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Per amore del mio popolo non tacerò: Ricordando il decimo anniversario della lettera di Papa Benedetto alla Chiesa in Cina
Per amore del mio popolo non tacerò: Ricordando il decimo anniversario della lettera di Papa Benedetto alla Chiesa in Cina
Per amore del mio popolo non tacerò: Ricordando il decimo anniversario della lettera di Papa Benedetto alla Chiesa in Cina
E-book109 pagine1 ora

Per amore del mio popolo non tacerò: Ricordando il decimo anniversario della lettera di Papa Benedetto alla Chiesa in Cina

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Info su questo ebook

I signori del Vaticano non dicono che lo scopo di aver un accordo è di favorire l’evangelizzazione della grande nazione? Si ricordino che il potere comunista non è eterno! Se oggi vanno dietro il regime, domani la nostra Chiesa non sarà benvenuta per la ricostruzione della nuova Cina.
In questo momento tutto il mondo vede un terribile peggioramento per la libertà religiosa in Cina. C’è da sperare qualche guadagno nel venire a patti con questo governo? Quando dico che è quasi come sperare che San Giuseppe possa ottenere qualcosa da un dialogo con Erode, non è una battuta.
Allora cosa dobbiamo fare?
Tornare alla lettera di Papa Benedetto, all’inizio della quale egli prega il Signore perché “abbiate una piena conoscenza della sua volontà...rafforzandovi con ogni energia secondo la sua gloriosa potenza per poter essere forti e pazienti in tutto” (Inizio lettera ai Colossesi).
LinguaItaliano
EditoreChorabooks
Data di uscita20 set 2018
ISBN9789887896678
Per amore del mio popolo non tacerò: Ricordando il decimo anniversario della lettera di Papa Benedetto alla Chiesa in Cina

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    Anteprima del libro

    Per amore del mio popolo non tacerò - Cardinal Joseph Zen

    Benedetto

    Nota dell'editore

    Questo testo riporta una serie di conferenze che il Cardinale Joseph Zen ha tenuto in Hong Kong in commemorazione del decimo anniversario della Lettera di papa Benedetto XVI ai Cattolici Cinesi. Le conferenze sono state svolte in cinese e qui tradotte in italiano dal Cardinale stesso con l'assistenza di alcuni madre lingua. Il tono mantenuto è quello della conferenza, colloquiale, che renderà la lettura ancora più interessante ed istruttiva.

    Prima e dopo l'anno 2000

    prima conferenza: 19 giugno 2017

    Ricorre il decimo anniversario della Lettera di Papa Benedetto XVI alla Chiesa nella Repubblica Popolare Cinese. È stato un preziosissimo dono che noi dobbiamo apprezzare e ricordare. E preghiamo anche per il Papa Emerito, che il Signore gli conceda ancora lunga vita.

    Saranno otto conferenze in cui presenteremo anche i precedenti ed i connessi alla Lettera perché possiamo capirla meglio ed apprezzarla di più.

    Papa Benedetto

    Papa Benedetto , già Cardinale Ratzinger, è certamente qualificato per scrivere questa Lettera, perché ha l’esperienza vissuta dei regimi totalitari, del Nazismo prima e del Comunismo poi. Così può capire bene la situazione di una Chiesa sotto tale regime come è quella nella Repubblica Popolare Cinese. (Papa Benedetto nacque nel 1927; quando il Nazismo prese il potere nel 1933 egli aveva sei anni e ci ha vissuto fino a diciotto anni. Poi la Germania è stata divisa in Germania Ovest e Germania Est, con quella dell’Est sotto il potere dei Comunisti fino al 1990.)

    I nostri alti ufficiali del Vaticano, in gran maggioranza italiani, non hanno vissuto sotto tale regime totalitario, il che è stata la loro fortuna, però con ciò manca a loro una diretta esperienza di un regime totalitario e perciò nei suoi riguardi possono avere un concetto un po’ ingenuo ed ottimista.

    Oltre questa esperienza, Papa Benedetto aveva anche occasione di conoscere la Chiesa in Cina perché partecipava come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede alle riunioni indette dalla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli con il Prefetto Cardinal Tomko, specialmente quella del 4 ottobre 2000.

    Cardinal Tomko

    Chi è il Cardinal Tomko? che cosa ha fatto? come erano quelle riunioni?

    Tutti sappiamo che il Partito Comunista ha preso il potere in Cina nel 1949 e nel 1957 hanno già istituito l’Associazione Patriottica dei Cattolici Cinesi. L’anno seguente hanno cominciato ad ordinare Vescovi senza il mandato della Santa Sede. Poi vennero gli anni della Rivoluzione Culturale (1966-1976), quando tutte le religioni erano scomparse. Dopo questo, quando Deng Xiao Ping ha cominciato con la politica dell’apertura, è venuto uno scenario nuovo. Prima c’era quello che chiamavamo la cortina di bambù che separava ermeticamente la Cina dal resto del mondo. Si sapeva quasi niente della Cina. Con la politica dell’apertura le cose sono cambiate. Allora il Card. Tomko, che è di nazionalità cecoslovacca, e perciò conosce bene i Comunisti, convocava queste cosiddette riunioni segrete per venire incontro a questa nuova situazione in cui faceva ottimo uso della sua esperienza e saggezza.

