Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Cagliostro: Le Verità Nascoste
Cagliostro: Le Verità Nascoste
Cagliostro: Le Verità Nascoste
E-book259 pagine2 ore

Cagliostro: Le Verità Nascoste

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Giuseppe Balsamo era veramente il Conte di Cagliostro?
Sfogliando una qualunque enciclopedia o dizionario, e cercando sotto la voce “Cagliostro”, l’unica definizione che ci sarà possibile trovare sarà la seguente: “Giuseppe Balsamo, alias Conte di Cagliostro, truffatore di origini Palermitane...”; e se le cose fossero andate diversamente?
Anche se il quesito possa apparire a prima vista tendenzioso, forse anche irriverente nei confronti della storiografia ufficiale, esiste comunque un ragionevole dubbio in merito alle affermazioni comunemente accettate su Cagliostro.
A volte la paura del mistero finisce per diventare la genesi della menzogna, e la menzogna, come ben sappiamo, è stata da sempre lo scenario preferito al fine di occultare, screditare e mettere a tacere le verità scomode e tendenzialmente pericolose.
Roberto La Paglia, sposando quel ragionevole dubbio, frutto di una attenta ricerca e di una certosina analisi e comparazione delle varie fonti disponibili, rilegge da ula storia di Cagliostro usando una diversa prospettiva, sforzandosi di anteporre la logica e l’amore per la ricerca alla frettolosa voglia di voler dare a tutti i costi una risposta e giungendo infine ad una verità che forse non sarà mai suffragata da prove visibili e concrete, ma che nella sua ardita fantasia, non sarà poi così dissimile dalla storia che oggi tutti conoscono (o che hanno contribuito a farci conoscere), anche questa senza nessuna vera prova a sostegno se non la cieca incoscienza che a tutto crede purché sia sollevata dalle proprie paure.
Questo libro è un vero e proprio processo indiziario portato avanti su un altro dibattito altrettanto indiziario e frammentario, nel quale i Giudici sono a loro volta testimoni e accusatori, quando non redattori delle prove stesse portate contro Cagliostro; “Nessuno scriverà mai la verità su di me” recitava il Conte e nessuno, in effetti, ha voglia di scriverla, non tanto per la difficoltà oggettiva che quest’operazione comporterebbe, quanto per quella fitta nebbia della quale egli stesso si è ammantato e che i suoi nemici alimentarono prima per poterlo annientare, ora per non scoprire una verità sepolta da tempo, una verità scomoda.
 
LinguaItaliano
Data di uscita12 nov 2020
ISBN9788869375798
Cagliostro: Le Verità Nascoste

Leggi altro di Roberto La Paglia

Correlato a Cagliostro

Ebook correlati

Corpo, mente e spirito per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su Cagliostro

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Cagliostro - Roberto La Paglia

    FOTOGRAFICO

    NOTA DELL'AUTORE (Prefazione e quadro storico)

    La vicenda che leggerete nei prossimi capitoli potrà apparire a tratti abbastanza familiare, almeno per quanto riguarda le dinamiche che hanno contribuito a creare i vari scenari oggetto della ricerca; complotti e giochi di potere, processi palesemente di parte, tecniche di discredito e mistificazione della realtà, sono purtroppo tematiche che ancora oggi affollano i vari notiziari e contribuiscono a riempire le pagine dei quotidiani.

    La storia, pur vestendo abiti diversi ed adattandosi a periodi storici e luoghi senza alcuna apparente connessione tra loro, si esprime sempre con lo stesso linguaggio; cambiano le scenografie, le modalità, i protagonisti, ma le motivazioni di fondo continuano a rimanere le stesse: sete di potere, paura, avidità, follia, arroganza intellettuale e fuorvianti convinzioni religiose; allo stesso modo non cambiano gli attori principali: la Chiesa, i Governi, la Massoneria e tutte quelle filiazioni di potere, più o meno occulte, che sorgono al momento opportuno, o che si portano dietro il retaggio, non sempre genuino e non sempre aderente alle reali finalità che ne decretarono la nascita, di antiche associazioni ed ordini di valenza spirituale.

    Saranno proprio questi ultimi i principali protagonisti, coloro che muovendosi dietro le quinte, giocheranno una partita senza esclusione di colpi, ognuno per i propri scopi, all'interno di un frastagliato e instabile scenario europeo.

