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Dio che prepara
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E-book164 pagine2 ore

Dio che prepara

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Info su questo ebook

Nel primo libro della serie OLTRE intitolato "Dio che scende", si è

analizzata la profondità del cuore di Dio in merito alle promesse che

Lui ha fatto per la nostra vita e abbiamo appreso l'affascinante

percorso che permette di rimanere fermi fino alla realizzazione del

piano di Dio.

In questo secondo volume, " Dio prepara", si esamina

appunto la preparazione che Dio ha previsto per ognuno di noi (in modo

da diventare dei vasi pronti per essere da Lui utilizzati), ispirandoci

alla vita di Mosè e a tutto quello che ha dovuto affrontare per poter

essere il condottiero di un popolo poco riconoscente.

Il titolo "Dio

che prepara", può far pensare che sia Dio ad assumersi la totale

responsabilità della preparazione dell'uomo, a sfavore dell'importanza

di quest'ultimo, ma non è così! Dio è il nostro mentore che ci mette a

disposizione ogni mezzo per modellarci, ma spetta all'uomo cogliere ogni

opportunità di crescita per maturare.

I capitoli 3 e 4 del libro

dell'Esodo, parlano di come Dio ha chiamato Mosè e il modo con cui l'ha

rassicurato, preparato ed inviato.

Questi passaggi forniscono

l'opportunità di conoscere un Mosè inizialmente fragile e senza punti di

riferimento, ma in grado di riporre la propria fiducia in Dio.

Questo manuale è stato concepito per essere uno strumento di studio personale e di gruppo.
LinguaItaliano
Data di uscita23 feb 2021
ISBN9791220324533
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    Anteprima del libro

    Dio che prepara - Ministero Rehoboth

    Estreme

    I. INTRODUZIONE

    In questo secondo studio della serie Oltre, continuiamo il nostro viaggio attraverso il libro dell'Esodo approfondendo la vita di Mosè ed avendo come obiettivo la consapevolezza di chi siamo. La tematica trattata sarà centrata sull'identità.

    Questa consapevolezza delinea notevolmente il nostro cammino ed è per questo motivo che è importante affrontarla cercando soprattutto di comprendere in cosa ci identifichiamo, perché ciò in cui noi ci identifichiamo, determina chi siamo.

    Per chi ha deciso di seguire Cristo, riconoscere la nostra vera identità sarà uno stimolo per poter vivere e perseverare nella scelta che abbiamo fatto.

    Se è importante aiutare chi si sposa nel rendersi conto davvero della propria identità di marito o di moglie (affinché entrambi riescano a vivere nel loro nuovo ruolo), tanto più lo è comprendere realmente la nostra identità in Cristo, l'unico ruolo che durerà per tutta la nostra vita e per tutta l'eternità.

    Scopriamo la nostra vera identità nella Parola di Dio, la Bibbia.

    Nel mondo vi è disordine e confusione proprio perché le persone hanno perso il vero riferimento sul quale fondare la propria identità; pensiamo ad esempio a quanto sta accadendo in merito all' identità sessuale di genere.

    Il nemico non inizia a distruggere una vita attraverso avvenimenti eclatanti, ma inizia proprio minando l'essenza della persona.

    Se osserviamo la storia di Mosè, possiamo notare come la sua identità (inizialmente non ben definita), sia stata completamente modificata da Dio. Era un ebreo cresciuto in un contesto egiziano, ma Dio aveva altri progetti per lui e sapeva che lo avrebbe chiamato ad andare contro al popolo di cui aveva fatto parte. Vedendo un egiziano picchiare un ebreo, Mosè si fece giustizia uccidendolo e questo gesto lo portò a fuggire nel deserto. Mosè, senza essere stato chiamato da Dio, agisce come liberatore ed è proprio in questo momento della storia che vediamo un Mosè senza identità. Dopo anni trascorsi nel deserto e dopo l'incontro con Dio, osserviamo invece un Mosè tornare in Egitto, non solo con il mandato di Dio, ma anche con una nuova e chiara identità.

    Avere una identità in Cristo ci dà modo di realizzare con chiarezza quello che Dio vuole per la nostra vita.

    Appena Dio ti avrà detto chi sei, saprai cosa fare!

    Se la scala è stata il filo conduttore del primo libro della nostra serie, qui un passaporto è l'oggetto che ci accompagnerà durante la tematica Dio che prepara.

    Mosè raggiunse una chiara identità, solo dopo aver attraversato un periodo di preparazione, da cui prende spunto il titolo di questo libro. Prima di ricevere l'importante e difficile incarico datogli da Dio, Mosè dovette trascorrere un periodo di quarant'anni nel deserto facendo il pastore di pecore. Tutto questo, rappresentò per lui una lunga e cospicua preparazione per la missione che Dio gli stava affidando: guidare il popolo d'Israele verso la terra promessa.

    Dio non vuole farci passare dal deserto perché è un Dio sadico che desidera la nostra sofferenza, ma è invece un Dio di opportunità che utilizza il deserto per modellarci, per cambiare il nostro modo di pensare e il nostro carattere per renderci pronti ad essere usati per il Suo Regno.

