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Preti e Celibato: Volontà di Dio o Imposizione degli Uomini?: Celibato ecclesiastico: una nuova sfida per il Cristianesimo. Storia, fatti e documenti.
Preti e Celibato: Volontà di Dio o Imposizione degli Uomini?: Celibato ecclesiastico: una nuova sfida per il Cristianesimo. Storia, fatti e documenti.
Preti e Celibato: Volontà di Dio o Imposizione degli Uomini?: Celibato ecclesiastico: una nuova sfida per il Cristianesimo. Storia, fatti e documenti.
E-book172 pagine2 ore

Preti e Celibato: Volontà di Dio o Imposizione degli Uomini?: Celibato ecclesiastico: una nuova sfida per il Cristianesimo. Storia, fatti e documenti.

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Info su questo ebook

Sempre più spesso l'idea di un futuro nel quale i preti possano liberamente sposarsi, formare una famiglia, avere dei figli insieme ad una vita sociale che sia più vicina a quella dei loro parrocchiani, ritorna a presentarsi infiammando un dibattito che presenta molteplici difficoltà.
Roberto La Paglia, da tempo impegnato nella divulgazione di tematiche spesso scottanti, affronta questo delicato argomento, aiutato dalla prefazione di Emmanuel Milingo, presentando un testo semplice da leggere, avvalendosi di una tecnica espositiva imparziale ed immediata.
Partendo dal pensiero di Milingo, e cercando di trovare una risposta valida e accettabile al veto posto dalla Chiesa, ci si ritrova a percorrere un lungo viaggio nel quale la storia della religione e quella umana entrano in costante sinergia, rivelando spesso particolari poco conosciuti, eventi, interpretazioni teologiche, storie e fatti spesso volutamente taciuti.
In questo percorso, sicuramente impervio, La Paglia si muove con estrema abilità e disinvoltura, rendendo i concetti chiari e fruibili, mettendo finalmente le carte in tavola ed offrendo al lettore una visione chiara e priva di pregiudizi dell'intera questione.
Un libro interessante, profondo, sincero, di certo attuale quando punta i riflettori su tematiche tragicamente presenti quali la sessualità, la pedofilia, gli scandali presenti nelle cronache di questi ultimi decenni.
Un libro da leggere e tornare a rileggere, che desta curiosità ma anche numerosi spunti di riflessione, che tende ad allontanarsi dai tortuosi sentieri della ricerca teologica per dare spazio ai sentimenti, all'umanità, alla logica, ai fatti storici, nella speranza che questo ulteriore invito al dialogo possa contribuire a diradare quella fitta coltre di nebbia che già da troppo tempo nasconde una possibile soluzione.
LinguaItaliano
Data di uscita29 ago 2018
ISBN9788869373701
Preti e Celibato: Volontà di Dio o Imposizione degli Uomini?: Celibato ecclesiastico: una nuova sfida per il Cristianesimo. Storia, fatti e documenti.

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    Preti e Celibato - Roberto La Paglia

    Paglia

    PREFAZIONE DI EMMANUEL MILINGO

    DOCUMENTO 1

    (Intellectual idolatry) - Teologia, Idolatria.

    A prima vista queste sono due semplici parole. Perché se l’idolatria è solo intellettuale, non fa male a nessuno, può solo rimanere una semplice speculazione. Se in verità rimane una speculazione è soltanto qualcosa nell’aria, che non tocca la vita umana. Ma la Teologia può essere una semplice speculazione senza mire di toccare o influenzare le vite umane? Non può essere una semplice speculazione, se la Teologia di cui noi parliamo è la storia della salvezza umana. Qualcuno ha dato anche la vita per confermare i suoi insegnamenti, una lezione che deve essere applicata alla vita quotidiana dell’uomo. La sua morte ha confermato la Sua intenzione di salvare l’umanità e allo stesso tempo ha confermato che i suoi insegnamenti sono la verità. Il suo amore universale è ammirabile, e nessun essere umano ha confermato fino ad oggi con tale profondità di rappresentare pienamente lo scopo della sua missione. Nessuna sua parola è senza senso.