    Molti dei personaggi che incontreremo nei capitoli seguenti furono, per loro scelta o perché inconsa-pevolmente travolti dal destino, protagonisti più o meno rilevanti di un complotto che ancora oggi influenza la verità storica inerente ai fatti accaduti, a partire dal 1743, intorno alla figura del Conte Alessandro di Cagliostro.

    Si tratta di una vicenda complessa, la cui esposizione deve necessariamente essere preceduta da una, sia pur breve, sintesi di quello che era lo scenario storico, politico, religioso e scientifico del tempo.

    Il sogno di un equilibrio europeo, idea trainante delle politiche di fine Seicento, stava ormai perdendo notevolmente terreno, soprattutto per via delle molte richieste di egemonia sorte in seguito al profilarsi all'orizzonte di nuove potenze quali la Russia.

    La rivalità tra Inghilterra e Francia, il continuo susseguirsi di conflitti e il crescente malumore nei confronti delle monarchie, non facevano altro che alimentare la tensione e la preoccupazione all'interno dei circoli di potere; a questi scenari bisogna anche aggiungere la sempre più crescente azione della Massoneria all'interno dei Governi e il delicato gioco di equilibri al quale era costretta la Chiesa per mantenere le proprie posizioni.

    L'insieme di queste problematiche contribuì in breve tempo a trasformare l'Europa in un enorme palcoscenico nel quale, forze contrapposte tra loro per ideologia e finalità, tentavano continuamente di stringere alleanze per salvaguardare gli interessi e tentare di scongiurare la fine del loro potere.

    In questo gioco delle parti, come già accennato, l'ago della bilancia che segnava la preoccupazione delle monarchie veniva influenzato da due poteri contrapposti: la Massoneria e la Chiesa.

    I rapporti tra questi due protagonisti erano alquanto ambigui, dettati spesso dalle convenienze del momento, e non sempre assestati su uno schema di condotta lineare; alcune monarchie tolleravano, se non addirittura apprezzavano, la Massoneria, soprattutto quando questa si manifestava con personaggi a metà tra la scienza e l'occulto, diverso il discorso per quel che riguarda la Chiesa, ben cosciente di avere tra le proprie fila simpatizzanti e aderenti alla Fratellanza, ma in ogni caso pubblicamente schierata contro quelli che erano i principi massonici.

    La Massoneria, d'altra parte, viveva al suo interno una sorta di trasformazione, una vera e propria rivoluzione nata intorno alla fine del 1600, che la porterà ad un cambiamento sostanziale, da speculativa ad operativa, cambiamento già ampiamente in atto ai tempi di Cagliostro.

    Questo percorso, ovviamente, produrrà numerose fratture interne e condurrà i Figli della Vedova lungo sentieri sempre più lontani dalla tradizione, diventando l'ombra che aleggia dietro le varie rivoluzioni (nel nostro caso quella Francese) per poi adattarsi ai vari periodi storici, fino a diventare la struttura che tutti oggi conosciamo, pur rimanendo operative alcune realtà legate agli antichi valori.

    La Chiesa del 1700 è allo stesso modo al centro di numerosi cambiamenti, esposta agli attacchi delle nuove idee illuministe e costretta a destreggiarsi tra le varie eresie; un travaglio interno che culminerà con il decreto di Papa Clemente XV con il quale si ordina lo scioglimento della Compagnia di Gesù.

    A fare da contorno a questi complessi scenari si pone l'Illuminismo, da molti considerato il punto di svolta, grazie al quale il Settecento viene ancora oggi ricordato come il secolo della ragione.

    Tralasciando i fatti che opposero gli illuministi alla Chiesa, così come la lotta che scaturì da una idea religiosa razionale opposta a quella deista, quello che maggiormente ci interessa ai fini di spiegare meglio quale fosse lo scenario che circondava Cagliostro, è l'idea di scienza e, soprattutto, di medicina durante il periodo in esame.

    L'Illuminismo, come in molti già sapranno, si era posto un traguardo ben preciso, quello di riportare l'uomo ai lumi della ragione; proprio per questo motivo si parla di secolo dei lumi, un periodo durante il quale l'Illuminismo coinvolse nel suo progetto gran parte dell'Europa, e in particolar modo l'Inghilterra e la Francia.

    La ragione e il razionalismo avrebbero dovuto dare vita ad un nuovo tipo di società, lontana dalle superstizioni, aperta al progresso e alla libera iniziativa; non si può certo dire che tali propositi non produssero i loro effetti positivi, la scienza inizia a spogliarsi degli abiti della vecchia filosofia, diventa sempre più pratica e contribuisce ad accelerare il progresso, si innalza a tal punto da essere considerata quasi una nuova religione.

