Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

fondamenti del meccanismo sub quantico: le radici della meccanica quantistica
fondamenti del meccanismo sub quantico: le radici della meccanica quantistica
fondamenti del meccanismo sub quantico: le radici della meccanica quantistica
E-book210 pagine2 ore

fondamenti del meccanismo sub quantico: le radici della meccanica quantistica

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

.....Già qualcuno ha messo in evidenza che alla formulazione della meccanica quantistica manca qualcosa, si è evocata la sua incompletezza teorica, si è parlato di variabili nascoste, non località della teoria, provocando lunghi dibattiti che hanno lasciato le cose in un punto morto. Forse più semplicemente    alla teoria manca una operazione inedita di analisi e di sintesi  in grado di fornire la “parte mancante” un nuovo paradigma logico capace di rendere comprensibile la meccanica quantistica agli esseri umani..... 
LinguaItaliano
EditoreStreetLib
Data di uscita16 lug 2019
ISBN9788834157213
fondamenti del meccanismo sub quantico: le radici della meccanica quantistica

Correlato a fondamenti del meccanismo sub quantico

Ebook correlati

Fisica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su fondamenti del meccanismo sub quantico

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    fondamenti del meccanismo sub quantico - Oskar Valda

    Premessa dell' Autore alla 2^ Edizione

    Premessa alla 2^ edizione.

    Un grande fisico del secolo scorso, Richard Feynman ha scritto la celebre frase: Penso di poter tranquillamente dire che nessuno capisce la meccanica quantistica." Per una teoria fisica che dovrebbe svelare la conoscenza dei mattoni del mondo, questa è una affermazione sconfortante che rivela pezzi mancanti nella struttura logica comprensibile per la mente umana. I testi moderni di meccanica quantistica sono pieni di formulazioni matematiche come se si trattasse di risolvere un quiz la cui soluzione è affidata ai tensori, agli spinori, alle algebre etc. etc. Sempre Feynman aveva detto ai suoi allievi di compilare equazioni in fisica solo se già si conosce il risultato. Forse è questo il motivo per cui da circa un secolo la meccanica quantistica ha girato intorno a sé stessa parlando di modelli, da una parte troppo noti, dall’altra del tutto onirici e impossibili, insomma la meccanica quantistica sta segnando il passo. Eppure la fisica sperimentale moderna ha messo in evidenza una quantità di nozioni sorprendenti uno dei quali è senz’altro l’esperimento di Alain Aspect sull’entanglement. Un esperimento cruciale dal quale si possono aprire scenari e mondi del tutto nuovi e impensati.

    Già qualcuno ha messo in evidenza che alla formulazione della meccanica quantistica manca qualcosa, si è evocata la sua incompletezza teorica, si è parlato di variabili nascoste, non località della teoria, provocando lunghi dibattiti che hanno lasciato le cose in un punto morto. Forse più semplicemente alla teoria manca una operazione inedita di analisi e di sintesi in grado di fornire la parte mancante un nuovo paradigma logico capace di rendere comprensibile la meccanica quantistica a tutti.

    Ebbene lo scopo di questo lavoro è proprio quello di rendere comprensibile la meccanica quantistica utilizzando pochi elementi di base verso una nuova sintesi. È probabile che la formulazione generale alla fine risulti imprecisa, ma non importa, lo scopo è più limitato ovvero aggiungere un nuovo paradigma che si chiamerà Meccanismo Sub-Quantico a quanto già si conosce in una struttura logica avente una coerenza interna.

    Il libro è stato compilato in modo da dare subito l’idea di che cosa si tratta nel concreto, quindi la teoria subquantica viene sviluppata da diverse angolature come si trattasse di un diario di ricerca. Vengono trattati i dubbi, le contraddizioni e i paradossi senza nascondere nulla, neanche gli errori, cercando invece di stimolare l’attenzione dei lettori ad elaborare perfezionamenti puntuali e critiche di ogni tipo che l’autore sarà felice di ricevere. Bisogna infatti allargare la portata del paradigma verso sentieri inesplorati che la matematica del discontinuo a disposizione oggigiorno non è in grado di indagare. Lo sviluppo di nuove teorie oltre la meccanica quantistica dipende da una parte sull’indagine logico filosofica e dall’altra sugli esperimenti di laboratorio.

    24 settembre 2022

    Sintesi del Meccanismo SubQuantico (MSQ)

    Concetto-chiave del meccanismo subquantico.

