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Antologia poetica (Biennale 2019-2020)
Antologia poetica (Biennale 2019-2020)
Antologia poetica (Biennale 2019-2020)
E-book333 pagine3 ore

Antologia poetica (Biennale 2019-2020)

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Info su questo ebook

Poesia e narrativa (ecopoesie, videopoesie) italiane ed estere che

rispecchiano quei valori inestimabili per la vita contemporanea. E' una

goccia che ci rinfranca l'anima.
LinguaItaliano
Data di uscita1 apr 2021
ISBN9791220330169
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    Anteprima del libro

    Antologia poetica (Biennale 2019-2020) - Artemozioni

    contemporaneo".

    CITTA' DI MARTINA FRANCA

    Provincia di Taranto

    Stimata Associazione Artemozioni

    Un sincero augurio di buon lavoro all'Associazione Artemozioni, organizzatrice della 5a biennale del Festival Internazionale delle Emozioni.

    Il Festival, che unisce l'arte della pittura alla poesia, si inserisce, oramai a pieno titolo, tra le manifestazioni culturali più prestigiose della valle d'Itria.

    Quest'anno il tema richiama le sette opere di Misericordia corporale, con l'obiettivo di sensibilizzare i visitatori e i cittadini in genere sugli accadimenti negativi di grande impatto sociale, provando a contrastare condotte di vita che tendono all'aggressività. Un obiettivo nobile, condiviso dall'Amministrazione comunale le cui strategie programmatiche mirano alla promozione della salute e ai buoni stili di vita.

    Infine, tengo di cuore a sottolineare, in questo breve saluto, l'instancabile dedizione della Presidente Lucia Torricella, punto di riferimento sociale e culturale della nostra Comunità.

    Buon Festival a tutti i visitatori, un caro abbraccio

    Martina Franca, 10 maggio 2019

    Il Sindaco

    Francesco Ancona

    Home » Cultura e Spettacoli , Taranto »

    Martin a Fran ca: Si avv ia al la conclu sion e la 5° b ienn ale del

    Fes tiva l In tern azion al e d ell e E mozion i

    (pittura, poesia e n arrat iva) -

    'Art e mozion i '

    di TERESA GENTILE

    Si avvia alla fase conclusiva la 5° biennale del Festival Internazionale delle Emozioni: Mostra Contemporanea di pittura e la JOa edizione del Concorso di poesia e narrativa.

    Si tratta di una prestigiosa manifestazione culturale che in questa edizione ha affrontato l'attualissima tematica delle Sette opere di Misericordia corporale.

    L'evento, fortemente voluto dalla poetessa ed artista Lucia Torricella, dinamica Presidente dell'Associazione 'Artemozioni' di Martina Franca, nasce da una idea della stessa presidente che con il suo ottimismo ed entusiasmo, le sue idee, la sua passione e la sua grande energia è riuscita a coinvolgere tutti in questo meraviglioso progetto. L'esposizione delle opere d'arte si terrà dall'11 al 18 maggio nelle sale del Palazzo Ducale dalle 10 alle 12,30 e dalle 17,00 alle 20,00. C'è da registrare una innovazione perché accanto ad opere figurative si è dato spazio anche ad opere caratterizzate da espressionismoastratto e simbolico, capace di generare emozioni negli osservatori. L'11 maggio, alle 19,00 si terrà il vernissage alla presenza di critici e artisti di valenza internazionale ed il 18 maggio, sempre alle ore 19,00 si concluderà l'evento ed i pittori avranno dai critici le recensioni alle loro opere nel Sala degli Uccelli del Palazzo Ducale di Martina Franca (TA) unitamente al diploma di partecipazione.

    La premiazione del concorso letterario si terrà il 4 maggio alle ore 19,00 nella piazzetta antistante il Mu.Ba. (Museo della Basilica di San Martino).

