Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Strani Antichi Scritti Perduti
Strani Antichi Scritti Perduti
Strani Antichi Scritti Perduti
E-book322 pagine4 ore

Strani Antichi Scritti Perduti

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

“STRANI ANTICHI SCRITTI PERDUTI”,

veri o presunti tali, vecchi migliaia di anni, considerati distrutti, scomparsi, o perduti come i Dialoghi di Solone e Platone sull’Atlantide ad ampliamento di Timeo e Crizia, provenienti dal mercato nero dell’archeologia di segrete collezioni private, insieme a rivelazioni medianiche al limite tra l’incredibile e l’inaccettabile che illuminano un “colossale quadro” dimenticato, di civiltà perdute, conoscenze superiori, visitatori extraterrestri, maestri divini, che formano il tessuto di questo memoriale postumo di un inafferrabile trafficante di antichità di nome Parri, venuto alla luce dopo oltre 20 anni di oblio. Un INEDITO al limite estremo tra falso ben congegnato e“scherzo ciarlatano” pseudo archeo proto-preistorico... senza, forse, essere nessuno dei due. UN LIBRO MAI PUBBLICATO PRIMA!
LinguaItaliano
Data di uscita12 mar 2013
ISBN9788891106049
Strani Antichi Scritti Perduti

Correlato a Strani Antichi Scritti Perduti

Ebook correlati

Saggi, studio e didattica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Strani Antichi Scritti Perduti

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Strani Antichi Scritti Perduti - Massimo Gottini

    Risposte.

    Il primo documento

    Papiro Exius

    La storia del Pianeta Splendente

    Le origini non terrestri dell’uomo.

    Dal diario del Parri : "Composto da quattordici frammenti dello stesso papiro, sezionato in parti più piccole per presunti motivi commerciali.

    E’ sicuro facciano parte di un papiro più grande di cui si ignorano le effettive dimensioni.

    Quali e quanti siano in tutto non si può stabilire con precisione, nemmeno se quelli qui presentati formino l’inizio o la fine della storia descritta; mr. Exius (il presunto scopritore ed il primo possessore del reperto) non ha mai tenuto la contabilità delle unità da esso ricavate, tantomeno ha specificato l’effettiva dimensione del papiro, non ha mai fatto copia completa dell’originale, non è dato sapere se mai rinvenuto integro.

    Rinvenuto nel luglio 1964 presso il sito KV62b, adiacente il KV61, racchiuso in una scatola in alabastro di forma esagonale allungata cilindrica, tutta dorata con striature a zebra di colore blu, con il coperchio ritraente il cerchio solare, dotata di tre piedini in bronzo di sopralzo. Almeno altri due frammenti (non contabilizzati nei 14 sopramenzionati) sono stati acquistati da un collezionista inglese (con silenzioso clamore) alla stessa asta insieme alla scatola contenitore, pare per la collezione personale di antichità, di un membro (non specificabile) della famiglia reale.

    Il ritrovamento vista l’esiguità del reperto e per il fatto che non fosse sepolto in una tomba passò praticamente inosservato fino al 1979 quando i frammenti che compongono il documento in questione vennero messi all’asta Hasan el Hasan.

    Il papiro Exius è rimasto conservato e di proprietà della collezione Hasan fino alla sua svendita da parte di Abu, figlio dell’antiquario alla morte del padre. La traduzione descrive un tempo impossibile da posizionare cronologicamente, quando un popolo proveniente dal cielo sbarca sulla Terra come unico sopravvissuto alla fine di un altro pianeta definito Terra di Ku Splendente, presumibilmente compreso tra Marte (il piccolo rosso) e Giove (il gigante tempestoso)?

    Eppure la scienza insegna che tra Marte e Giove, la gravità del secondo non favorì, anzi rese impossibile la formazione di un pianeta quale avrebbe potuto essere quello che avrebbe dovuto costituire i resti rocciosi galleggianti della fascia omonima. Questi sarebbero in realtà il risultato di piccoli oggetti rocciosi primordiali ritenuti alla base della formazione di pianeti ed asteroidi del sistema solare, ma che nel caso specifico non hanno mai ultimato il processo di formazione nei primi.