    Nuove scoperte iniziano a profilarsi all'orizzonte, e la medicina diventa un enorme campo di sperimentazione, anche se inizialmente ancora influenzata dall'antico pensiero in base al quale quasi tutti i problemi si possono risolvere con il solo ausilio del ragionamento.

    Anche in questo campo la strada verso l'innovazione sembra ormai essere aperta, ma i vecchi influssi sono duri a lasciare il loro posto alla scienza; in tal senso nascono e si sovrappongono tra loro varie scuole di pensiero, tra queste il Mesmerismo, la dottrina fondata dal medico austriaco Franz Anton Mesmer, per certi versi vicina ai metodi usati da Cagliostro, e l'Omeopatia, ancora oggi largamente praticata e spesso al centro di accaniti dibattiti.

    Nonostante ciò, come vedremo in seguito, la strada da percorrere era ancora molta, e l'uso di rimedi non sempre ortodossi quali, ad esempio, il salasso, lasciavano ampi spazi per quella vivace lotta che nacque tra i cosiddetti guaritori e la medicina ufficiale.

    All'interno di tutti gli scenari appena descritti si mossero Giuseppe Balsamo e Alessandro di Cagliostro, entrambi con un fine ben preciso, sostanzialmente diverso, ma che inevitabilmente li portò sullo stesso sentiero, soprattutto quando il primo divenne per alcuni poteri forti la soluzione più geniale e perfetta per far sparire dalla scena il secondo.

    Questa operazione, come vedremo, riuscì soltanto in parte; Cagliostro conseguì in ogni caso la prima parte dei suoi obiettivi, per poi cadere nella rete dell'inganno, in quella tela che il destino aveva già iniziato a tessere da tempo, a partire dal 2 giugno del 1743.

    Buona lettura.

    Roberto La Paglia

    INTRODUZIONE

    Le grida che si udirono quel 2 Giugno del 1743 in Via della Perciata, nel quartiere Ballarò, non furono certo inaspettate; tutti erano a conoscenza del fatto che Felicita (o Felicia) Bracconieri si trovasse ormai alla fine del suo periodo di gravidanza, e i vicini, più che allarmarsi, si accalcarono con curiosità alla porta della modesta abitazione dei Balsamo.

    I commenti, a volte inopportuni, si mischiarono alle richieste di notizie da parte dei curiosi; le donne si stiparono davanti all'ingresso, gli uomini osservavano a debita distanza, mentre i bambini erano felici di poter finalmente urlare a squarciagola senza essere ripresi dalle madri esasperate.

    Questo quadro, dal vago sapore popolare, forse a tratti esuberante nei colori, potrebbe essere il resoconto di quel famoso due giugno, anche se, al contrario, tutto potrebbe essere accaduto nella più assoluta normalità, senza clamori; in realtà, quello che più ci importa, è il fatto che questi avvenimenti segnarono l’inizio di una storia che non avrebbe mai avuto fine, che sarebbe sopravvissuta ai suoi stessi protagonisti, la storia di due uomini, uno dei quali avrebbe stupito le corti europee, ossessionato la classe medica e resa felice centinaia di povera gente, mentre l'altro sarebbe stato destinato a recitare in eterno un tragico copione.

    Quando nacque Giuseppe Giovanni Battista Vincenzo Pietro Antonio Matteo Balsamo, il destino iniziò a tessere una trama sottile e perversa, fatta di coincidenze e strani incontri, di fili sparsi senza capo ne coda; Cagliostro avrebbe conquistato l’intera Europa ma Balsamo sarebbe stato al centro di una catena di eventi che avrebbero nel tempo influenzato la storia stessa, tramandando un inganno che ancora oggi resiste agli attacchi degli studiosi e dei ricercatori.

    L’autore di uno studio su Cagliostro del 1974, ormai introvabile, scriveva di avere inventariato più di mille titoli sul Conte ma, già all’epoca, riteneva questo elenco palesemente incompleto.

    Quale è stata la motivazione che ha spinto così tante persone ad interessarsi alla figura di Alessandro di Cagliostro, e per quale motivo questo personaggio continua a mantenere ancora acceso l’immaginario collettivo pur essendo stato il protagonista di eventi accaduti più di duecento anni or sono?