    Il quanto di azione di Planck si perfeziona colpendo l’etere a sua volta quantizzato in pixel (areola di spazio minimo) mediante una costante indivisibile di energia /unità di tempo, la quale stressa il pixel di spazio curvandolo. In questa azione di curvatura si materializza un corpuscolo come un momento singolare del processo . Si prefigura una sorta di cristallizzazione del processo dinamico che collassa istantaneamente mediante un’azione di forza uguale e contraria (3^ principio) da parte dell’etere stressato. L’energia di questa azione contraria rientra in forma ondulatoria in un campo esterno al mondo con cui l’etere comunica in modo dinamico. Questo campo energetico non è stato mai del tutto identificato assumendo nella fisica moderna vari nomi: vuoto quantistico, mare di Dirac, campo energetico, etc.. Lì dove tutti gli oggetti sono tra loro entangled in un universo virtuale di energia senza spazio e tempo. A sua volta questo campo compreso tra due valori reali delle particelle respinge l’azione con una accelerazione diretta al pixel di partenza, subendo un’imprecisione nella localizzazione compresa in un intervallo d’indeterminazione dovuto alla natura ondulatoria del movimento. Reiterando questo meccanismo si formerà un circuito oscillante campo energetico-pixel etere regolato dall’accelerazione centripeta del sistema massa-molla pari a c 2/R. Per il principio di Heisenberg che fissa dei margini di errore, ciò implica dispersioni di queste accelerazioni nello spazio. Tali dispersioni vengono catturate da altre masse funzionanti come sistemi oscillanti in base sia a leggi probabilistiche e sia al quadrato della distanza. Si genera così fra le masse uno scambio di accelerazioni con direzione nei centri emittenti / riceventi. Questo meccanismo subquantico si presenta come un nuovo paradigma alla base dell’attrazione fra corpi, e inoltre fornisce una spiegazione logica allla gravità quantistica insieme ad altri fenomeni fisici basici come: l’Inezia intrinseca della materia, l’equivalenza massa gravitazionale massa inerziale, il moto, e il rallentamento del tempo con l’aumento della forza gravitazionale. Inoltre i risultati più importanti della teoria delle relatività speciale e generale appaiono come corollari della meccanica quantistica.

    Un assioma-chiave di questo meccanismo è che i pixel che configurano i corpi non si spostano ma si muove soltanto la loro informazione mediata dal Campo Energetico speculare all’etere.

    Preambolo

    Da anni i fisici (Feynman per tutti) continuano a dire che nessuno ha mai capito la meccanica quantistica. Einstein la riteneva incompleta. Si afferma che forse è logicamente mal posta, o magari che esistono spiegazioni metafisiche. In America alcuni giovani fisici per ispirarsi a nuovi paradigmi studiano la Scolastica, altri praticano la meditazione zen. O più semplicemente alla teoria della meccanica quantistica potrebbe mancare un intero congegno di base che David Bohm lo aveva destinato a un livello più profondo di interazione tra energia e materia, chiamandolo "livello subquantico" per il quale la meccanica quantistica diventa comprensibile al senso comune. Nel presente lavoro ci muoviamo proprio in quest’ultima direzione.

    Partiamo dall’inizio, ovvero dalla definizione della costante ℎ di Planck come una azione minima pari a un flusso quantizzato di energia emesso in un secondo, ovvero: ℎ ₌ ΔE × sec. Applichiamo a questa formula la definizione di Planck dell’azione con la seguente premessa: ΔE = W(lavoro) = ΔF . s dove s rappresenta un certo spostamento.

    Un granulo indivisibile di energia che genera una azione minima mediante un elemento di forza quantizzata. Dove la s corrisponde ai percorsi compiuti per attivare un’azione sull’etere. Ossia: ℎ ₌ ΔF . s . ΔT

    Ipotesi di base del paradigma:

    Le ipotesi di base sono le seguenti:

    1) L’esistenza di un etere reticolare formato da quanti spazio-temporali definiti come entità minime indivisibili che chiameremo pixel.

    2) L’esistenza di un universo parallelo, un mare /campo di energia oscura, campo virtuale, etc non misurabile attualmente dai fisici, nel quale è immerso l’etere. Chiamiamo tale energia simbolicamente mare-U. Da notare che ultimamente la fisica Leah Broussard ha elaborato una teoria bizzarra su un universo parallelo di materia/energia oscura che potrebbe avvicinarsi al mare-U: un’idea tutta da verificare. Dunque, il Mare-U è visto come una fonte inesauribile di energia che interagisce con il nostro Universo degli oggetti assimilabile ai concetti di energia punto zero , mare di Dirac, vuoto quantistico, etc.

