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La Vita Continua: Quattordici Racconti sul Karma
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La Vita Continua: Quattordici Racconti sul Karma
E-book109 pagine1 ora

La Vita Continua: Quattordici Racconti sul Karma

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Info su questo ebook

“Matteo è stato oltre la Soglia, altrimenti non potrebbe scrivere con quella fluidità musicale le testimonianze delle successioni di vite, le descrive in modo naturale, senza sforzo, come fosse sotto dettatura e cogliesse le parole una dopo l'altra, come può fare un musicista che legge lo spartito di una sinfonia. Tutto ciò ha risuonato in me, poiché nella Vita Continua i suoni sono i modelli di vita, respirazione degli Dèi e la bellezza come misura che tutto modella, in un crescendo che ha come fine l'Opera Mundi e l'umano spirito. Attraverso questi racconti, che sono quadri misterici musicali, si comprende il valore di ognuno, ogni umano è una nota irripetibile, di cui la creazione ancora in atto ha bisogno." (dalla prefazione di Mariagrazia Albanese)
LinguaItaliano
Data di uscita3 ott 2023
ISBN9791281154391
La Vita Continua: Quattordici Racconti sul Karma

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    La Vita Continua - Matteo Gazzolo

    La Vita Continua

    Quattordici Racconti sul Karma

    Libere narrazioni da storie vissute e immaginate

    di

    Matteo Gazzolo

    Prefazione di Mariagrazia Albanese

    © Tutti i diritti riservati alla Harmakis Edizioni

    Divisione S.E.A. Servizi Editoriali Avanzati,

    Sede Legale in Via Del Mocarini, 11 - 52025 Montevarchi (AR)

    Sede Operativa, la medesima sopra citata.

    Direttore Editoriale Paola Agnolucci

    www.harmakisedizioni.org

    info@harmakisedizioni.org

    I fatti e le opinioni riportate in questo libro impegnano esclusivamente l’Autore. Possono essere pubblicati nell’Opera varie informazioni, comunque di pubblico dominio, salvo dove diversamente specificato.

    ISBN: 9791281154391

    Stampato da Rotomail Italia Spa

    © Impaginazione ed elaborazione grafica: Leonardo Paolo Lovari

    © 2023

    A tutti coloro che a volte pensano alle cose che accadono,

    al senso del nascere e del morire,

    con amore dedico queste storie.

    Prefazione

    Quando ho letto questi racconti, una commozione profonda mi ha pervaso, era come un viaggio interiore, oltre la Soglia, dove il nostro essere superiore trova dimora. Matteo, scrive con una semplicità di cuore qualcosa che solo una grande maestria può rendere così fluida e vibrante, quella maestria che nasce da una esperienza diretta, da qualcosa di vissuto ed assaporato intensamente.

    Questi racconti sono perle preziose, donate dall‘oceano dello spirito, che riversa su chi sa ascoltare un nutrimento sovrasostanziale. Le perle hanno bisogno di un filo per poter essere indossate e l‘autore ci dona un prezioso filo di ricordo, una forza di ricordo, la stessa che il Cristo ci donò entrando in incarnazione, per risvegliare in noi quel senso di eternità e continuità che l‘umanità ha perduto cadendo nella densità minerale del peso, numero e misura.

    Mentre gli antichi ricordavano ancora il mondo spirituale o, per dirla con Matteo, la Vita Continua, oggi parlare di spirito e di eternità, di reincarnazione, per la massa addormentata nel minerale, nella densità del nulla, è una assurdità.

    Oggi, nell‘epoca dell‘anima cosciente, dovremmo parlare di innatalità, noi ci siamo sempre stati e sempre ci saremo.

    Matteo ci accompagna con grazia, attraverso le storie di varie anime, attraverso le varie vite che hanno vissuto qui sulla Terra, poiché quest‘ultima è una scuola iniziatica ed ogni incarnazione ci dà la possibilità di evolvere e pareggiare i nostri errori attraverso quella legge morale che chiamiamo karma.

    Ma poi si torna alla Vita Continua, attraverso la deposizione di quella tunica di pelle presa in prestito dal mondo denso. Ogni volta è un passo in più e una possibilità di pareggio, necessaria affinché tutto corrisponda al vero, al bello, al buono. Ogni dolore viene trasformato in amore, nella Vita Continua, ogni caduta viene trasformata in volo, ogni ferita in sorriso alla vita.

    Nel mondo spirituale vivono consessi di famiglie di luce, chi si incarna è seguito da chi resta oltre la Soglia, e il consesso di amici rimasti nella Vita Continua sembra aver scelto Matteo per raccontare la loro storia, il concatenarsi musicale delle loro incarnazioni, il trovarsi come strumenti per risuonare insieme, sempre meglio, incontro dopo incontro, vita dopo vita.

    Rudolf Steiner disse che in quest‘epoca dell‘anima cosciente i disincarnati ci sarebbero stati di aiuto ed è questo che ho avvertito leggendo i racconti di Matteo.

    Dalla Vita Continua ci arriva la loro testimonianza, affinché le tenebre del presente, che hanno attaccato la luce dei cuori umani, possano dirimersi e dare spazio alla vita irradiante.

