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Carney Park
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E-book89 pagine1 ora

Carney Park

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Thriller - romanzo breve (58 pagine) - Cosa si nasconde nel passato da eroe del capitano Dan Green?


Si festeggia l’Independence Day, al Carney Park. L’oasi ricreativa sita nel cratere del Campiglione, di norma riservata solo al personale US Navy delle basi campane, per l’occasione è gremita anche di invitati italiani. Tutti insieme per una giornata di sereno svago, american style. Ma il capitano Dan Green, ex-veterano dei Marine Corps e dell’Operazione Iraqi Freedom, ora ufficiale di Marina e comandante della base della US Naval Support Activity di Gricignano, ha davvero poca voglia di celebrare, meno ancora di divertirsi. Il suo mandato direttivo all’estero sta per concludersi, il suo matrimonio è alla frutta e i dannati fantasmi di Fallujah sono tornati a perseguitarlo. Soprattutto uno: lo spettro accusatore che giunge dal passato, da quella notte maledetta. O piuttosto dalla sua testa, dalla sua anima colpevole. L’ennesima allucinazione. Sempre che il caporale Sam Tucker sia davvero morto nove anni prima…


Nato a Napoli nel 1969, Claudio Bovino ha vissuto fino al 2002 ad Aversa allorquando si è trasferito a Milano dove vive con la moglie e tre splendide bambine. Laureato in giurisprudenza, ha svolto la professione di avvocato e insegna diritto, economia e sociologia negli istituti superiori della Provincia di Milano. Ama il cinema, i fumetti e la fantascienza, e nel (poco) tempo libero disegna, dipinge e scrive racconti. Ambientalista appassionato, con una esperienza quasi decennale di responsabile della sezione del WWF di Aversa, dal 2005 collabora con il gruppo editoriale Wolters Kluwer Italia (Ipsoa, Indicitalia, Utet, Sistema Leggi d’Italia) per il quale ha scritto circa mille news e articoli, un libro e tre e-book su tematiche ambientali. Ha pubblicato: con Delos Books, mini-racconti (2000 battute) in alcune antologie 365, su Robot, nella Writers Magazine Italia e nella raccolta Tutti i mondi di Mondo9; con Delos Digital, il racconto thriller Il canto della capinera nella collana Delos Crime e i racconti L’adunanza delle sirene e Ragnarok and roll (quest'ultimo in collaborazione con Paolo Ninzatti) nella serie Urban Fantasy Heroes; con dBooks il racconto fantascientifico Trumpland nell'antologia Trumped. Il racconto Ebano e avorio (inedito) è stato “segnalato” dalla giuria del Premio Segretissimo 2017.

LinguaItaliano
Data di uscita26 mar 2019
ISBN9788825408621
Carney Park

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    Anteprima del libro

    Carney Park - Claudio Bovino

    9788825402773

    Parte prima

    Ron Kovic/Tom Cruise [piangendo]:

    "Dio non esiste, la patria non esiste.

    Dio è morto come le mie gambe.

    Non c'è nessun Dio, e nessun paese,

    soltanto io e questa fottuta sedia a rotelle,

    per il resto della mia vita… tutto per niente, io…

    [prendendo il catetere] _e questo pene morto!

    Nato il quattro luglio (1989, regia di Oliver Stone)

    1

    Ragazze con pantaloncini di jeans e ray-ban a specchio per ripararsi dal sole, generosi effluvi di hamburger e patatine fritte, degni della cucina di un McDonald's, chicken wings croccanti servite nei piatti di plastica con il chili e Bud gelate che passavano di mano in mano: adesso sì che la festa del Quattro Luglio, al Carney Park, era davvero cominciata!

    In realtà, come da tanti anni ormai, le celebrazioni erano iniziate al mattino presto, alle sette, con la cerimonia d'apertura delle gare di softball. Ma solo adesso che erano passate da poco le quattro del pomeriggio, la piccola comunità era quasi al completo, riunita per celebrare l'Independence Day, l’adozione della Dichiarazione di Indipendenza con la quale, il 4 luglio 1776, le Tredici Colonie stabilite nell'America del Nord sancirono il distacco dal Regno Unito di Gran Bretagna.

    Un'allegra ridda di persone, che aumentava di minuto in minuto, aveva atteso con impazienza l'apertura degli stand d'artigianato e dei chioschi, per poter dare il pacifico assalto a tutta una serie di prelibatezze americane, prima tra tutte l'immancabile apple pie. La vera american pie! Ripiena di mele aromatizzate con cannella, limone e noce moscata.