    Allo stesso modo la Legge di Bode professa il contrario, e comprova con un’equazione astronomica la propria verità.

    Più antico del papiro Exius è l’Enuma Elish sumero che sembra proprio descrivere l’origine della fascia da un mondo distrutto. Nel 1977 la fantascienza proponeva nel romanzo di J.P. Hogan l’esistenza di un mondo pre-fascia asteroidale abitato da una civiltà extraterrestre molto avanzata simile a quella menzionata dal papiro Exius, e popolante quello stesso mondo chiamato Minerva. Nello stesso anno Anne Baymay scriveva l’inedito di: Splendida, ovvero le avventure di una regina proveniente da un mondo distrutto compreso tra Marte e Giove, depositaria del segreto degli splendidi consistente nel dominio sulle forze della natura con cui governava come unica divinità femminile la creazione. Nel papiro Exius vengono menzionati un creatore, più signori, una corte celeste ed altri particolari che potrebbero essere simboli confusi di un tempo cosmico dimenticato ma comune nei nomi e nelle descrizioni di molte culture. Potrebbe essere un racconto in chiave mitologica extraterrestre dove l’anonimo autore descrive cose ed eventi di cui l’uomo non è mai stato testimone proprio perché avvenuto in un altrove diverso dalla Terra lontano nel cosmo, od anche trattarsi del più antico scritto fantasioso pre fantascienza di cui si abbia prova scritta, come potrebbe essere la descrizione del ricordo di un evento accaduto lontanamente in una antichità ancestrale indefinita. Insieme al papiro sono stati ritrovati in buone condizioni di conservazione anche due scritti risalenti al IV secolo a. C. redatti in greco antico ed attribuibili ad uno sconosciuto autore di nome Ermecate Servio - sono autografati - in cui viene descritta una storia egiziana dalle più lontane e sconosciute origini pre-semitiche ed un papiro sempre dello stesso autore in cui viene anche qui, descritto l’arrivo dal cielo di due popoli da un mondo distrutto. Il 12 marzo 1979 ho acquistato per conto di mr. Masgardner i quattro frammenti di papiro, qui in seguito tradotti, insieme ad una serie di monili, cinque statuette in terracotta, un vaso canopo. Gli altri dieci frammenti della serie, sono andati venduti in tre lotti ad altrettanti collezionisti europei ed arabi".

    Documento 1

    Papiro Exius

    La storia del Pianeta Splendente

    Le origini non terrestri dell’uomo.

    Collezione Masgardner – New York

    Reperto: PE – 144/2 - 12-3-79

    Autore: Anonimo.

    Scrittura: Aramaico.

    Supporto: Papiro, tre frammenti di dimensioni comprese tra: 35/38 x 18/20 cm. circa.

    Proprietà: Collezione Masgardner - New York.

    Epoca: VI - VII sec. a. C.

    Sito: KV62b.

    Luogo: Egitto - Valle dei re.

    Titolo arbitrario: La storia del Pianeta Splendente.

    Genere: Preistorico - fantastico – mitologico?

    Traduzione ed interpretazione testo del Papiro Exius:

    Primo papiro

    Casa del ghiaccio ai figli del cielo casa per creature (…). Grande testa, lunghe mani danno la forza possente nel cielo (…). Nel giorno luminoso arrivano dal cielo, sopra le creature della bianca corona, sopra la vita i cerchi del sole. Il creatore, la corte (…) nella bianca corona (…). Aria madre, fuoco padre (…) benedicono il corpo alla terra. I colori cambiano (…) aspettano la creazione, il dormiente aspetta la creazione. Due luci osservano (…) lo sguardo lontano semina vita. Grandi occhi sulla bianca corona. Grandi creature camminano nel cielo, nel silenzio della notte (…) i cerchi tonanti camminano nel sole (…) nella via del fiume (…) alla bianca casa (…).