    Il Suo fine è solamente il nostro bene e capendolo, possiamo affrontare decisamente meglio le prove della nostra vita, ricordandoci che il deserto non è altro che il trampolino di lancio per essere inviati.

    In Esodo 13:17 leggiamo: quando il faraone lasciò andare il popolo, Dio non lo condusse per la via del paese dei Filistei, benché fosse la più breve, poiché Dio disse: «Perché il popolo non si penta, quando vedrà la guerra, e non ritorni in Egitto».

    Dio condusse il popolo di Israele per una via più lunga e difficile da percorrere, semplicemente perché non era ancora pronto per la terra promessa, era un popolo dal collo duro con un carattere che doveva essere plasmato e modellato da Dio.

    Tra il mandato di Dio ci dà ed il suo reale adempimento, vi è un deserto fatto di problemi, difficoltà, confusione ed è proprio in questi momenti che la tentazione entra in gioco.

    Per nostra natura, l'uomo vuole tutto e subito, ma c'è un pericolo dal quale Dio vuole preservarci ed è quello di arrivare a fare le cose che dobbiamo fare o troppo presto oppure nel momento sbagliato.

    Dio vuole farci diventare persone spiritualmente mature di cui servirsi per poter essere Suoi testimoni in tutto il mondo; vuole fare miracoli e manifestare la Sua potenza ed il Suo amore nelle nostre vite.

    II. OGNI COSA A SUO TEMPO

    Dopo aver approfondito in Dio che scende il concetto di come Lui interviene in favore dell'uomo attraverso le Sue promesse, analizziamo ora un secondo punto di vista: Dio che prepara.

    Come annunciato in premessa, il simbolo che ci accompagna durante la lettura, è un passaporto, un documento che ci identifica perché prima di essere pronti a viaggiare (per essere inviati), è necessario ricostruire ed identificare la nostra identità. L'assimilazione di ogni capitolo ci farà guadagnare un visto nuovo permettendoci di essere sempre più idonei per poter spiccare il volo.

    Dio ci chiama, ma siamo pronti?

    Sulla nostra vita c'è una chiamata a servirlo ed è una Sua precisa scelta, ma tra la Sua chiamata ed il momento in cui Dio decide di inviarci, c'è un lasso di tempo importantissimo chiamato attesa. Questo è il primo visto da conquistare! Il tempo dell'attesa è un tempo davvero prezioso, è un tempo di preparazione fondamentale ed importantissimo per riuscire a vivere pienamente la Sua chiamata.

    In Esodo 2:14 leggiamo: Ouegli rispose: «Chi ti ha costituito capo e giudice su di noi? Pensi forse di uccidermi, come hai ucciso l'Egiziano?». Allora Mosè ebbe paura e pensò: «Certamente la cosa si è risaputa».

    Ci sono tre aspetti importanti che fanno parte dell'attesa:

    • l'identità

    • lo zelo

    • la preparazione.

    1. Identità

    La straordinaria storia di Mosè ci fa comprendere come Dio ci prepara durante la nostra attesa. È l'esempio perfetto di come Dio usa anche delle circostanze negative per condurci nel nostro destino. Questa storia racconta che il faraone decretò di uccidere tutti i bambini maschi che avevano un'età inferiore ai due anni, ma fu proprio sua figlia a salvare Mosè che venne curato, custodito, educato proprio in casa del nemico… che piani straordinari ha Dio. In pratica il faraone finanziava la crescita del suo futuro nemico.

    Per poter far fronte a a chiamata di Dio, il primo aspetto su cui Dio ha bisogno di lavorare nella nostra vita è l'identità, perché l'identità non è in quello che facciamo, ma in chi siamo. Come abbiamo detto Mosè era cresciuto in casa del faraone conosceva molto bene quell' ambiente, conosceva la storia del faraone e sicuramente sapeva anche storia del suo popolo, dei patriarchi e vedeva tutto quello che il popolo ebraico stava vivendo, ma non conosceva se stesso! Mosè sapeva di essere ebreo, sapeva che sulla sua vita c'era una chiamata di Dio perché era ben consapevole di essere un sopravvissuto, ma il problema basilare era la sua identità perché viveva in mezzo a due realtà opposte che gli appartenevano. Possiamo quindi immaginare il conflitto interiore che viveva Mosè sin dalla sua infanzia, perché il senso di appartenenza influisce moltissimo sulla nostra identità.

    2. Zelo

    La Bibbia ci racconta che Mosè, volendo fare giustizia al suo popolo, uccide un egiziano. Il giorno seguente, cerca di gestire una lite improvvisandosi giudice fra i suoi fratelli e in quel frangente scopre che tutti erano già a conoscenza di quanto accaduto. Cosa stava vivendo il giovane Mosè? Quello che molti giovani chiamati e scelti vivono: stava facendo i conti con la sua passione e con il suo zelo! Secondo Mosè il tempo della sua chiamata era arrivato, perché lui considerava il tempo in base alle sue concezioni umane, al a sua età, i suoi anni dediti a Dio, sulle sue capacità, mentre Dio (che gestisce e sancisce il suo tempo), guardava al cuore e al carattere di

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