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Viaggio nella costituzione italiana
Viaggio nella costituzione italiana
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E-book199 pagine2 ore

Viaggio nella costituzione italiana

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Info su questo ebook

Questo libro, nato dalle dispense elaborate per gli studenti, con linguaggio semplice ripercorre le principali norme costituzionali, mettendone in luce la radice morale che le sostiene, e che le rende universali e capaci di superare le generazioni ed il tempo.

L'approccio al fondamento giuridico della Nazione privilegia gli aspetti di promozione dello sviluppo integrale dell'uomo, evidenziando tutti i suoi bisogni, quelli materiali, come anche quelli sociali, affettivi e spirituali.

Il manuale illustra le forme di Stato e di Governo, la storia della Costituzione italiana ed i principi fondamentali.

Inoltre vengono spiegate le principali norme costituzionali riguardanti la libertà religiosa, i rapporti civili e le libertà fondamentali, la tutela della famiglia, della salute e l'istruzione.

Sono poi approfondite le norme e le dinamiche dell'iniziativa economica e della proprietà dei beni, con particolare riguardo al collegamento tra beni e bisogni umani.

Infine, viene riportato il testo completo della Carta costituzionale.
LinguaItaliano
Data di uscita12 feb 2021
ISBN9791220317764
Viaggio nella costituzione italiana

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    Viaggio nella costituzione italiana - Piero Carletti

    633/1941.

    LO STATO

    Lo Stato è definito come un ordinamento giuridico politico che esercita il potere sovrano, ossia un comando superiore a ogni altro soggetto, limitatamente ad un determinato territorio e sui soggetti a esso appartenenti.

    Il suo potere è esercitato anche mediante l'uso della forza armata, della quale detiene il monopolio legale, ossia è esclusivo dello Stato, e non può essere detenuto da altri soggetti.

    La parola sovrano nel suo significato etimologico vuol dire colui che sta al di sopra.

    Per essere tale, la sovranità deve manifestarsi anche come indipendenza dello Stato nei confronti degli altri Stati, i quali non possono interferire nelle sue decisioni.

    Elementi costitutivi dello Stato: popolo, territorio, sovranità

    Lo Stato per essere tale deve risultare composto da tre elementi costitutivi essenziali: un elemento personale (popolo), un elemento spaziale (territorio) e un elemento organizzativo (sovranità).

    Il popolo consiste nell’insieme delle persone alle quali l’ordinamento giuridico statale attribuisce la qualità di cittadino.

    La cittadinanza consiste nella titolarità di un insieme di situazioni giuridiche attive e passive (diritti e doveri) nei confronti dello Stato.

    Il cittadino italiano, ad esempio, è tenuto ad adempiere ad alcuni doveri come quello di essere fedele alla Repubblica (art. 54 Cost.) o di concorrere alle spese pubbliche (art. 53 Cost.), ma allo stesso tempo gli è attribuito il diritto al voto (art. 48 Cost.) e di eleggibilità alle cariche pubbliche (art. 51 Cost.).

    Per effetto della legge n. 91 del 1992 la cittadinanza si acquista principalmente:

    per nascita (ius sanguinis), ossia è cittadino chi nasce da padre o da madre cittadini italiani, o se adottato. In questo caso è automatica l’attribuzione della cittadinanza;

    per territorio (ius soli), per chi è nato nel territorio della Repubblica, subito, se entrambi i genitori sono ignoti o apolidi (ossia senza cittadinanza di alcuno Stato), oppure al compimento della maggiore età per lo straniero che risiede ininterrottamente dalla nascita nel territorio italiano, su domanda dell’interessato,

    per matrimonio, dopo due anni di residenza in Italia o comunque dopo tre anni,

    per naturalizzazione, con decreto del Presidente della Repubblica, in caso di residenza in Italia per un certo periodo (quattro anni per i cittadini comunitari, dieci per gli extracomunitari).

    Diverso dal concetto di popolo è quello di nazione.

    La Nazione (dal latino natio, in italiano nascita) si riferisce ad una comunità di individui che condividono alcune caratteristiche comuni, quali la lingua, i costumi, la cultura, la storia.

    Dunque, mentre il popolo è l’insieme di cittadini che compongono lo Stato, la Nazione può anche non essere legata allo Stato, ossia può esistere uno Stato che all’interno abbia comunità che appartengono a diverse Nazioni (ad esempio in Italia ci sono comunità di nazionalità tedesca, francese, albanese, …), mentre una Nazione può essere dispersa tra più Stati (pensiamo agli Ebrei nel periodo precedente alla seconda guerra mondiale, che non avevano un proprio territorio ed uno Stato, ma erano distribuiti in molti Paesi).

    Il territorio è la porzione di terra dove è stabilmente organizzata la comunità statale e sulla quale si estende la sovranità dello Stato.