    Secondo papiro

    "Ku portatore dei segni di Ra non dimentica, vive nella creazione (…). Ku portatore di Et non dimentica, vive l’oscurità (…). Signori del tempo antico, creati (…) dell’alto dalla testa grande oscurano il passaggio (…) i cerchi tonanti (…) corrono nelle case del cielo (…) alla ricerca della madre perduta. Nel tempo (…) i cerchi tonanti cercano la madre perduta, nel nome (…) il segno. Guarda nel silenzio del piccolo rosso del gigante tempestoso, nella terra di Ku tutto è splendente (…) la madre non vive in quel mondo (…) grande Ku. Terre alte sulle acque, nella terra di Ku. Cibo senza fine, luogo splendente brilla nello sguardo protetto. Grande Ku signore della corte. Notte senza tenebre della buia madre, non vive in quel mondo. Somma di doni, la vita in lui nasce. Ku rotto nel buio, Ku piange lacrime di pietra nella sofferenza, Ferme nel buio, non si muovono, la madre vive il mondo distrutto".

    Terzo papiro

    "Il dono grande del respiro in lui nasce la mano (…) la parola ordina. Lo sguardo lontano (…) la forza chiama lontano nell’oscurità, i figli silenziosi. Il mondo perde la via, cade la corte, notte oscura del nuovo giorno (…) volontà silenziosa delle ombre nere, Khnumu, dà il soffio della vita, Nefu madre oscura".

    Quarto papiro

    Ventesima ora del primo giorno, il cielo non spegne la rossa appaiono luci sorelle (…) dieci stelle fiammeggianti passano alte nel tuono (…) sopra i cuori (…). Silenzio degli spiriti viventi. Ventunesima ora del quinto giorno senza notte, nel cielo si spegne la rossa splendente. (…). Dieci stelle fiammeggianti tornano con due fratelli (…) di fiamma di Ra. Le piante alte, gli uccelli (…) l’acqua nera non si beve (…). Dalle stelle fiammeggianti escono i semi della vita, nelle gocce dell’acqua del mattino (…) l’acqua del mattino non si beve. Dai cerchi fratelli escono i semi di gocce di vita. La maestà cammina sulla terra (…) l’acqua salata bagna le teste rotonde (…) non si beve (…) l’incenso bianco agli spiriti, l’oro (…) agli spiriti della pietra.

    Fine testi.

    ***

    Papiro Exius

    La storia del Pianeta Splendente

    Le origini non terrestri dell’uomo.

    Ricerche medianiche: Barche di Iside e Osiride

    NP: Come la maggior parte dei documenti presentati, anche il Papiro Exius viene approfondito dal professor Grassi per via medianica.

    ECCO LA SPIEGAZIONE DI CHI E’ IL PROFESSOR GRASSI COSI’ COME REDATTA DAL PARRI.

    Nota memoriale allegata:

    Grassi, il medium traduttore

    La figura del professor Grassi è quella dell’esperto traduttore di lingue antiche ed è l’equivalente medianico di quello che furono a loro tempo veggenti potentissimi e medium rinomati, con la differenza che non si è mai circondato di alcun tipo di clamore né pubblicità per il suo potere, ma fondamentalmente per il timore di doversi esporre a giudizi e critiche gratuiti ed inutili e soprattutto perché nessuno ha mai effettivamente capito se il professore fosse più medium che veggente, o viceversa, essendo ed avendo di entrambe queste figure le caratteristiche più spiccate e le doti più evidenti. Lui ha sempre sostenuto di avere ispirazioni ed intuizioni particolari, non ha mai accettato o riconosciuto di avere doti paranormali malgrado l'evidenza dei giudizi plebiscitari della gente e dei risultati ottenuti, ma specialmente dei fatti che hanno sempre confermato il contrario della sua personale opinione. Quando è in trance, nell’alterazione della sua coscienza è come se volasse in qualunque luogo del mondo, in qualunque tempo, vedendo, descrivendo ed argomentando gli eventi, le persone ed i luoghi con una semplicità e naturalezza descrittiva a dir poco sbalorditive e dettagliate, ma soprattutto vivendo l'attimo", inoltre credo sia l’unico al mondo a materializzare (raramente) i trance nei modi più incredibili ed impressionanti come descriverò di volta in volta in seguito.