    Il cielo era limpido e faceva molto caldo, ma questo non impediva ai bambini di correre e ruzzolare nei prati e nel parchetto, attrezzato con altalene e scivoli, né ai più grandi di divertirsi nell'area giochi per adulti che si era via via andata riempiendo. Il riflesso di un raggio dorato guizzò sui riccioli biondi di una bambina che faceva la ruota sull'erba. Gli altoparlanti diffondevano la voce morbida di John Denver impegnato in una intensa interpretazione di Take Me Home, Country Roads. Gli occhi azzurri della bimba, illuminati dalla luce dorata del pomeriggio estivo, apparivano quasi trasparenti, come i suoi pensieri, tutti rivolti al gioco, filtrati dalla gaiezza della tenera età.

    Poco più in là, in uno spazio apposito, varie squadre si erano avvicendate sfidandosi a cornhole: con le bean-bags, i sacchetti di stoffa riempiti di mais, non era facile centrare il foro sulla piattaforma di legno, posta a dieci metri dalla linea di lancio, ma sembrava che quel pomeriggio si fossero riuniti nel parco i migliori campioni americani della specialità. Le borsette colorate ruotavano nell'aria e atterravano scivolando sulla piattaforma sospinte dagli sguardi e dagli incitamenti del pubblico che seguiva divertito ai lati del campo di gioco, fino a quando le partite di cornhole non si concludevano tra gli applausi entusiasti, alla realizzazione del ventunesimo punto.

    Proseguendo, ci si imbatteva in un tendone lungo venti metri, allestito sul prato centrale del parco, dove tutto era pronto per l'Hot Dog Eating Contest, la gara di mangiatori di hot dog che si sarebbe svolta di lì a poco. Ma prima di questa singolare tenzone, alle diciotto, ci sarebbe stato il discorso ufficiale di apertura delle autorità militari della base e dei membri della USO, acronimo forse un po’ ridicolo all’orecchio italiano, che stava per United Service Organizations. Divenuta famosa in tutto il mondo durante la Seconda Guerra Mondiale, grazie alle esibizioni, in patria e all'estero, di Bob Hope, Fred Astaire e di altre stelle di Hollywood per sostenere i militari degli Stati Uniti e le loro famiglie, spettava proprio alla USO, la Home Away From Home, la casa lontano da casa, il compito di organizzare gli spettacoli e gli eventi per le truppe americane che usufruivano delle strutture del Carney Park.

    Nel grande prato, le persone passeggiavano e chiacchieravano spostandosi da uno stand all'altro, o semplicemente si fermavano a mangiare, in piedi o sedute: tanti si erano portati da casa vettovaglie e tavoli da picnic, sdraio e sedie pieghevoli. Qua e là, la gente si stendeva su asciugamani e stuoie per prendere il sole o soltanto per rilassarsi. Tra i mille colori vivaci delle magliette e degli abiti leggeri dei più piccoli e dei loro familiari, si riusciva a individuare il blu delle divise della marina statunitense, come quelle indossate da due omoni intenti a parlare a bassa voce, seduti l'uno di fianco all'altro: in uniforme mimetica blue digital con giacca a mezze maniche, berretto e occhiali da sole, i due marinai mantenevano il capo chino sui piatti che tenevano appoggiati sulle gambe, ripieni di nachos che ogni tanto affondavano in un bicchierino di plastica col ketchup, concedendosi così un composto momento di relax. Sulla giacca, a destra, campeggiava lo stemma circolare della US Navy, con l'aquila calva americana dalle ali fieramente spiegate e una zampa poggiata su un'ancora; sullo sfondo, il mare e un veliero a tre alberi e nei bordi esterni le scritte Department of the Navy in cima e United States of America in basso, racchiuse da un cordoncino d'oro.

    In quel grande spazio all'aperto trovava posto anche il lungo palco addobbato a festa, un tripudio di coccarde e bandiere a stelle e strisce. Ai lati della pedana, erano state piazzate due monolitiche casse acustiche: avrebbero diffuso la musica del concerto. Anche i faretti erano al loro posto, pronti a illuminare fino a tardi le varie esibizioni programmate per la giornata.

    Insomma, tutto l'insieme assumeva l'aspetto di un tipico quadretto

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