    Da alcuni giorni la commissione letteraria sta esaminando moltissimi racconti e poesie pervenuti da varie regioni d'Italia ma anche dall'estero e che si stanno rivelando di grande pregio e ricchi di messaggi attualissimi.

    Il tema di questa avanguardistica manifestazione culturale è pregno di straordinaria attualità, poiché mira a rieducarci ad essere umani e misericordiosi. Ciò è importante in un'epoca caratterizzata da turbolenza spirituale, sfaldamento di valori, odio, violenza e persecuzioni. Tempi in cui occorre imparare a difenderci e soccorrerci vicendevolmente, sfamando, dando da bere, alloggiando i pellegrini, visitando chi è infermo o carcerato, seppellendo i morti, ecc.

    Da dipinti, racconti e poesie emerge una umanità sofferente, priva di speranze e certezze, ferita nel corpo e nello spirito da povertà e malattie ma che viene soccorsa da una umanità ancora ricca di misericordia. Del resto le opere di misericordia educano all'attenzione verso le esigenze più elementari dei nostri fratelli più indifesi, deboli e piccoli, e rappresentano un «formidabile antidoto» al male dei cuori di pietra in un mondo 'colpito' dal terribile virus dell'indifferenza. Attraverso semplici gesti quotidiani di pazienza, rispetto, conforto, vicinanza, solidarietà possiamo compiere una vera rivoluzione culturale. Altra opera importante da compiere è poi quella di limitare i disastri ambientali, poiché essi pongono a repentaglio la nostra stessa sopravvivenza. Tali disastri emergono sempre più e potrebbero essere evitati o quanto meno limitati, dal momento che i loro effetti sono spesso dovuti a mancanza di cura dell'ambiente da parte dell'uomo. Bisogna imparare a tutelare non solo i nostri simili e noi stessi ma anche la nostra casa comune, promuovendo una cultura di prevenzione, con l'aiuto anche delle nuove conoscenze e riducendo i rischi per le popolazioni più vulnerabili.

    FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLE EMOZIONI

    (Le Sette opere di Misericordia Corporale)

    MARCO MARRA

    1° posto alla poesia

    FOLLIA

    Melanconica realtà tratteggiata con l'ombra urlante e spettrale di vite senza vita, adagiate su letti senza dignità , proiettate verso un punto del non ritorno.

    Un racconto in versi quello dell'autore che stringe in una tenaglia il cuore di chi legge, fa scuotere la testa pensando al perché di questa esistenza lacerata, schierata, abusata dal non senso.

    Puntualità poetica, aliena dal miele di parole sorridenti, vicina, invece, all'amaro risveglio, eppure, attendente una pace vestita d'angelo.

    Marco Marra è la sintesi umana con pelle poetica di come si possa lasciare e consegnare ai posteri un messaggio di civiltà, di dovere civico e di umanità.

    Dott. Michelangelo Volpe poeta e scrittore

    Martina Franca, 4.5.2019

    MARCO MARRA

    Follia

    In quei luoghi solitari,

    fra le stanze anguste senza suono, il cuore è spento;

    come in un naufragio di sentimenti, come scivolasse dalla carne all'anima.

    Soltanto vite disarmate, schierate a resa,

    tra le pieghe di volti pallidi e smunti, bianchi come angeli,

    persi nell'assenza di uno sguardo vitreo; vite che risalgono una linea scura,

    arrivando fino a una soglia livida…

    Il punto di non ritorno.

    La Morte risuona fra quelle stanze:

    sorda come un passo appesantito

    vibra nell'urlo del suo silenzio spettrale.

    Se ne sta sui letti, su materassi sfatti,

    logori di sporcizia e blatte nere;

    attende guardinga,

    poi d'improvviso sputa nauseabonda

    impregnando le lenzuola.

    Quei letti viaggiano verso un posto

    dove la pace li attende vestita d'angelo.

    FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLE EMOZIONI

    ( Le Sette opere di Misericordia Corporale)

    FRANCESCO PALERMO

    titolo della poesia: EROI SENZA MEDAGLIA

    2° posto

    L'autore con Eroi senza medaglia ci consegna il testamento di un mondo che oggi fa fatica a riconoscersi, nonostante i versi profondi di un poeta d'esperienza come Francesco Palermo.

    Un'opera compatta, scritta per mettere al sicuro, come a voler riscaldare sotto coperta gli ultimi del mondo che mai diventeranno primi. L'autore con sguardo acuto indaga il nostro io, ci scava dentro, ogni verso ci toglie un pezzo di sicurezza, che chiamiamo vita, ci fa morire e risorgere in ogni segno di interpunzione.

    Palermo è capace di cogliere ciò che si cela dietro le molteplici sfaccettature del reale come nessun altro, facendo un ritratto dell'esistenza umana intorpidita ma mai doma che chiede ancora dolore e bellezza.

    Dott. Paolo Giacovelli - Editore

    Martina Franca, 4.5.2019

    FRANCESCO PALERMO

    Eroi senza medaglia

    Si muore anche vivendo. E muoiono dentro

    ogni giorno di nuovo

    tragici eroi senza medaglia

    a urlare voci sole tra i muti, a guadare fiumi dolenti

    vittime di spari che non fanno rumore ma qualcuno vi muore.

    Padri sfiancati a nutrire figli di terre minori

    di pianto e di sudore.

    Ogni giorno a incartare

    miserie di sogni e di futuro.

    Bimbe invecchiate troppo presto

    come bambole truccate a faticare

    notti bianche di veglia

    tra scampoli svenduti d'amore.

    Ogni notte a scucire

    l'illusione di uno strappo nella rete.

    Madri piegate

    a spingere figli a quattro ruote

    forti di un sorriso per ogni lacrima.

    Ogni giorno a inventare

    nuovi cieli di aquiloni senza filo.

    Anche la penna vedo faticare

    su questo mio foglio bianco.

    Perché mai sarà tempo di vuota parola

    per ogni stella che si ostina a brillare

    in quest'immenso bruno, ancora.

    FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLE EMOZIONI

    (Le Sette opere di Misericordia Corporale)

    ANNA MARIA DEODATO

    - Titolo della poesia: VIVO-3° posto

    Anna Maria Deodato nella sua poesia VIVO (pensieri scomposti di un carcerato) ha dato prova di forte empatia utilizzando al meglio la sua poetica fluida, avvincente e saggia per farci scoprire il significato umano, sociale e cristiano dell'atto di Misericordia che possiamo compiere ponendoci in concreta relazione con il detenuto per poter restituire alla società una persona non più pericolosa, con innegabili vantaggi per l'intera comunità in termini di sicurezza sociale. La nostra poetessa ha dato voce a tutta la nostalgia, il pentimento e i rimpianti che si abbarbicano ai pensieri sconvolgenti e bui di un carcerato. Egli si sente ormai simile ad un relitto sperduto nella danza dolorosa di ricordi, angosce, sogni infranti e malinconie. Eppure è animato dalla certezza d'esser ancora vivo e di poter avere ancora tempo per poter mutare il suo modo di vivere. Nella preziosa trama della poesia cogliamo in pieno i disagi di ogni carcerato che si sente solo ed emarginato, intuiamo l'opportunità di dovergli far visita, perché possa superare questo difficile periodo della propria vita senza scoraggiarsi e chiudersi in se stesso poiché ciò spegnerebbe in lui ogni volontà di redenzione, recupero e resurrezione a una vita più operosa e serena. Del resto anche noi ci dobbiamo ricordare che siamo prigionieri dei nostri egoismi, delle nostre ideologie, delle prevenzioni e delle ingiustizie. Tutto però si può superare a condizione di utilizzare la buona volontà di crescere in umanità, credere sempre in nuovi sogni da realizzare e avere una incrollabile speranza.