    A quella del dottor Bersani (esperto in greco e latino) devo l’altra parte delle traduzioni eseguite.

    Tutti i documenti presenti nel libro sono stati tradotti dal professor Vittorio Grassi e dal dottor Emilio Bersani, da me sintetizzati in stralci mirati al reperto ed all’argomento in questione, ordinandoli come:

    RICERCHE MEDIANICHE.

    Eseguite al ritmo frontale di domanda-risposta; in cui il Grassi quando è in trance risponde con R - risposta - a delle domande D, mirate all’argomento analizzato; risposte che si integrano e fondono ai documenti qui presentati, arricchendo l’argomento stesso di visioni dettagliate di eventi storici e preistorici particolareggiati o sconosciuti, nonché di considerazioni, rivelazioni (intuizioni?) sorprendenti.

    Non tutte precise ed esaustive, anzi, ma tutte come fossero sviluppate, svelate, discusse da un maestro-professore esperto (o pseudo tale) in più argomenti, visti da punti diversi della conoscenza e della razionalità, spesso descritti con una naturalezza ed un dettaglio impressionante-mente tipici di chi li vive di persona in quel momento, in un tempo lontano centinaia, migliaia o milioni di anni nel passato".

    COME TUTTI I RISULTATI MEDIANICI PARANORMALI COSIDDETTI MEZZI POCO ORTODOSSI, CHI LEGGE VALUTI COME CREDE E CONSIDERI LA POSSIBILITA' DELLE RIVELAZIONI, NON LA LORO CERTEZZA!

    Il Parri non specifica i nomi di chi compie le domande, tanto meno quanti sono i presenti alle ricerche compiute dal Grassi.

    NP: Qui vengono riportati gli stralci di una serie di domande e risposte compiute in merito all’argomento analizzato.

    NP: I numeri citati dal medium sono approssimativi ed indicativi, non sono da considerare precisi ed attendibili

    .

    Domanda: Come fecero gli antichi egizi a conoscere dettagli di una storia mai raccontata? I nomi riportati dal papiro non compaiono nell’antica tradizione storica, mitologica e religiosa del popolo. Avevano una fervida fantasia o cos’altro?

    Risposta: L’Egitto con la sua iniziazione Isidiaca fu il punto di origine delle lamine dei Tarocchi e dello sfruttamento dei poteri medianici dell’uomo.

    I signori della somma conoscenza, sacerdoti delle case della vita e della morte, conoscevano i misteri dell’anima e del corpo grazie a moltissima conoscenza trasmessa da bocca ad orecchio, ed ancora di più strappata alla natura in pratiche medianiche dove bambini e bambine erano il ponte di collegamento tra la dimensione della materia cellulare dei viventi e quella spirituale dell’invisibile.

    Si entrava nel tempio Isidiaco a 7 anni e vi si rimaneva fino ai 14.

    Qui l’iniziando imparava i misteri dei corpi, delle scienze e delle arti.

    La casa della vita e quella della morte si differenziavano così: nella prima, il collegio di maghi e sacerdoti studiavano la vita in tutti i suoi aspetti e pur non avendo il microscopio elettronico la conoscevano nella sua più intima essenza.

    Costoro venivano rigidamente educati come primo tempo della loro evoluzione; musica e danza in precoce età, in seguito poesia e canto favorivano l’apertura di sensori paranormali latenti.

    Ogni esemplare eccellente in tutte queste arti veniva avviato al segreto della scrittura considerato uno tra i più potenti doni della divinità.