    Il 26 agosto 1795, nella fortezza di San Leo, alle tre del mattino, si concludeva tragicamente una vicenda che tenne con il fiato sospeso mezza Europa e nel più completo imbarazzo Roma e il Vaticano; distrutto dalla lue, Alessandro di Cagliostro, lasciava questa terra per ricongiungersi con quel mistero che aveva interamente caratterizzato la sua vita, anche se, come vedremo in seguito, i fatti non si svolsero necessariamente in tal modo.

    Sfogliando una qualunque enciclopedia o dizionario, e cercando sotto la voce Cagliostro, l’unica definizione che ci sarà possibile trovare sarà la seguente: " Giuseppe Balsamo, alias Conte di Cagliostro, truffatore di origini Palermitane..."; molto spesso la paura del mistero finisce per diventare la genesi della menzogna, e la bugia trova terreno fertile proprio in coloro che sono perennemente alla ricerca del fantastico; è sicuramente più facile tentare con ogni mezzo di razionalizzare il mistero che non cercarne la vera essenza.

    Nelle pagine che seguiranno tenteremo di leggere tra le righe della montagna di documenti esistenti su Cagliostro, sforzandoci di anteporre la logica e l’amore per la ricerca alla frettolosa voglia di voler dare a tutti i costi una risposta; giungeremo infine ad una verità che forse non sarà mai suffragata da prove visibili e concrete, ma che nella sua ardita fantasia, non sarà poi così dissimile dalla storia che oggi tutti conoscono (o che hanno contribuito a farci conoscere), anche questa senza nessuna vera prova a sostegno se non la cieca incoscienza che a tutto crede purché sia sollevata dalle proprie paure.

    Sarà un processo indiziario su un altro processo altrettanto indiziario e frammentario, dove i Giudici sono a loro volta testimoni e accusatori, quando non redattori delle prove stesse portate contro Cagliostro; " Nessuno scriverà mai la verità su di me" recitava il Conte e nessuno, in effetti, ha voglia di scriverla, non tanto per la difficoltà oggettiva che quest’operazione comporterebbe, quanto per quella fitta nebbia della quale egli stesso si è ammantato e che i suoi nemici alimentarono prima per poterlo annientare, ora per non scoprire una verità sepolta da tempo, una verità scomoda.

    CRONOLOGIA

    Al fine di rendere più agevole la lettura dei prossimi capitoli che trattano argomenti più specifici (ma non connotazioni storiche), riportiamo la cronologia degli avvenimenti che videro protagonisti Giuseppe Balsamo e il Conte di Cagliostro, basandoci in parte sul Compendio di Monsignor Barberi (unico documento ufficiale della Chiesa) ed in parte su documenti e libri in mio possesso, molti dei quali ormai introvabili.

    Giuseppe Balsamo

    L’8 Giugno 1743 viene battezzato a Palermo Giuseppe Giovanni Battista Vincenzo Pietro Antonio Matteo Balsamo, nato il 2 giugno dal mercante Pietro Balsamo e da Felicia o Felicita Bracconieri, in seguito conosciuto come Giuseppe Balsamo.

    La famiglia Bracconieri, in passato, si era fregiata di illustri antenati, tra questi i Balsamo di Messina e signori di Taormina (affiliati all'Ordine dei Cavalieri di Malta) e Carlo Martello; proprio una delle figlie di quest'ultimo aveva sposato tale Giuseppe Cagliostro, un agente del Principe di Villafranca, dal quale, secondo gli accusatori Balsamo aveva poi assunto il cognome. [1]

    Pietro Balsamo muore all’età di 45 anni, lo stesso anno della nascita di Giuseppe, in seguito a questo tragico evento l'intera famiglia si trasferisce a casa dei fratelli della madre, più esattamente nella dimora di Matteo Bracconieri, impiegato delle Poste di Palermo.

    Giuseppe Balsamo, forse per la sua a volte arrogante vivacità oppure, molto più semplicemente, per dargli una migliore istruzione, viene affidato al Seminario di San Rocco e, in seguito, a quello dei Fatebenefratelli di Caltagirone, dove impara le prime nozioni di Medicina. [2]

    Le informazioni riguardanti la sua permanenza all'interno dei due istituti religiosi sono frammentarie, se non addirittura inesistenti; basandoci su quanto riferito da Monsignor Barberi nel suo Compendio (e con tutte le dovute cautele in quanto trattasi di notizie non suffragate da alcuna prova o ulteriore testimonianza) Balsamo esterna ben presto uno spirito libero e indipendente, prodigandosi in azioni contrarie alla morale e alla sacralità dei luoghi.