    3)Il collegamento o scambio d’informazioni tra mare-U e l’etere deve avvenire lungo un circuito oscillante equiparabile al sistema massa-molla definito dalla legge di Hooke. In tale circuito si sviluppa il moto regolato dall’accelerazione centripeta v 2/R . Importante! Tutto quello che avviene nella struttura spaziale è reale, quello che avviene nel mare-U è un ambiente virtuale che i fisici denotano con i numeri immaginari.

    Nel caso specifico del MSQ, R vale la misura dell’elongazione X definita nella legge di Hooke, mentre v ₌ c, velocità della luce.

    La velocità della luce nel MSQ rappresenta la velocità di processo.

    Richiamo sul sistema massa-molla: oscillatore armonico semplice

    F è la forza elastica generata da una molla dove X rappresenta l’elongazione . Ossia si ha una molla che viene allungata o compressa da una forza direttamente proporzionale all’elongazione. Questa ha un modulo, un verso, una direzione che soddisfano una specifica formula, detta legge di Hooke. F e = - K X. E’ bene sottolineare che l’oscillatore armonico è considerato il modello più importante della meccanica quantistica.

    4) Il passaggio biunivoco dell’informazione tra mare-U ed Etere avviene attraverso pacchetti di onde-materia. Tra i due mondi, mare-U ↔ Etere, è necessario ci sia scambio d’informazioni e la possibilità di copiare, come forma di memoria.

    5) L’esistenza dell’ entanglement e della non-località della meccanica quantistica, come risulta dagli esperimento di Alain Aspect.

    Ora esaminiamo in profondità la definizione della costante di Planck come azione minima ℎ ₌ ΔE × sec. Eseguiamo la seguente trasformazione ℎ = Δ F . X( spostamento) × sec di cui ΔF = Δm × a ccelerazione, tenendo conto che nel MSQ agiscono accelerazioni centripete attraverso un circuito vibrante c 2/ x. Da tener presente che X è l’elongazione della molla associata all’azione minima, la velocità è = c, poiché si tratta della velocità di processo del MSQ effettuato da sistemi ondulatori che viaggiano alla velocità della luce.

    Importante! L’elongazione misura lo spostamento che compie il sistema, quindi E = W = F × X (W).

    Attenzione! Lo spostamento di una posizione nello spazio per ricavare il lavoro W, viene indicato anche come elongazione con i simboli s oppure X (dalla legge di Hooke)in analogia con R, raggio del cerchio dell’accelerazione centripeta v 2/R. In buona sostanza i simboli utilizzati: s, X ed R vogliono indicare lo spesso valore.

    Infatti F = m a Q = -mw 2x che sostituendo mw 2 con la costante k, rappresenta l’espressione della forza elastica F = -kx.

    Per quanto riguarda il tempo, esso va sostituito con il Periodo dell’onda T = λ/c. Con tali premesse adesso l’azione minima di Planck diventa:

    = X × Δm × c 2/ X × λ/c = Δm . c . λ = h

    Quindi si può considerare la costante come il momento angolare quantizzato. Da notare che nella formulazione l’elongazione (o spostamento X ) scompare. E’ anche da notare che X in questa equazione potrebbe assumere un valore qualsiasi.

    Tenendo presente la relazione Energia della meccanica quantistica E = frequenza × ℎ, la possiamo scrivere come :

    ΔE ₌ Frequenza × costante di Planck, vale a dire:

    c/ λ × Δm ×c × λ ₌ Δm . c 2; questa relazione a livello macro diventa la famosa equazione E = m . c 2

    Questa formula è stata quindi ricavata direttamente dalla Meccanica Quantistica ignorando la Relatività Speciale.

    Ragioniamo su questo risultato mediante il paradigma del MSQ! L’energia rappresenta dunque il lavoro necessario per attivare i pixel sull’etere. Questo lavoro W non è altro che la somma dei cammini sull’etere tra il punto d’emersione dal mare-U e i pixel/bersaglio. In media -per tentativi iterati sia per eccesso che per difetto intorno al bersaglio- tale percorso è grosso modo proporzionale alla lunghezza d’onda-materia λ. Sulla base di questo movimento circolare la materia intrinsecamente vibra!

