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La leggenda del guerriero Leone
La leggenda del guerriero Leone
La leggenda del guerriero Leone
E-book106 pagine55 minuti

La leggenda del guerriero Leone

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Info su questo ebook

L’ opera è un Poema Epico composto da quaranta poesie, nelle quali si narra la vita del protagonista dalla nascita alla gioventù, le prime battaglie fino ad accompagnarlo alla sua consacrazione in eroe.

Il poema è arricchito dalle tradizioni dell'antica Grecia e dalle intromissioni delle divinità greche che per un loro tornaconto personale mutano gli eventi e la storia.

I proventi spettanti all'autore vengono devoluti totalmente all'Associazione passione San Bernardo Rescue Italia Onlus.
LinguaItaliano
Data di uscita16 nov 2020
ISBN9791220303019
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    Anteprima del libro

    La leggenda del guerriero Leone - Roberto Testa

    lettura.

    La nascita

    Gli dei vedendo che nel mondo

    il caos regnava e la giustizia

    pian piano come nebbia si diradava,

    si riuniscono e decidono

    di inviare sull’amata Terra

    per riportare l’ordine un loro figlio.

    Così avvenne, in una fredda notte

    le divinità per omaggiare la mia venuta

    e far giungere a tutti la notizia,

    la scura notte hanno illuminato con le saette

    e il tuonante cielo ha consegnato le sue grida

    al fratello vento sicché con la sua velocità

    portasse a tutti la novella della mia nascita.

    D’un tratto la luce del mondo ho conosciuto,

    dal buio del ventre di mia madre mi ha rapito,

    in silenzio senza nessun vagito sono uscito,

    perché già so che nel mondo silente devo muovermi

    per risultare invisibile ai nemici

    e leggiadro come un fantasma la terra calpestare

    e impassibile come la scura sorella

    donare il mio mortale abbraccio ai nemici

    e a l’Ade consegnarli.

    Questo è il mio destino

    che gli Dei dall’Olimpo all’orecchio mi sussurrano

    e io in silenzio obbedisco.

    L’infanzia

    Sono fanciullo e dall’alto di una rupe,

    guardo gli altri bimbi che spensierati giocano,

    il tempo per divertirmi io non ho

    e la signora spensieratezza non ho conosciuto,

    perché il destino col fuoco nella mia anima

    ha scritto che guerriero sono nato

    e la mia vita è votata alla protezione dei più deboli.

    Le mie giornate sono fatte

    di duri allenamenti e di sudore,

    i premi sono i lividi donati

    per insegnarmi l’arte del combattimento.

    Triste non sono, anche se giovane

    determinato il mio compito assolvo,

    io sono il guerriero depositario del verbo di ZEUS.

    La prima battaglia

    Ormai il tempo è giunto

    anche se sono ancora un ragazzo

    la mia prima battaglia affronto:

    da lontano odo le urla di genti nemiche

    e lo sfregare di scudi farsi sempre più forte,

    le sagome nemiche sempre più grandi;

    i miei muscoli sono tesi e pronti

    nella battaglia con l’ardore della gioventù mi lancio

    i miei fendenti sono mortali

    e ai miei piedi cascano

    come alberi abbattuti i miei nemici

    avanzo calpestandoli.

    D’improvviso sento un calore sul petto

    e voltandomi vedo il mio sangue che copioso esce

    la nemica lama uno squarcio nella mia carne ha fatto,

    dolore non sento perché l’adrenalina

    veloce più del rosso fluido nel mio corpo scorre,

    con la rabbia di un animale ferito

    i miei fendenti più letali diventano,

    nessuno riesce a placare la mia furia,

    essa si placa solo quando intorno

    il rumore della battaglia

    mesto lascia il posto alla quiete della morte.

    D’innanzi a me come fosse mare

    una immensa distesa di corpi

    che a terra giacciono,

    la gioia per la prima battaglia

    si tramuta in tristezza

    davanti a tante vite

    rapite dalla follia umana,

    dallo sdegno la mia lama dalle mani cade

    e in terra si adagia accanto ai corpi esanimi.

    Per ogni vita strappata,

    una lacrima da i miei occhi esce

    per alleggerirmi l’anima,

    mentre i miei compagni la sera festeggiano,

    io la cima della rupe raggiungo

    e in silenzio omaggio i valorosi fratelli

    che in battaglia sono caduti,

    l’arma ripongo e giuro di non impugnarla più,

    la triste notte passo a vegliare i corpi

    di chi questa terra non abita più,

    gli dono degna sepoltura

    sicché le loro anime liberate dal peso del corpo

    che su questa terra le ancorava

    possano andare a vivere

    nel regno delle ombre.

    La nuova vita

    Dopo la triste notte,

    col sole un nuovo giorno nasce

    e insieme a lui, la nuova vita.

    La spada sotto la madre terra dorme,

    io, posati per sempre

    i panni del giovane guerriero

    contadino mi scopro:

    col sangue non bagno più la terra

    e lei contenta i suoi frutti mi dona.

    Ora sono sereno e dopo le giornate

    passate a lavorare nei campi

    e accudire gli animali,

    la notte non passo più triste

    e insonne a pregare per le vite che ho rubato,

    ma dormo sereno come un bimbo.

    I giorni tranquilli passano,

    non odo urla strazianti

    ma solo il dolce canto degli uccellini.

    A chi mi invita a tornare a combattere

    un sorriso gli dono e la zappa gli mostro

    dicendogli che questa è la mia arma

    e il mio compito è accudire la terra

    per nutrire la gente.

    L’amore

    Tutti i giorni la montagna scalo

    per giungere in un magnifico posto dove la quiete regna,

    arrivato in cima i miei occhi sono sempre rapiti

    come fosse la prima volta,

    da un immenso specchio d’acqua

    abitato in superficie da splendidi e puri fiori di loto

    e nelle profondità da pesci colorati.

    Un giorno tra i fiori di loto

    appare una figura così bella

    che mi sembra un miraggio creato dagli Dei

    per

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