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Il portiere moderno: un costruttore al centro della manovra
Il portiere moderno: un costruttore al centro della manovra
Il portiere moderno: un costruttore al centro della manovra
E-book119 pagine1 ora

Il portiere moderno: un costruttore al centro della manovra

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Testo nato durante il periodo del lockdown, in un momento di isolamento forzato reso meno pesante dai vari webinar organizzati dalle varie Associazioni di categoria che hanno permesso ai vari Tecnici specialisti di confrontarsi e, soprattutto, di aggiornarsi con “I Grandi Maestri” del nostro calcio ed in modo particolare del ruolo di “Allenatore dei Portieri.”

Si parla di gioco posizionale, dei nuovi compiti del Portiere moderno in fase offensiva, difensiva e di transizione (positiva e negativa), trattando anche gli aspetti cognitivi, psicologici e fisici che inevitabilmente risultano influenzati dall’evoluzione del ruolo, dai cambiamenti tattici e regolamentari; il tutto arricchito da varie proposte di esercizi analitici ed esercitazioni pre-situazionali.
LinguaItaliano
Data di uscita16 nov 2020
ISBN9788831697064
Il portiere moderno: un costruttore al centro della manovra

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    Anteprima del libro

    Il portiere moderno - Luigi Borrelli

    moderno.

    Capitolo 1- L’ Evoluzione del ruolo del Portiere

    Il giuoco del calcio è sicuramente uno degli sport che maggiormente si è evoluto nel corso dei secoli ed il ruolo del Portiere, in particolare, è quello che si è evoluto più degli altri. Ripercorrendo, infatti, un po' di storia, il calcio, per quanto ne sappiamo, ha origini molto antiche, basti pensare al calcio storico fiorentino (conosciuto anche con il nome di calcio in livrea ) che, addirittura, riprendeva una disciplina sportiva appresa dai Romani nell’antica Grecia durante le conquiste del II secolo avanti Cristo, che in latino era chiamata harpastum , un gioco a squadre effettuato con un pallone gonfio d'aria, stoppa o lana e da molti considerato, anche se probabilmente più vicino al rugby, come il padre del giuoco del calcio.

    La versione moderna e codificata, del calcio, però, quella che conosciamo noi, pare sia nata intorno al 1865 in Inghilterra .

    Successivamente, nel 1871 viene inserita la figura del Portiere.

    Nel 1901 viene disegnata l'area di rigore e nel 1913 viene stabilito che il portiere può prendere la palla con le mani solo nell'area di rigore.

    Questo ci fa capire come anche il calcio, come tutto nella vita, sia soggetto a continui cambiamenti dettati dall'evoluzione del gioco e delle sue componenti.

    Negli ultimi 30 anni il ruolo del Portiere è cambiato, oltre che per le modifiche al Regolamento (retropassaggio, fallo da ultimo uomo, fallo di mano fuori area, calci di rigore, calcio di rinvio etc..), soprattutto per le esigenze tattiche sia in fase difensiva che offensiva. Per quest'ultimo motivo gli interventi a difesa della porta sono sempre meno a favore di quelli a difesa dello spaziosia con i piedi che con le mani.

    Prima del 1° luglio "92 il Portiere svolgeva un ruolo prettamente passivo. Da quella data, fino ad arrivare ai giorni nostri, le cose sono necessariamente cambiate e, probabilmente, continueranno ad evolversi per le caratteristiche dei protagonisti, per esigenze tecnico-tattiche e . . . perché no, anche per lo spettacolo.

    I primi a capire che il Portiere poteva essere un giocatore in più in fase difensiva, offensiva e, soprattutto, in fase di impostazione sono stati gli olandesi che, praticando un calcio che prevedeva l'applicazione sistematica di pressing e fuorigioco, chiedevano al Portiere di assolvere maggiori compiti a livello difensivo fungendo da libero ed all'epoca si parlava di calcio totale .

    Al Portiere moderno è richiesto di conoscere tutti i possibili sviluppi del gioco, mantenere un livello alto e continuo di attenzione e concentrazione per tutta la durata della partita e queste sono qualità importanti che devono far parte degli obiettivi dell’allenamento già a partire dai settori giovanili.