    Attenzione! Tutti i percorsi fuori misura per eccesso dalla media λ diffondono accelerazioni nello spazio che rappresentano il Potenziale di attrazione gravitazionale rispetto ad altri corpi!

    I percorsi per difetto risultano spazialmente forse troppo vicini per avere un effetto gravitazionale, mentre potrebbe entrare nell’area d’influenza di altre forze.

    Se teniamo conto di queste ipotesi, dall’azione ci approssimiamo alle relazioni di Heisenberg infatti:

    = ΔE . ΔT

    ℎ= λ . Δmc (1)

    ovvero la relazione di de-Broglie a livello macro ossia:

    λ= ℎ /mv;

    in cui la media della posizione è determinata dalla lunghezza d’onda tenendo conto che parliamo di valori minimi quantizzati, con velocità di processo c. Al livello macro si può scrivere: ΔE × ΔT ; ℎ≥ λ × Δmv

    Le ipotesi fatte ed i risultati ottenuti ci fanno pensare a un oscillatore armonico quantico come modello di funzionamento alla base profonda della teoria della meccanica quantistica. Ci riferiamo al Meccanismo Subquantico MSQ di cui si illustra il suo funzionamento qui di seguito.

    In dettaglio questo MSQ opera partendo dall’azione ℎ, proprio come impulso minimo, come un flusso quantizzato di energia consumata in una unità di tempo.

    Per la recente Constructor Theory di David Deutsch si tratta di mettere insieme due universi paralleli che si scambiano accelerazioni pur rimanendo l’uno distinto dall’altro. Oltre che scambiare informazioni, è permesso copiare per esempio l’intensità e la direzione di una accelerazione, come una sorta di memoria da condividere. Infine la teoria del MSQ fino a prova contraria è possibile .

    Procedendo con maggiori dettagli:

    Un’azione colpisce un quanto spaziotemporale che abbiamo chiamato pixel . Tale azione implica una pressione che curva il pixel (forse meglio dire che genera una bombatura sullo spazio). Infatti la struttura elastica dell’etere deve offrire verosimilmente una forma di resistenza meccanica. Per il 3^ principio della dinamica si ha quindi da parte del pixel sotto-stress una reazione uguale e contraria tale da respingere l’azione verso il mondo parallelo del mare-U in forma ondulatoria. In questo mare-U, senza spazio e senza tempo , in cui le velocità sono istantanee, tutta l’informazione degli oggetti del mondo sono tra loro entangled, come ha parzialmente mostrato l’esperimento di Alain Aspect.

    Adesso analizziamo meglio lo sviluppo del MSQ: il mare-U a sua volta respinge l’azione in forma ondulatoria facendola riemergere istantaneamente in direzione e nei pressi del pixel di partenza. La direzione si riferisce all’accelerazione trasportata dall’azione . Inoltre, trattandosi di onde dobbiamo tener conto di un margine di indeterminazione nel raggiungere la localizzazione del pixel di partenza entro un intervallo di incertezza λ. Tale margine d’incertezza è regolato da leggi probabilistiche! Se non ci sono altre forze in ballo, si crea cosi un circuito oscillante: mare-U & intorno del pixel originario . In questi tentativi di rientrare nel pixel di partenza, vengono colpiti altri pixel fuori bersaglio sempre lungo un circuito oscillante etere ↔ mare-U per un certo numero di cicli che durano finché non intervengo altre forze rispettivamente per: a)variare il moto e quindi la localizzazione potenziale della particella; b) aumentare la massa.

    Nel MSQ, le accelerazioni fuori bersaglio che attivano altri pixel rientrano nel mare-U sebbene conservino l’informazione sulla direzione del pixel originario .

    Se così non fosse, si avrebbe una dispersione casuale delle accelerazioni per l’universo senza formazioni di oggetti stabili.

    In definitiva, questo movimento circolare tra due mondi (mare-U ↔ Etere) è dominato dalle azioni che attivano pixel entro un margine di errore, curvandoli, e facendo così vibrare un corpuscolo intorno ad un centro. In termini pratici si assisterà ad un movimento massa-molla con spostamenti dal punto di equilibrio pari a x attorno al pixel bersaglio. La media sarà la quindi la X della legge di Hooke. (Maggiori dettagli vengono riportati in seguito nel paragrafo del Moto)

    Da tener presente

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1