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Annuncio della salvezza: Il contributo del diaconato permanente alla pastorale della salute
Annuncio della salvezza: Il contributo del diaconato permanente alla pastorale della salute
Annuncio della salvezza: Il contributo del diaconato permanente alla pastorale della salute
E-book59 pagine48 minuti

Annuncio della salvezza: Il contributo del diaconato permanente alla pastorale della salute

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Info su questo ebook

I testi qui presentati sono uno strumento per il diacono permanente che intenda ampliare il suo percorso formativo, approfondire la vocazione e rinvigorire la sua presenza – con il mandato che il Vescovo potrà assegnargli – nella pastorale della salute. Una pastorale chiamata ad essere sempre meno “ospedaliera” e sempre più territoriale, in una comunità cristiana che si riveli vera comunità sanante, capace di farsi carico delle maggiori fragilità e vulnerabilità dei fratelli e delle sorelle sofferenti.
LinguaItaliano
Data di uscita3 feb 2020
ISBN9788899515164
Annuncio della salvezza: Il contributo del diaconato permanente alla pastorale della salute

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    Anteprima del libro

    Annuncio della salvezza - Massimo Angelelli

    Angelelli

    Introduzione

    Don Massimo Angelelli

    Direttore dell’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute della Conferenza Episcopale Italiana

    Del diaconato permanente in Italia, partendo dal n. 4 della Nuova Carta degli Operatori sanitari, si potrebbe correttamente dire che «la Cura della salute si svolge nella pratica quotidiana in una relazione interpersonale, contraddistinta dalla fiducia di una persona segnata dalla sofferenza e dalla malattia»1, la quale ricorre alla presenza di un assistente spirituale che le va incontro per prendersene cura, adottando in tale modo un sincero atteggiamento di com-passione (un patire con) frutto dell’incontro-chiamata con il Signore Gesù e animato dalla forza dello Spirito Santo che sceglie alcuni per un servizio specifico. Un ministero rivolto non solo, poi, alla persona malata, ma alle sue relazioni familiari e in una comunità che in un certo modo si fa essa stessa sanante.

    È questa la prospettiva in cui si muovono questi approfondimenti, maturati durante due giorni di studio nel novembre 2018 ad Assisi: tracciare un orizzonte di riflessione che meglio possa illuminare i percorsi del diaconato permanente nella pastorale della salute in Italia, inserito nella attenzione che la Chiesa tutta dedica al mondo della malattia, della sofferenza, della lungodegenza, dell’urgenza sanitaria come della cronicità, e che trova poi collocazione in una pastorale e in una riflessione teologica specificamente dedicate alla salute. Una pastorale che ha visto succedersi diversi momenti: una fase storica in cui era la pastorale dei morenti, cui è succeduta una pastorale sanitaria per giungere oggi alla pastorale della salute.

    Il servizio al malato è duplicemente originario: infatti il mandato annunciate il Vangelo, guarite i malati (cfr. Lc 10, 9) come prescrizione di servizio che Gesù consegna ai suoi fa seguito a ciò che il Maestro stesso ha fatto: pregava, vedeva le folle, provava compassione per loro, annunciava il Regno di Dio… e al tempo stesso curava cecità, infermità agli arti, emorragie, epilessie, scacciava i demoni, o meglio, curava la persona cieca o zoppa, epilettica o emorroissa, nella sua totalità unipersonale.

    Il diacono permanente, all’interno della Chiesa, può svolgere questa funzione originaria, a partire dalle proprie personali conoscenze e competenze, con il mandato che il suo Vescovo potrà consegnargli. Quello della salute è un ambito in cui il diacono può pienamente esprimere la sua ministerialità ordinata per il servizio (ministerium).

    Certamente saranno richiesti ai candidati un discernimento ed una formazione adeguata, capaci appunto di valorizzare quelle caratteristiche personali esistenti, integrandole, in alcuni casi, anche con le competenze professionali. Come ampiamente insegna san Benedetto nella sua Regola, che è scritta per laici che vogliono vivere la loro vita in Cristo, tenere in ordine la propria vita e la propria giornata è una eccellente via di santità a servizio dei fratelli.

    Possiamo così immaginare come il servizio del diacono si inserisca nell’équipe pastorale della Cappellania ospedaliera che contempla tutte le figure ministeriali; e come possa meglio comprendere il suo ministero all’interno delle diverse realtà ecclesiali che agiscono nei confronti del malato, acuto o cronico, e della comunità in cui vive.

    Con questa prospettiva consegno i testi che seguono, perché diventino uno strumento – utile e maneggevole – per approfondire la vocazione e la presenza del diacono permanente nella pastorale della salute, una pastorale chiamata ad essere sempre meno ospedaliera e sempre più territoriale, in una comunità cristiana chiamata ad essere sempre più comunità sanante, capace di farsi carico delle maggiori fragilità e vulnerabilità dei fratelli e delle sorelle sofferenti.

    1

    Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari (per la pastorale della salute

    ), Nuova carta degli operatori sanitari, LEV, 2016, n. 4.

    Appunti sul diaconato permanente

    S.E. Gualtiero Sigismondi

    Vescovo di Foligno

    Assistente ecclesiastico generale dell’Azione Cattolica Italiana

    Presidente della Commissione Episcopale per il clero e la vita consacrata

    Presidente della Commissione mista Vescovi - Religiosi - Istituti Secolari

    A più di cinquant’anni dalla reintroduzione del diaconato permanente è necessario compiere una riflessione teologica più approfondita sulle modalità concrete di esercizio di un ministero dalle grandi potenzialità e portata innovativa. La prassi in vigore sul territorio nazionale si presenta piuttosto variegata, addirittura contraddittoria, non offre una figura condivisa del

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