    Tutto ciò che Lui disse, aveva un valore per la vita umana. In verità Lui era la vita , la verità e la via. Egli era tutto ciò di cui l’umanità sotto condanna aveva bisogno. La teologia che serve l’umanità è quella che dirige l’uomo verso il suo Creatore, a cui aveva girato le spalle e da cui si era nascosto.

    La teologia di cui parliamo è quella che assicura all’uomo che Dio è misericordioso e che ci ha perdonato attraverso suo Figlio. Perdona loro perché non sanno quello che fanno. Questo perdono è universale, come riporta la lettera agli Ebrei: Cristo ha offerto se stesso una sola volta e ha assunto su se stesso i mali di tutti. Lui apparirà una seconda volta, non per occuparsi del peccato ma per ricompensare con la salvezza tutti coloro che aspettano la sua venuta (Ebr. 9:28).

    È logico e normale che la Teologia possa diventare Idolatria. Sin dall’inizio nella Chiesa esistevano agitazioni dottrinali, queste forzarono la Chiesa a concentrarsi sulla rettifica dei propri errori. Gli amministratori della Chiesa introdussero mezzi per controllare e correggere tali errori; si trattava di condanne, anche a morte, soprattutto attraverso quel movimento conosciuto come Inquisizione.

    La Chiesa non era soddisfatta nel condannare l’eretico con le sole parole, arrivava spesso a portargli via la vita.

    Questi giudizi, queste condanne, erano messe in atto da Teologi; fortunati coloro che venivano soltanto esiliati e chiamati Vitandus, gli scomunicati Vitandus venivano separati dalla Chiesa militante, se presenti durante una funzione la Messa doveva essere interrotta fino a quando non fossero usciti, non dovevano apparire tra i fedeli e i fedeli dovevano assolutamente evitare di entrare in contatto con loro.

    La Teologia ha continuato a sopravvivere nella Chiesa Cattolica Romana attraverso scomuniche, sospensioni e interdetti. Anche oggi circa 150.000 preti sposati vivono sotto una di queste condanne. La Chiesa Cattolica Romana ha mantenuto queste punizioni senza considerare gli insegnamenti di San Paolo sulla salvezza dell’umanità.

    Non c’è peccato che non sia perdonabile, almeno che non ci sia chiara evidenza di riluttanza al pentimento da parte del peccatore.

    Ecco ciò che San Paolo dice a Timoteo : Dio nostro Salvatore vuole che ogni uomo sia salvato e che conosca la verità. In verità c’è solo un Dio e c’è uno che unisce gli uomini a Dio, Gesù Cristo Uomo, che offrì sé stesso in salvezza di tutti gli uomini, quale testimonianza per i tempi stabiliti (Timoteo 2:4-6).

    I preti sposati non sono nella lista di coloro che si sono salvati o che devono essere salvati dalla Chiesa Romana. Osservando il modo con il quale sono trattati, sono esclusi dalla lista di coloro che devono essere salvati. La Chiesa Cattolica Romana non li considera più tra i viventi. Se avessero la possibilità di eliminarli dai viventi, certo lo farebbero. In realtà fanno tutto il possibile per far sentir loro in vari modi la stretta del loro peccato. Li ostacolano in tutti i modi nel trovare un lavoro.

    Ci ha recato vergogna dicono le autorità Non siamo più interessati in ciò che gli succede.

    Ditemi, è questa Teologia ?

    Non c’è momento che un essere umano, qualunque sia la sua situazione, perda valore come persona umana.

    Il cieco, il paralitico, lo zoppo, il lebbroso rimangono sempre esseri umani, con la dignità che meritano. Dio abbellisce qualunque uomo deforme, sia fisicamente che spiritualmente; Chiunque di voi sia senza peccato scagli la prima pietra.

    Questo quanto riferiscono i Vangeli raccontando l’episodio dell’adultera colta in flagrante. Nessuno osò, tutti esaminarono la loro coscienza e compresero che erano peccatori in un modo o nell’altro.