    In particolar modo gli viene richiesto:

    più tattica (in fase offensiva, difensiva e nelle transizioni);

    più tecnica specifica (soprattutto maggiore abilità podalica);

    più preparazione condizionale anche perché rispetto al passato c'è una maggiore velocità di gioco, una maggiore imprevedibilità nel modo di calciare e, conseguenzialmente, delle traiettorie.

    Praticamente il ruolo del portiere si sviluppa in gara con un'alta variabilità di situazioni ed una notevole pressione temporale ed è perciò ragionevole pensare che i fattori di natura cognitiva - coordinativa (capacità percettivo -decisionali, tecnica specifica) avranno un peso maggiore di quelli di natura condizionale (bioenergetica – neuromuscolare).

    In base alle proprie abilità, il rendimento in gara del Portiere moderno è condizionato:

    dalla tattica(dalla sua capacità decisionale istantanea)

    dalla tecnica (dalle sue capacità coordinative)

    dal suo stato fisico (dalle capacità condizionali)

    dalle sue capacità di strategia (dalla sua capacità decisionale preventiva)

    dalle sue motivazioni (dalla componente psicologica)

    dalla competitività (dalla sua capacità competitiva)

    Oggi il Portiere, a differenza degli anni passati non è più il vecchio para palloni o guardia pali, è un ragionatore, un atleta pensante e deve vivere la gara in tutti i 90 e più minuti in cui ha sempre dei compiti da svolgere ed a noi Allenatori dei Portieri tocca osservare, analizzare e pianificare per allenare nel migliore dei modi in analitico e pre-situazionale (o propedeutico al situazionale) ed aiutarlo a svolgere efficacemente questi compiti che andrà, poi, ad adattare nel situazionale che necessariamente un Portiere moderno deve effettuare con la squadra ed i compagni di reparto.

    Oggi è stato stabilito che il tempo diretto di intervento di un Portiere dura da 0,5 a 2 secondi, mentre quello di un giocatore da 1 a 6 secondi, percorrendo dai 3 ai 5 Km; quindi, si muove e corre di più rispetto ad una volta, utilizzando il meccanismo aerobico, mentre negli interventi brevi ed intensi quello anaerobico alattacido.

    La programmazione e l'organizzazione della moderna preparazione del Portiere deve tener conto del modello prestativo, della gara. Analizzando gli scout di gara, infatti, si nota come gli interventi a difesa della porta, pur rimanendo sempre di altissima valenza, sono ormai una piccola percentuale, il 10-20%, rispetto alla gestualità di gara, portandoci a modificare ed ampliare i temi proposti in allenamento. A tal proposito si è appurato che sulla base degli interventi più effettuati nel calcio attuale, il nostro Portiere oggi deve avere, oltre ad una buona tecnica specifica:

    conoscenza del gioco, abilità nella lettura delle situazioni, gestione e copertura dello spazio;

    buona tecnica podalica in fase di impostazione (ricezione, gestione e trasmissione del pallone).

    Nelle gare analizzate negli ultimi decenni, appare chiara la riscoperta delle fasce laterali, con una diminuzione sensibile delle palle giocate nel corridoio centrale a vantaggio dell'ampiezza. Questo vuol dire che se in precedenza il Portiere si preoccupava prevalentemente di respingere tiri o attacchi diretti dalla zona centrale del campo, dalla cosiddetta zona di rifinitura, ora deve saper intervenire efficacemente anche su palloni provenienti dalle fasce laterali, e sui quali le situazioni di sviluppo del gioco offensivo, come ho già precedentemente accennato, sono diventate estremamente imprevedibili.

    Le analisi delle partite evidenziano un aumento dei cross su azione, delle punizioni dirette all’interno dell’area di rigore, dei contrasti aerei. Di conseguenza gli allenatori hanno scelto sempre più attaccanti di notevole statura e, ovviamente, sono stati scelti sempre più alti anche i difensori, soprattutto quelli centrali.

    Allo stesso modo è incrementata anche la statura dei Portieri e tale scelta, in base a determinati studi effettuati in merito, è stata agevolata anche dal fatto che ad ogni cambio generazionale, circa ogni 8/10 anni , la statura dei Portieri è aumentata di circa 2 cm, portandoci ad avere oggi nelle squadre, sia tra i dilettanti che tra i professionisti, Portieri alti da 1,87-1,88 in su, questo perché le strategie offensive proiettate al gioco aereo, spingono il nostro numero 1 a contendersi il pallone con gli attaccanti nelle uscite

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