    Le riunioni segrete

    Con l’apertura della Cina molte notizie arrivavano al Cardinale. Per fare miglior uso di queste, egli ogni uno o due anni organizzava queste riunioni per studiare come utilizzare queste preziose notizie. Ne prendevano parte i due Dicasteri che hanno il dovere di curare gli affari della Chiesa in Cina, la Segreteria di Stato e la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, cioè il Segretario di Stato, il Segretario della Segreteria che è un Arcivescovo, come Ministro degli Esteri della Santa Sede, poi il Vice-Segretario che è un Monsignore che sarebbe il Vice-Ministro degli Esteri il quale era incaricato dei negoziati quando questi diventavano possibili. Dalla Congregazione per l’Evangelizzazione, partecipava il Prefetto, il Segretario ed il Sotto-Segretario. Si invitavano anche alcuni esperti da altri Dicasteri, così l’allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il Cardinale Ratzinger, vi partecipava, perché sovente c’era da trattare di problemi dal punto di vista della Dottrina della Fede, come, per esempio, la validità delle ordinazioni episcopali. Infine, venivano invitati anche alcuni Vescovi ed esperti da Hong Kong, Taiwan e Macao. Ma erano pochi. Non esisteva ancora la Commissione per la Chiesa in Cina. C’erano solo queste riunioni segrete.

    Anch’io ho avuto occasione di parteciparvi. Prima ero il Presidente della Federazione dei Superiori Religiosi di Hong Kong, poi ho visitato la Cina dove vivevano alcuni miei confratelli. Dal 1989, ero insegnante in diversi Seminari in Cina (non ho chiesto il permesso della Santa Sede per fare questo, ma, saputa la cosa, mi incoraggiavano).

    Insegnando nei Seminari, della Chiesa ufficiale ovviamente, ho potuto conoscere tante cose che prima non immaginavo, cose buone e cose meno buone. Cose meno buone sono il controllo terribile del Governo Comunista. Cose buone sono il fatto che c’era la fedeltà non solo nella Chiesa clandestina, ma anche in grandissima parte di quella ufficiale. Ci siamo accorti che avevamo le categorie troppo nettamente divisive, mentre in realtà c’erano tante forze sane.

    Ogni volta che tornavo da mesi di insegnamento in Cina facevo una relazione al mio Superiore Generale. Queste relazioni venivano passate anche alla Santa Sede, cioè, al Cardinale Tomko (queste notizie servivano molto alla Santa Sede). Partecipando sovente a queste riunioni, il Cardinal Tomko mi conosceva sempre meglio e ha finito per suggerire il mio nome come Vescovo Coadiutore di Hong Kong, come tale continuavo a partecipare a quelle riunioni.

    C’è chi dice che tra la Segreteria di Stato e la Congregazione per l’Evangelizzazione c’è stato sovente un po’ di attrito, perché la Segreteria di Stato tende a fare amicizia con i Governi, mentre la Congregazione per l’Evangelizzazione è più cauta per difendere la Chiesa. Ma ai tempi del Cardinal Tomko, le due parti si erano avvicinate e si intendevano molto bene sul come aiutare sia la Comunità ufficiale come quella clandestina in Cina.

    Non c’erano i negoziati ufficiali tra la Santa Sede e il Governo cinese, ma il Sottosegretario della Segreteria di Stato cercava qualche volta di avere qualche dialogo non ufficiale, come quando andando nella Corea del Nord, si fermava a Pechino per vedere se la controparte accettava di fare qualche chiacchierata. Queste potevano essere anche abbastanza dettagliate e questo Monsignore Sottosegretario riferiva tutto a noi in quelle riunioni segrete.

    I cosiddetti otto punti

    Nel 1988, con la nuova conoscenza della situazione, la Congregazione per l’Evangelizzazione ha pensato bene di dare alcune istruzioni su come comportarsi nella Chiesa in Cina: i cosiddetti otto punti. Il primo chiaramente conferma il principio che la Chiesa Cattolica deve essere sempre unita al Papa. Secondo punto: Il Governo dal 1957 usa l’Associazione Patriottica per controllare la Chiesa, tale Associazione per noi non è accettabile.

    Punto terzo: Dal 1958 hanno cominciato ad ordinare Vescovi illegittimi. Come risolvere questo problema? Anzitutto, sono valide quelle ordinazioni? Dopo un serio studio della Congregazione per la Dottrina della Fede, ovviamente sotto il Cardinale Ratzinger, si è venuti alla conclusione che non si vedono ragioni per dire che siano invalide, cioè, benché illegittime erano valide. Conseguentemente, i preti ordinati da questi vescovi sono pure validamente ordinati e le loro Messe pure sono vere Messe. Allora come devono comportarsi i fedeli? Punto quarto: I fedeli devono anzitutto cercare preti buoni, cioè, quelli che non sostengono l’Associazione Patriottica, ma se c’è difficoltà, come il pericolo di essere arrestati, ed hanno gran desiderio di ricevere i Sacramenti, possono anche rivolgersi ad altri sacerdoti. Il principio tradizionale della Chiesa è che i fedeli hanno il diritto di ricevere Sacramenti validi, ma i fedeli devono allo stesso tempo evitare il cattivo esempio ed anche il pericolo, per esempio, di essere obbligati ad entrare nella Associazione Patriottica. Insomma, i fedeli devono usare il loro diritto con molta cautela. Il punto qu in to riguarda la communicatio in sacris, cioè, la concelebrazione. Su questo punto, la Santa Sede era molto cauta. Quando sacerdoti della Comunità ufficiale vanno fuori della Cina, non siano invitati a concelebrare. Essi possono celebrare la Messa in privato. Quando sacerdoti di fuori vanno in Cina, ugualmente non devono concelebrare con i sacerdoti appartenenti alla Associazione Patriottica.

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