Diario di un Motociclista Dilettante: Dalla Sicilia a Capo Nord in moto
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Info su questo ebook
L’opinione dei lettori
“(…) un viaggio reale, denso di emozioni, prove di coraggio, incontri fortuiti ricchi di magia, sfide pratiche e di relazione che sono state riportate in modo preciso e puntuale, con lo stile del capitano che compila il suo diario di bordo (…) il viaggio dell’anima che riecheggia sottilmente in tutto il progetto, dall’ideazione alla gestazione, fino alla realizzazione concreta.”
Simonetta Lavorati – Counselor professionista esperta di crescita personale
“Un racconto avvincente che si legge tutto d'un fiato ricco di aneddoti e avventure, un lungo viaggio in motocicletta in solitaria alla ricerca della realizzazione di sogno e alla scoperta di sé stessi e dei propri limiti (...)”
Loredana Flenda – Impiegata
L’autore
Simone Calandra
Laureato in giurisprudenza e abilitato all'esercizio della professione forense, che non ha mai esercitato in quanto dipendente statale, si è avvicinato al mondo delle motociclette solamente da qualche anno. Privo di conoscenze di meccanica motociclistica e viaggi in moto, ha coniugato l'improvvisa passione per l'avventura con il desiderio di un viaggio che fosse anche introspettivo e interiore.
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Anteprima del libro
Diario di un Motociclista Dilettante - Simone Calandra
viaggio.
INTRODUZIONE
Questo è il racconto di un viaggiatore solitario che ritiene, nel suo piccolo, di aver compiuto un’impresa, e che non ha lo scopo di diventare un best seller né di far diventare chi scrive uno scrittore famoso.
Il vero scopo di questo racconto è quello di cristallizzare - per riassaporare in futuro - i ricordi di questo particolare e unico viaggio prima che il tempo li eroda inesorabilmente, in maniera costante e perenne, e soprattutto di stimolare chi leggerà questa esperienza personale, a compiere un viaggio o qualsia altra attività fuori dall’ordinario che rappresenti un’impresa personale
che non immaginava di poter realizzare. Dentro ognuno di noi è presente un’energia che ha solo bisogno di essere stimolata, incanalata ed espressa in tutto ciò che facciamo giornalmente e ancor di più per compiere ciò va oltre l’ordinario, e questa esperienza – nel suo piccolo – ne è un’ulteriore dimostrazione.
(71°10’21"ALONE)
DIARIO DI UN MOTOCICLISTA DILETTANTE
(Dalla Sicilia a Capo Nord in Moto… ALONE)
CAPITOLO I - L’IDEA MALSANA
Ogni viaggio lo vivi tre volte: quando lo sogni, quando lo vivi e quando lo ricordi
(cit. anonimo); la meta non è l’arrivo ma è appena l’inizio…
27 giugno: Palermo, 35 gradi, afa, caldo torrido. Il viaggio impresa della vita deve ancora materialmente iniziare, ma in realtà psicologicamente è già in corso da tempo. È nella mia mente da circa due anni, (cioè da quando ho acquistato la mia poderosa
: una motocicletta Honda ncx 750), non so il perché sia scattata questa molla, forse per dimostrare a me stesso che a 50 anni e senza nessuna preparazione specifica (sia fisica che tecnico-motociclistica) potevo ancora compiere un’impresa? Non so, probabile, fatto sta che ho sognato di vedere il sole di mezzanotte!
Gli uomini arrivati alla cosiddetta mezza età in genere patiscono il raggiungimento di questa soglia e il più delle volte si rifugiano nella ricerca spasmodica di un’amante poco più che ventenne o nel cimentarsi ex novo in qualche sport estremo tipo free climbing, base jumping ecc…
Personalmente ritenendo tutte le anzidette attività quanto di più pericoloso si possa fare, saggiamente, ho scelto di affrontare un viaggio in moto in solitaria di più di 10 mila chilometri per raggiungere e conquistare Nord Kapp (nome che si deve all’esploratore inglese Richard Chancellor dopo esservi approdato nel 1553 durante la spedizione per la ricerca del mitico passaggio a Nord-est).