    Servendo nel tempio e nei sotterranei erano chiamati: Barche di Iside che con la stessa naturalezza del marinaio traghettante da un lido all’altro l’imbarcazione, attraverso le loro manifestazioni medianiche garantivano ai sommi sacerdoti l’accesso a tutte le cose percepibili ed accepibili della materia, ed a quelle nascoste e sfuggenti dell’energia, aprendo le porte al divino piano dello spirito.

    I bambini meglio dotati vivevano una vita superiore dedita al raggiungimento della conoscenza, ed erano obbligati a non avere nessun contatto con il mondo esterno.

    Sepolti vivi in un mondo sotterraneo a cui non mancava la luce del sole, ramificato in gallerie labirintiche e templi nascosti ai viventi di superficie.

    I sommi sacerdoti costruirono una serie di stanze-tempio ognuna delle quali portatrice di una sapienza diversa.

    D: Le Barche di Iside e quelle di Osiride non sono ricordate negli scritti, nei geroglifici, e nelle memorie dell'antico Egitto, a differenza di quelle Funerarie, Lunari, Solari e Processionali, usate e rappresentate all'interno della comunità…

    R: La barca è di sua natura un mezzo per compiere un percorso, attraversare una via per facilitarsi il movimento ed arrivare ad una meta.

    Questi Bambini erano le barche che percorrevano le vie della conoscenza ultrasottile, in altezza, larghezza, profondità, dentro e fuori la materia, il tempo e lo spazio in vie non percorribili dal popolo, ne tantomeno della nobiltà; vie di sacrificio e saggezza che a questi livelli imponeva ai sacerdoti maestri, il comando al silenzio affinché lettera, parola o segno date alla massa non uccidessero lo spirito. Sapevano e scrivevano su pietra e papiro per non perdere il ricordo e far si che la somma di tutti i ricordi e le esperienze vissute dai bambini fossero costruttive ed istruttive, ma lo facevano in modo così ermetico, saggio e circoscritto alle case della vita e della morte, da risultare ieri come oggi oscuro e sconosciuto.

    Così le Barche di Iside e di Osiride non erano rappresentate, e non lo sono mai state all'interno della comunità. Di esse non esistono tracce né manufatti materialmente toccabili in grado di testimoniarle o racconti atti a ricordarle.

    D: Visto il tenore di vita a cui erano sottoposti questi bambini, come si riproducevano questi eletti?

    R: La moralità era feroce e spietata, vigendo la ierogamia molti consanguinei divenuti ragazzi venivano sposati tra loro con il solo scopo funzionale di generare creature, medianicamente più sensibili e potenti.

    La continua rarefazione della razza provocava la progressiva diminuzione della prestanza fisica ed un’accentuazione spasmodica del potere psichico attraverso cui si cercava di ottenere nuove generazioni di Barche viventi che avessero in sé i poteri di entrambi i genitori potenziati; Ekmana, Itu, Silla, Kuo, Giuseppe, Maria, in tempi storici diversi, furono i nomi dei capostipiti di generazioni di uomini (tutti maschi) incarnanti il potere e l’essenza del dio (nota: in seguenti ricerche medianiche, il Grassi parlerà dei Giganti Biblici, spiegando il fenomeno). Una manipolazione genetica eseguita nel sottile invisibile da scaltri sacerdoti; una specie di vivisezione umana protetta dalle stesse scuse che oggi vengono addotte per la vivisezione animale: viene fatto per il bene altrui!.

    D: In quella della morte?

    R: In quella della morte si studiavano ed osservavano le avventure delle anime defunte fino al divenire Osiride o alla completa distruzione dell’essere, inoltre si conoscevano le strutture dell’atomo, della medicina, di stelle e mondi lontani acquisite dall’altra e qui approfondite. Questi frammenti costituiscono una visione di quei risultati.

    Le Barche di Iside comunicavano agli uomini la conoscenza sottile che questi potevano prendere rendendo i sacerdoti i grandi possessori dei segreti dei cieli e delle scienze, quelle di Osiride le rendevano divinamente magiche.