    Il 20 Aprile 1768 si unisce in matrimonio, a Roma, con Lorenza Feliciani, figlia di un fonditore, Giuseppe Feliciani, che abitava in vicolo delle Cripte, nei pressi della strada dei Pellegrini, e di Pasqua Adami.

    Il matrimonio, malgrado varie avversità da parte delle famiglie, avviene nella Chiesa di San Salvatore in Campo [3] ed è celebrato dal reverendo Don Angelo Antonio Battisti; l’atto di questo matrimonio è forse l’unico documento inoppugnabile all'interno del quale vengono citati insieme i nomi di Giuseppe Balsamo e di Lorenza Feliciani, ma non attesta niente altro che un normalissimo matrimonio avvenuto a Roma nel 1768 i cui testimoni furono Placido e Gaspare Martelli.

    Da notare ancora che la dote portata dal Balsamo ammonta a centocinquanta scudi, somma che andò a raddoppiare la stessa cifra portata da Lorenza, un ammontare davvero considerevole per l’epoca che sfata l’immagine di povertà da sempre attribuita a Giuseppe Balsamo.

    La coppia parte per Loreto, in seguito verrà segnalata a Bergamo, città dalla quale intraprendono un pellegrinaggio per San Giacomo di Compostela; proprio in tale frangente avverrà il famoso incontro con Casanova [4] (1769) del quale parleremo più approfonditamente in seguito.

    Dopo l'incontro con il celebre veneziano, per circa tre anni, cala il silenzio, la coppia inizia probabilmente a spostarsi in lungo e in largo per l'Europa sbarcando il lunario alla meno peggio; tutto ciò continua fino agli anni 1772/1773, quando i due coniugi faranno nuovamente parlare di se per un caso abbastanza singolare.

    Proprio in questo periodo, infatti, Lorenza Feliciani diviene l’amante del giovane avvocato Duplessis, persona tra l'altro conosciuta anche da Cagliostro, il quale ne colloca l’incontro a Parigi proprio nel 1772; su questa vicenda sarà bene soffermarsi più approfonditamente, poiché proprio dai relativi atti processuali nascono i primi errori che, in seguito, daranno vita all'omonimia Lorenza/Serafina.

    In base al resoconto fornito da Pier Carpi nel suo Cagliostro. Il maestro sconosciuto, Giuseppe Balsamo e Lorenza, durante il loro viaggio in nave verso la Francia, fanno conoscenza con un avvocato del Parlamento francese, quest'ultimo si presenta con il nome di Maximilien du Plessis; ben presto il terzetto diviene molto affiatato ma questo non impedisce a Balsamo di capire che, in realtà, dietro le apparenze si nasconde un certo interesse nei riguardi della sua giovane sposa.

    Sulla vera identità di questo avvocato francese esistono almeno due versioni: la prima lo ricorda come amministratore dei beni della Marchesa de Prie, una seconda lo vuole invece un medico che aveva fatto fortuna esercitando la sua professione in India [5].

    Sbarcati a Calais le intenzioni di du Plessis si palesano senza più finzioni, l'uomo chiede infatti a Lorenza di lasciare il marito e di fuggire via con lui; la donna, pur coinvolta sentimentalmente, rifiuta, ma accetta di diventare la sua amante; l'insolito terzetto si trasferisce quindi a Parigi, ospite della Marche de Prie.

    Si trattava del classico ménage à trois, ma ben presto gli eventi avrebbero preso una piega del tutto inaspettata; Lorenza infatti cedeva sempre più alle lusinghe e alla corte di du Plessis, mentre a quest'ultimo andava sempre più stretto il ruolo dell'amante segreto, cosa resa ancora più insopportabile dalla gelosia che aumentava nei confronti di Balsamo.

    A complicare la vicenda c'era poi la gelosia di Lorenza nei confronti della proprietaria di un negozio di abbigliamento femminile posto in rue Saint Honoré, la signora Foucher, con la quale, a suo dire, du Plessis aveva rapporti fin troppo sospetti, rapporti che quest'ultimo, nonostante le insistenti richieste dell'amante, aveva sempre rifiutato di troncare definitivamente.

    La situazione era ormai prossima a precipitare, e così infatti avvenne quando Balsamo, ormai messo alle strette tra la convenienza di quella ospitalità ed una tresca ormai sulla bocca di tutti, esplose improvvisamente minacciando di denunciare du Plessis,

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1