    Il territorio comprende:

    - la terraferma, delimitata da confini naturali o artificiali; sono escluse le sedi diplomatiche straniere;

    - il mare territoriale, la cui estensione raggiunge, normalmente, le 12 miglia dalla costa,

    - lo spazio aereo sovrastante la terraferma ed il mare territoriale (con l’esclusione dello spazio extratmosferico) ed il sottosuolo, nei limiti della loro effettiva utilizzabilità;

    - il territorio fluttuante, ossia le navi e gli aerei mercantili in viaggio in alto mare e sul cielo sovrastante, nonché le navi e gli aerei militari ovunque si trovino.

    La sovranità consiste in due aspetti: nel potere supremo dello Stato in un determinato territorio rispetto a tutti gli altri poteri all’interno dell’ordinamento (sovranità interna) e nell’indipendenza dello Stato rispetto a qualsiasi altro Stato (sovranità esterna).

    La sovranità si manifesta principalmente in tre aspetti in cui è suddiviso il potere politico: legislativo, esecutivo e giudiziario.

    La funzione legislativa consiste nell’emanazione delle norme necessarie al mantenimento della comunità, ossia nella creazione delle norme generali che regolano la vita di tutta la collettività.

    La funzione amministrativa consiste nella realizzazione concreta dei fini istituzionali che l’ordinamento attribuisce al governo ed agli altri enti pubblici.

    La funzione giurisdizionale consiste nella applicazione delle norme giuridiche in caso di controversia ai singoli rapporti tra cittadini e tra gli stessi e lo Stato.

    LE FORME DI STATO

    La forma di Stato manifesta il rapporto che sussiste tra un popolo e le istituzioni che esercitano la sovranità.

    Dal punto di vista storico si individuano diverse forme di Stato.

    1. Lo Stato assoluto

    Lo Stato assoluto si è sviluppato alla fine del medioevo, e rappresenta la nascita dello Stato moderno.

    In esso il Re accentrava su di sé tutto il potere e provvedeva alla unificazione territoriale di tutta la nazione.

    Così avvenne per lo Stato francese, o quello inglese.

    Nella sua evoluzione del XVI secolo, lo Stato si identifica con il re: è lo Stato monarchico, ove il Re esercita la sovranità senza controlli da parte delle istituzioni, quindi crea le leggi, gestisce lo Stato e dirime le controversie.

    Nel XVII secolo l’assolutismo monarchico si affermò in Francia e in altri Paesi dell’Europa continentale, come la Prussia e la Russia degli Zar.

    2. Lo Stato liberale

    Successivamente allo Stato assoluto nasce la forma di Stato liberale, a seguito dell’illuminismo e della rivoluzione francese, nel XVIII secolo.

    In questo caso i cittadini possiedono una tutela giuridica e dei diritti fondamentali nei confronti dello Stato, ed i poteri del sovrano sono limitati da una carta costituzionale, che indica anche i poteri attribuiti agli organi dello Stato.

    Questa forma di Stato si sviluppa prima in Inghilterra, negli Stati Uniti d’America ed in Francia, poi nel corso del 1800 nel resto d’Europa.

    Il carattere principale in economia di questa forma è la mancanza di intervento da parte dello Stato, ed una neutralità anche dal punto di vista etico, ossia esso non abbraccia un sistema di valori di alcuna religione.

    Alcuni Paesi passeranno poi dalla forma di Stato liberale direttamente a quella democratica (come l’Inghilterra e gli Stati Uniti d’America), mentre altri Paesi attraverseranno prima una fase intermedia di Stato autoritario, come l’Italia, la Germania e la Spagna.

    3. Lo Stato autoritario

    Nel XX secolo si affermano in Europa le forme di Stato autoritarie e totalitarie.

    Esse traevano la loro fonte nelle lotte della prima guerra mondiale (1914-18).

    Infatti, nell’ottobre del 1917 in Russia iniziò la rivoluzione comunista e di seguito in Europa si formarono varie dittature autoritarie o totalitarie.

    Lo Stato autoritario sull’esempio italiano si diffuse in molti Paesi dell’Europa centrale e meridionale (ad esempio in Spagna).

    Il modello di Stato autoritario fu costituito dal regime fascista sorto in Italia nel 1922, per iniziativa di Benito Mussolini, il quale si formò alla scuola del Partito Socialista Italiano, divenendo direttore del suo quotidiano Avanti!.

    La ideologia fascista si proponeva di coniugare elementi del socialismo (primato del lavoro, rivoluzione sociale e generazionale, sindacalismo rivoluzionario) con quelli del nazionalismo (militarismo, espansionismo territoriale).

    Nello Stato autoritario la sovranità è esercitata da un partito egemone o da un dittatore.

    In esso è ancora presente una rappresentanza politica, ma è fortemente limitata dal potere del governo, mentre si riconosce la proprietà privata ed altri diritti, soggetti però a stringenti controlli.

    4. Lo Stato totalitario: il nazismo e il comunismo

    Una evoluzione più radicale dello Stato autoritario è quello totalitario, dove lo Stato controlla tutta la vita delle persone, non sono riconosciute autonomia né libertà, non esiste pluralismo culturale, e ogni attività viene indirizzata a dare vita allo Stato.