    Grazie a ciò capirono che lo spirito dell’uomo conosce tutto, sa tutto, poiché era prima che il mondo fosse. Proprio questa sapienza li portò a vedere senza occhi l’inizio di tutte le storie dell’uomo della Terra in un inizio non di questo mondo, di un mitico Eden Splendente dove la notte era sconosciuta in una perenne luminosità favorita da due satelliti naturali a far si che primavera ed autunno si alternassero in una continuità luminosa ininterrotta, e non solo.

    Qui, l’uomo celeste – il para umano – era prima che l’uomo terrestre fosse.

    Quando lo spirito riusciva a comunicare attraverso un consenso di uomini questi potevano diventare possessori dei segreti dei cieli, poi che ciò avvenisse in modo spontaneo o che fosse fortemente sollecitato da fumi, droghe, e obelischi, poco importava.

    Scoprirono che alla base di questa umanità ci furono uomini che vennero dallo spazio e che una volta arrivati su questo pianeta furono i portatori delle conoscenze raggiunte sul mondo d’origine ma soprattutto della capacità a penetrarne altre inesplorate con la forza della mente.

    Veri apporti medianici di volta in volta atti a comunicare tutta la conoscenza che la mente poteva percepire ed il cervello contenere e manifestare. Poche volte l’intuizione personale soddisfaceva al caso, meno ancora le casualità.

    D: Erano collegate tra loro le due case?

    R: Periodicamente i due collegi si scambiavano tutte le informazioni acquisite e pur vivendo nettamente separati gli uni disponevano quelle degli altri e viceversa.

    I medium garanti della conoscenza erano piccoli bambini, figli del popolo ed anche della nobiltà, che vivevano una vita votata alla rigida educazione del corpo ed al rigidissimo controllo dei poteri paranormali suscitati dalle guide maestre di scaltri sacerdoti indifferenti alle perdite umane durante i percorsi compiuti. Quei sacerdoti in un tempo precedente furono le generazioni di bambini più forti e resistenti, in loro non esistevano compassione, pietà, misericordia.

    Servendo nel tempio, le vite spezzate di quei giovinetti non avrebbero creato traumi ai livelli più alti della società, ed allo stesso tempo potevano beneficiare della mummificazione e di una sepoltura individuale come spettava al faraone ed ai dignitari maggiori nell’onore che da figli del popolo non avrebbero mai avuto.

    Dal momento che entravano nel tempio, quei piccoli cessavano tutti i contatti con la famiglia di origine per la quale pur essendo ancora viventi era come fossero morti. Con il passare degli anni, tra i sopravvissuti venivano selezionati i sette giovani maschi più forti, ed altrettante femmine meglio dotate che avessero compiuto i quattordici anni. Nel giorno del solstizio d’estate avveniva la promozione alla parallela casa della morte del Tempio di Osiride, vero centro di scienza e studi, in un rituale che si ripeteva ininterrottamente dall’alba della prima fondazione.

    Alla destra della divinità sorgeva la casa della vita, popolata dalle Barche di Iside, alla sinistra quella della morte e le sue Barche di Osiride.

    Erano in possesso di conoscenze sublimi della materia e dell’energia e pur avendo la possibilità di avere tutta la tecnologia possibile se ne tennero lontani dal suo sfruttamento plateale.

    D: Sarebbe interessante approfondire anche superficialmente l’iniziazione…

    R: Dai 14 ai 21 anni l’iniziazione della casa della morte avrebbe trasformato le Barche di Iside in Barche di Osiride.

    Coloro che raggiungevano i 21 anni venivano avviati al sacerdozio più profondo nell’iniziazione delle lamine dei Tarocchi, attraverso un esame molto severo del collegio dei sacerdoti anziani.