    Perché la condanna dei preti sposati ha toccato questa profondità ?

    Una Teologia così maschilista nel suo approccio alla vita non può evitare i tranelli che ha incontrato. È diventata troppo umanizzata.

    L’umanità senza guida ritorna alle sue vie senza scopo, proprio dove ha bisogno di controllo e direzione.

    Maschile si deve intendere come unilaterale, senza bilancio, dato che un uomo senza la donna è un essere incompleto, anche nel suo modo di pensare. Un uomo solo non è un essere pratico. È un cervello senza cuore. Coloro che hanno formulato la Teologia sono tutti uomini.

    È quindi facile capire la crudeltà contro i preti sposati.

    Ancora peggio quando consideriamo questa Teologia in relazione alla donna.

    Così abbiamo un documento sulla spiritualità della donna, che non ha avuto influenza sulla Teologia che noi conosciamo, originata da uomini.

    Poco si parla della donna. Può questa Teologia risolvere i problemi del mondo ? Fino ad oggi ha fallito perché influenzata da solo una parte dell’umanità, di conseguenza non c’è bilancio negli affari del mondo.

    Archibishop Emmanuel Milingo

    (Traduzione in italiano di Sam Pizzo)

    DOCUMENTO 2

    (Summary of Married Priest Now)

    Con Dio ho un rapporto meraviglioso, è tutto per me, è lui che mi da la forza di fare ciò che faccio e di sentirmi sempre e comunque un sacerdote, ma Dio non ha creato il celibato. Sin dall'inizio erano in due, Adamo ed Eva, e c'era già la santità del matrimonio. La santità è insita nel sacerdozio. Sono oltre 150.000, nel mondo, i preti sposati e se la Chiesa fosse davvero la nostra madre, non rinuncerebbe a dialogare con loro ed a perdonare.

    Come sapete, la Chiesa in tutto il mondo si trova in gravissime ristrettezze a causa della mancanza di preti. Le chiese vengono chiuse, i preti si devono occupare di due o tre parrocchie, la messa e l’eucaristia sono precluse a centinaia di migliaia di cattolici. Laici vengono designati come preti delle parrocchie. A dispetto di questa crisi, ci sono 150.000 preti sposati che sono pronti e motivati a servire la Chiesa. E ci sono inoltre uomini sposati che si sono preparati per l’ordinazione e che attendono soltanto di essere ufficialmente chiamati al sacerdozio.

    Alcuni di loro sono diaconi sposati, ma altri non sono mai stati ordinati.

    La nostra causa è vitale in quanto cruciale per la sopravvivenza della Chiesa. Siamo adulti, non bambini, perciò minacce, punizioni e ammonizioni sono fuori luogo nel dialogo con noi e non sortiscono alcun effetto. Quello che può invece funzionare è una discussione sui preti sposati del Nuovo Testamento e della Chiesa antica. I fedeli si rivolgono già ai preti sposati per quanto riguarda matrimoni, battesimi e funerali. È il momento di liberare il sacerdozio dall’obbligo del celibato.

    Preti e cardinali sposati devono essere reintegrati nel tessuto ecclesiale. Può essere stabilito un vicariato o una prelatura entrambi dedicati ai preti sposati. (provvedimenti al riguardo erano già stati presi in esame sotto il pontificato di Giovanni Paolo II), oppure quegli stessi sacerdoti possono rientrare sotto l’ordine religioso Married priest now!, o ancora possono essere riabilitati dai Vescovi della

    propria diocesi. I diaconi sposati che hanno già intrapreso il cammino del ministero teologico, devono essere ordinati sacerdoti entro uno o due anni. I laici sposati che non sono ancora stati ordinati, devono essere i ben accetti ai seminari, o alle altre iniziative rivolte ai sacerdoti entro un anno. I preti sposati devono poter esercitare le loro funzioni a tempo pieno, o anche part-time, con uno stipendio, una copertura sanitaria e una pensione. I contributi per la pensione devono anche tener conto degli anni di servizio già prestati alla Chiesa.

