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Magnolia
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E-book60 pagine26 minuti

Magnolia

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Ci sono ombre in questa silloge dove il dolore attraversa i versi con passi leggeri. C'è la bellezza della vita ma anche la terribile, impietosa sofferenza della perdita. E in sottofondo c'è il mare che con le sue onde abbassa il volume della notte rendendo le partenze un po' meno dolorose.
LinguaItaliano
Data di uscita27 giu 2018
ISBN9788833281148
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    Anteprima del libro

    Magnolia - Tiziana Monari

    Vecchioni)

    Magnolia (dedicata)

    E ora, il corpo ridotto a un’esausta pallida bellezza

    il contrarsi delle mani incontro al nulla

    assente dietro il sudore delle palpebre

    nell’orbita di gesti non compiuti

    cerchi con gli occhi, madre, un’oscura antichità di antiche forme

    la tregua di un cielo capovolto, un prato fiorito di ibisco e di magnolie

    un’estate dalle foglie ormai cadute

    e mentre i pensieri si infrangono in risacca

    sospesa tra il profilo e la memoria

    ti discosti da un monologo tiepido che incespica

    anelando a una fuga

    lassù dove la rosa di macchia occhieggia nella siepe.

    E lo sento nel tuo mancare la presenza

    ora che i cigni sfiorano le canne

    e c’è un filo d’ombra che incrina le stagioni

    c’è l’incanto, l’atroce incanto del tempo che finisce

    della primavera che appassisce i fiori

    dello stupore che abbandona il tuo dolore.

    È breve la notte di febbraio

    ora che il cuore si riflette nello specchio

    e vibra il sogno di un volo che ha perso già le ali.

    Il lillà

    Ora che si è spogliato il lillà

    e i cigni vagano ubriachi di baci nelle acque del lago

    ti vedo madre sopravvivere a stento a un debole sole

    a un silenzio affacciato all’altra sponda della notte

    è morta la memoria

    e l’addio si muove cieco e tondo attorno

    gli occhi vagano nei ricordi di estati perdute, di notti calde di luglio

    i sogni arrancano come farfalle sui cardi

    e vibrano stanchi sulle ombre azzurre del mare.

    C’è odore di neve nell’aria

    neve che scende a coprire le orme dei lupi

    confondendone i contorni

    scendendo sul cuore come un violino d’inverno

    tutto vegeta in quella casa cieca, grigia di nostalgia

    in un disordine perfetto dove si è perso il nome di qualcuno

    nel vento cattivo che si mischia obliquo alle folate

    e c’è un dolore taciuto, stanze vuote da sopportare

    stelle da rincorrere

    un futuro di spalle che ha preso il volo

    e il gesto chiaro del dolore che si posa sopra il tavolo.

    Triste commensale del nulla.

    Della bellezza

    È meraviglia il girasole

    quando abbandona i petali alle carezze del sole

    e piega il capo spossato alla dolce nenia della sera

    sono incanti le viole che

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