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I segreti dell'eros
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E-book146 pagine2 ore

I segreti dell'eros

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Saggi - saggio (106 pagine) - Scopri come rendere il sesso (da soli o con il proprio partner) eccitante, originale, pieno di passione e indimenticabile!


L’eros è libertà, è potenza e accettazione, oltre che trasgressione. È uno strumento nelle nostre mani che, per essere utilizzato al meglio, richiede conoscenza. Ecco perché questo libro cerca di racchiudere tutto quello che c’è da sapere su come usarlo. Scopriremo che l’eros è estremamente equo perché, a suo modo, ha il vantaggio di renderci tutti uguali, solo… più eccitanti.

In copertina un'illustrazione di Giorgio Finamore


Giada Cecchinelli è nata a Roma, dove vive e lavora come capo redattrice della casa editrice Weird Book. Ha lavorato come capo redattrice per la rivista Weird Movies. È autrice dei libri Nightland – Incubi e sogni nella filmografia di M. Night Shyamalan (2015), The King (2016), Francis Scott Fitzgerald – Antropologia del successo e della depressione alla luce dell’era liquida (2017), La Torre – Viaggio nel macroverso di Stephen King (2018) e del racconto Ti riprendo con me presente nella raccolta Sotto un cielo rosso sangue (2016). Ha collaborato a diverse opere saggistiche, tra le quali Chucky. Guida alla saga della bambola assassina (2015), Tra realtà e finzione: il Mockumentary (2015), Chi è Pennywise? (2016), Phantasm: l’Universo di Tall Man (2016) e Il cinema di Frank Darabont (2017).

Vincitrice del premio (Weird Tales Italia) con il racconto Dietro il silenzio è anche traduttrice di opere fumettistiche tra cui Deadworld (2018) e Watson e Holmes (2018).

LinguaItaliano
Data di uscita14 lug 2020
ISBN9788825412840
I segreti dell'eros

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    Anteprima del libro

    I segreti dell'eros - Giada Cecchinelli

    9788825410624

    Quello erotico è un mondo separato

    non solo con proprie sensazioni

    e un proprio linguaggio, ma in cui tutte

    le cose cambiano significato e tonalità.¹


    ¹. Cfr. Alberoni F. (2005), Sesso e amore, Milano, Rizzoli.

    Introduzione

    Il potere dell’eros

    Il sesso è un fatto primordiale, un istinto che sfugge alle norme, qualcosa che ancora oggi fa paura. Il sesso è capace di sconvolgere, come un’eruzione vulcanica ormonale, tutti gli equilibri che così faticosamente abbiamo costruito: non c’è persona, non esiste contesto, non ci sono leggi che possano incarcerarlo. Tant’è vero che fin dall’antichità viene usato come forma di potere, come mezzo per vincere guerre politiche oppure indirne di nuove, come strumento per controllare. Basti pensare al potere che ebbe Cleopatra su Cesare, alle concubine privilegiate dei Re che si trovavano in posizione di suggerire, di co-governare a loro modo.

    Il sesso è come un jolly bollente da tirar fuori dalla manica quando la partita è quasi finita. E quel potere che possiede di rovesciare ogni cosa è energia pura, è eros. Un soffio d’alito caldo vicino l’orecchio, brividi nel corpo, una mano che indugia tra le cosce, vestiti che lasciano intravedere senza, tuttavia, permettere di vedere nulla e che hanno il potere di far immaginare. Ecco, l’eros si muove proprio su questo, sulle sensazioni che siamo capaci di trasformare in fantasie, sugli stimoli che ci proiettano nei nostri desideri proibiti, nell’inconfessabile piacere dei nostri sogni.