    Il matrimonio è un sacramento della Chiesa e non si può dire che il celibato sia un sacramento maggiore o più importante rispetto a quello del matrimonio. Il matrimonio crea una grande santità nel marito, nella moglie e nella famiglia. Le famiglie dell’ordine degli attuali preti sposati sono un modello esemplare di famiglia cristiana per le altre famiglie della parrocchia. Il matrimonio non deve diminuire la devozione del prete a Cristo, ma la deve rendere più grande.

    I fedeli si sono già dimostrati favorevoli ai preti sposati in maniera significativa.

    È necessario un intervento tempestivo a proposito di questo problema. Provvedere a un piano per reintegrare le figure di Vescovi e preti sposati, significa a questo punto preservare l’unità della Chiesa stessa. Questo è il momento giusto per agire.

    La Chiesa dell’Unificazione e il movimento Married priest now hanno avuto e hanno tuttora, al loro interno, sacerdoti cattolici romani, ma non hanno mai tentato di creare un movimento di sacerdoti sposati.

    Noi proveniamo dalla Chiesa Cattolica nella quale i sacerdoti sposati sono considerati stranieri, non desiderati e falliti per non aver rispettato il celibato. Ma la maggior parte di loro non crede di aver fallito perché ritengono il matrimonio come un diritto divino e non accettano di essere stati estromessi dal ministero pastorale. È impossibile credere che una normale chiesa considerata madre possa essere indifferente alla miserabile situazione dei membri della chiesa in prima linea, i preti. Noi rispettiamo e riveriamo la Chiesa. Con la nostra azione rivolta a riabilitare i preti sposati abbiamo intrapreso uno dei più grandi passi per ripristinare il buon nome alla Chiesa. Abbiamo compreso che il celibato non è più legato necessariamente al sacerdozio. La famiglia intera del prete sposato è sacerdotale.

    Siamo sempre stati disponibili e lo siamo ancora oggi, nonostante tutto, a collaborare con il Papa e con i Vescovi allo scopo di creare nuovi sacerdoti per il nuovo millennio; questi sacerdoti sono sempre stati all’interno della Chiesa, fin da quando Gesù stesso chiamò uomini sposati a diventare suoi apostoli.

    È necessario ritornare a questa prassi, dove non è mai esistito un obbligo al celibato e mai questo obbligo è stato posto come comandamento per coloro che sentono e vivono la loro vocazione.

    L’opera dei Vescovi e dei sacerdoti sposati non è materia che può rientrare in una scomunica; quale torto avrebbero? Un sacerdote sposato è forse meno buono, caritatevole e vocato a Dio rispetto ad uno celibe?

    La Santa sede non mi ha mai capito, la Chiesa molto spesso non capisce i mistici; mi hanno ridicolizzato e fatto passare per uno stregone. Ero troppo popolare, temevano che stessi cercando di diventare il Messia dell'Africa. Mi hanno accusato di culto della personalità, mi hanno fatto venire a Roma dall'Africa, dicendo che il Papa mi voleva, ma in quel periodo non lo vidi mai se non da lontano.

    Come prete il matrimonio era la cosa più lontana dalla mia mente; ho pregato profondamente prima di prendere la mia decisione, ho parlato, mi sono confidato e da solo, in completa autonomia, ho deciso, seguendo anche gli insegnamenti di Gesù.

    Ho fatto un passo coraggioso, inaspettato, ma non ho nessuna intenzione di ripudiare la fede cattolica.

    Non ho contrasti con il Vaticano, anche perché non sono mai riuscito a parlare con gli esponenti della Chiesa; in ogni modo mi sento sempre e comunque all'interno di essa e oggi parlo liberamente perché non penso di avere molte altre possibilità in futuro.

    La Chiesa universale esiste, è la Chiesa cattolica indipendente, la Chiesa dalla quale abbiamo tolto la parola romana, fatta dagli uomini creati da Dio a sua somiglianza; ma la vera Chiesa, quella santa, che si nutre di Gesù e del suo amore, deve parlare

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