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Per quattro regni (almeno)
Per quattro regni (almeno)
Per quattro regni (almeno)
E-book89 pagine18 minuti

Per quattro regni (almeno)

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Info su questo ebook

Abelardo, Eloisa
-amori persi-
la ragione che nega il desiderio.
Ha senso -e quale-
interrogarsi ancora?

Le poesie di questa raccolta sono state scritte, a eccezione di “Giglio groviglio”, “Volano le lenzuola” e “Giorni” (precedentemente composte) tra il 2013 e il 2018. Periodo denso di accadimenti personali ma non solo, collocabili soprattutto all’interno dei quattro regni qui citati: regno dei corpi, della musica, della natura, del tempo. I primi tre regni sono legati ai sensi, al sentimento; quello del tempo alla ragione, giacché il tempo misura e pone un limite all’esistenza. Il linguaggio di questi quattro regni dev’essere apparso all’autrice limpido, mentre si apprestava a tradurlo in parole, quasi avesse avuto in dono una sorta di “luccicanza”, per dirla alla Kubrick. Istantanee, fermo immagine che a sorpresa riescono a rivelare dettagli solitamente inosservati. Gli acquerelli, così come le parole, rappresentano un’ulteriore, preziosa risorsa, un medicamento a cui può attingere chiunque si accosti alla pittura e alla poesia.
LinguaItaliano
Data di uscita26 nov 2018
ISBN9788833281964
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    Anteprima del libro

    Per quattro regni (almeno) - Adriana Libretti

    Cover

    Regno dei corpi

    Gustative papille

    Gustative

    papille

    ormai

    v’intendo.

    Né più

    mi curo di

    quel frigo

    vuoto.

    Circolarmente

    rimesto

    tempospazio,

    abile a

    commutare

    umili avanzi.

    Oggi,

    nuove ricette:

    mumble

    crumble,

    bavarese

    di zero

    grano in

    zucca,

    salivella

    integrale

    senza

    gnocca.

    Sottoloscrivo:

    mi nutro

    di emozioni.

    Mordo

    malate attese

    aspettative.

    Sputo

    silenzi pregni

    di tensione.

    Mangio

    pensieri

    lieti inascoltati

    e i tuoi

    distratti baci

    da cazzone.

    Ode alla cima

    Fiori molli distesi

    orecchie chiare

    da mordicchiare adagio

    ad una ad una.

    Indugio, foglie, poi

    prendo il respiro

    prendo e mi tuffo

    al centro di un boccone.

    Scivola il viaggio fino

    nella gola, fino in cucina

    di credenza al piano

    stupito affaccio,

    sguardo da bambina.

    Pasta che odori

    di mimosa e viola

    piccole orecchie

    che mi state in mano

    ad ascoltar la mia

    fame d’amore!

    Coi rebbi adesso frugo in un

    passato che è stato appena

    giusto l’altro ieri

    ma già avvizzisce e presto

    va scordato.

    Grazie mia cima

    cima del principio

    cima di rapa

    dolce attracco antico.

    Al deltoide

    Sono a lodare il muscolo di spalla

    del maschio che ti avvolge e ti scavalla.

    Sfiorarlo se anche impugna un sol righello

    è vera metafisica del bello.

    Non sempre occorre che sollevi massi

    specie se poggia sopra i materassi.

    Abbandonarsi sul deltoide destro

    purtroppo fa accettare anche un capestro.

    Deltoide destro, tutto di velluto,

    carezzarti più volte mi è d’aiuto!

    Se ti tasto s’invola ogni mio

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1