    Dott.ssa Teresa Gentile

    Presidente del Salotto Culturale PALAZZO RECUPERO

    Martina Franca, 4.5.2019

    ANNA MARIA DEODATO

    Vivo(pensier i scomposti di un car cer ato)

    Mi perdo in quel che è stato e non ritorna,

    libera piuma arresa sul rimpianto

    inerme prigioniero del mio fato.

    Sono rifiuto appeso a un nome, sono rabbia,

    seme avariato che non muta.

    Avvinghiato a queste sbarre non sento,

    non sogno e attendo il nulla.

    Ramingo indugio nel mio buio

    cercando un senso al giorno per capire

    se questa mia natura può cambiare.

    Nel silenzio della notte chino il capo

    in quell’eco fredda che giunge

    di una corsa sui prati senza speme.

    Nella veglia leggera che tormenta

    le preghiere a Dio, che niente nega,

    sono un lamento breve, come un fiato.

    Urlo e non mi sento! Cereo rimango

    sull'orlo penitente e orpello vano

    nell’attesa che arde e che sgomenta.

    Ascoltami vita! Grida ora la tua linfa

    dove mi imprigionavi col tuo ghigno.

    Tu che mi danzi ancora sulla groppa

    non sfuggirmi in questa corsa verso il nulla.

    Mi appartieni vita e io ti tengo forte!

    Pallido mi specchio a queste mura

    negli angoli ove implode la parola

    e senza più bleffare mi vedo come sono:

    un relitto che piange sulla storia.

    Ora son vento che sparpaglia i sogni,

    spazza la danza dolorosa dei ricordi

    e le malinconie che sfiorano il mio capo.

    Ti plasmo vita! Non guardo più

    nel tuo orizzonte taciturno e arcano

    perché ancora sono e VIVO.

    FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLE EMOZIONI (Le sette opere di Misericordia Corporale)

    Premio speciale della critica alla poesia

    NONNA MARILENA

    di ANGELA ARBIA

    Con Nonna Marilena Angela Arbia ci scaraventa nell'abisso della solitudine. Ci introduce sempre più addentro, sempre di più nel profondo dell'isolamento fisico dei meandri mentali.

    Non è l'angoscia a far paura ma l'oblio, la dimenticanza.

    Un percorso obbligatorio che s'inquadra nel presente cantilenato e scandito da rime che sembrerebbero non volersi baciare mai.

    Qui il male di vivere fa il paio con la rassegnazione, la parola cerca la luce facendosi spazio tra i ricordi troppo lontani per poter germogliare in speranza.

    Ma in questo naufragio dell'oggi la poetessa non ci lascia da soli, ci offre una via di fuga o meglio un'ancora di salvezza: la memoria.

    La memoria come unico farmaco, come vaccino per la sopravvivenza quotidiana. Ricordare chi non c'è più per non commettere l'errore più grande, quello di dimenticare la vita.

    Dott. Paolo Giacovelli - Editore

    Martina Franca, 4.5.2019

    ANGELA ARBIA

    Nonna Marilena

    Vidi una nonnina disperata

    all’angolo di una strada buttata

    La vidi col dolore dentro il cuore

    per non aver ricevuto altrui amore.

    Nella tasca un fazzoletto grigio e sporco,

    un vestito lercio ed un grembiule storto

    scarpe rotte con la suola malandata

    una coperta in terra tutta strappata.

    Mangiava pane duro e frutta marcia

    quel che da terra raccogliea con le sue braccia.

    Delusa e con un peso sopra al cuore

    la invitai a pranzare al mio tepore.

    Non volle venir la poverina

    temeva di perder la sua casina,

    temeva che un altro vecchierello

    le rubasse il misero ostello.

    Tornai per giorni e giorni a farle compagnia

    portandole amore, cibo ed allegria.

