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Amanti lontani. I cinque sensi in concerto
Amanti lontani. I cinque sensi in concerto
Amanti lontani. I cinque sensi in concerto
E-book156 pagine45 minuti

Amanti lontani. I cinque sensi in concerto

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Info su questo ebook

Una raccolta dedicata a chi consuma i giorni in attese gonfie di speranze e lucida di continuo le catene che tengono legati due cuori innamorati e lontani.

Maria Fontana Cito
LinguaItaliano
Data di uscita7 gen 2019
ISBN9788827864777
Amanti lontani. I cinque sensi in concerto

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    Amanti lontani. I cinque sensi in concerto - Maria Fontana Cito

    633/1941.

    I cinque sensi

    Amo il tuo guardarmi

    attraverso la mia fotografia.

    Amo il tuo ascoltarmi

    attraverso i fili del telefono.

    Amo il tuo annusare

    l'odorosa stampa 

    dei miei libri.

    Amo il tuo gustare nel sogno

    i miei sapori.

    Amo le tue mani 

    che sento addosso a me

    senza esserci.

    Maria Fontana Cito

    PREFAZIONE, Nella Cazzador

    La raccolta di Maria Fontana Cito è concentrata, come dice il titolo, Amanti lontani, sul tema della lontananza d’amore. Questo tema corre lungo la storia della poesia come un filo rosso, sia nella poesia considerata alta, sia in quella popolare, ed è, più modernamente, rappresentato e vissuto anche nella prospettiva femminile. Il sentimento per l’amore lontano percorre quindi le letterature facendo vibrare i protagonisti/e di passione, mista a nostalgia e desiderio, o languire nell’ attesa o nell’ angoscia. Anche M. F. Cito qui raccoglie quel filone e lo arricchisce con la sua particolare cifra poetica e stilistica. Si potrebbe dire che la poetessa tesse in queste pagine un diario dell’anima, in cui le liriche corrispondono ai sentimenti verso quell’amore lontano, che ha trafitto la sua esistenza, giunto in età matura. I sentimenti, accarezzati e sperimentati nel lungo dipanarsi dei giorni, registrano alternativamente speranze, sogni e fantasie, insieme alle paure, alle esitazioni, ai moti discordanti del cuore. Mancano le cronologie per essere un diario, ma ciò che conta è l’avvolgersi e dipanarsi del tema nelle giornate scandite dal pensiero di lui , il TU cui si rivolge la poetessa: Tu, dolce incanto, Mio ultimo amore, Tu che m’ispiri….Lui è un pensiero tenace, ostinato, ricorrente, capace di trasformare la vita. Di più: di rivoltarla sossopra, scombinarla, perché Amore è il pensiero dominante e la sua voce scava dentro, per-turbando il corpo e i sensi. ¹ L’attenzione del lettore corre a cogliere un tratto distintivo forte del testo poetico, che si manifesta nell’ astuto gioco dei contrasti, attorno ad assi bipolari, resi semanticamente dalla efficace scelta delle parole che richiamano sempre gli opposti e i contrari: vero-immaginario; luce-tenebre; amore-dolore; fisicità ed evanescente trascolorare dei sensi; finzione-verità; pieno-vuoto; presenza-assenza… Così, nelle liriche, vanno emergendo linee convergenti- divergenti che attraversano i vissuti, vivificati dalla forza meravigliosa di Amore, ma anche cosparsi di lacrime e di sospiri, avvolti da una malinconia sottile, o grondanti tristezza, a volte solitudine. Nel concerto d’amore, il dolore è il basso continuo, ma squillano anche le note più alte e vivaci d’improvvisi barlumi di felicità, da cui scaturisce Una cascata di emozioni, o si mescolano intermezzi di teneri autoinganni, e stati d’animo che inducono al pianto di malinconia. La nostra - spinosa - domanda di fronte alle epifanie dei contrastanti sentimenti è: vivere questo amore che apporta ferite e struggimenti, in modo reiterato e profondo, rappresenta una faccia del dolore, oppure è singolare occasione di vita e fonte di plausibile salvezza? Cercando, a volo d’uccello, angolature espresse da alcune poetesse moderne, si coglie come l’oggetto d’amore – sempre centrale- si accompagni al senso della nostra finitezza e forse si tratta di: Bugie. Bugie e dolore (S. Plath); oppure la sua mancanza si lega al senso di nullità dell’esistenza: Se io capissi/ quel che vuole dire/ -non vederti più / – credo che la mia vita / qui – finirebbe (A. Pozzi)². Oppure, la sua presenza è approccio al divino: Dio arriverà all’alba/se io sarò tra le tue braccia (A. Merini). ³ Ed E. Dickinson: Che l'amore è tutto / è tutto ciò che sappiamo dell'amore.

    Ma lasciamo parlare i testi di M.F.Cito, nei quali si produce una grammatica dell’amore, e nuovi Alfabeti d’amore creano una lingua dall’impasto multistrato e composito. Nel testo / tessuto si aggrovigliano e annodano fili

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