Fiabe abruzzesi
()
Info su questo ebook
Correlato a Fiabe abruzzesi
Ebook correlati
Fiabe abruzzesi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMalombra Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI racconti di Cutigliano Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe rive della Bormida nel 1794 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRacconti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe rive della Bormida Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLavorare stanca Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNovelle e paesi valdostani Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa leggenda del raccontatore errante Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn viaggio a Roma senza vedere il Papa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa bella vampirizzata Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl cielo di Nadira: Regnum Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMemorie del presbiterio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl cavaliere della chimera Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniColombi e sparvieri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDracula Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Pirin - Libro I - Le Memorie di Helewen Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMalombra: Ediz. integrale con note Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa vicenda della dama pallida Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLo sparviero e la rosa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniArrivi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl prato maledetto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCanne al vento Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa favorita del Mahdi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa leggenda di San Giuliano Ospitaliere Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCenere Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLibro bizzarro Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSbiego – Chierichetti d’assalto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl vecchio e i fanciulli Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAnnalena Bilsini Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Narrativa generale per voi
La Marcia di Radetzky Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Sette sfumature di eros Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSuor Monika. Il romanzo proibito Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAlice nel paese delle meraviglie e Attraverso lo specchio Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Storia di una ninfa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGamiani. Due notti di eccessi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa tomba e altri racconti dell'incubo Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Ulisse Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Tradizioni di famiglia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl nome della rosa di Umberto Eco (Analisi del libro): Analisi completa e sintesi dettagliata del lavoro Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTutti i romanzi Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Le più belle fiabe popolari italiane Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Faust Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI demoni Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Le nuove Eroidi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRacconti dell'età del jazz Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Divina Commedia: edizione annotata Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Leggende e Misteri: dell' Emilia Romagna Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'innocente Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Diario di Anne Frank Valutazione: 4 su 5 stelle4/5L'idiota Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Tutti i romanzi e i racconti Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Il maestro e Margherita Valutazione: 4 su 5 stelle4/5I Malavoglia Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Il piacere Valutazione: 3 su 5 stelle3/5La metamorfosi e tutti i racconti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGiallo siciliano Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDANTE dalla lingua alla patria: Nel settecentenario della morte (1321-2021) siamo ancora "Figli del Duecento" Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCome fare editing Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Recensioni su Fiabe abruzzesi
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Fiabe abruzzesi - Domenico Ciampoli
DIGITALI
Intro
La rupe della Zita , La maggiorana, Asilo, Il poema di Corradino e Il duca zoppo: sono queste le cinque suggestive fiabe abruzzesi che Domenico Ciampoli scrisse fra il 1880 e il 1882 e qua raccolte a testimonianza della migliore tradizione folclorica italiana. In questa edizione il testo è stato leggermente e prudentemente attualizzato nella forma.
LA RUPE DELLA ZITA
Camminavamo a rilento; io su di un povero cavallo da nolo e il mio vetturino a piedi. Un sentierino scosceso, pieno di ciottoli ci menava al guado del Sinello, le cui acque s’udivano scorrere fra i macigni pel cupo mormorio che brontolava da lontano.
Si faceva sera. Il sole indorava le case di un paesello — Gissi — posto al culmine dell’erta collina al di là del fiume, e ne facevi luccicare i’ vetri, i quali splendevano per un poco di luce viva e scintillante, e poi sparivano a mano a mano che il cavallo avanzava. Sulle alte siepi, che fiancheggiano tuttora la viuzza, s’udiva spesso un battere d’ali delle passere che andavano appollaiandosi, un pigolio di capinere, e più giù, là tra i pioppi della riva, il lamento di un rosignuolo, accompagnato dal monotono gracidar delle rane, venute su da qualche pantano che nel letto del fiume resisteva ancora ai caldi estivi.
Passammo il fiume proprio là dove un torrentello vi mette foce, e dà alla collina di Carpineto quasi la forma d’un delta o d’un isolotto formato nel bel mezzo della corrente; e cominciammo a salire.
Il sole era tramontato. Un’arietta fresca spirava tra le foglie degli alberi, e io la bevevo, come l’arabo beve l’acqua d’un’oasi.
— Affrettiamo il passo — dissi al buon uomo che mi accompagnava. Temo di arrivare tardi... È vero che la sera è bellissima, e il viaggiare di notte fa piacere, quando c’è il solleone di giorno; ma non voglio farmi aspettare.
— Non temete, signore: non ci resta che un paio d’ore di cammino; la strada è tutta buona, tranne questa salita che toglie il respiro, e poi, più su, quando si riprende il piano, la rupe della Zita.
Io aveva più volte inteso parlare di questa rupe, anzi vi ero più volte passato su per un sentierino di terra calcare, sempre raccapricciando; ma non avevo mai avuto vaghezza di cercare la origine di quel nome strano più che bizzarro.
Ho detto che Gissi si stende sul culmine d’un colle erto, cenerognolo, scheggiato specialmente dalla parte che guarda tramontana. Da questa parte l’altura sì taglia a precipizio, e una profonda, angusta vallata si stende buia buia laggiù. Chi passa lungo il sentiero che costeggia quell’orrido dirupo, sente drizzarsi i capelli; e la donnicciola affretta il passo in aria di paura arcana e via trascorre facendosi il segno della croce. Qualche ginestra