Altra premessa importante è che non sono un motociclista viaggiatore abituale né un esperto di motori e neppure un patito di motociclismo: mi sono avvicinato per la prima volta alla guida di una motocicletta vera, escludendo quindi la vespa o lo scooter che quasi tutti almeno una volta nella vita hanno cavalcato
, in età diciamo abbastanza matura, intorno ai 35 anni, tant’è che questa moto-avventura in solitaria a Capo Nord è stata il mio primo e unico vero viaggio in moto.
Ad ogni modo nell’ultimo anno il viaggio è diventato un pensiero fisso, quasi un’ossessione e in ogni caso un viaggio del genere va pianificato e programmato con il dovuto anticipo.
Ho letto e riletto sul web gli innumerevoli racconti di motociclisti che hanno raggiunto Capo Nord e in seguito ho acquistato pian piano le innumerevoli cose necessarie per il viaggio (tuta idrorepellente, guanti e copri scarpe antipioggia, casco con bluetooth e visiera anti-appannamento, calze di spugna e da neve, sotto tuta termica, cartine stradali, navigatore satellitare ecc.). L’elenco delle cose necessarie è molto più lungo, per questo c’è voluto un intero anno di preparativi, studio del percorso, dell’attrezzatura necessaria, calcolo e preventivo delle spese da affrontare ecc., ma anche questo fa davvero parte del viaggio stesso… immaginarlo e organizzarlo ti proietta già verso la tua meta.
Il percorso prevede un primo trasferimento in traghetto da Palermo a Livorno - è il più economico - e poi una tappa di circa 350 km per arrivare a Treviso, ospitato da Vittorio, vecchio amico e collega, cui sono molto legato nonostante la vita ci abbia prima avvicinati per due anni, facendoci vivere nella stessa stanza e condividere 24 ore al giorno delle nostre vite, e successivamente – sempre per ragioni di lavoro - ci ha collocato ai due estremi opposti della penisola, ma nonostante ciò si è creato tra noi un legame di amicizia e rispetto che travalica tempo e distanze.
La partenza è prevista per il 4 luglio (è solo un caso che sia la festa dell’Indipendenza degli Stati Uniti ma forse anche no…), e gli ultimi preparativi fervono da un paio di mesi. La moto è pronta con tagliando di controllo appena effettuato, gomme nuove appena montate e assicurazione con assistenza stradale in tutta Europa, Norvegia compresa. Le valigie della moto le ho provate tre giorni prima della partenza ma ho continuato a fare e disfare la loro organizzazione fino all’ultimo istante.
Non volevo appesantire troppo la borsa destra, per via del fatto che il relativo bauletto ha subito una riparazione fatta dal buon Rosario - mio carrozziere di fiducia - perché tempo fa si era rotto l’attacco del bauletto laterale, e allora per ulteriore sicurezza ho messo anche delle cinghie di rinforzo a legare i due bauletti laterali al telaio della moto.
Faccio una lista delle cose che contengono le varie borse per non stare ore a cercare quello che mi serve, precauzione che poi si è rivelata inutile visto che dopo un paio di volte che le ho svuotate le cose non sono state più rimesse nello stesso ordine e posto.
L’adrenalina sale sempre di più e con essa anche un certo nervosismo, ho 50 anni, 10.000 km da percorrere, sei diversi paesi europei da attraversare in 20 giorni circa, pessima conoscenza della lingua inglese e soprattutto alone
, da solo.
Rimanere da soli con se stessi, senza dialogare con nessuno per una ventina di giorni pone sicuramente una serie di interrogativi e soprattutto di riflessioni che sicuramente possono arrivare alla parte più profonda del proprio io cosciente e forse anche oltre… e chissà che non sia proprio questo il vero motivo della scelta di un viaggio del genere.
1 luglio: adesso oltre all’ansia c’è anche impazienza di partire e non si finisce mai di pensare a cose da portare che immagini siano fondamentali, ma che poi pensandoci bene sei quasi sicuro che userai, forse, il 20 per cento