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Le Feste dei Celti: La via della morte e della rinascita dei Druidi nelle celebrazioni della tradizione celtica
Le Feste dei Celti: La via della morte e della rinascita dei Druidi nelle celebrazioni della tradizione celtica
Le Feste dei Celti: La via della morte e della rinascita dei Druidi nelle celebrazioni della tradizione celtica
E-book108 pagine48 minuti

Le Feste dei Celti: La via della morte e della rinascita dei Druidi nelle celebrazioni della tradizione celtica

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Info su questo ebook

Le feste celtiche si snodano in un percorso in cui il mondo terreno e il mondo degli dèi si sovrappongono. Le stagioni scandiscono i ritmi della vita e della morte; la morte non è la fine ma un nuovo inizio. Nei cicli della natura si trova l’elemento divino, che permea l’intera vita dei Celti. Le feste celtiche sono i momenti in cui si aprono le porte sull’Autre-monde. In alcune ricorrenze, secondo i Druidi, sacerdoti dei Celti, gli spiriti dei defunti e gli abitanti del mondo invisibile possono comunicare con i viventi. Ma soprattutto, il calendario cosmico delle feste celtiche rivela una via spirituale che rispecchia il ciclo della morte e della rinascita, tipico della filosofia dei Druidi.
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Gli Autori 
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Giancarlo Barbadoro e Rosalba Nattero, entrambi giornalisti, scrittori, musicisti e speaker radiotelevisivi, sono impegnati attivamente nella salvaguardia delle culture dei popoli nativi del pianeta, nelle battaglie legate alla difesa dei diritti degli animali e dell’ambiente e nelle iniziative per la Pace. Sono i promotori della Ecospirituality Foundation Onlus, ONG in stato consultativo con l’ONU che lavora alla tutela delle tradizioni dei Popoli naturali. Entrambi fanno parte del gruppo musicale LabGraal. Hanno pubblicato numerosi testi sul celtismo scaturiti dal confronto con le comunità druidiche del Nord e Centro Europa.
LinguaItaliano
Data di uscita18 mag 2018
ISBN9788895127576
Le Feste dei Celti: La via della morte e della rinascita dei Druidi nelle celebrazioni della tradizione celtica

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    Anteprima del libro

    Le Feste dei Celti - Rosalba Nattero

    9788895127637

    Prefazione

    di Anna Maria Bonavoglia

    LA RICERCA DEL PASSATO COME PONTE VERSO IL FUTURO

    È indubbio che tra i bisogni primordiali degli esseri viventi vi siano due impulsi irrefrenabili: la conservazione di se stessi e la riproduzione della propria specie. Questi due bisogni sono il motore ‘animale’ dell’esistenza, ma c’è un altro bisogno, egualmente primario e forte, che non è legato alla fisicità carnale: è il cercare il legame con il proprio passato e con la Natura. Il bisogno di sentirsi parte di una catena infinita che parte dal Vuoto e si dipana, attraverso l’apparenza del tempo, nel futuro.

    In un certo senso è questa la vera ricerca dell’immortalità.

    In ogni attività umana, dalla più futile alla più socialmente encomiabile, dalla più abietta alla più densa di valori morali, si ritrovano queste impronte caratterizzatrici: in fin dei conti il voler indossare un abito più o meno appariscente non è altro che il mostrare la livrea o emettere il verso d’amore del maschio o della femmina, per attirare il compagno con cui riprodursi, per spingere un passo più avanti nel tempo i propri geni. E così la richiesta di protezione e cura che i cuccioli, con una serie di messaggi fisici ‘codificati’ attuano per poter avere tutto quel supporto che permetterà loro di fare un passo avanti nel tempo. Per permettere ai propri geni ed alla propria specie di andare avanti...

    Ma l’evoluzione è anche il bisogno di non perdere tutto quello che è stato ‘prima’, ma il mantenere il legame con gli ancestors, gli antichi, riscoprendone le ritualità, le conoscenze, i legami profondi con ogni manifestazione della Natura.

    Ecco, questo ha lo stesso valore del respiro per un corpo vivente.

    È un impulso innato come il volersi nutrire. La ricerca è come cibo per continuare a vivere il passato, così come l’alimento materiale è la fonte di sostentamento delle cellule fisiche che permettono di continuare a vivere verso il futuro.

    Come l’Albero Cosmico che rappresenta il divenire, il contemporaneo essere e vivere in ogni piano temporale, parte di un tutto vivente che si evolve, ma non si nutre delle proprie radici, anzi attraverso esse trae nutrimento.

