora il mio obiettivo era quello di scoprire la mia vera identità.

    Trascurai lo studio, iniziai a fumare un pacchetto di Marlboro rosse al giorno, a volte persino due.

    Una quindicenne non dovrebbe fumare, ne ero cosciente.

    D'altronde ero ansiosa di scoprirmi, ma non ero pronta a farlo, ero terrorizzata.

    Spesso mi chiudevo in camera con la musica che mi scoppiava dentro le orecchie e dentro il petto. Non volevo sentire nemmeno il sibilo del mio respiro. Nemmeno un passo, uno starnuto, nulla.

    Solo la musica riuscì a calmare tutto quell'ammasso di emozioni che si frantumava dentro di me, che passava da ogni arteria e dentro ogni viscera.

    Solo la musica riuscì a colmare tutto quel vuoto.

    Dovevo dirlo a qualcuno, a qualcuno che potesse capirmi senza giudicarmi.. e i miei genitori erano le ultime persone a cui avevo intenzione di farlo sapere.

    Non potevo rischiare.

    2

    Due giorni dopo...

    Eravamo seduti a tavola per la cena e, di sottofondo ai discorsi inutili che intrattenevano i miei per evitare di affrontare il discorso della mia sessualità, che chiaramente li turbava e io glielo leggevo in volto, si sentiva la voce della giornalista del TG che annunciava la morte di una ragazza che aveva confessato di essere omosessuale.

    Buio totale dentro me.

    Mi

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