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Le Finali Mondiali - Racconti 1930-2014
Le Finali Mondiali - Racconti 1930-2014
Le Finali Mondiali - Racconti 1930-2014
E-book71 pagine56 minuti

Le Finali Mondiali - Racconti 1930-2014

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Info su questo ebook

Il fascino dei Campionati del Mondo di Calcio è quello di riassumere la magia eterna del calcio in un'unica competizione, senza ridurre quello che è il senso, sportivo ma anche sociale, del gioco. E ogni finale è il racconto di singoli momenti scolpiti nella leggenda, e che hanno contribuito a scrivere l'ormai quasi bicentenario romanzo del football. Dopo i Mondiali brasiliani, i ventesimi da quando 84 anni fa a Montevideo si iniziò a dare la caccia alla squadra più forte del pianeta, attraverso 5 penne diverse, si è provato a rappresentare quelle che sono state le storie prima, durante e dopo le finali, piuttosto che limitarsi ai meri dati statistici conosciuti da tutti gli appassionati. Ne è venuta fuori una rilettura che merita di essere racchiusa in un ebook che faccia rivivere dall'inizio alla fine, per chi vuole, questo lungo viaggio che nella notte del 13 luglio 2014 ha vissuto solo l'ennesimo capitolo, in attesa della prossima, avvincente rivincita.
LinguaItaliano
Data di uscita5 nov 2014
ISBN9786050331714
Le Finali Mondiali - Racconti 1930-2014

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    Anteprima del libro

    Le Finali Mondiali - Racconti 1930-2014 - Fabio Belli

    Fabio Belli (con racconti di Fabio Belli, Enrico D'Amelio, Valerio Fabbri, Andrea Rapino, Emiliano Storace)

    Le Finali Mondiali - Racconti 1930-2014

    UUID: 25020ffc-64ff-11e4-8510-ed5308d36374

    This ebook was created with BackTypo (http://backtypo.com)

    by Simplicissimus Book Farm

    Table of contents

    Prefazione

    1930: Uruguay-Argentina 4-2

    1934: Italia-Cecoslovacchia 2-1 dts

    1938: Italia-Ungheria 4-2

    1950: Uruguay-Brasile 2-1

    1954: Germania Ovest-Ungheria 3-2

    1958: Brasile-Svezia 5-2

    1962: Brasile-Cecoslovacchia 3-1

    1966: Inghilterra-Germania Ovest 4-2 dts

    1970: Brasile-Italia 4-1

    1974: Germania Ovest-Olanda 2-1

    1978: Argentina-Olanda 3-1 dts

    1982: Italia-Germania Ovest 3-1

    1986: Argentina-Germania Ovest 3-2

    1990: Germania Ovest-Argentina 1-0

    1994: Brasile-Italia 3-2 dcr

    1998: Francia-Brasile 3-0

    2002: Brasile-Germania 2-0

    2006: Italia-Francia 6-4 dcr

    2010: Spagna-Olanda 1-0 dts

    2014: Germania-Argentina 1-0 dts

    Prefazione

    20 finali, 20 racconti, 20 storie da tramandare

    Il fascino dei Campionati del Mondo di Calcio è quello di riassumere la magia eterna del calcio in un'unica competizione, senza ridurre quello che è il senso, sportivo ma anche sociale, del gioco. E ogni finale è il racconto di singoli momenti scolpiti nella leggenda, e che hanno contribuito a scrivere l'ormai quasi bicentenario romanzo del football. Durante i Mondiali brasiliani, i ventesimi da quando 84 anni fa a Montevideo si iniziò a dare la caccia alla squadra più forte del pianeta, il blog storiefuorigioco.altervista.org ha provato a racchiudere, attraverso 5 penne diverse, quelle che sono state le storie prima, durante e dopo le finali, piuttosto che limitarsi ai meri dati statistici conosciuti da tutti gli appassionati. Ne è venuta fuori una rilettura che merita di essere racchiusa in un ebook che faccia rivivere dall'inizio alla fine, per chi vuole, questo lungo viaggio che nella notte del 13 luglio 2014 ha vissuto solo l'ennesimo capitolo, in attesa della prossima, avvincente rivincita.

    1930: Uruguay-Argentina 4-2

    La notte da cronista dell'arbitro in fuga

    Andrea Rapino

    L’attaccante uruguaiano Peregrino Anselmo non la gioca perché viene bloccato da un attacco di panico, mentre diversi giocatori argentini hanno a che fare con minacce di morte. La vigilia della prima finale di Coppa del Mondo non la passa meglio Jean Langenus, funzionario statale fiammingo 38enne, che resta ancor’oggi il solo arbitro belga protagonista dell’atto conclusivo di una competizione iridata. Il clima a Montevideo, il 10 giugno del 1930, è tutt’altro che tranquillo. Addirittura le due selezioni non sono d’accordo neanche sul pallone da usare, e alla fine si gioca un tempo con la palla degli uruguaiani e l’altro con quella portata dagli argentini! Il fatto che sia un’iniziativa pionieristica con qualche pecca organizzativa non impedisce al torneo ideato da Jules Rimet di diventare un campionato acceso. E se finisce coi giocatori in ospedale un Romania-Perù del primo turno, figurarsi cosa può succedere per una finale tra Argentina e Uruguay! Lo stesso Langenus ha toccato con mano il clima dello Stadio Centenario arbitrando l’Uruguay- Perù che ha inaugurato l’impianto, conclusa con una straripante e fortunatamente festosa invasione di campo.

    Anche la finale si gioca al Centenario, ancora incompleto ma comunque pieno in ogni ordine di posto. È un derby tra confinanti con una bella posta in palio, infiammato sia da ragioni geografiche e storiche sia da motivazioni strettamente calcistiche. Nel 1902 le due selezioni si sono affrontate nella prima partita ufficiale tra nazionali sudamericane, vinta 6-0 dall’Albiceleste. Alle Olimpiadi di Parigi del 1928 l’Uruguay ha conquistato la medaglia d’oro imponendosi 2-1 proprio sull’Argentina. In questo contesto Langenus ha tutte le sue buoneragioni per non dormire sonni tranquilli. Accetta definitivamente l’incarico poche ore prima del kick-off, ma per farlo pretende un’assicurazione sulla vita e soprattutto un piroscafo pronto a salpare al triplice fischio: al porto di Montevideo lo aspetta la Duilio, un transatlantico italiano che da qualche anno fa la spola tra l’America del Sud e il Vecchio Continente.

    Il campo dà ragione ai padroni di casa, che passano subito in vantaggio con Dorado, subiscono la rimonta albiceleste firmata da Peucelle e Stabile, "El Filtrador" che vestirà poi anche le maglie del Genoa e del Napoli in Italia, ma sono in grado di superare di nuovo i rivali con il gol di Cea e Iriarte e, a un minuto dalla fine, di segnare il gol della sicurezza con Castro: finisce 4-2 e scoppia la festa sugli spalti… e non solo! Perciò, non appena fischia la fine, l’arbitro di Anversa imbocca la via del porto senza svestire pantaloni alla zuava, giacchetta nera e cravattino su camicia bianca che costituiscono la divisa d’ordinanza del direttore di gara. Non passa per gli spogliatoi e non si volta a guardare quello che gli succede alle spalle. I suoi timori non sono infondati, visto che di lì a poco a Buenos Aires sarà assaltata l’ambasciata uruguaiana. Buon per Langenus che intorno a lui il clima non sia altrettanto arroventato, perché a causa della nebbia il piroscafo resta bloccato nel porto sino al giorno successivo. La compagnia

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