    Conoscere le ritualità e la spiritualità profonda dei Popoli Naturali permette all’essere umano di rafforzare le proprie radici nell’Esistenza, per trarre linfa e spinta che porti verso il futuro.

    Studiare le antiche ritualità dei Popoli Celtici, ritrovare gli innumerevoli punti di contatto con altre culture tra loro e con noi distanti non solo nel tempo, ma anche nello spazio, è come percorrere il Ponte dell’Arcobaleno, che univa Asgard alla Terra degli Uomini.

    Gli studi degli Autori di questo testo ci prendono per mano e ci conducono nel passato, nel ventre del nostro pregresso, illustrandoci non una fiaba lontana, ma la stessa struttura delle nostre molecole spirituali, dandoci gli strumenti per indagare sulle nostre domande e per avventurarci nel nostro comune passato alla ricerca di quelle risposte che ci permetteranno di rendere ancora più forte e concreto il nostro futuro.

    Questo libro va letto, anzi centellinato. Ogni parola va assaporata, meditata, assimilata.

    Così il potere creativo della conoscenza entrerà a far parte del nostro profondo Io, ed è lì che troveremo quei legami dormienti che da sempre aspettavano di essere risvegliati. Quei diapason esistenziali che vibreranno, finalmente, nel riconoscere la propria natura.

    Questo libro è come tornare a casa. A quel luogo che si annida nel fondo di ogni esistenza, lì dove si fonde con il Tutto.

    Questo libro ci permette di proseguire nel nostro cammino terreno con la consapevolezza di quello che siamo, del nostro essere acqua e nave, fonte e estuario, battito e vita.

    Con la certezza che i Popoli Naturali esistono ancora ed esisteranno finché noi ci riconosceremo in essi e porteremo oltre il tempo il loro insegnamento.

    Anna Maria Bonavoglia, scrittrice, ha pubblicato romanzi e racconti nei generi fantascienza, fantasy e giallo. Ha vinto numerosi premi letterari tra cui La signora in Giallo bandito dalla rivista Anna e il concorso Racconta il tuo lupo bandito dal museo Regionale di Storia Naturale di Torino. Ha pubblicato per le Edizioni Triskel il romanzo fantasy-ecologico Shan ispirato all’omonimo film e per Pintore Edizioni il romanzo giallo Tutto iniziò a Halloween.

    Introduzione

    IL CUORE ANTICO DEI NATIVI EUROPEI

    Nei nostri viaggi a contatto con le culture dei Popoli naturali del pianeta abbiamo avuto l’occasione e la fortuna di incontrare delle manifestazioni di tradizioni antiche, ancora ben vive e operanti, nonostante la loro apparente invisibilità.

    L’incontro con le tradizioni dei Nativi americani, degli Aborigeni australiani e dei Nativi africani, nonché la collaborazione con la Comunità bretone per la difesa dei menhir di Carnac, ci hanno indotto a schierarci al fianco di queste culture e a difendere i loro siti sacri, svolgendo un lavoro decennale in difesa dell’identità dei Popoli naturali presso le sedi delle Nazioni Unite di New York e di Ginevra, nelle apposite commissioni dedicate agli Indigenous Peoples.

    Questa esperienza all’interno delle comunità dei Popoli nativi di tutto il pianeta ci ha confermato quello che già sapevamo e cioè che i Popoli naturali non sono culture del passato, da conservare sotto una teca. Sono culture vive e vitali, con una loro visione filosofica che tiene conto dell’individuo integrato nella Natura; con espressioni di socialità basate sull’uguaglianza e sul rispetto del pianeta e delle altre forme di vita. Culture in netto contrasto con la società maggioritaria e con i dogmi delle grandi religioni, ma non per questo indegne di sedersi alla pari, al fianco delle altre culture maggioritarie, nella comunità umana.

    L’invisibilità in cui i Popoli naturali sono stati relegati vale anche per i Nativi europei, i quali hanno subìto gli stessi torti, le stesse persecuzioni religiose, gli stessi soprusi dei Nativi di altri continenti. La cancellazione dalla storia dell’Europa di una cultura millenaria, immensamente ricca dal punto di vista spirituale, scientifico e artistico come quella celtica, è l’esempio più lampante di questo sopruso. Ma la cultura celtica, così come si comincia a conoscerla oggi per via di una moda che si sta rapidamente

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