    Così le singole attitudini e capacità sarebbero emerse in tutta la loro potenza. Se ritenuto idoneo a proseguire il suo percorso evolutivo veniva avviato all’iniziazione magica che di anno in anno allargava la sua conoscenza e garantiva una lamina iniziatica sempre diversa in essenza e sostanza. A 41 (non veniva ancora considerato sacerdote) se viveva così tanto, subiva la cosiddetta morte venendo seppellito vivo per 40 giorni, senza cibo né acqua, in uno stato di catalessi sospesa tra la vita e la morte durante i quali il suo spirito staccato dal corpo visitava tutti i regni intermedi dell’essere e dell’esistere. Il suo corpo malgrado non si alimentasse né idratasse non subiva nessun tipo di sofferenza e deperimento e se al termine di tutto ciò l’iniziando era ancora vivo, veniva consacrato e svegliato. Nella consacrazione gli veniva aperto il Terzo Occhio e tutti i centri chakra ancora chiusi. Tutto ciò rendeva il soggetto un super uomo, o sarebbe meglio dire: il divino che siede al centro, colui che non muore. Era in grado di usare il suo spirito come un’estensione del corpo conosceva tutto, sapeva tutto, poteva tutto, era lui stesso un dio.

    Molti dèi dell’antichità dell’Egitto furono loro.

    Queste divinità in tutti i tempi ed in tutte le civiltà furono il massimo grado di perfezione umana raggiunta dall’uomo e dalla donna, eppure ognuno di loro pur avendo i poteri più impensabili era sempre tutelato e protetto dai sacerdoti più evoluti per i quali l’appellativo semi dio era più una limitazione paradossale essendo per certi aspetti superiori alla divinità stessa. I sacerdoti semi dèi che non superavano i vari passaggi delle lamine ed allo stesso tempo non morivano, venivano ugualmente tutelati, protetti ed avviati alla scoperta della conoscenza di mondi lontani, della storia, delle scienze occulte. In gradi minori i segreti di alchimia ed astrologia. Altri tra loro guidati alla realizzazione di Chiavi d’ingresso a mondi altresì inaccessibili con la forza del chakra inespresso in collegi sacerdotali tanto ermetici quanto potenti attraverso la sapienza di altri 21 Tarocchi completamente diversi dai primi.

    Toth era una di queste figure, non era immortale e malgrado fosse considerato una divinità, tale non era. Fu colui che portò fuori dal tempio questi ultimi così come sono giunti ai giorni attuali, con le forzature dei tempi e degli eventi che li hanno alterati nel corso dei millenni.

    D: Le parole del papiro Exius si riferiscono alla venuta dei primi colonizzatori extraterrestri o ai signori della prima civiltà terrestre?

    R: Entrambe le cose, abilmente mischiate dalla mano dello scriba guidata dai sacerdoti, dico abilmente, perché di fatto i primi colonizzatori extraterrestri non vivevano in un corpo bipede plantigrado, ma erano più che altro spiriti in cerca di un corpo da occupare. Parole date dai divini che siedono al centro che vedevano e sentivano l’impercettibile senza usare i sensi normalmente conosciuti e per i quali le barriere dello spazio e del tempo non esistevano.

    NP: Il Grassi in altre ricerche ha spiegato e dettagliato i primi ed i secondi 21 Tarocchi delle Case di Iside ed Osiride uno ad uno, ma li avevo conservati nel quaderno numero 5 che ho distrutto. A memoria di quello che posso ricordare, dirò che nei secondi ventuno comparivano dieci animali come il serpente, il coccodrillo, il leone etc. etc. e dieci tra fenomeni di natura ed elementi naturali tipo il temporale, il fulmine, l’acqua, la notte, etc. etc.

    Per ognuno era spiegato il potere intrinseco (che non si può vedere con gli occhi) e quello estrinseco (che si può vedere solo con gli occhi) evidenziando un discorso magico-esoterico molto difficile da afferrare e comprendere per un non iniziando. Il ventunesimo Tarocco era quello che nominava i nomi segreti della divinità (non ne ricordo il numero) insegnando per ognuno di essi il segreto ad addomesticare come fosse una creatura vivente la divinità stessa ai propri voleri divenendo così il dio in terra, tra gli uomini, superiore alla divinità, proprio come lo erano

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1