Sviluppa la tua Resilienza e Vinci le Sfide della Vita!: Metodo pratico per sviluppare un atteggiamento adatto a vincere le sfide della vita

Di Marco Antuzi

Entusiasmo, determinazione, serenità.
Mi occupo di resilienza da diversi anni e le tre parole con le quali ho aperto questa introduzione la definiscono più di tante complicate spiegazioni. La resilienza è la capacità di resistere agli urti della vita. Di auto-riparare la nostra interiorità quando questa è messa alla prova da traumi o cadute. Essere resilienti significa essere resistenti. Come un elastico allungarsi senza spezzarsi.
 
Ho acquisito questa caratteristica fin da tenera età quando una dolorosa malattia mi ha colpito e mi ha messo alla prova. Là ho imparato che quello che ti accade può essere utilizzato come una leva per diventare più forti e più felici. In questo libro ti insegnerò come vincere le sfide della vita e come rialzarti ogni volta che cadrai perché ricordati, i bambini imparano a camminare cadendo. La resilienza ti insegnerà a far fronte in modo positivo agli eventi traumatici. Leggendo questo libro scoprirai che anche tu nella vita sei stato diverse volte resiliente, comprenderai i tuoi punti di forza e anche come correggere i tuoi punti deboli. Se stai leggendo queste parole è perché vuoi dare una svolta alla tua vita e scoprire come resistere ad ogni prova.
 
E ricorda, io credo in Te e sono contagioso,
Buon lavoro,
Marco.

 
In questo ebook impari:
Introduzione
Capitolo 1: Cos’è veramente la resilienza?
Capitolo 2: Una storia che ti ispirerà
Capitolo 3: Come l’autostima sostiene la resilienza
Cos’è veramente l’autostima
Capitolo 4: Come trasformare i pensieri sabotanti
Capitolo 5: Come essere felici anche quando tutti ti vogliono infelice
Capitolo 6: I 6 ostacoli tra te e la felicità
Capitolo 7: Un’altra  storia che ti ispirerà
Epilogo

• Lingua: Italiano
• Editore: Giochidimagia Editore
• Data di uscita: 7 feb 2018
• ISBN: 9788897922926

Anteprima del libro

Capitolo 1: Cos'è veramente la resilienza?

Il termine resilienza non appartiene alla psicologia ma è stato preso in prestito dalla metallurgia. Ogni tipo di metallo ha la capacità di resistere alle forze che gli sono applicate. La resilienza è quindi una forma di resistenza e in un certo senso questa caratteristica è l'esatto contrario della fragilità. Una persona resiliente è quindi una persona difficilmente vulnerabile. Io amo identificare la resilienza anche con l'ostinazione e la stabilità. Un individuo resiliente è spesso in grado di guardare il mondo con ottimismo e a rielaborare gli eventi negativi. È molto bravo nell'automotivarsi e nel persistere fino ad aver raggiunto i propri obiettivi. Il resiliente si alza ogni volta che cade, guarda l'opportunità anche quando questa è ben celata.

Un'altra caratteristica dell'individuo resiliente è la sua capacità di accettare i No che gli vengono dalla vita. Spesso le persone comuni hanno una bassa tolleranza al No e in molti vedono questa parola come spaventosa. Tutti noi falliamo ma chi riesce a imparare dai propri fallimenti è in grado di raggiungere i propri obiettivi.

Chi è resiliente è anche molto flessibile. È un po' come un'abitazione antisismica, quando arriva il terremoto questa ondeggia ed è proprio per questo motivo che rimane in piedi. Come il bambù che si piega quando tira un forte vento.

Chi è resiliente è sereno perché sa di poter resistere alle difficoltà della vita.

Questa è quindi una caratteristica molto importante purtroppo trascurata. Molte persone che hanno cambiato il mondo lo hanno fatto grazie al loro alto grado di resilienza. Pensa a Nelson Mandela che ha resistito 27 anni in carcere, pensa a Walt Disney che era stato licenziato dal giornale in cui scriveva perché aveva scarsa immaginazione.

La bella notizia è che tutti noi possiamo diventare resilienti. Nel prossimo capitolo scopriremo come capire i nostri punti di forza e come concentrarci su tutte le volte che siamo già stati resilienti in passato.

Buon lavoro,

Marco.

Capitolo 2: Una storia che ti ispirerà

Quando avevo 25 anni e avevo appena iniziato i miei studi per diventare coach venni a conoscenza, per caso, della storia di Milton Erickson. Ai tempi conoscevo solamente Freud, Jung e poco più e la vita di questo psicologo mi ispirò. Milton Erickson nacque ad Aurum nel 1901. Crebbe in campagna. L'istruzione che aveva ricevuto era semplice e pragmatica. Da grande però Milton racconta di come le sue percezioni del mondo erano diverse da quelle degli altri. Era daltonico e affetto da sordità tonale. Questo difetto non gli permetteva di riconoscere il ritmo della musica. Erickson era anche affetto da dislessia.

Questi limiti ne avrebbero potuto frenare il normale sviluppo psicologico. Il giovane Milton però era diverso dagli altri anche nel suo approccio alla vita e queste differenze ebbero su di lui l'effetto opposto a quello che avrebbero avuto su qualsiasi altra persona. Lo resero curioso e lo aiutarono a pensare in modo alternativo. Se queste limitazioni possono sembrare difficili da digerire Erickson a 17 anni vive un'esperienza traumatica: viene colpito dalla poliomielite, si ritrovò paralizzato nel letto. Poteva muovere le pupille e parlare sforzandosi ma il resto del suo corpo era totalmente immobile. Fu costretto a vivere nella sua fattoria e iniziò a utilizzare strategie piuttosto innovative.

Fissava la sua mente sui ricordi di quando riusciva a muoversi e a camminare e si concentrava sulla sua sorellina che stava imparando a camminare come se dovesse reimparare