    Gli esempi di Stato totalitario sono offerti dai regimi tedesco/nazista e sovietico/comunista: essi si basavano su un partito unico, con ampio ricorso al terrore, alla propaganda, ed all’uso della polizia politica segreta. Celebre è il loro accordo per la spartizione della Polonia e dell’Europa (Patto Hitler-Stalin del 1939).

    Un’altra caratteristica dei regimi totalitari del XX secolo è la lotta contro la fede del popolo, poiché lo Stato doveva sostituire Dio: già nel 1937 il Papa Pio XI nella Enciclica Divini Redemptoris, scriveva che per la prima volta nella storia stiamo assistendo ad una lotta freddamente voluta, e accuratamente preparata dall’uomo contro tutto ciò che è divino, ed i cristiani subirono le maggiori persecuzioni della storia.

    Infatti il nazismo - che sale al potere in Germania nel 1933 - nella sua opera di terrore (con cui vennero sterminate più di dieci milioni di persone), oltre alla eliminazione degli ebrei, si proponeva la distruzione della Chiesa: vennero trucidati migliaia di preti, suore e religiosi; diversi sacerdoti vennero deportati e uccisi nei campi di concentramento, tra cui San Massimiliano Kolbe, mentre venne scoperto alla fine del regime nazista il piano di Hitler per deportare Papa Pio XII.

    Anche i regimi comunisti si sono alimentati con il terrore: iniziando dalla Russia nel 1917, essi hanno sterminato oltre 200 milioni di persone nel mondo (80 milioni solo in Cina durante il massacro di Mao nel 1950), specialmente nei Gulag (campi di concentramento), mentre hanno perseguitato ferocemente i cristiani, uccidendo sacerdoti e religiosi, distruggendo chiese e luoghi di culto, e rendendo obbligatorio l’insegnamento e lo studio dell’ateismo.

    Oggi lo Stato totalitario di tipo comunista è ancora presente in alcuni Paesi come la Cina e la Corea del Nord.

    5. Lo Stato democratico

    Lo Stato democratico è una evoluzione della forma di Stato liberale, ed è diffuso nella maggior parte dei Paesi nel mondo.

    Nello Stato democratico (democrazia significa potere del popolo) tutti i cittadini partecipano alla vita politica del Paese mediante il voto, con il quale vengono scelti i propri rappresentanti.

    La sovranità popolare può essere esercitata indirettamente, attraverso i rappresentanti designati dagli elettori (democrazia rappresentativa), oppure in alcuni casi direttamente, attribuendo al popolo dei poteri di decisione sull'attività di governo, come ad esempio attraverso il referendum (democrazia diretta), o infine in maniera decentrata, quando le società intermedie tra Stato e individuo (come le Regioni) concorrono a determinare l'indirizzo politico dello Stato (democrazia decentrata o pluralista).

    Come lo Stato liberale, lo Stato democratico riconosce i diritti delle persone, ma in aggiunta interviene maggiormente nei campi dell’economia e della società per realizzare una migliore uguaglianza tra gli individui (Stato sociale).

    LE FORME DI GOVERNO

    Per forma di governo si intende il rapporto che esiste tra i vari organi dello Stato per esercitare il potere sovrano: Capo dello Stato, Parlamento e Governo, ed individua le modalità con cui vengono ripartiti i loro compiti.

    La principale classificazione distingue la Monarchia e la Repubblica.

    1. La Monarchia

    Nella Monarchia il Capo dello Stato è il Re, la cui caratteristica è la sua scelta per discendenza dinastica.

    Inizialmente, le Monarchie erano inserite nello Stato assoluto, quindi tutti i poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario) erano concentrati nelle mani del Re, ed esercitati di fatto da organi completamente dipendenti dalla sua volontà.

    Poi con l’avvento dello Stato liberale nacquero le Monarchie costituzionali, dove le funzioni legislative, esecutive e giudiziarie venivano svolte da organi controllati dal Re ma esercitate da essi con maggiore autonomia dal sovrano.

    Successivamente, con la diffusione dello Stato democratico, i tre poteri vengono esercitati da organi che sono scelti direttamente o indirettamente dal popolo (parlamento, governo e magistratura), ed al Re vengono riservati solo i poteri di raccordo politico tra i vari organi superiori e di rappresentanza della Nazione, allo stesso modo del Presidente della Repubblica.

    Attualmente ci sono diversi Stati retti dalla forma di governo monarchica, specialmente in Europa, ad esempio la Spagna, il Regno Unito e l’Olanda.

    2. La Repubblica

    Nella Repubblica, il Capo dello Stato è il Presidente della Repubblica, e, a differenza del Re, viene scelto dal popolo.

    Si distingue la Repubblica parlamentare, quella semipresidenziale e quella presidenziale.

    Nella Repubblica parlamentare, come in Italia, il Governo ha bisogno

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