    Allora siamo capaci di gemere per un pensiero, di ascoltare una voce e legarcela addosso come un vestito, di guardare una bocca e immaginarla dischiudersi in baci sulla nostra pelle, dappertutto. Siamo capaci di sentire sulla lingua il sapore di un corpo e ricordarlo per sempre, al punto che, nella nostra mente le fantasie sono vive, sembra quasi di toccarle. L’eros ci dà il potere di unirci non solo come corpi ma come menti, come pulsioni, come eccitazione e orgasmi che niente hanno a che vedere con la logica. E il bello dell’eros è che lo possediamo tutti. Qualcuno decide di ignorarlo, di disimparare l’arte erotica, come se fosse qualcosa di repellente e osceno, qualcosa di deprecabile e socialmente etichettabile come cattiva, mentre l’eros è libertà, è potenza e accettazione, oltre che trasgressione. È uno strumento nelle nostre mani che, per essere utilizzato al meglio, richiede conoscenza. Ecco perché questo libro cerca di racchiudere tutto quello che c’è da sapere su come usarlo. Scopriremo che l’eros è estremamente equo perché, a suo modo, ha il vantaggio di renderci tutti uguali, solo più eccitanti.

    Parte prima

    Anatomia dell’eros

    Il piacere

    Il piacere è tra le più antiche delle emozioni e quello della carne è senz’altro uno dei più immediati. Alla base del piacere c’è la soddisfazione di un desiderio, la capacità di visualizzare l’elemento che crea eccitazione e il tentativo di realizzare quanto si è pensato.

    L’eros, con il suo mondo di fantasie, con la sua prorompente capacità di farci immaginare l’oggetto del desiderio, si pone come uno stimolo importante per il raggiungimento del piacere. Un piacere che si muove su diversi piani del nostro essere.

    Non è soltanto il corpo che si scuote di brividi voluttuosi, né la bocca che si schiude, o i fianchi che si muovono sopra e sotto di noi ma è quel senso di appagamento, di ogni cosa al suo posto, perfettamente incastrata. Il sesso ci permette di accedere al piacere in tutte le sue dimensioni: ci sentiamo sazi, ci sentiamo pieni, ci sentiamo rilassati e allo stesso modo tesi, di una tensione erotica. Quando facciamo sesso la nostra mente si slega da tutti i problemi quotidiani, una stanza ai nostri occhi appare diversa perché accoglie un momento di unione con l’altro e i rumori, i gemiti, i sospiri arrivano al nostro cervello come scariche elettriche di godimento.

    Il piacere è un canto di libertà, ma non è libertà. È la fioritura dei vostri desideri, ma non il loro frutto. È un abisso che esorta all’ascesa, ma non è né profondo né alto. È un uccello in gabbia che si alza in volo, ma non è lo spazio conquistato.²

    Quella del piacere è una dimensione sospesa, sempre presente eppure capace di esondare solo nel momento in cui viene stimolata nel modo giusto. Ma come raggiungere il piacere? Si tratta di conoscersi, prima di tutto, di saper distinguere in maniera accurata cosa effettivamente piace e cosa no. Nell’ambito del sesso, nel rapporto con il nostro partner è fondamentale mettersi in condizione non solo di soddisfare l’altro ma anche se stessi. Non ci sono performance migliori o peggiori ma è lo stato mentale in cui ci si trova, la conoscenza che permette di rendere un rapporto soddisfacente.

    Prendiamo l’esempio di un primo appuntamento: quando si incontra qualcuno per la prima volta si cerca di presentarsi nel modo migliore. Si mette quel vestito che pensiamo possa fare colpo e che sottolinea i nostri punti forti. Si usa il profumo che amiamo e che riteniamo attraente. Si sorride di più, perché si vuole sembrare simpatici, piuttosto che aperti, carismatici. E si sceglie un luogo che possa stupire la persona che abbiamo incontrato. Se tutti questi preparativi vengono vissuti solo in funzione dell’altro, come una prova da superare, un esame particolarmente difficile, indubbiamente se ne trarrà molto meno piacere di quanto non potrebbe essercene nel momento in cui facessimo tutto questo per noi, prima di tutto. Concentrarsi troppo sulla soddisfazione dell’altro, non crea piacere ma crea fatica, preoccupazione, spostando il sesso sul piano del lavoro e del risultato: se il partner raggiunge l’orgasmo si vince, altrimenti si perde. Nulla di più sbagliato.

