Clara e la sua filosofia di vita

Di Marisa Rituccia Tumia

clara è una ragazza ricca ma nella vita vuole farcela da sola senza aiuto di nessuno..Riesce a trovare un lavoro e scopre certe attitudini che non sapeva di avere.

• Lingua: Italiano
• Editore: GPM EDIZIONI
• Data di uscita: 30 apr 2021
• ISBN: 9791220805070

Anteprima del libro

AUTORI

MARISA RITUCCIA TUMIA

CLARA E LA SUA FILOSOFIA DI VITA

Collana Spazio autori

©Marisa Rituccia Tumia

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Clara studia a Bonn in Germania in un collegio di sole ragazze; ha tutti i confort che si possono immaginare in questa terra: televisione a colori ,stereo,computer,videogiochi,dischi di collezione,pianoforte e feste dove partecipano i più belli e ricchi giovanotti del momento, dove ci sarebbero occasioni a non finire o per dirla come suo padre: per sistemarsi una volta per tutte; o per prendere marito. Anche se ha un carattere vivace e riesce a fare amicizia con tutti, non ha avuto nessuna storia o relazione con chicchessia ma si trova benissimo così, anzi a dire il vero non sa il perché, ma ha paura degli uomini tranne di suo padre ,si intende .

Il padre di Clara era rimasto vedovo e non aveva tempo per la figlia perché aveva alcune donne per non dire tutte. Suo padre non era bello e neanche come si dice:un tipo; anzi era talmente brutto con tutte le cicatrici che aveva nel viso, che faceva ribrezzo persino a guardarlo anche per un secondo.

Ma siccome aveva un buon carattere ed aveva l’aria di uomo vissuto e maturo ed aveva anche un mucchio di soldi; forse era per questo che le donne lo trovavano interessante e riusciva ad avere una donna diversa per ogni sera, tuttavia era un pò retrogrado quando si parlava del comportamento 

e del ruolo che secondo lui dovrebbero avere le donne.

Arriva Natale e Clara e da tanti giorni che segna le x nel calendario per vedere quanti ne mancano all’arrivo di suo padre che la va a trovare soltanto una volta l’anno cioè solo per Natale.

Adesso finalmente è arrivato quel fatidico giorno e Clara ha uno stato d’animo da far venire i brividi o la pelle d’oca perché; sono già le sei pomeridiane e il coprifuoco del collegio è alle otto. A quell’ora si deve essere o fuori o dentro. Suo padre ancora non si vede e Clara si domanda perché ancora non arriva. Incomincia a preoccuparsi e pensa tra se e se :forse gli sarà successo qualcosa di tragico come un incidente o magari , anzi spero che sia qualche cosa di banale,ad esempio aver perduto l’aereo,però,in questo caso mi avrebbe telefonato eppure,non ha mai fatto tardi;si mette a fare avanti e indietro da un punto all’altro della stanza ed a contorcersi  le mani nervosamente,tutto questo per due ore.

Aveva le gambe tutte indolenzite da quel passeggiare nella stanza e le mani rosse per il contorcimento. Si sedeva un pò nel letto ma era così nervosa e preoccupata che si mise di nuovo a misurare la stanza.

L’ultima speranza era il suono del campanello. Sono le 19,55 e qualcuno finalmente suona il campanello del collegio; apre Suor Ellen dicendo: è arrivato proprio in tempo e menomale,altrimenti

non la facevo entrare nemmeno per un minuto e per nessun motivo. La chiusura di questo collegio è alle 20, e alle 20 precise se ne deve andare e non si fà eccezione per niente e nessuno.

Il padre di Clara saluta la suora e chiede il permesso di recarsi dalla figlia e lei risponde: d’accordo ma ha soltanto cinque minuti per restare da sua figlia, altrimenti un’altra volta non la faccio entrare.

Sale le scale, poi bussa: toc