    Piccina mi diceva" dolce amata,

    un poco di speranza m’hai donata

    M’hai dato la sacra compagnia,

    di sogni m’hai colmato e fantasia".

    Un giorno, recandomi di buon ora,

    non trovai più la sua dimora.

    Mi dissero che in cielo era volata

    e che in silenzio se ne era andata.

    Non so perché fui contenta di quella dipartita

    perché, credetemi, la sua non era vita.

    Di lei m’è rimasto il dolce suo sorriso

    che le rendeva tanto bello il viso.

    M’è rimasta l’umile fierezza

    di quando raccontava la sua giovinezza.

    Porterò con me i suoi bei consigli

    perle di saggezza per i miei figli;

    porterò con me della povertà il dimesso contegno

    di cui nessun uomo dovrà esserne più degno.

    FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLE EMOZIONI (Le sette opere di Misericordia Corporale)

    Premio Speciale della Giuria alla poesia

    ...TI ASPETTO

    di COSIMO BUONOMO

    Il poeta in questa bella poesia si pone, con malinconico aspetto, alla ricerca della verità, e timoroso, fissa ciò che al suo esterno accade sperando in un domani senza pioggia e all'eclisse della paura perché nei cassetti della sua memoria giacciono ricordi indelebili . Lui vorrebbe debellare il malumore e lasciarsi andare verso albe felici ove poter respirare nuovi profumi declamando le poesie della vita . Complimenti per questi bei versi.

    Prof. Giovanni Monopoli

    Martina Franca 4.5.2019

    COSIMO BUONOMO

    … ti aspetto

    Troppe volte ...

    ho lasciato le impronte sui vetri

    … contando i tramonti

    fissando la pioggia impadronirsi del mio volto

    Quante volte …

    vorrei spegnere la luna

    … non riesco a eclissare le mie paure

    indebolito nella ricerca di nuovi rifugi

    Ormai …

    non ho più spazio nei cassetti per i ricordi

    … malinconia di giovani sospiri

    ringhiato anche dai cani per il mio malumore

    Forse …

    non è più tempo di pensare o di sognare

    … sarò preparato nell'accoglierti abbracciando il vento a finestre spalancate

    Respirerò …

    nuovi profumi per i miei desideri irrealizzabili

    … lancerò coriandoli e lacrime all'ultima folata

    scrivendo le mie mezze parole colme di gioia

    FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLE EMOZIONI

    (Le sette opere di Misericordia Corporale

    GAETANO CATALANI

    Premio Speciale Artemozioni alla poesia

    " VERSO L'ISOLA CHE NON C'E''

    Una poetica scevra di orpelli, dove la descrizione cruda della vita si alterna ad una intima riflessione sullo scorrere del tempo, sulla ricerca di.... un posto al sole.

    Prof. Marino Ceci, docente di storia e filosofia

    Martina Franca, 4.5.2019

    GAETANO CATALANI

    Verso l'isola che non c'è

    Perché sto male, morirò bambino?

    Che gli rispondi, resto lì a guardarlo,

    ha cinque anni, un briciolo d’infanzia

    e un aquilone nascosto sotto il letto.

    Dalla finestra osserva il grande platano

    e il Cristo di gesso con le braccia tese

    a raccogliere una sporta di speranza

    che sa di pane fresco, senza pretese.

    Vuole andare a scuola e poi viaggiare

    in cerca di spiagge bagnate dal sole,

    brezze di sogni da regalare al vento

    che soffia sopra l’isola che non c’è.

    Comprende tutto quello che non dico

    e la mia ansia, colma di dolore,

    sente la rabbia se il cielo maledico

    e l’inquietudine che la sera si trascina.

    Nessun ricordo nella sua memoria,

    nessun calcio al pallone sulla spiaggia,

    solo un lamento di treni in lontananza

    e di anime che pian piano se ne vanno.

    Diventerai un medico, gli dico,

    e curerai i mali dei bambini,

    ci sono giorni sempre

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