    Il piacere si costruisce sulla conoscenza

    Bisogna sapere quali parti del corpo amiamo vengano toccate e come; sapere che tipo di luogo può piacerci per sperimentare il sesso; sapere quali sono le posizioni che amiamo, cosa ci mette a nostro agio. Tutto questo si impara con il tempo e con l’attenzione. Dobbiamo ascoltarci, sentire cosa accade nel momento in cui ci troviamo in una data situazione o riceviamo una carezza in un certo modo. Dobbiamo sentirci liberi di esplorare il nostro corpo e la nostra fantasia. La masturbazione, in questo senso, è il primo strumento utile e quello più completo per capire cosa desideriamo: possiamo sperimentare il movimento delle mani, la pressione con cui ci tocchiamo e che ci fa godere, la posizione che ci risulta più comoda; possiamo scegliere se lasciare la luce accesa o spenta ma, soprattutto, possiamo immaginare qualunque cosa. Bisogna lasciare libera la fantasia perché sarà lei, prima di tutto, a suggerirci quale sia per noi l’oggetto o gli oggetti del piacere.

    Si tratta di un’indagine dove però l’unico colpevole è il godimento, quindi niente paura. Una volta disegnato l’identikit del nostro modo di percepire e sperimentare l’eccitazione, siamo pronti finalmente per poter condividere quel piacere con il partner.

    A questo punto le cose si fanno interessanti perché non ci troviamo più da soli. È un momento, quello dell’incontro, in cui ci mettiamo a nudo di fronte l’altro con coraggio, senza imbarazzo, con voluttuosità. Stiamo presentando il nostro piacere, quello che abbiamo avuto modo di capire, sperimentare, per farlo conoscere al partner, affinché anche lui possa capirlo e usarlo per il nostro godimento. E, come quando si fa la conoscenza di una persona nuova, la comunicazione è al centro del gioco, solo che nel caso del sesso non si procede per domande (per esempio: Ti andrebbe di continuare? Che ne pensi di stringermi, accarezzarmi?) ma per affermazioni (per esempio: Mordimi, stringimi, accarezzami, spingi, ancora!) che, non hanno nulla di casuale in quanto sono il frutto della conoscenza che abbiamo maturato.

    Allo stesso modo, il partner avanzerà le sue richieste sulla base di ciò che sa dargli piacere e in questo scambio si creano ulteriori spunti, ulteriori fantasie, desideri, trasgressioni, sensazioni. Potremmo scoprire che ci piace qualcosa che prima non avevamo mai provato. Magari ci piace essere leccati e sculacciati, piuttosto che carezzati delicatamente, con le mani o con oggetti (non solo sex toys ma oggetti di uso comune), potrebbe piacerci sentire il partner urlare o ansimare piano, essere posseduti o possedere (spesso entrambe le cose, intercambiabili nel sesso) e utilizzare parole nuove, trovarci in luoghi diversi dalla camera da letto, essere guardati e guardare, esibirci o goderci l’esibizione.

    Nell’insieme, il rapporto sessuale è un momento che permette di approfondire la conoscenza del proprio piacere e di quello che l’altro e di trovare punti in comune, non di rado nuovi per entrambi. Spesso ci si trova a pensare: Non avrei mai immaginato che… riferendosi a certe sensazioni, fantasie, immagini, suoni, odori. Il sesso è stupore, diverso ogni volta, sempre capace di suggerire novità se lo si accoglie con piacere. Piacere, a sua volta, è conoscenza ma anche fiducia, quando decidiamo di metterlo nelle mani di qualcun altro e scoperta, quando esploriamo tutti i colori che lo costituiscono.

    Alla base del godimento, sempre, c’è la reciprocità e lo scambio. Per arrivare al culmine, all’armonia dei sensi, al giusto grado di soddisfazione, ciò che conta è essere capaci di accogliere il partner nel suo piacere e di presentare il proprio. Se le persone coinvolte nel rapporto sessuale sono capaci di rispettare il piacere di ciascuno, si ottiene la perfezione dei sensi. Allora sì, si può anche giungere a quello che tutti cercano, l’orgasmo e l’unione. Si può saziare l’eros, alimentandolo perché quello del piacere è un andamento circolare: più proviamo piacere e godiamo, più l’altro si eccita e gode e viceversa.


    ². Cfr. Gibran K.

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