    Le anime ci sussurrano: „Sorridi, attraversando la tempesta, la morte non è mai esistita, ed è la cosa più bella e conosciuta al tuo Essere, sarà una risata che accompagnerà la fuoriuscita dalla tua tunica di pelle". Il fraintendimento della morte, come dono che il padre ci diede, per poter tornare arricchiti di esperienze nella Vita Continua, fu il Figlio a risolverlo, redimendo gli strati astrali della Terra ormai sotto l‘egida di Arimane, Satana, signore del minerale e della densità.

    Attraverso questi racconti le anime ci rassicurano e portano luce negli anfratti del frantumatore distruttivo, ridandoci l‘unità perduta, il filo d'Arianna che ci condurrà fuori dal labirinto.

    Matteo è stato oltre la Soglia, altrimenti non potrebbe scrivere con quella fluidità musicale le testimonianze delle successioni di vite, le descrive in modo naturale, senza sforzo, come fosse sotto dettatura e cogliesse le parole una dopo l‘altra, come può fare un musicista che legge lo spartito di una sinfonia.

    Tutto ciò ha risuonato in me, poiché nella Vita Continua i suoni sono i modelli di vita, respirazione degli Dèi e la bellezza come misura che tutto modella, in un crescendo che ha come fine l‘Opera Mundi e l‘umano spirito. Attraverso questi racconti, che sono quadri misterici musicali, si comprende il valore di ognuno, ogni umano è una nota irripetibile, di cui la creazione ancora in atto ha bisogno.

    Matteo si fa portavoce del mondo dei disincarnati della Vita Continua. Essi ci dicono quanto siamo importanti e come sia fondamentale trovare la luce, oltre il tunnel della materia, come nessuno venga escluso, ma ci sia l‘inclusività dell‘amore a curare ogni nostra ignoranza, ogni nostra mancanza.

    C‘è libertà e rispetto nella Vita Continua e il nostro Angelo ci suggerisce, ma non grida, sa aspettare i nostri tempi, la nostra maturazione. Testimonianze di speranza, in questo momento al vertice che l‘umanità sta attraversando.

    Ritengo questi racconti un‘opera musicale, una sinfonia di ricordo, un filo di note pure gettate come ponte, verso il nuovo Cielo e la nuova Terra.

    Grazie Matteo, per questa testimonianza, chi è sensibile ricorderà e si riaccorderà.

    Mariagrazia Albanese

    INTRODUZIONE

    Il tema della reincarnazione, in occidente, è certamente diventato molto popolare nell’attuale risveglio di interesse per la spiritualità delle più diverse scuole e approcci.

    Dai primi contatti con le discipline e gli insegnamenti orientali, avvenuti poco più di due secoli fa, molte cose sono cambiate, soprattutto in Italia. L’egemonia religiosa della Chiesa Cattolica è entrata in una fase nuova, dopo duemila anni non è più tale, anzi, l’avanzata di molte alternative ad essa è stata sospinta dall’onda di critiche per i tanti mali che hanno afflitto la storia degli eredi dell’Impero romano, e tutto ciò ha messo in crisi il carisma del sacerdote e perfino quello del Papa quali unici riferimenti utili per chi ricerca la spiritualità in Italia.

    Io sono nato poco dopo la metà del Novecento in questo contesto, mio padre era quasi agnostico, se così posso dire, non sapeva decidere se Buddha o Cristo fossero la via da seguire e rimaneva imparziale tra loro e senza alcuna pratica religiosa, mentre mia madre era figlia di un uomo bigotto che seguiva il suo parroco con rigidezza assoluta, e ovviamente da sposata si liberò volentieri di tutto il fardello clericale. In poche parole, non ho avuto una educazione religiosa. Forse feci parte della prima generazione italiana da molti secoli che sperimentò questa novità.

    Un bambino può anche non sentire parlare di spiritualità, di angeli, di esseri, di forze, del Cielo, può avere giusto una generica idea di Dio e guardare a Gesù Cristo con occhi inesperti e poca chiarezza, ma ciò non significa che in lui non esistano esperienze fuori dall’ordinario, ricordi, visioni, sensazioni. Io ero un bambino troppo sensibile, così mi descrivevano, che guardava le rondini fuori dalla finestra della scuola elementare e si accorgeva così delle stagioni che si avvicendavano.

    Ricordo, per fare un esempio, di aver visto in un vecchio film uno Yogi che si concentrava su una spirale disegnata su un muro. Da quel giorno mi sono divertito a guardare fisso un punto sul muro e a far scomparire l’intero mondo visibile intorno a me. Ero diventato abile a far sì che non solo non vedevo più ciò che mi circondava, ma ero in grado di attendere che apparissero dei colori che a tutta prima non erano presenti nella realtà materiale, poi a seguito dei primi colori avanzava una sorta di buio dal quale i colori stessi provenivano assai più copiosi. La vista fisica mi si oscurava del tutto e potevo osservare questi colori danzare nel buio quanto volevo, per me era un gioco, un gioco solitario, del quale non conoscevo il significato e di cui non ho mai fatto parola con nessuno: per me quello era fare lo Yoga.

    Crescendo, i miei interessi si spostarono nettamente su altri temi, volevo un motorino, mi piacevano i Pink Floyd, la chitarra e il blues, credevo fermamente di essere ateo, di sinistra, rivoluzionario. Così la religione e la spiritualità entrarono

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